Originariamente inviato da paolo55
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Nel forum confrontiaamo le varie esperienze e nel far questo valutiamo i nostri comportamenti alla luce anche di quanto gli altri fanno.
Il confronto è importantissimo perché chi si confronta comunque mette in discussione anche il proprio fare, il fatto che si cambi idea o che non si cambia posizione non ha importanza.
Trovo giusto che se una persona non ravvede motivi sufficienti a cambiare non cambi, vice versa il contrario.
Il problema dell'aria profonda non è la decompressone, in questo forum vengono messi in evidenza tanti incidenti eppure non c'è descritto un incidente da decompressione in aria profonda.
Il problema dell'aria profonda è semplice: il subacqueo non arriva a fare decompressione, semplicemente non risale.
Per questo mi colpisce molto l'attenzione alla decompressione a scapito di tanti altri aspetti che al contrario migliorerebbero la gestione in profondità.
Originariamente inviato da paolo55
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Originariamente inviato da paolo55
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La gente va sott'acqua e va in profondità con l'aria.
Inutile nascondersi dietro un dito, inutile mettere dei divieti formali che hanno come scopo solo quello di paraculare le didattiche.
Io ritengo che i corsi di aria profonda sia l'unica strada per veicolare la corretta cultura e gestione dell'aria profonda.
I subacquei cercheranno sempre di andare un po oltre la loro zona di confort, io l'ho fatto e come me tanti altri.
Prima o poi il subacqueo che sa fare .... si spingerà un po più in la, un po più profondo.
I corsi di aria profonda permettono a queste persone di acquisire competenze ed esperienze evitando di raccogliere l'esperienza per tentativi.
I corsi fissano nuovi limiti, nuovi vincoli che non poggiano solo sul semplice divieto.
Il problema che istruttori ben preparati con una solida esperienza in aria profonda sono pochissimi, molti sono istruttori ricreativi che dopo un corsetto diventano istruttori di aria profonda, o istruttori con competenze tecniche (immersioni trimix) che anche in questo caso non hanno una solida esperienza in aria profonda.
Il problema che l'aria profonda è una peculiare disciplina che attinge anche da altre esperienze come la subacquea tecnica (trimix) ma non è uguale a questa.
Nei primi anni del 2000 fini all'incirca il 2010 / 2015 c'è stato un fermento nell'immersione in aria profonda dove sono andate a delinearsi virtuose esperienze didattiche che hanno permesso di codificare piani didattici ecc, ecc, ma poi si è spento e sono tornati i divieti "tout court", cosi nuovamente piombiamo in un "medioevo" per quanto riguarda l'aria profonda sostenuti da asseriti problemi di natura medica ... e, contro una commissione medica non puoi fare nulla, non vale nulla.
Ai voglia a dire sono anni che mi immergo in aria profonda e questi problemi non si sono mai verificati .... ti guardano e ti dicono nella migliore delle ipotesi ... sei un campione troppo piccolo per fare statistica e per tanto non conta, forse hanno ragione ma ......
.... Ma io continuo a vedere persone immergersi in profondità respirando aria, persone che non hanno accesso più a un corso formativo (non è del tutto vero ancora per fortuna, esiste un corso I.A.A. fino a -50 metri).
Il problema non è nel danno che si fa ai subacquei che effettuano questo tipo di immersioni, il danno è la perdita delle esperienze didattiche, l'impoverimento degli istruttori.
L'impoverimento degli istruttori è l'unico motivo valido al fatto di limitare se non congelare le immersioni profonde in aria.
Se non si hanno istruttori formati con una solida esperienza in immersioni in aria profonda questi corsi diventerebbero dei percorsi approssimati e spesso sbagliati con il pericolo che prima o poi succeda qualche incidente.
Cordialmente
Rana
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