Immersioni in aria: preferenze deco gas

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  • Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    [USER="18675"]Alla fine ognuno continua a fare come ha sempre fatto se facendo non ha mai avuto problemi
    Ogni persona ha il diritto di poter fare quello che crede meglio, ci mancherebbe.
    Nel forum confrontiaamo le varie esperienze e nel far questo valutiamo i nostri comportamenti alla luce anche di quanto gli altri fanno.
    Il confronto è importantissimo perché chi si confronta comunque mette in discussione anche il proprio fare, il fatto che si cambi idea o che non si cambia posizione non ha importanza.
    Trovo giusto che se una persona non ravvede motivi sufficienti a cambiare non cambi, vice versa il contrario.

    Il problema dell'aria profonda non è la decompressone, in questo forum vengono messi in evidenza tanti incidenti eppure non c'è descritto un incidente da decompressione in aria profonda.
    Il problema dell'aria profonda è semplice: il subacqueo non arriva a fare decompressione, semplicemente non risale.
    Per questo mi colpisce molto l'attenzione alla decompressione a scapito di tanti altri aspetti che al contrario migliorerebbero la gestione in profondità.

    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    Il presupposto di base e' per me non fare ripetitive ed una volta alla settimana metterci una pausa
    Nella mia esperienza gli unici due incidenti decompressivi in aria profonda di cui io ne sono al corrente e che hanno portato a danni permanenti (danno spinale, uno è rimasto sulla sedia a rotelle) erano in entrambi i casi ripetitive a forte profondità.

    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    Aggiungerei il suggerimento di restare sempre in condizioni di comfort: dovrebbe essere scontato ma ho la sensazione che per molti non sia cosi'
    Mi sbagliero' ma temo ci sia ritrosia nell'ammettere il proprio disagio e questo all'aumentare delle difficolta' non va bene e trascina in fase di decompressione problemi che stanno a monte
    Per questi motivi ritengo che i corsi di aria profonda siano importanti.
    La gente va sott'acqua e va in profondità con l'aria.
    Inutile nascondersi dietro un dito, inutile mettere dei divieti formali che hanno come scopo solo quello di paraculare le didattiche.
    Io ritengo che i corsi di aria profonda sia l'unica strada per veicolare la corretta cultura e gestione dell'aria profonda.
    I subacquei cercheranno sempre di andare un po oltre la loro zona di confort, io l'ho fatto e come me tanti altri.
    Prima o poi il subacqueo che sa fare .... si spingerà un po più in la, un po più profondo.
    I corsi di aria profonda permettono a queste persone di acquisire competenze ed esperienze evitando di raccogliere l'esperienza per tentativi.
    I corsi fissano nuovi limiti, nuovi vincoli che non poggiano solo sul semplice divieto.

    Il problema che istruttori ben preparati con una solida esperienza in aria profonda sono pochissimi, molti sono istruttori ricreativi che dopo un corsetto diventano istruttori di aria profonda, o istruttori con competenze tecniche (immersioni trimix) che anche in questo caso non hanno una solida esperienza in aria profonda.
    Il problema che l'aria profonda è una peculiare disciplina che attinge anche da altre esperienze come la subacquea tecnica (trimix) ma non è uguale a questa.

    Nei primi anni del 2000 fini all'incirca il 2010 / 2015 c'è stato un fermento nell'immersione in aria profonda dove sono andate a delinearsi virtuose esperienze didattiche che hanno permesso di codificare piani didattici ecc, ecc, ma poi si è spento e sono tornati i divieti "tout court", cosi nuovamente piombiamo in un "medioevo" per quanto riguarda l'aria profonda sostenuti da asseriti problemi di natura medica ... e, contro una commissione medica non puoi fare nulla, non vale nulla.
    Ai voglia a dire sono anni che mi immergo in aria profonda e questi problemi non si sono mai verificati .... ti guardano e ti dicono nella migliore delle ipotesi ... sei un campione troppo piccolo per fare statistica e per tanto non conta, forse hanno ragione ma ......

    .... Ma io continuo a vedere persone immergersi in profondità respirando aria, persone che non hanno accesso più a un corso formativo (non è del tutto vero ancora per fortuna, esiste un corso I.A.A. fino a -50 metri).
    Il problema non è nel danno che si fa ai subacquei che effettuano questo tipo di immersioni, il danno è la perdita delle esperienze didattiche, l'impoverimento degli istruttori.

    L'impoverimento degli istruttori è l'unico motivo valido al fatto di limitare se non congelare le immersioni profonde in aria.
    Se non si hanno istruttori formati con una solida esperienza in immersioni in aria profonda questi corsi diventerebbero dei percorsi approssimati e spesso sbagliati con il pericolo che prima o poi succeda qualche incidente.

    Cordialmente
    Rana


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    • Ho un conoscente istruttore che avrebbe voluto venire al Giglio a trovarmi per fare immersioni
      Ho cercato di fargli capire bene la tipologia dei fondali e gli ho ripetuto che si parte da 50 metri
      Credevo avesse capito
      Ci siamo incontrati per motivi di affari pochi giorni fa ed ha ripreso il discorso chiedendomi come fosse possibile andare fondi restando in curva e se non fosse penalizzante fare 5 minuti a 50 metri
      Poi ho iniziato un pippone sul fatto di non andare da soli che e' terminato solo quando mia moglie,che fa le mie stesse immersioni, ha. Sbottato dicendo che e' meglio soli che male accompagnati
      Misteri della subacquea
      Paolo
      Paolo

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      • Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
        Ho un conoscente istruttore che avrebbe voluto venire al Giglio a trovarmi per fare immersioni
        Ho cercato di fargli capire bene la tipologia dei fondali e gli ho ripetuto che si parte da 50 metri
        Credevo avesse capito
        Ci siamo incontrati per motivi di affari pochi giorni fa ed ha ripreso il discorso chiedendomi come fosse possibile andare fondi restando in curva e se non fosse penalizzante fare 5 minuti a 50 metri
        Poi ho iniziato un pippone sul fatto di non andare da soli che e' terminato solo quando mia moglie,che fa le mie stesse immersioni, ha. Sbottato dicendo che e' meglio soli che male accompagnati
        Misteri della subacquea
        Paolo
        Ciao Paolo, la persona che hai descritto è particolare ma non è l'unico.

        Purtroppo gli istruttori sono il prodotto dei piani didattici adottati, il fatto di essere istruttore non ti fa dono della conoscenza assoluta su tutto.
        Si diventa istruttori per quanto è nelle corde di una determinata didattica.

        Didatticamente si cancellano letteralmente alcune esperienze perché fuori da quello che comunemente è lecito promuovere nella fascia di subacquei che compone la maggior parte della popolazione subacquea.
        Della serie si punta sul ricreativo perché è quello che commercialmente da i numeri più grandi e sostiene il settore, per poi maturare il tecnico (trimix).

        Il tecnico (trimix) ai giorni nostri è un trimix (normossico che è quello ancora che regge un po a livello economico) che io amo chiamare "ricreativo" perché permette di muoversi a quote narcotiche senza narcosi, a profondità poco oltre il ricreativo.
        Questo rende l'approccio molto più semplice, insegnare trimix cosi è facile, si cura un po gli assetti, anzi si fa il corso assetto, si fanno lunghe disquisizioni sulla decompressione (per poi usare il computer) ed il gioco è fatto, considerando che il trimix normossico poco o nulla si discosta dal comportamento decompressivo dell'aria.
        Il discorso sarebbe anche giusto se non tenesse conto di un piccolo ed insignificante problema, il costo dell'elio in circuito aperto è troppo elevato.

        In un simile contesto l'aria ed il trimix vengono di fatto maltrattati.
        L'aria che diventa un banco di prova per fare trimix senza usare o meglio spendere in elio, il trimix diventa ricreativo e perde quel rigore che meriterebbe e tutto diventa "fumoso".

        L'aria tornerà alla ribalta in maniera prepotente, visto i costi sempre più insostenibili e quando avverrà quando le didattiche, e lo faranno, prenderanno consapevolezza che questo settore (l'aria profonda) è una frontiera da sfruttare economicamente ........
        Si troveranno punto a capo senza esperienza per quanto riguarda la didattica delle immersioni profonde e questo "gap" non si colma rapidamente perché la raccolta delle esperienze didattiche è un processo lento.

        Purtroppo la generazione che ha vissuto l'aria profonda sta invecchiando e non ha passato il testimone alle nuove generazioni che al contrario guardano alla decompressione come il problema, spaventati dal rimanere all'interno della curva di sicurezza, con la paura di pallonare caricano piombo ....

        Ecco spiegato le reazioni di questi istruttori come quello che hai descritto che non riescono a comprendere perché effettivamente non hanno i mezzi (alcuni non voglio proprio comprendere ma questo è un altro discorso).


        Rana


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        • Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

          Ciao Paolo, la persona che hai descritto è particolare ma non è l'unico.

          Purtroppo gli istruttori sono il prodotto dei piani didattici adottati, il fatto di essere istruttore non ti fa dono della conoscenza assoluta su tutto.
          Si diventa istruttori per quanto è nelle corde di una determinata didattica.

          Didatticamente si cancellano letteralmente alcune esperienze perché fuori da quello che comunemente è lecito promuovere nella fascia di subacquei che compone la maggior parte della popolazione subacquea.
          Della serie si punta sul ricreativo perché è quello che commercialmente da i numeri più grandi e sostiene il settore, per poi maturare il tecnico (trimix).

          Il tecnico (trimix) ai giorni nostri è un trimix (normossico che è quello ancora che regge un po a livello economico) che io amo chiamare "ricreativo" perché permette di muoversi a quote narcotiche senza narcosi, a profondità poco oltre il ricreativo.
          Questo rende l'approccio molto più semplice, insegnare trimix cosi è facile, si cura un po gli assetti, anzi si fa il corso assetto, si fanno lunghe disquisizioni sulla decompressione (per poi usare il computer) ed il gioco è fatto, considerando che il trimix normossico poco o nulla si discosta dal comportamento decompressivo dell'aria.
          Il discorso sarebbe anche giusto se non tenesse conto di un piccolo ed insignificante problema, il costo dell'elio in circuito aperto è troppo elevato.

          In un simile contesto l'aria ed il trimix vengono di fatto maltrattati.
          L'aria che diventa un banco di prova per fare trimix senza usare o meglio spendere in elio, il trimix diventa ricreativo e perde quel rigore che meriterebbe e tutto diventa "fumoso".

          L'aria tornerà alla ribalta in maniera prepotente, visto i costi sempre più insostenibili e quando avverrà quando le didattiche, e lo faranno, prenderanno consapevolezza che questo settore (l'aria profonda) è una frontiera da sfruttare economicamente ........
          Si troveranno punto a capo senza esperienza per quanto riguarda la didattica delle immersioni profonde e questo "gap" non si colma rapidamente perché la raccolta delle esperienze didattiche è un processo lento.

          Purtroppo la generazione che ha vissuto l'aria profonda sta invecchiando e non ha passato il testimone alle nuove generazioni che al contrario guardano alla decompressione come il problema, spaventati dal rimanere all'interno della curva di sicurezza, con la paura di pallonare caricano piombo ....

          Ecco spiegato le reazioni di questi istruttori come quello che hai descritto che non riescono a comprendere perché effettivamente non hanno i mezzi (alcuni non voglio proprio comprendere ma questo è un altro discorso).


          Rana

          Non potevi scriverlo meglio . Quoto al 100% (anche il tuo intervento precedente)
          Ciao MarenaSub
          Cit.Silvano :
          Qualcuno ha persin detto che per andare sott'acqua ci vogliono le palle.
          E subito qualcun'altro ha scritto che palle e scroto raggrinziti dal freddo spostano meno liquido che le stesse allascate e gonfie per la calura, se ne deduce che con le palle al fresco si è negativi e si può togliere zavorra, viceversa , a palle lasche , un po' di zavorra in più non fa mai male.

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          • [QUOTE=RANA;n1439886]
            Per questi motivi ritengo che i corsi di aria profonda siano importanti.
            La gente va sott'acqua e va in profondità con l'aria.
            Inutile nascondersi dietro un dito, inutile mettere dei divieti formali che hanno come scopo solo quello di paraculare le didattiche.
            Io ritengo che i corsi di aria profonda sia l'unica strada per veicolare la corretta cultura e gestione dell'aria profonda.
            /QUOTE]

            RANA io definirei bene "aria profonda", perché messa così si rischia di dare impressioni errate, oppure giuste che sembrano errate.

            Servono numeri: puoi usare metri, PO2, densità del gas, ma servono, a mio parere, riferimenti per parlare la stessa lingua, altrimenti non ci si capisce.

            Ad ora, in Europa, non mi risultano corsi in aria fattibili a profondità maggiori di 55m.
            www.bludivecenter.com

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            • Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
              RANA io definirei bene "aria profonda", perché messa così si rischia di dare impressioni errate, oppure giuste che sembrano errate.

              Servono numeri: puoi usare metri, PO2, densità del gas, ma servono, a mio parere, riferimenti per parlare la stessa lingua, altrimenti non ci si capisce.

              Ad ora, in Europa, non mi risultano corsi in aria fattibili a profondità maggiori di 55m.
              Capisco.

              Io per aria profonda intendo immersioni da -40 m. fino a -60 metri di profondità, respirando aria come miscela di fondo.

              I corsi che vanno da -30 fino a -40 metri non sono per me corsi di immersione profonda, sono il completamento di un percorso ricreativo che inevitabilmente affinché si possa dire esaustivo deve lambire il fuori curva sovrapponendosi all'inizio delle immersioni profonde.

              Da -40 metri la narcosi è presente in maniera importante.
              Non oltre -60 metri perché oltre si supera la pP di O2 di 1,5 bar.

              La federazione che seguo aveva strutturato un percorso di valore articolato in due corsi molto selettivi.
              La IAA (Immersioni avanzate in aria) di primo livello che abilitava ad una profondità di -50 metri in aria (fuori curva lo do per scontato).
              La I.A.A. di secondo livello che estendeva l'operatività fino a -60 metri.

              Due anni fa, su pressione della commissione medica venne "congelato" il corso di secondo livello quello dei -60 metri.

              Io non trovo corretta questa scelta, che accetto perché se si fa parte di un'associazione bisogna accettare anche le opinioni che non sono in linea con le nostre, non condivido perché l'analisi che fece la commissione medica nel sancire il congelamento di questo corso si basavano su incidenti avvenuti a subacquei che non avevano partecipato a questo corso, mentre nella popolazione dei brevettati non si è mai verificato un incidente.
              In ultimo la commissione medica ha indicato asseriti problemi d'infiammazione dell'endotelio ad opera dell'aria profonda, ma qui entriamo in una affermazione che fatico a considerarla causa di sospensione perché io, e le persone che conosco fanno regolarmente questa attività e non è mai successo nulla da questo punto di vista.
              Sicuramente lo stress decompressivo dell'aria profonda è maggiore ma ricordo i tempi che seguiamo noi sono estremamente contenuti.

              Insomma in queste mie parole c'è un po di delusione nell'aver partecipato a far crescere un importante esperienza molto mirata e specifica che stava dando risultati molto interessanti, anche se non raggiungeva grandi numeri, ma questo tipo di corsi è giusto che non raggiungano grandi numeri anche perché sono e devono essere estremamente selettivi e rigorosi, per poi vedere "buttare via" una sostanziale parte del progetto svolto.

              Certo abbiamo ancora il corso di primo livello a -50

              Il corso a -55 metri in Italia non l'ho mai sentito mi chiedo se puoi indicarmi le didattiche che lo propongono, mi interessa perché se ci fossero alcune didattiche importanti che propongono i -55 in aria profonda forzerei la mia federazione a considerare queste realtà nel riprendere in esame il corso di secondo livello.

              Spero di aver risposto alla tua domanda più che lecita.


              Rana


              P.s. Io personalmente ho svolto immersioni anche oltre i -60 metri ma i -60 metri rimane per me il limite didattico, oltre i -60 metri non si può garantire la sicurezza accettabile nelle immersioni didattiche.
              In poche parole oltre ci si va a proprio rischio e pericolo, perché nessuno in tutta onestà può garantire la sicurezza di un altro subacqueo oltre i -60 metri.

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              • Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                Il corso a -55 metri in Italia non l'ho mai sentito mi chiedo se puoi indicarmi le didattiche che lo propongono,
                PSAI rilascia brevetti abilitanti ai 55m in aria, credo durerà poco per adeguarsi ai 50m, ma non è detto:
                Per un periodo questo "abbassamento del limite" è stato ben visto dalle didattiche perché spingeva al tmx normossico con buona pace di tutti, oggi però, con l'elio a livelli di risorse auree, ci troviamo in un limbo.

                Sempre PSAI ha (fuori dall'Europa) degli interessanti corsi di "Narcosis Managment"
                www.bludivecenter.com

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                • Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

                  PSAI rilascia brevetti abilitanti ai 55m in aria, credo durerà poco per adeguarsi ai 50m, ma non è detto:
                  Per un periodo questo "abbassamento del limite" è stato ben visto dalle didattiche perché spingeva al tmx normossico con buona pace di tutti, oggi però, con l'elio a livelli di risorse auree, ci troviamo in un limbo.

                  Sempre PSAI ha (fuori dall'Europa) degli interessanti corsi di "Narcosis Managment"
                  Grazie Blu Dive.
                  Confermi i miei timori, si sapevo della PSAI ma in itali non fa testo.
                  Mi spiego in italia le didattiche sono associate ed è all'interno di queste associazioni che ha valore una posizione ben precisa.
                  Una didattica al di fuori e per giunta una .... come si dice, "una rondine non fa primavera".

                  Seguendo e parafrasando le tue parole (spero senza dolo) è più facile che la PSAI si allinei presto ai -50 che le altre ai -55.
                  Noi, con il corso a -60 metri, eravamo la spina nel fianco e la pressione era tanta affinché ci allineassimo anche noi, quando anche la commissione medica che non presiede solo noi ha iniziato contrastare questo corso era solo questione di tempo.

                  Si, fuori dai denti sono anch'io convinto che tutto il discorso aveva come ragione spingere il trimix normossico, che però non ha sfondato per gli alti costi che oggi sono insostenibili se lo scopo è contrastare l'immersione in aria profonda.

                  Ora ci si ritrova in un limbo dove alla fine tutti (mi riferisco alle didattiche) se ne lavano le mani come Ponzio Pilato.
                  Siamo ritornati al "medioevo" in cui chi va a -60 metri fa un attività che non trova riscontro in nessuna didattica e per tanto formalmente fuori dagli schemi, tanto come io che vado senza gav.

                  Sono dispiaciuto di questa situazione perché ci ho creduto in questi corsi e l'esperienza fatta in questi corsi era di valore.
                  Vedere abbandonare tutto questo e quindi lasciare che tutto cada nell'oblio mi dispiace e non poco.

                  Ma forse pur considerandomi un eterno giovane sono entrato nella fascia dei dinosauri.


                  Rana


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                  • RANA Io sono meno giovane di te e orgogliosamente dinosauro Quando cercavo i corsi non esistevano, poi li hanno tolti Sono contento di avere seguito una via indipendente ma soprattutto sono contento che mio figlio abbia potuto sperimentare in autonomia ed avere elementi che gli permettano di scegliere come approcciare la subacquea in futuro La fregatura e' che quando rifiuti i limiti ed i postulati fissati da altri fai una fatica tremenda a trovare compagni di immersione Cordialmente Paolo
                    Paolo

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                    • Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                      Grazie Blu Dive.
                      Confermi i miei timori, si sapevo della PSAI ma in itali non fa testo.
                      Mi spiego in italia le didattiche sono associate ed è all'interno di queste associazioni che ha valore una posizione ben precisa.
                      Una didattica al di fuori e per giunta una .... come si dice, "una rondine non fa primavera".

                      Seguendo e parafrasando le tue parole (spero senza dolo) è più facile che la PSAI si allinei presto ai -50 che le altre ai -55.
                      Noi, con il corso a -60 metri, eravamo la spina nel fianco e la pressione era tanta affinché ci allineassimo anche noi, quando anche la commissione medica che non presiede solo noi ha iniziato contrastare questo corso era solo questione di tempo.

                      Si, fuori dai denti sono anch'io convinto che tutto il discorso aveva come ragione spingere il trimix normossico, che però non ha sfondato per gli alti costi che oggi sono insostenibili se lo scopo è contrastare l'immersione in aria profonda.

                      Ora ci si ritrova in un limbo dove alla fine tutti (mi riferisco alle didattiche) se ne lavano le mani come Ponzio Pilato.
                      Siamo ritornati al "medioevo" in cui chi va a -60 metri fa un attività che non trova riscontro in nessuna didattica e per tanto formalmente fuori dagli schemi, tanto come io che vado senza gav.

                      Sono dispiaciuto di questa situazione perché ci ho creduto in questi corsi e l'esperienza fatta in questi corsi era di valore.
                      Vedere abbandonare tutto questo e quindi lasciare che tutto cada nell'oblio mi dispiace e non poco.

                      Ma forse pur considerandomi un eterno giovane sono entrato nella fascia dei dinosauri.


                      Rana

                      Allora, si e no.

                      Premessa: Io sono un istruttore tecnico sui generis: non mi piace fare corsi, non faccio corsi se non so chi ho davanti, se ho dubbi preferisco non iniziarlo neanche.
                      Questo perché la subacquea tecnica (fortunatamente) non mi da da vivere, con tutto ciò che consegue.

                      Però un sub ben "addomesticato", perché questo facciamo in un primo momento, ha tutti gli strumenti per evolvere le proprie conoscenze, sviluppando quelle acquisite e acquisendone altre, per mettere in gioco la propria "zona di confort" e farlo con un ragionevole margine di sicurezza e consapevolezza.
                      Ecco perché, che il corso sia per i 50 o 55, cambia poco a mio avviso.

                      Piuttosto bisognerebbe cambiare metodo d'approccio all'insegnamento.
                      Da quest'anno come regola, ma di fatto anche prima, inizio i corsi tec, ma l'esame pratico sarà possibile solo dopo un certo numero di immersioni con quella specifica attrezzatura.
                      Che le immersioni siano ricreative, in 5, 20 o 30 metri, non mi interessa l'importante è l'outfit (direbbe mio figlio), la profondità è il traguardo meno difficile tra quelli necessari per essere un decente subacqueo tecnico.
                      La partita si gioca con l'aria, se si arriva ad un buon livello, il tmx è una questione burocratica o poco più.

                      Non significa ritenere la gestione della narcosi poco importante , ma avere coscienza che è una cosa che si costruisce impedendo che la narcosi diventi un problema, cosa che si fa, per il 99%, a quote non narcotiche.

                      Parere mio, personalissimo, quanto più personale sia possibile intendere.
                      www.bludivecenter.com

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                      • un po' di anni fa,non ricordo , non tanti però, il più bel corso che abbia mai fatto. didattica psa. mi pare si chiamasse tek in...aria fonda. due step. il primo a 48 metri, se ricordo bene, il secondo 60 metri. istruttore ghisotti andrea, non credo dover dire altro sull'istruttore. ho imparato tantissimo, quanto ancor oggi mi serve per l'uso del reb. li ho conosciuto sandraccio costo. mi sono divertito tantissimo. compito, credo il più arduo, dell'istruttore subacqueo, è far divertire l'allievo senza lasciar indietro la serietà dell'insegnamento . sarà garanzia di passione,apprendimento, sicurezza e prosieguo dell'attività dell'allievo. la subacquea è divertimento, mai dimenticarlo.
                        brevetto 60 metri aria, per me, obbligatorio per le didattiche averlo in portafoglio. è il brevetto del subacqueo, definiamolo, finito. gli step successivi, i vari tmx, sono approfondimenti, nulla di più.
                        ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                        • Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                          Capisco.

                          Io per aria profonda intendo immersioni da -40 m. fino a -60 metri di profondità, respirando aria come miscela di fondo.

                          I corsi che vanno da -30 fino a -40 metri non sono per me corsi di immersione profonda, sono il completamento di un percorso ricreativo che inevitabilmente affinché si possa dire esaustivo deve lambire il fuori curva sovrapponendosi all'inizio delle immersioni profonde.

                          Da -40 metri la narcosi è presente in maniera importante.
                          Non oltre -60 metri perché oltre si supera la pP di O2 di 1,5 bar.

                          La federazione che seguo aveva strutturato un percorso di valore articolato in due corsi molto selettivi.
                          La IAA (Immersioni avanzate in aria) di primo livello che abilitava ad una profondità di -50 metri in aria (fuori curva lo do per scontato).
                          La I.A.A. di secondo livello che estendeva l'operatività fino a -60 metri.

                          Due anni fa, su pressione della commissione medica venne "congelato" il corso di secondo livello quello dei -60 metri.

                          Io non trovo corretta questa scelta, che accetto perché se si fa parte di un'associazione bisogna accettare anche le opinioni che non sono in linea con le nostre, non condivido perché l'analisi che fece la commissione medica nel sancire il congelamento di questo corso si basavano su incidenti avvenuti a subacquei che non avevano partecipato a questo corso, mentre nella popolazione dei brevettati non si è mai verificato un incidente.
                          In ultimo la commissione medica ha indicato asseriti problemi d'infiammazione dell'endotelio ad opera dell'aria profonda, ma qui entriamo in una affermazione che fatico a considerarla causa di sospensione perché io, e le persone che conosco fanno regolarmente questa attività e non è mai successo nulla da questo punto di vista.
                          Sicuramente lo stress decompressivo dell'aria profonda è maggiore ma ricordo i tempi che seguiamo noi sono estremamente contenuti.

                          Insomma in queste mie parole c'è un po di delusione nell'aver partecipato a far crescere un importante esperienza molto mirata e specifica che stava dando risultati molto interessanti, anche se non raggiungeva grandi numeri, ma questo tipo di corsi è giusto che non raggiungano grandi numeri anche perché sono e devono essere estremamente selettivi e rigorosi, per poi vedere "buttare via" una sostanziale parte del progetto svolto.

                          Certo abbiamo ancora il corso di primo livello a -50

                          Il corso a -55 metri in Italia non l'ho mai sentito mi chiedo se puoi indicarmi le didattiche che lo propongono, mi interessa perché se ci fossero alcune didattiche importanti che propongono i -55 in aria profonda forzerei la mia federazione a considerare queste realtà nel riprendere in esame il corso di secondo livello.

                          Spero di aver risposto alla tua domanda più che lecita.


                          Rana


                          P.s. Io personalmente ho svolto immersioni anche oltre i -60 metri ma i -60 metri rimane per me il limite didattico, oltre i -60 metri non si può garantire la sicurezza accettabile nelle immersioni didattiche.
                          In poche parole oltre ci si va a proprio rischio e pericolo, perché nessuno in tutta onestà può garantire la sicurezza di un altro subacqueo oltre i -60 metri.
                          Ciao Rana
                          anche Tdi ha corso extended rage 55mt.
                          Pta se ancora esiste faceva corsi 60mt aria.
                          http://profondeemozioni.blogspot.com...V5SQJ1vZvQ6WZR
                          http://profondeemozioni.blogspot.com/

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                          • Buongiorno & buon anno!
                            Di recente ho preso informazioni sul corso Extended Range PSAI. Interessantissimo, benchè credo che -volendo proprio bere alla fonte- bisognerebbe andare ad addestrarsi proprio negli Stati Uniti, nel contesto in cui questo programma didattico è nato oltre 50 anni addietro.
                            Comunque, quel che non mi ha convinto è questo: con il corso ci si brevetta fino a -60 m, mentre i livelli a -67 e -73 m (2+2 immersioni) sono mere esperienze certificate.
                            Ad ognuno le sue conclusioni, io non credo che questo corso si adatti alla mia "storia" e perciò ho deciso di destinare risorse ad altri versanti della disciplina subacquea.
                            Nel 2015 ho seguito un bell' Extended Range della TDI, bello anche perchè condotto da un istruttore che stimo e che mi ha fatto comprendere quali fossero le mie limitazioni (interiori, soprattutto) di allora.
                            So che la ISDA ha un corso Deep Air o similare con brevetto a -60.
                            Ultima modifica di Livio Cortese; 03-01-2023, 07:22.
                            CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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                            • Inizio con il ringraziare tutti per avermi indicato le didattiche che ancora propongono corsi di immersione profonda in aria oltre i -50 metri.
                              Non voglio sembrarci polemico anzi veramente grazie per questo confronto che a me preme molto per i motivi che ho detto nei precedenti interventi ma ve lo devo chiedere ho un dubbio.
                              Ho paura che in Italia i corsi in aria oltre i -50 metri non vengano fatti, pertanto vi chiedo siete sicuri che le didattiche che mi avete citato fanno effettivamente questi corsi in Italia ???
                              O sono informazioni che si riferiscono a qualche anno fa ???
                              Vi faccio queste domande perché a suo tempo quando, insieme ad altri istruttori siamo andati a discutere per difendere il corso di secondo livello a -60 metri di fatto ci era stato detto che escludendo una didattica minore (per minore intendo fuori dalle associazioni delle didattiche in Italia) di fatto non c'erano più corsi oltre i -50 metri in aria, anzi anche i -50 metri è a rischio di chiamiamolo "congelamento".
                              Per questo vi dico chi di voi sa con certezza corsi che si tengono oggi e che affrontano le immersioni in aria profonda oltre i -50 metri ???
                              Preciso non dubito che 6/8 anni fa c'erano molte didattiche che proponevano questi corsi, dubito che oggi siano ancora attivi in Italia questi corsi.
                              Ripeto non pensate che sono malfidente su quello che mi avete segnalato ma mi preme capire lo stato dell'arte perché eventualmente avrei dei motivi per diciamo insistere affinché si riprenda in esame il tutto.

                              Ma ammetto che temo (anche se spero di sbagliarmi) che questi corsi si siano estinti in Italia.

                              Tenete presente che il Dott. Pasquale Longobardi è contrario a questi corsi, e lui è nelle maggiori commissioni mediche e rappresenta un veto difficile da ignorare, anche perché sulla base di questi riscontri girano anche le inevitabili e necessarie coperture assicurative ed anche eventuali responsabilità civili a carico della didattica se si dovessero verificare dei problemi.

                              Della seri un allievo si fa male, fa causa alla didattica perché secondo lui il corso (dato che si è fatto male e magari è alla ricerca di un risarcimento) non era da fare in quanto non c'erano i presupposti di sicurezza visto che quanto le commissioni mediche indicano .... rischi ecc, ecc.

                              Quindi il discorso sulla fattibilità di questi corsi non è semplice perché bisogna in qualche modo trovare un accordo con i riscontri medici.

                              Io ritengo che prima o poi ci sarà un ritorno di fiamma e che quando avverrà le richieste delle didattiche verranno accolte e magicamente scompariranno o si ridimensioneranno gli asseriti problemi di maggiore infiammazione, che sinceramente a me un po lasciano perplesso.
                              Ora non voglio parlare di me (potrei perché le faccio queste immersioni con una certa regolarità da anni) ma conosco con certezza persone che regolarmente vanno a -60 metri e più, ci vanno da anni ed anni e mai e poi mai hanno avuto problemi.

                              I problemi asseriti in decompressione di queste immersioni non sono mai stati problemi, ma se uno studio medico se ne esce che in queste immersioni vengono rilasciate maggiori "citochine" e che queste infiammano ..... che cosa posso dire io ?
                              Nulla, accettare.

                              Per questi motivi vi chiedo precisione nelle risposte che devono valutare oggettivamente lo stato dell'arte oggi.

                              Un saluto a tutti e grazie per la pazienza.


                              Rana

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                              • RANA ho parlato con ISDA nel 2019 ma con PSAI 10 giorni fa, riferendoci a corsi da fare in Italia (anche se il discorso sui livelli -67/-73 non mi è chiarissimo)
                                CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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