Dispersa sub a Como .

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  • cesare
    ha risposto
    ciao mamma paola, l'ho scritto un po' di volte ma lo ripeto: non conosco nessuno dei coinvolti e quindi scrivo per quanto possa pensare sia una dinamica possibile srotolando le mie esperienze subacquee.
    credo siamo davanti ad un caso tra i più frequenti che occorrono negli incidenti subacquei. una banalità, perché un erogatore in continua è una banalità per quella tipologia di immersione, che si trasforma in tragedia. credo ,ma a questo chiedo tua conferma, che l'incidente sia riconducibile a un attacco di panico sia della sfortunata paola sia dei suoi compagni. il panico trasforma cose semplici in impossibili.
    non so se i compagni hanno dichiarato la loro totale incapacità a una manovra banale in conseguenza di panico. altre dinamiche non ne trovo. da qui la mia definiamola assoluzione giudiziaria. il panico non ha razionalità e questo caso non trova molta razionalità di intervento. ti racconto un evento occorso alla mia compagna un po' di anni fa….notturna calabra, dieci metri d'acqua, mono da quindici, primo stadio in erogazione continua, un mare di bolle neanche un minuto, bombola vuota. vista la profondità,la mia vicinanza e la risalita insieme nulla di che spaventarsi o preoccuparsi. poi medito l'accaduto e da quella volta la mia compagna, in immersioni potabili respirando aria, scende in acqua con un 12 o 15 litri sulla schiena d'aria e un 7 litri clippato avanti d'aria (sistema genericamente abiurato dalla comunità subacquea).dovesse succedere non c'è motivo di panico e il tutto viene risolto dalla persona stessa senza l'intervento di alcuno perché in acqua tre metri di distanza possono essere più lunghi della salerno reggio calabria.purtroppo l'acqua trasforma, a volte con l'impreparazione a volte con la poca frequenza, banalità in tragedie (esperti, ma esperti davvero,subacquei hanno perso la vita per banalità). l'evento non credo debba avere colpevoli giudiziari, ma certamente colpevoli morali e spero che questo le sia stato manifestato dai due compagni. per quanto attiene a regole, standard, addestramenti, limiti dettati da qualsiasi didattica è un po' come l'applicazione di qualsiasi legge: o ci metti del cervello o lo scritto ,suggerimento o divieto che sia, non serve a nulla.le pantomime sul sistema di coppia il doppio erogatore etc etc sono devianti. un subacqueo per aiutare qualcuno deve innanzitutto sapere e potere aiutare se stesso. sennò il panico fa sempre tombola.
    Ultima modifica di cesare; 08-05-2019, 08:07.

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  • mamma di Paola
    ha risposto
    Mi dispiace se ho fatto intendere diversamente ma io non sto cercando niente, proprio niente. Mia figlia non c'è più e niente e nessuno me la potrà ridare....Non sto riportando gli eventi che hanno portato alla sua morte per fare la vittima o per avere il vostro appoggio morale.....Sicuramente e mi dispiace per questo, quando descrivevo qualche particolare ho fatto trasparire il mio disappunto per come sia andata giuridicamente la vicenda... chiedo scusa.
    Continuerò a rispondere su questo forum fino a che mi verrà richiesta qualche informazione dopo di che terminerò....
    Lei invece cerchi di trovare la forza di "ignorare"....

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  • npole
    ha risposto
    Se sta "cercando" (termine volutamente virgolettato perché inappropriato e spiacevole ma non riesco a trovare una definizione migliore al momento) di allineare una colpevolezza tecnica (quella che esce da un tribunale) con una responsabilità morale (quella che sente il suo cuore, o quella a cui potrebbe arrivare ognuno di noi con la logica), mi spiace dirlo, forse non ci riuscirà mai. Precedentemente ha posto il paragone di due persone che corrono in moto, una delle due è un pilota, l'altra meno esperta ha un incidente, il pilota cerca di salvarla senza riuscirvi, o addirittura aggrava la situazione compiendo una manovra di rianimazione errata, la tragedia si compie. Il pilota esperto non avrà ripercussioni penali, sempre che non venga dimostrato che sia stato lui a provare l'incidente, anche se ha sbagliato la manovra di rianimazione (è diverso se si tratta di un medico o di altre categorie che hanno responsabilità differenti anche "fuori servizio", cosa che per un istruttore sub, indipendentemente dalla propria esperienza, non conta).
    Ecco perché lei in cuore suo sente che non ci sia stata giustizia.. e moralmente, per come ha esposto i fatti, ha assolutamente ragione. Quella ragione probabilmente però no verrò mai scritta su carta bollata (ammesso che per lei questo conti qualcosa).
    Non si stupisca del funzionamento della giustizia, quotidianamente avviene anche il contrario: persone che "moralmente" non hanno fatto nulla di sbagliato, ma che per la legge sono rei.
    Per quanto mi riguarda questo thread è già finito fin troppo fuori dai binari, avrei non voluto postare già dal primo messaggio, ma non ho la forza di "ignorare".

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  • mamma di Paola
    ha risposto
    Salve a tutti, Paola aveva una muta stagna ed una bombola da 15 l.
    I suoi brevetti le permettevano di scendere fino a -40.
    Nessuno dei due sub è mai stato in pericolo di vita perché dopo che Paola è scivolata verso il fondo, sono riusciti a fare anche 12' di decompressione....
    (estratto dalla perizia richiesta dal PM ) ..successivamente entrambi risalgono fino a quota di decompressione che viene effettuata per circa 12' riemergendo prima il xxxxxxxx e dopo circa 2' il xxxxxxx. A scopo precauzionale il xxxxxx viene trattato con somministrazione di ossigeno e trattato in camera iperbarica.
    Il sub che è stato trattato è rimasto tutto il pomeriggio nell'autombulanza (chiamata dal papà di Paola)sul luogo dell'incidente e solo verso sera gli hanno fatto un paio di ore in camera iperbarica ....(la notte era già a casa sua nel suo letto) ..se fosse stato in pericolo lo avrebbero portato via subito..

    A vostra disposizione per ulteriori informazioni...

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  • firer84
    ha risposto
    Buon giorno a tutti e sentite condogliaze alla mamma di Paola,
    penso si stia uscendo un po dal tema principale del post, credo invece che si debba riflettere su alcune domande che sono uscite dalla discussione, come era equipaggiata Paola (e i suoi compagni), possedeva un brevetto che le permettesse quella immersione, (era adeguatamente formata? il plastichino molte volte è giusto un plastichino) io non ho trovato notizie precise sul brevetto, si parlava di Rescue, non di brevetti tec, avevano stage, come era pianificata l'immersione, lasciamo perdere i nomi e le didattiche, credo che la mamma di Paola sia qua con noi per capire meglio l'accaduto da un punto di vista prettamente subacqueo, purtroppo a queste domande puo' rispondere solo lei, solamente se vuole e se puo' visto il processo.

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  • M.
    ha risposto
    Originariamente inviato da mamma di Paola Visualizza il messaggio
    Quello che ha chiuso il rubinetto aveva una bombola di 18 L e da quanto emerso non si è mai considerato in pericolo.
    Che dire ... Da quel grafico dei profili è evidente che i due avrebbero potuto impedire l'evento e che c'è stata tutta una serie di circostanze negative. Questo però può non bastare per una condanna per omicidio colposo, direi il 30% di possibilità di condanna. In ogni caso nessuno vorrebbe averli come compagni in una immersione.

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  • Gb87
    ha risposto
    Salve a tutti,
    per prima cosa vorrei fare le mie condoglianze alla mamma di Paola.
    Sono un paio di anni più giovane di Paola e il leggere tutti questi post mi ha fatto un attimo riflettere.
    Non vado nel merito del fare un immersione a 70 metri in aria, io al massimo posso scendere a 18.
    Prima di rispondere mi sono letta tutti i commenti e ci ho riflettuto.

    Penso che il mio caso sia molto diverso da molti dei sub presenti sul forum.
    Io e il mio Buddy siamo compagni e ci immergiamo sempre insieme.
    Penso che se mai dovesse succedere qualcosa alla sua scorta d´aria non esiterei un attimo a passargli la mia, ma...come ho detto prima, lui oltre ad essere il mio buddy è anche la metà del mio cielo, ed entrambi non andiamo così in profondità.

    Devo ammettere che stupidamente non avevo mai pensato a cosa farebbero/direbbero/penserebbero i nostri genitori se non tornassimo più fuori dal mare.
    Anche se non ci è mai successo nulla, penso che se in un immersione il mio compagno avesse un problema e rischiasse di non risalire con me, finirei (stupidamente?) per lottare con le unghie e con i denti per poterlo riportare su (vivo!).
    Incrocio le dita e spero di non dover mai affrontare problemi simili!

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Una curiosità, semmai. Una federazione/didattica fa qualcosa quando si verifica un incidente grave che coinvolge suoi brevettati ed istruttori? Apre inchieste interne? In casi estremi annulla i brevetti conseguiti e l’’abilitazione alla didattica?
    ​Tutte le didattiche, non solo la FIAS, verificano e controllano il regolare svolgimento dei corsi didattici secondo gli standard previsti.

    Nel momento in cui si dovessero verificare incidenti nelle immersioni di corso e/o durante l'attività formativa, la didattica valuta, in opportune sedi, l'operato dei responsabili del corso.
    Qualora ravveda inottemperanze e/o mancanze all'osservazione degli standard previsti valuta le opportune conseguenze.

    In questo caso specifico la tua domanda è del tutto fuori luogo in quanto l'immersione oggetto della tragedia non è un immersione didattica.

    Se lo fosse stata, ma non lo era, la FIAS avrebbe sanzionato una grave violazione agli standard didattici da parte di un suo istruttore, ma in questo caso, prima ancora della didattica, il giudice stesso avrebbe confermato e condannato l'istruttore per omicidio colposo.
    In quanto istruttore durante lo svolgersi di un corso è tenuto a farsi garante della sicurezza degli allievi che in quanto tali non sono in grado di operare in maniera corretta e soprattutto non sono consapevoli dei reali pericoli e per tanto in grado di capire la pericolosità delle scelte fatte, per questo l'istruttore è tenuto ad operare all'interno degli standard previsti dalla federazione.

    In questa tragedia, il compagno di Paola era anche un istruttore (il suo istruttore) ma quella non era un immersione di corso, e, Paola era brevettata.
    Sicuramente questo non esonera il subacqueo da una responsabilità morale per gli errori che ha fatto, responsabilità morale che come istruttore dovrebbe pesare ancora di più (sempre ammesso che sia possibile), ma, non si può giudicare con lo stesso parametro che si sarebbe usato se quell'immersione era un immersione di corso.

    Detto questo io non so cosa la FIAS ha fatto nello specifico, non voglio fare l'avvocato difensore della FIAS ad oltranza - penso che si sia mossa per comprendere le cause di una tale tragedia ... ma io non ne sono al corrente e per tanto onestamente mi fermo.

    Cordialmente
    Rana




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  • darkfire
    ha risposto
    Una curiosità, semmai. Una federazione/didattica fa qualcosa quando si verifica un incidente grave che coinvolge suoi brevettati ed istruttori? Apre inchieste interne? In casi estremi annulla i brevetti conseguiti e l’’abilitazione alla didattica?

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  • darkfire
    ha risposto
    non aggiungo altro... chi legge giudicherà. Bianchelli, ad ogni modo è mio istruttore e diving di riferimento quando scendo in Sardegna. Cagnoni, l’amico pilota è nome conosciuto ed era il mio buddy nel tuffo del primo maggio. Tutti raccontano le medesime leggende metropolitane, evidentemente, pur provenendo dalla medesima didattica origanriamente e così anche quella che è stata direttrice corsi fino al 2000.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Ho l'impressione che la polemica la voglia innescare tu, in protezione della didattica, e mi da sinceramente fastidio in una discussione su una tragica immersione.
    Ho chiesto alla madre se Paola avesse almeno una muta stagna, perché avrebbe avuto una ridondanza sul galleggiamento e forse avrebbe avuto la capacità fisica di intervenire senza essere irrigidita dal freddo oltre che dal terrore degli eventi.
    Tu non hai domandato semplicemente se aveva la stagna o meno.
    Tu hai asserito anche: dato che proviene dalla didattica FIAS e che la FIAS comporta il non uso della stagna - cosa non vera.

    Non voglio far polemica voglio solo dire che quello che hai scritto non è vero.

    Che la FIAS sia contraria alla stagna e che per tanto un istruttrice di tua conoscenza per usare la stagna ha dovuto cambiare didattica è, e lo ripeto, una "C A Z Z A T A".
    Continui a sostenerla va bene ma questo non la rende vera.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Se non vuoi aprire facebook ho condiviso qui, alcuni video di immersioni e vi compare nome e cognome. Riguardo l'uso delle miscele nitrox (e a maggior ragione trimix), visto che vuoi dei nomi... l'ultima conferma l'ho avuta ieri in un post pubblico tra Fiorella Giulia Bertini che ha dichiarato di esser stata direttrice corsi fino al 2000 e di aver gestito per 30 anni una scuola sub e Stefano Bianchelli che è un trainer naui e proprietario di un diving che, amareggiato scriveva che tutt'ora quando propone nitrox ai provenienti di certe didattiche gli rispondono "spaventati che è pericoloso"
    La stessa Bertini rispondeva: "purtroppo i dinosauri di allora contestarono perfino l'ingresso dei gav nei corsi (ricordo era il 76 o 77 quando arrivarono in Italia i primi Fenzy, Technisub, Cressi anulari...facendo arrabbiare noi giovani istruttori che invece eravamo favorevoli...così come fu poi anni e anni dopo con l'avvento del nitrox ecc. "
    Scusa ma veramente basi le tue affermazioni dai post di Facebook ?

    Ma per favore un po di serietà - parli di fatti avvenuti nel 1977 più di 40 anni fa in post in cui si parla del "fenzy" l'anulare ... e pretendi di essere credibile ....
    Sono questi i fatti, i nomi e i cognomi che puoi vantare a sostegno delle tue asserite tesi ?

    Perché non mi fai il nome della tua amica che dichiara "C A Z Z A T E" sul divieto della FIAS all'uso della stagna - così - giusto per capire.

    Ti attacchi a post scritti da persone che probabilmente neanche conosci su Facebook e pretendi di giudicare.
    Per giunta non sei un istruttore .... e lasciami aggiungere per fortuna.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Domenica ero in viaggio con un amico di 78 anni ex pilota e principal investigator di disastri aerei e che tiene lezioni sul fattore umano nelle immersioni subacquee in molte località italiane (e probabilmente qui qualcuno avrà assistito a qualche sua presentazione) e chissà come mai mi raccontava la medesima cosa... eppure è di Roma, neppure di Cuneo, dove vivo.
    L'amico pilota ...... mio "cuggino" mi dice ....

    Mi fermo, sai cosa ti dico, tieniti le tue convinzioni, quello che avevo da dirti l'ho detto, chi legge giudicherà.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    E non so neanche perché, quando parlo con persone che non si conoscono neppure ma che in passato erano di fias/fipsas mi raccontano tutte le medesime cose.
    Anche la FIPSAS.

    Mi hai tolto le parole penso solo che a volte bisognerebbe avere il buon senso di tacere e lasciare nel dubbio che parlare e togliere ogni dubbio.

    Cordialmente
    Rana
    Ultima modifica di RANA; 07-05-2019, 13:05.

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  • darkfire
    ha risposto
    Ho l'impressione che la polemica la voglia innescare tu, in protezione della didattica, e mi da sinceramente fastidio in una discussione su una tragica immersione.
    Ho chiesto alla madre se Paola avesse almeno una muta stagna, perché avrebbe avuto una ridondanza sul galleggiamento e forse avrebbe avuto la capacità fisica di intervenire senza essere irrigidita dal freddo oltre che dal terrore degli eventi.

    Riguardo al nascondersi dietro una tastiera non è la prima volta che mi fai questa affermazione gratuita e ti ho già risposto mostrandoti il mio profilo facebook dove è pubblicato il mio nome/cognome i miei brevetti e quello che faccio. Non sono istruttore, non voglio esserlo, non ho interessi a favore di una didattica o un'altra. Se non vuoi aprire facebook ho condiviso qui, alcuni video di immersioni e vi compare nome e cognome. Riguardo l'uso delle miscele nitrox (e a maggior ragione trimix), visto che vuoi dei nomi... l'ultima conferma l'ho avuta ieri in un post pubblico tra Fiorella Giulia Bertini che ha dichiarato di esser stata direttrice corsi fino al 2000 e di aver gestito per 30 anni una scuola sub e Stefano Bianchelli che è un trainer naui e proprietario di un diving che, amareggiato scriveva che tutt'ora quando propone nitrox ai provenienti di certe didattiche gli rispondono "spaventati che è pericoloso"
    La stessa Bertini rispondeva: "purtroppo i dinosauri di allora contestarono perfino l'ingresso dei gav nei corsi (ricordo era il 76 o 77 quando arrivarono in Italia i primi Fenzy, Technisub, Cressi anulari...facendo arrabbiare noi giovani istruttori che invece eravamo favorevoli...così come fu poi anni e anni dopo con l'avvento del nitrox ecc. "
    Domenica ero in viaggio con un amico di 78 anni ex pilota e principal investigator di disastri aerei e che tiene lezioni sul fattore umano nelle immersioni subacquee in molte località italiane (e probabilmente qui qualcuno avrà assistito a qualche sua presentazione) e chissà come mai mi raccontava la medesima cosa... eppure è di Roma, neppure di Cuneo, dove vivo.
    E non so neanche perché, quando parlo con persone che non si conoscono neppure ma che in passato erano di fias/fipsas mi raccontano tutte le medesime cose.
    Ultima modifica di darkfire; 07-05-2019, 12:11.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Rana io so che questa istruttrice se n'è andata via per quel motivo e l'ha ripetuto più volte di fronte a più persone di cui quattro erano state della medesima didattica ed avrebbero potuto smentirla. Che poi fosse ostracismo locale o decisione della didattica, non ne ho idea. Alcune scelte strane, mi sono state confermate anche da altri, ad esempio la contrarietà per molti anni al nitrox ed alle miscele in genere diverse dall'aria..
    ​Vedi Darkfire,
    quando tu riporti informazioni simili bisognerebbe avere la correttezza di fare nomi e cognomi delle persone che ti hanno dato queste informazioni sbagliate.
    Fino a quel momento, fino a quando palesemente e non per sentito dire le persone non confermano quanto asserisci le tue parole sono solo "chiacchiere da bar".
    Le chiacchiere ci stanno anche nel forum, ci mancherebbe ma in altre discussioni, in questa, penso che per rispetto bisognerebbe astenersi dal riportare notizie di fatto non verificate.

    Che le informazioni che ti hanno dato non sono corretto io lo so, le so perché sono un istruttore FIAS e seguo da anni sempre e solo questa didattica.
    Io al contrario delle persone da te citate non mi nascondo dietro una tastiera, io ci metto la faccia, tutti sanno chi sono, quello che affermo me ne faccio carico, nel bene e nel male.

    Che poi a te la FIAS non piaccia come didattica ci sta, non discuto, posso capire che alcune scelte tu non le condividi, su questo non ho nulla da dire ci mancherebbe.

    Le tue scelte non le discuto ma non trovo corretto asserire cose non vere, almeno prima di farlo accertatene.

    Lo comprendi anche tu che è troppo facile parlare della FIAS come didattica in generale e poi dire:
    "​Che poi fosse ostracismo locale o decisione della didattica, non ne ho idea​"
    Se non ne hai idea, informati prima di sparare a zero su tutta la FIAS - chiedo troppo ?

    Inoltre:
    "​Alcune scelte strane, mi sono state confermate anche da altri, ad esempio la contrarietà per molti anni al nitrox ed alle miscele in genere diverse dall'aria​"

    Nessuna contrarietà all'uso delle miscele notrox, delle miscele trimix e neanche verso l'aria.
    Anche in questo caso dovresti accertare la validità delle tue fonti prima di spacciare per vero quanto di fatto non è.

    Cordialmente
    Rana



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  • TheDoctor
    ha risposto
    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Rana io so che questa istruttrice se n'è andata via per quel motivo e l'ha ripetuto più volte di fronte a più persone di cui quattro erano state della medesima didattica ed avrebbero potuto smentirla. Che poi fosse ostracismo locale o decisione della didattica, non ne ho idea. Alcune scelte strane, mi sono state confermate anche da altri, ad esempio la contrarietà per molti anni al nitrox ed alle miscele in genere diverse dall'aria.
    Di loro di cambiare pusher e di non far passare come scelte didattiche dei classici "celodurismi" da sub frustrati .
    Ma quando mai s'è sentita una vaccata del genere .
    Darkfire non ce l'ho certamente con Te .
    Saluto

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  • darkfire
    ha risposto
    Rana io so che questa istruttrice se n'è andata via per quel motivo e l'ha ripetuto più volte di fronte a più persone di cui quattro erano state della medesima didattica ed avrebbero potuto smentirla. Che poi fosse ostracismo locale o decisione della didattica, non ne ho idea. Alcune scelte strane, mi sono state confermate anche da altri, ad esempio la contrarietà per molti anni al nitrox ed alle miscele in genere diverse dall'aria.

    Quella, tuttavia era una mia curiosità, perché le cause dell'incidente sono evidenti e non riguardano principalmente la tipologia di muta, ma il modo di scendere: a profondità tecniche, in aria, con monobombola da parte del buddy che era anche istruttore, senza gav. Ripeto: mi auguro che quell'individuo non faccia più formazione e si tenga anche bello distante dall'acqua dove non servono fenomeni da baraccone.

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