Dispersa sub a Como .

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    mi chiedo se la ragazza aveva almeno una muta stagna o se scendeva con una fredda muta semistagna, visto che quella didattica da quanto so aborriva le mute stagne (una ragazza che da noi è istruttrice abbandonò quella didattica proprio perché non tollerava l'idea di scendere in acque fredde con la muta bagnata).
    ​Darkfire.
    Io sono un socio FIAS da più di 25 anni.
    Hai diritto di esprimere la tua opinione e non mi permetto di esprimere giudizi, quello che io avevo da dire alla mamma di Paola l'ho detto nei precedenti messaggi.

    Premesso questo ti chiedo di non sparare "c a z z a t e" sugli standard della FIAS che non conosci e che non conosce neanche la tua asserita amica che da istruttrice FIAS è passata ad altre didattiche per un motivo che è pura leggenda metropolitana, se ti ha effettivamente detto questo di alla tua amica che sta sparando "c a z z a t e".

    Io penso che il dolore della madre di Paola è infinito e non merita pietismi basati su affermazioni che sono pure "c a z z a t e".

    Sei libero di esprimere la tua opinione ma non di sparare "c a z z a t e".

    Cordialmente
    Rana

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  • darkfire
    ha risposto
    le mie condoglianze, mamma di Paola.

    In tutta questa triste storia trovo tanti punti scandalosi, oltre al succitato scendere in aria a quelle profondità che non è banale e alla portata di tutti, il fatto che l'istruttore e compagno di immersioni scendesse con un monobombola senza gav, facendo solo affidamento alla muta stagna, quindi senza alcuna forma di ridondanza in caso di problemi. Mi chiedo se quella che era la sua attrezzatura per il tuffo fosse anche quella che insegnasse durante il suo corso.
    Fatta la pianificazione in un planner, anche nel caso si trattasse di poco più di una toccata e fuga non c'è spazio per una condivisione in risalita.
    In lago e a quelle profondità non è improbabile un'autoerogazione per congelamento del primo stadio, mi è successa a quote ricreative e non è piacevole.
    Peraltro, mi chiedo se la ragazza aveva almeno una muta stagna o se scendeva con una fredda muta semistagna, visto che quella didattica da quanto so aborriva le mute stagne (una ragazza che da noi è istruttrice abbandonò quella didattica proprio perché non tollerava l'idea di scendere in acque fredde con la muta bagnata).
    Mi auguro, almeno, che quella persona abbia smesso di trasmettere le sue istigazioni al suicidio inconsapevole.

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  • mamma di Paola
    ha risposto
    Originariamente inviato da M. Visualizza il messaggio

    Penso anche io, ma su un piano metagiuridico



    Nella specie la profondità era minore ma sai benissimo che si è sempre fatto, si fa e si farà (con esposizioni limitatissime però).



    Vero



    Questo è fanta diritto. Nella specie la condanna nei primi due gradi di giudizio non c'è stata neanche per omicidio colposo che ha maglie più larghe. Imho però quello che ha rischiato di più legalmente è quello che avrebbe chiuso il rubinetto ed è andato a chiamare l'altro a meno che non avesse poca aria ma strano a quel punto dell'immersione.
    Quello che ha chiuso il rubinetto aveva una bombola di 18 L e da quanto emerso non si è mai considerato in pericolo.

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  • mamma di Paola
    ha risposto
    Originariamente inviato da root_77 Visualizza il messaggio
    Innanzi tutto vorrei fare le mie condoglianze, pur se con enorme ritardo .
    Detto ciò, da istruttore e da sub, trovo inconcepibile quanto accaduto. I due uomini non hanno scusante, indipendentemente da dove si guardi l'accaduto. Sono degli incompetenti e degli assassini.
    Sì assassini, perchè immergersi a 70 metri di profondità in aria è da incompetenti, non riuscire a gestire ( in due ) un erogatore in continua di un terzo sub è da incompetenti e sopratutto portare un sub non preparato ed inesperto a quelle profondità ( DI NUOVO, IN ARIA ) è da assassini.
    C'è poco da girarci attorno.
    E purtroppo è una pratica che avviene spesso, specie sui laghi, specie tra "commandos" 60enni che vogliono fare gli sboroni.
    Cara Mamma di Paola, è già successo in passato, è successo a Paola e accadrà ancora finchè un giudice non si deciderà a condannare per omicidio intenzionale chi fa adotta questi comportamenti.
    Scusate lo sfogo, ma sono stufo di leggere di incidenti e morti avvenuti per colpa di teste di **** che si credono incursori di marina.
    ritengo che lei abbia colto nel segno...grazie per le condoglianze

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  • M.
    ha risposto
    Originariamente inviato da root_77 Visualizza il messaggio
    I due uomini non hanno scusante
    Penso anche io, ma su un piano metagiuridico

    Sì assassini, perchè immergersi a 70 metri di profondità in aria
    Nella specie la profondità era minore ma sai benissimo che si è sempre fatto, si fa e si farà (con esposizioni limitatissime però).

    E purtroppo è una pratica che avviene spesso, specie sui laghi
    Vero

    finchè un giudice non si deciderà a condannare per omicidio intenzionale chi fa adotta questi comportamenti.
    Questo è fanta diritto. Nella specie la condanna nei primi due gradi di giudizio non c'è stata neanche per omicidio colposo che ha maglie più larghe. Imho però quello che ha rischiato di più legalmente è quello che avrebbe chiuso il rubinetto ed è andato a chiamare l'altro a meno che non avesse poca aria ma strano a quel punto dell'immersione.

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  • TheDoctor
    ha risposto
    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio

    il fatto è che mettersi a discuterne in questo thread, si rischia di trasformarlo in una polemica e scambi di opinioni che non credo facciano bene a nessuno: Ne' a chi è coinvolto in questo brutto fatto, ne' tanto meno a chi è chiamato a decidere, perché non siamo in un tribunale.

    Questa testimonianza è importante a ricordarci che nella subacquea succedono anche queste cose, non è solo sorrisi, amiconi, cene insieme e divertimento. Come un po' in tutte le cose della vita. Imbracciare i forconi a questo punto non serve a nulla.
    quotone !!!!

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  • root_77
    ha risposto
    Innanzi tutto vorrei fare le mie condoglianze, pur se con enorme ritardo .
    Detto ciò, da istruttore e da sub, trovo inconcepibile quanto accaduto. I due uomini non hanno scusante, indipendentemente da dove si guardi l'accaduto. Sono degli incompetenti e degli assassini.
    Sì assassini, perchè immergersi a 70 metri di profondità in aria è da incompetenti, non riuscire a gestire ( in due ) un erogatore in continua di un terzo sub è da incompetenti e sopratutto portare un sub non preparato ed inesperto a quelle profondità ( DI NUOVO, IN ARIA ) è da assassini.
    C'è poco da girarci attorno.
    E purtroppo è una pratica che avviene spesso, specie sui laghi, specie tra "commandos" 60enni che vogliono fare gli sboroni.
    Cara Mamma di Paola, è già successo in passato, è successo a Paola e accadrà ancora finchè un giudice non si deciderà a condannare per omicidio intenzionale chi fa adotta questi comportamenti.
    Scusate lo sfogo, ma sono stufo di leggere di incidenti e morti avvenuti per colpa di teste di **** che si credono incursori di marina.

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  • M.
    ha risposto
    Originariamente inviato da mamma di Paola Visualizza il messaggio
    Si pensi a una guida alpina che, pur non essendovi tenuto, decida di prestare soccorso ad altro alpinista in difficoltà e, con manovra inopportuna, ne causi la precipitazione. Oppure a un vigile del fuoco che, fuori servizio, decida di intervenire per sedare un incendio e, usando un estintore non idoneo, causi la folgorazione di una terza persona
    Anche in questi casi non è detto che ci sia responsabilità penale.

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  • M.
    ha risposto
    Difficile scrivere qualcosa in simili casi (per inciso l'assoluzione dei due c'è stata anche in appello anche se ci potrebbero essere ulteriori vicende giudiziarie con chissà quale esito). Siamo però in una serie di eventi umani dove il diritto c'entra poco: nè ha senso vietare giuridicamente a monte simili immersioni, nè ha senso condannare penalmente i due sconsiderati compagni di immersione.
    Nè purtroppo questi fatti servono da esempio: le informazioni su quello che può accadere in immersioni del genere sono già disponibili a tutti da tempo.
    Alla fine un essere umano è morto, i congiunti sono straziati e cercano una giustizia che non può esserci e che sia in caso di assoluzione che di condanna servirebbe a poco, chi era in acqua a parte rimorsi o più facili rimozioni o negazioni a sè stesso che comunque non sono indolori è stato comunque assoggettato ad un processo che non è mai neutro (anche economicamente).


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  • cesare
    ha risposto
    non volevo assolutamente creare polemica o qualsiasi intervento che potesse acquire un dolore. non sta nelle mie intenzioni. non conosco assolutamente nessuno dei soggetti coinvolti, cosa hanno fatto prima e cosa hanno fatto dopo. conosco abbastanza la subacquea, l'ambiente subacqueo e i frequentatori dell'ambiente, ma certamente sono un mediocre subacqueo, che consapevole della propria mediocrità, affronta immersioni secondo le proprie possibilità. conoscendo l'ambiente marino certamente mai affronterò un'immersione impegnativa, confidando in possibilità di altri che io non ho. sarei una mina vagante in acqua. quando sei una mina vagante il tuo limite devono rimanere i 18 metri e nessuno te lo deve dire, ma devi essere tu consapevole delle tue possibilità, ad affrontare quanto stai per affrontare. certamente mai condannerei un pompiere che nel tentativo di salvare qualcuno, mettendo in pericolo la sua stessa vita, involontariamente commette un errore e ne causa la morte (fermo restando la verifica delle situazioni in cui si è verificato l'incidente). mi fermo qui per evitare di creare inutili polemiche che ben lungi da me stanno in genere e in questo particolare caso. vorrei avere il potere del rewind perché comprendo appieno quanto scrive la mamma di paola e quanto potrà scrivere perché ne ha tutto il sacrosanto diritto. agli altri prego di tenere toni bassi senza rinunciare alle proprie convinzioni ma rispettando la civile e pacata divergenza di vedute che inevitabili, in questi casi, si manifestano. non posso giudicare i successivi comportamenti dei presenti all'evento perché non li conosco. certamente, personalmente, sarei quanto più possibile vicino alla mamma di paola qualora lei me lo permettesse.

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  • titave
    ha risposto
    Buonasera Signora mamma di Paola
    Onesto e senza giri di parole.....
    Quel tipo di immersione semplicemente non si fa in compagnia.
    Se vai a 70 metri in aria sai che potresti non tornare e sai che un compagno, anche capace ed esperto, potrebbe non essere di nessun aiuto ma essere, anzi, dannoso.
    Vai da solo se proprio devi
    Rischi del tuo e non metti in pericolo nessuno.
    Personalmente non vado a quelle quote in aria: spendo due soldi ed aggiungo un po' di elio.

    Opinione mia, naturalmente

    Ancora condoglianze

    Giambattista (Tita)

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  • npole
    ha risposto
    Originariamente inviato da lo scrondo Visualizza il messaggio

    Cesare, con tutto il rispetto: ma che stai a di!!! Sono basito!
    Ha detto l'unica cosa giusta, che poi è la stessa cosa che ho scritto precedentemente.

    Ha sottolineato che esiste una verità morale e una giudiziaria e che le due possono talvolta trovarsi agli antipodi. Vediamo fatti di cronaca ogni giorno e alcuni ci fanno rabbia, ma se le persone vanno punite per la legge in base ai sentimenti, allora varrebbe la pena di dismettere i tribunali, i giudici e gli avvocati tutti.

    Se mi trovo in acqua con un altro sub che ha un problema e mi faccio prendere dal panico e invece di aiutarlo resto li imbambolato o compio un'operazione sbagliata o peggio scappo perché temo per la mia stessa incolumità, allora sarò un vigliacco, probabilmente trascorrerò tutte le notti a pensare a cosa è successo e porterò per sempre lo scrupolo e la vergogna di non aver quantomeno tentato di salvare la vita di una persona... ma un tribunale (verità giudiziaria) mi assolverà, perché per legge è punito il dolo e la negligenza non l'incompetenza.

    Il fatto è che mettersi a discuterne in questo thread, si rischia di trasformarlo in una polemica e scambi di opinioni che non credo facciano bene a nessuno: ne' a chi è coinvolto in questo brutto fatto, ne' tanto meno a chi è chiamato a decidere, perché non siamo in un tribunale.

    Questa testimonianza è importante a ricordarci che nella subacquea succedono anche queste cose, non è solo sorrisi, amiconi, cene insieme e divertimento. Come un po' in tutte le cose della vita. Imbracciare i forconi a questo punto non serve a nulla.

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  • lo scrondo
    ha risposto
    Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
    il sopravvivere a una figlia credo sia il dolore più immenso che l'uomo possa provare. la vita è quella cosa strana che riesce a darsi un senso col passaggio del testimone alla staffetta che ci sta nel cuore. natura definisce l'amore come il sopravvivere a se stessi grazie al passaggio del testimone.
    non so questo quanto sia razionale, ma da padre so essere così. mai vorrei trovarmi nella condizione di sopravvivere a mio figlio. sono spezzettato dal dolore della mamma di paola.
    la morte per un errore , probabilmente banale, è ancora più difficile da sopportare.
    l'uomo è un animale che sbaglia, quante volte ho sbagliato personalmente...incontabili gli errori…..ed è così per tutti,indistintamente.leggo le possibili cause della morte e trovo palesi errori, anche difficilmente comprensibili per un uomo esperto d'acqua. ma l'errore c'è stato. l'errore è parte di noi. credo, a me succederebbe sicuro, che un tale errore si trasformi in un eterno rimorso. credo che l'errore in questione non debba e non possa essere tradotto in colpevolezza giudiziaria. staremmo tutti in galera se analizzassimo gli errori in buona fede commessi durante la nostra vita che per puro caso non sono diventate tragedie. spero di essere compreso mamma di paola perché le sono più che vicino.
    Cesare, con tutto il rispetto: ma che stai a di!!! Sono basito!

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  • mamma di Paola
    ha risposto
    Niente di commemorativo per Paola, credo che per il gruppo FIAS di Como, la sua morte sia uno scomodo evento da rimuovere e da dimenticare. ..
    Ultima modifica di mamma di Paola; 03-05-2019, 16:11.

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  • Mercurio90
    ha risposto
    Quest'ultimo passaggio mi sciocca, sono basito. Ad un mio istruttore è morto un cliente per un infarto fulminante, il gg dopo è sceso per recuperare il corpo dato che la guardia costiera non riusciva con il rov, ogni volta che fà quel tuffo ne parla, ha collaborato a posare un ancora commemorativa..... sono basito

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