Dispersa sub a Como .

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  • TheDoctor
    ha risposto
    Non so come esprimere il dolore che provo a leggere queste righe , riesco solo ad immaginare cosa abbia voluto dire per lei scriverle , sono padre e il solo pensiero mi turba . Lo so che questo non potrà restituirle sua figlia ma la ringrazio per la chiarezza con cui ha esposto la situazione . Voglio dire che chi è sceso sott'acqua un "po' " di volte dal suo racconto ha capito il livello delle menzogne . Mi è capitato di trovarmi nella situazione di aiutare qualcuno , nulla di grave ma è capitato , se non fossi intervenuto le sciocchezze si sarebbero trasformate in tragedia , Le posso garantire che se anche nell'immersione eravamo in più persone intorno a me si è sempre creato il vuoto , purtroppo la propensione all'aiuto la maggior parte dei sub lo dimentica in barca o sulla spiaggia , cinico scriverlo ma è la MIA esperienza . Spero sia di sprone per chi scende sott'acqua con faciloneria estrema , Lei ci è stata d'aiuto , grazie .

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  • mamma di Paola
    ha risposto
    Buongiorno, sono la mamma di Paola, la ragazza morta durante l'immersione nel lago di Como nel 2013. Inizio mese mi sono per caso imbattuta in questo forum e mi sono resa conto che alcuni di voi hanno la curiosità di avere maggiori notizie. Sono più che mai convinta che per evitare le stesse spiacevoli e dolorose situazioni bisogna parlarne. I giornali e la TV locale di Como hanno parlato del caso solo per dire dell'assoluzione degli imputati e nessun interesse sulle circostanze che hanno portato Paola alla morte. Non so se perché la subacquea è una materia poco conosciuta ai giornalisti o se è per l'omertà che circonda questo mondo per via del fatto che pochi sono i sub che rispettano le regole ed i limiti imposti... Mia figlia è morta perché l'erogatore di riserva è andato in erogazione continua ed il compagno vicino a lei anziché starle vicino e passarle il suo erogatore come tutte le didattiche insegnano, la lascia sola per andare ad allertare l'altro sub. Anche se questo è dimostrabile dal grafico del computer, (che però il Giudice non tiene conto perché come ben saprete il computer segna il tempo e la profondità e non la distanza tra un sub e l'altro) ed anche se è la prima versione che lo stesso sub mi ha dato appena chiesto notizie di mia figlia quel tragico giorno, lui dice di aver preso Paola e portata dall'altro compagno. Peccato che l'altro sub, in più occasioni ed anche davanti al Giudice dice:... xxxxxxx mi ha indicato Paola....Paola era sola....mi sono precipitato verso Paola.....Lascio a voi le considerazioni. Altro importante particolare è che uno dei sub ha sempre detto e dichiarato che appena usciti dall'acqua il compagno gli ha detto: "...io ci ho provato a chiuderle l'aria".....infatti uno dei rubinetti di mia figlia verrà trovato chiuso ed ovviamente lui non si ricorda di averlo fatto e riguardo a ciò, il giudice nella sentenza scrive: L’ipotesi che sia stato chiuso il rubinetto sbagliato(cioè quello collegato all’erogatore che non era in erogazione continua e dal quale stava respirando la Nardini) è altamente probabile atteso che la bombola di Paola, quando è stata recuperata era completamente vuota…. Aggiunge poi lo stesso Giudice riferendosi al xxxxxx: ” Tale errata condotta (cosi come altre possibili manovre imperite che si è ipotizzato essere state commesse in fase di emergenza), nel tentativo di intercettare la perdita d’aria, e quindi di prestare soccorso è meramente colposo, come si vedrà oltre, non comporta alcuna penale responsabilità”......

    UNA COSA E’ CERTA: SI E’ MENTITO IN SVARIATE CIRCOSTANZE, MA SE MENTIRE NON COSTITUISCE REATO, SICURAMENTE IDENTIFICA CHI E’ BUGIARDO E LE MENZOGNE, SI SA, VENGONO FORMULATE PER COPRIRE VERITA’ SCOMODE O INFAMANTI. (questo ovviamente è un mio pensiero)
    Sto scrivendo tutto ciò per sensibilizzare coloro che si immergono e se le mie parole possono salvare anche solo una vita umana, ne sarà valsa la pena. Tanto ci sarebbe ancora da dire, sia come si è svolta la tragica immersione ed anche sui comportamenti tenuti dai due "espertissimi "sub che erano con mia figlia.
    Se avete domande e curiosità su questo evento, sarà mia premura rispondervi, attenendomi alla verità e a ciò che si potrà realmente documentare.
    Un saluto


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  • Lombo
    ha risposto
    Meditate gente...meditate...un pensiero a tutte le persone coinvolte nella tragedia...

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  • nello
    ha risposto
    "Si è aperto ieri a Milano il processo d’Appello a carico di due sub – assolti in primo grado a Como – che presero parte alla drammatica immersione che costò la vita alla 35enne Paola Nardini, tragedia che avvenne nelle acque davanti a Villa Geno il 29 settembre 2013.
    In aula due amici della giovane, un 57enne di Cernobbio e un 58enne di Como che erano stati accusati dalla Procura di Como di omicidio colposo.
    La loro colpa sarebbe stata la «negligenza, imprudenza, inosservanza di leggi e regolamenti e didattiche subacquee». In primo grado il processo si concluse con l’assoluzione per «non aver commesso il fatto». Sentenza appellata da pm e parti civili.
    Ieri, al termine della requisitoria, l’accusa ha invocato 8 mesi di pena a testa per i due sub, la difesa (avvocati Pietro Mario Vimercati, Stefano Fagetti e Davide Bartulli) la conferma della decisione maturata a Como.
    L’udienza è stata poi rinviata per la sentenza a marzo. "

    https://www.corrieredicomo.it/sub-an...n-primo-grado/

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  • Alastar
    ha risposto
    Si, il film si trova, a parte che lo danno periodicamente in TV
    Altrimenti su amazon:
    https://www.amazon.it/Sanctum-Richar...ywords=sanctum

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  • Giggi64
    ha risposto
    Rana, scusa, secondo te si trova ancora questo film in posti tipo Mediaworld?

    grazie
    Gigi

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  • Giggi64
    ha risposto
    ...Rana.......porca paletta.... ....
    a differenza di molti (ma veramente tanti) colleghi subacquei, ogni volta che metto la testa sotto il pelo dell' acqua, ho timore....ho reverenza....Non siamo nel nostro mondo, soot'acqua, perchè siamo fatti per stare all' aria aperta....


    Farei vedere questo trailer migliaia di volte alle persone che, quando gli dico qualcosa "cosa vuoi che succeda, sono esperto, ormai ho più di cento immersioni fatte"....
    Mi credi se ti dico che dopo una risposta di questo tipo, rabbrividisco?

    Lo scorso anno, in vacanza all' Elba, mi si ruppe l' o-ring della rubinetteria, prima di salire in barca...
    Mi ritengo abbastanza preparato, esperto, ma non ho mai avuto un problema simile da gestire, in immersione, ed ancora oggi mi chiedo se fosse capitato a metà immersione, se sarei stato capace di gestire il problema...

    Gigi

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio
    Per quanto riguarda gli insegnamenti che questa vicenda ci ha dato è del tutto insignificante , salvo il fatto che quando si và sott'acqua può capitare una tragedia in qualsiasi momento , ma immagino che lo sappiamo già tutti.
    Ciao.
    Condivido, gli insegnamenti dal punto di vista della tecnica subacquea sono anche per me pressoché nulli, non penso che sia morta perché aveva l'octopus, o per il mono al poso del bibo.
    Penso che la morale di una tragedia simile sia da ricercare nel rapporto che abbiamo con lo stress, spendiamo fiumi di parole per curare la decompressione su aspetti che non metteranno mai e poi mai in pericolo la nostra vita, ma diamo per scontata la risposta emotiva agli eventi che possono succedere sott'acqua.

    Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio
    Per quanto riguarda le discussioni ..... forse non mi hai capito , AUSPICO che di queste discussioni sulle tragedie , anche se di cattivo gusto , sia pieno il WEB , proprio per la continua ricerca di VERITA' ed INSEGNAMENTI.
    Non posso che condividere questa posizione.
    Non si tratta di "cattivo gusto" cercare di comprendere, l'analisi per quanto impietosa degli incidenti fornisce importanti "linee guida" che permettono di modificare i comportamenti e le procedure aumentando la sicurezza.
    Nessuno può giustificare, o dare un senso alla perdita di una vita ma l'analisi della tragedia può salvare altre persone e questo non è poco.
    Premesso questo, bisogna sempre, secondo me, cercare di rimanere il più possibile obbiettivi ai fatti reali, altrimenti quel processo di analisi degli eventi diventa un "inquisizione" che poco o nulla aiuta alla comprensione dei fatti.
    In questa vicenda, secondo me, ancora non abbiamo elementi sufficienti a poter anche solo ipotizzare quello che è successo e questa mia convinzione mi spinge ad andarci cauto nel "sentenziare" i fatti.

    Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio
    Per me quello che stride fortemente in tutto ciò che abbiamo letto è proprio il racconto che tu tieni cosi tanto in considerazione . Scritto da terzi , la protagonista non ha certo potuto riferire nulla a nessuno per ovvi e TRAGICI motivi , di certo i due compagni non possono aver dichiarato che l'immersione sia andata così
    Assolutamente d'accordo con te.
    Anch'io, come te, non riesco a dare tanta considerazione a un racconto simile.
    Io non riesco, e, ammetto che non voglio minare la credibilità di una sentenza arrivata dopo un processo durato anni, solo per il fatto che qualcuno, di cui non sappiano il nome (di fatto, l'autore del post è al momento anonimo), ha scritto un simile post.
    Scrivendolo per di più, con l'artificio (che io lo trovo di cattivo gusto) di mettere le sue parole "in bocca" alla ragazza che ha perso la vita e postando il tutto all'interno della sua pagina FB.
    Posso giustificare un tale atto "vigliacco" solo se penso al dolore immenso, che non si può neanche immaginare di chi amava questa donna - dolore che porta a fare qualsiasi cosa anche gesti assurdi.
    Non voglio pensare che sia stato fatto per cercare consenso emotivo, se fosse cosi non esprimo il mio giudizio verso questa persona.

    Non è su FB che va ricercata la giustizia, non è su FB che Paola Nardini troverà la pace, è attraverso i percorsi giuridici, di cui si è concluso solo il primo grado, che si può sperare di arrivare alla verità qualsiasi essa sia per quanto dolorosa.
    Io non so, onestamente, se i due subacquei che si sono salvati sono effettivamente responsabili o meno, non posso dirlo, non voglio assolverli e non voglio condannarli, senza sapere come si sono svolti i fatti, fatti che nessuno di noi conosce.
    Fatti che non possono essere "presi" o "desunti" da un simile post anonimo su FB - pubblicato sulla pagina della povera Paola Nardini da un, ricordo, anonimo.
    Questa non è giustizia ma solo un modo per cercare il linciaggio mediatico di cui io non voglio essere complice.

    Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio
    ripeto DUE compagni di immersione che non sono stati in grado di donare un erogatore per far respirare la sub in difficolta?
    Il problema vero, a mio avviso, è il panico incontrollato.
    Nessuno di noi si è trovato davanti al panico vero quello dato dall'essere a un passo dalla morte ...
    Nessuno di noi può anche solo immaginare le reazioni che si possono avere.
    Possiamo solo sperare di riuscire a controllare gli eventi a tal punto da non arrivare mai a una situazione simile.

    Ora faccio anch'io un qualcosa di cattivo gusto, posto una scena di un film, un film discutibile che sicuramente romanza molti aspetti - prendendosi delle "licenze" che poco hanno con la realtà ma, in questa scena, tragica è mostrato il panico incontrollato.
    Una situazione in cui di colpo si precipita verso la tragedia, in un attimo di consuma il tutto .....
    Questo è solo un film, sicuramente quello che è successo in questa tragedia vera è stato "enne" volte più terribile perché vero.
    Questa scena mostra la necessità di prendere delle decisioni, mostra il panico di chi vuole vivere e di chi non vuole morire, di chi non ha speranza e di chi può salvarsi se prende delle decisioni ......
    Chi di voi, noi, può veramente avere certezza di quello che potrebbe fare in una tale situazione - chi di noi è pronto a morire ????

    Pensate veramente di poter giudicare sulla base di quei pochi elementi che si conoscono al momento o per le parole del post su FB ?
    Io penso che i giudici devono fare il loro lavoro, spero che lo facciano al meglio, spero che il sistema sia tale da dare la possibilità di analizzare e analizzare in più momenti fino a giungere a una sentenza che spero sia "giusta", ma quel giorno, Paola Nardini è morta e due persone vivranno con un terribile "peso" comunque siano andate le cose, che nessuno di noi può immaginare ne tanto meno giudicare.

    Rana

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio
    Per me quello che stride fortemente in tutto ciò che abbiamo letto è proprio il racconto che tu tieni cosi tanto in considerazione.
    Non mi sembra di aver scritto che sia la "vera verità":

    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
    Visto che il racconto è stato scritto dal profilo FB della sub coinvolta, è "almeno per me" facile immaginare che chi ha scritto il racconto fosse molto vicina alla poveretta (visto che controlla il suo account), ed inoltre viste le informazioni riportata è facile pensare che fosse anche presente durante le sedute processo, e/o informata sulle ricostruzioni...
    Dico solo che sicuramente chi ha scritto ha riportato queste informazioni sia "informato sui fatti" (che non implica che era lì durante la tragedia, che non implica sia la vera storia, ma solo che è ragionevole pensare che abbia assistito/è a conoscenza delle ricostruzioni fatte durante gli atti del processo).

    Se poi la storia fosse completamente inventata, ogni uno è responsabile di ciò che scrive...

    Detto questo, da come ho capito "io" il testo, comunque non c'è scritto che non sia stato fatto niente, ma anzi sono intervenuti, ma non è stato sufficiente, purtroppo.

    By the way, pensala come meglio credi.

    Tonnetto



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  • TheDoctor
    ha risposto
    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio


    Con ciò non mi sembra che nessuno abbia mancato di rispetto alle persone coinvolte, in nessun intervento.


    Concludo, con un pensiero: sebbene la tua esperienza ti permette di affermare di non aver imparato nulla da questa storia, questo non vale per tutti, me per primo vista la mia limitata esperienza.

    Per questo sono fermamente convinto che queste discussioni siano utili (se opportunamente moderate) e siano tali da permettere di aprire utili parentesi per chi, a differenza di te, è meno esperto.

    Tonnetto
    Guarda che lo hai scritto tu che stavamo speculando con cattivo gusto sulla vicenda , non noi .
    Per quanto riguarda gli insegnamenti che questa vicenda ci ha dato è del tutto insignificante , salvo il fatto che quando si và sott'acqua può capitare una tragedia in qualsiasi momento , ma immagino che lo sappiamo già tutti .
    Per quanto riguarda le discussioni ..... forse non mi hai capito , AUSPICO che di queste discussioni sulle tragedie , anche se di cattivo gusto , sia pieno il WEB , proprio per la continua ricerca di VERITA' ed INSEGNAMENTI .
    Per me quello che stride fortemente in tutto ciò che abbiamo letto è proprio il racconto che tu tieni cosi tanto in considerazione . Scritto da terzi , la protagonista non ha certo potuto riferire nulla a nessuno per ovvi e TRAGICI motivi , di certo i due compagni non possono aver dichiarato che l'immersione sia andata così , sarebbero stati accusati di incapacità , ripeto DUE compagni di immersione che non sono stati in grado di donare un erogatore per far respirare la sub in difficolta?

    Lascia un commento:


  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    La "portata" è data dal rapporto tra diametro dei condotti e pressione con cui la miscela li attraversa.

    ​I condotti della pressione intermedia hanno un diametro maggiore anche se la pressione al suo interno è inferiore rispetto alla pressione della bombola.
    I condotti di alta pressione hanno un diametro piccolissimo anche se la pressione è elevatissima dato che corrisponde a quella della bombola.
    Tra questi due rapporti, quello più pericoloso è il circuito di bassa pressione la cui portata è maggiore a causa del maggiore diametro.



    Questo è vero fino a quando non si verifica una perdita.
    Solo fino a quando il manometro e circuito di alta pressione sono integri la pressione ambiente non influenza nulla.
    Quando si verifica una perdita nel circuito di alta pressione, la pressione ambiente ha degli effetti solo che sono troppo piccoli per poter essere presi in considerazione.



    Esatto ragion per cui ci possono essere due rotture nel circuito di bassa pressione, solo una non risente della profondità l'altra si ma come nel caso del circuito di alta pressione gli effetti sono trascurabili.

    Questa differenza spiega il quesito di Tonnetto :
    "Inoltre, perché questi fenomeni non sono influenzati dalla profondità, mentre il freeflow si, e quest'ultimo è velocissimo!?!"

    Primo caso:
    Se si rompe il circuito di bassa pressione dopo il primo stadio (per esempio: una frusta di bassa pressione, o si rompe il secondo stadio dell'erogatore) il gas uscirà alla pressione intermedia e non alla pressione della bombola.
    La pressione intermedia è data dalla pressione ambiente più un delta fisso di circa 9 / 10 bar in più dati dalla molla di taratura del primo stadio.
    In questo caso e solo in questo caso la pressione con cui i gas fuoriescono non risentono della profondità.
    Facciamo un esempio poniamo che la molla di taratura aggiunga fisso 9 bar alla pressione intermedia.
    Avremo che in superficie alla pressione ambiente di 1 bar la pressione intermedia sarà 10 bar (1+ 9 fissi) a -30 metri la pressione intermedia sarà 13 bar (4 + 9 fissi).
    Poniamo la rottura in superficie: avremo 10 bar di uscita a cui togliamo un bar dato dalla pressione ambiente 1 avremo 9 ... poniamo la rottura a -30 metri avremo 13 bar di uscita a cui togliamo 4 bar dati dalla pressione ambiente che contrasta l'uscita dei gas avremo sempre 9.

    Secondo caso:
    Si rompe il primo stadio, il primo stadio non è più in grado di chiudere la valvola che regola la pressione e il circuito della pressione intermedia viene invaso dalla pressione della bombola (poniamo 150 bar) non più regolata dal primo stadio.
    In questo caso il secondo stadio va in erogazione continua "freeflow" ma in questo caso la differenza di uscita tra la pressione che sta invadendo il circuito e l'ambiente è molto più elevata, nel nostro esempio in superficie avremo una differenza di 149 bar che spingono per uscire (150 della bombola meno 1 bar della pressione ambiente che si oppone) - a -30 metri avremo 146 bar (150 meno 4 di pressione ambiente).
    Come potete notare i due casi sono molto differenti, riguardano sempre il circuito di bassa pressione ma uno genera una perdita controllata, l'altro genera una perdita incontrollata.

    Ricapitolando mettiamo le perdite in ordine da quella meno pericolosa a quella più pericolosa intendendo per pericolosa la velocità con cui la bombola si scarica.

    1 * La meno pericolosa è tagliare la frusta del manometro i diametri sono talmente piccoli da generare una perdita "lenta".

    2 * Tranciare una frusta di bassa pressione, in questo caso il primo stadio non è rotto ma perfettamente funzionante questo vuol dire che dalla frusta uscirà gas alla pressione intermedia, la perdita è più grave rispetto al primo caso ma comunque ancora in parte frenata dal lavoro del primo stadio.

    3 * Rottura del primo stadio, in questo caso il circuito della pressione intermedia viene invaso dalla pressione della bombola è la perdita più massiva che porta rapidamente a scaricare la bombola.

    Cordialmente
    Rana
    Analisi superba come al solito!

    E ragionando sulle portate offerte dai secondi stadi attuali, dell'ordine di 2500lt/min, è chiaro che 12*200=2400lt si ciucciano anche in meno di 83 secondi, o meglio, in questo caso in meno di 1 minuto....

    Grazie a tutti per i contributi.

    Tonnetto

    ps. Visto che mi sembra abbastanza attinente, posto il link a questa vecchia discussione, che ho "googlato" per caso, e dove fortunatamente tutto andò per il meglio.
    http://www.poverosub.com/forum/attre...mmersione-idee
    Ultima modifica di Tonnetto; 03-08-2017, 18:04.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giggi64 Visualizza il messaggio
    La frusta di hp ha una portata inferiore di quella di una bp...
    La "portata" è data dal rapporto tra diametro dei condotti e pressione con cui la miscela li attraversa.

    ​I condotti della pressione intermedia hanno un diametro maggiore anche se la pressione al suo interno è inferiore rispetto alla pressione della bombola.
    I condotti di alta pressione hanno un diametro piccolissimo anche se la pressione è elevatissima dato che corrisponde a quella della bombola.
    Tra questi due rapporti, quello più pericoloso è il circuito di bassa pressione la cui portata è maggiore a causa del maggiore diametro.

    Originariamente inviato da Giggi64 Visualizza il messaggio
    Non è influenzata dalla profondità (pressione) perché se no avresti letture manometro sballate...
    Questo è vero fino a quando non si verifica una perdita.
    Solo fino a quando il manometro e circuito di alta pressione sono integri la pressione ambiente non influenza nulla.
    Quando si verifica una perdita nel circuito di alta pressione, la pressione ambiente ha degli effetti solo che sono troppo piccoli per poter essere presi in considerazione.

    Originariamente inviato da Giggi64 Visualizza il messaggio
    inoltre gli erogatori erogano alla stessa pressione circostante...
    Gigi
    Esatto ragion per cui ci possono essere due rotture nel circuito di bassa pressione, solo una non risente della profondità l'altra si ma come nel caso del circuito di alta pressione gli effetti sono trascurabili.

    Questa differenza spiega il quesito di Tonnetto :
    "Inoltre, perché questi fenomeni non sono influenzati dalla profondità, mentre il freeflow si, e quest'ultimo è velocissimo!?!"

    Primo caso:
    Se si rompe il circuito di bassa pressione dopo il primo stadio (per esempio: una frusta di bassa pressione, o si rompe il secondo stadio dell'erogatore) il gas uscirà alla pressione intermedia e non alla pressione della bombola.
    La pressione intermedia è data dalla pressione ambiente più un delta fisso di circa 9 / 10 bar in più dati dalla molla di taratura del primo stadio.
    In questo caso e solo in questo caso la pressione con cui i gas fuoriescono non risentono della profondità.
    Facciamo un esempio poniamo che la molla di taratura aggiunga fisso 9 bar alla pressione intermedia.
    Avremo che in superficie alla pressione ambiente di 1 bar la pressione intermedia sarà 10 bar (1+ 9 fissi) a -30 metri la pressione intermedia sarà 13 bar (4 + 9 fissi).
    Poniamo la rottura in superficie: avremo 10 bar di uscita a cui togliamo un bar dato dalla pressione ambiente 1 avremo 9 ... poniamo la rottura a -30 metri avremo 13 bar di uscita a cui togliamo 4 bar dati dalla pressione ambiente che contrasta l'uscita dei gas avremo sempre 9.

    Secondo caso:
    Si rompe il primo stadio, il primo stadio non è più in grado di chiudere la valvola che regola la pressione e il circuito della pressione intermedia viene invaso dalla pressione della bombola (poniamo 150 bar) non più regolata dal primo stadio.
    In questo caso il secondo stadio va in erogazione continua "freeflow" ma in questo caso la differenza di uscita tra la pressione che sta invadendo il circuito e l'ambiente è molto più elevata, nel nostro esempio in superficie avremo una differenza di 149 bar che spingono per uscire (150 della bombola meno 1 bar della pressione ambiente che si oppone) - a -30 metri avremo 146 bar (150 meno 4 di pressione ambiente).
    Come potete notare i due casi sono molto differenti, riguardano sempre il circuito di bassa pressione ma uno genera una perdita controllata, l'altro genera una perdita incontrollata.

    Ricapitolando mettiamo le perdite in ordine da quella meno pericolosa a quella più pericolosa intendendo per pericolosa la velocità con cui la bombola si scarica.

    1 * La meno pericolosa è tagliare la frusta del manometro i diametri sono talmente piccoli da generare una perdita "lenta".

    2 * Tranciare una frusta di bassa pressione, in questo caso il primo stadio non è rotto ma perfettamente funzionante questo vuol dire che dalla frusta uscirà gas alla pressione intermedia, la perdita è più grave rispetto al primo caso ma comunque ancora in parte frenata dal lavoro del primo stadio.

    3 * Rottura del primo stadio, in questo caso il circuito della pressione intermedia viene invaso dalla pressione della bombola è la perdita più massiva che porta rapidamente a scaricare la bombola.

    Cordialmente
    Rana



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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
    Sulla base delle cazzate che ho fatto in "gioventù subacquea", mi sono poi dato alcune regole che non infrango mai,
    Condivido, ed infatti il discorso è proprio questo. Tutti han fatto cazzate in gioventù, tutti tranne quelli che sono ancora giovani. Parlare di queste situazioni aiuta a capire quali siano i comportamenti prudenziali minimi, ed i limiti ragionevoli da imporsi per stare sempre e comunque in sicurezza, anche andando leggermente, ma non troppo oltre i limiti di brevetto.

    Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
    Qualcosa si può imparare dagli errori fatti, anche se non diventano tragedie come in questo caso.
    Aggiungerei, per fortuna, ma se non se ne parla e ci si confronta, non si va da nessuna parte.

    Lascia un commento:


  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio

    Ma scusa ..... di che racconto parli ? Di un racconto scritto da una terza persona che non era in acqua ? E tu da questo racconto hai queste certezze ? E tu da questo racconto fantasy scrivi agli altri che stiamo speculando e con cattivo gusto ? Ma tu da dove le ottieni queste certezze ? Ce lo dici per cortesia ?
    Questo incidente , al di là della TREMENDA TRAGEDIA che ha colpito la sub e tutti i suioi affetti , che mi fa perdere il sonno solo guardando il grafico , PURTROPPO COME AL SOLITO non ci insegna NULLA . Il racconto non ha alcuna fondatezza !!!
    Visto che il racconto è stato scritto dal profilo FB della sub coinvolta, è "almeno per me" facile immaginare che chi ha scritto il racconto fosse molto vicina alla poveretta (visto che controlla il suo account), ed inoltre viste le informazioni riportata è facile pensare che fosse anche presente durante le sedute processo, e/o informata sulle ricostruzioni...

    Nello stesso post è riportato che tra 60giorni saranno rese pubbliche le motivazioni della sentenza.

    Oggettivamente credo non ci sia altro modo per avere tali informazioni insieme ai dati del computer.

    Con ciò non mi sembra che nessuno abbia mancato di rispetto alle persone coinvolte, in nessun intervento. E' ovvio che sia una tragedia, ma nascondere la polvere sotto il tappeto non migliora le cose, parlarne forse si.

    Concludo, con un pensiero: sebbene la tua esperienza ti permette di affermare di non aver imparato nulla da questa storia, questo non vale per tutti, me per primo vista la mia limitata esperienza.

    Per questo sono fermamente convinto che queste discussioni siano utili (se opportunamente moderate) e siano tali da permettere di aprire utili parentesi per chi, a differenza di te, è meno esperto.

    Tonnetto

    Lascia un commento:


  • Lorescuba
    ha risposto
    Sulla base delle cazzate che ho fatto in "gioventù subacquea", mi sono poi dato alcune regole che non infrango mai, se mi immergo ad aria oltre i 30 metri:
    Mai oltre i 50 metri;
    mai con il monobombola
    mai con octopus
    mai più di 20' tra discesa e fondo
    sempre un gas deco al seguito.

    Quindi - giuste o sbagliate che siano - qualcosa si può imparare dagli errori fatti, anche se non diventano tragedie come in questo caso.
    Stando alle "mie" regole, io non avrei mai fatto l'immersione da cui nasce questo post, quindi qualcosa si può imparare.

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