Ancora morti a Palinuro

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  • #61
    Caro Rana, mi sento in sintonia con quanto hai espresso.
    Paolo
    Paolo

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    • #62
      Molto semplicemente, a Palinuro si portano in grotte che vanno dalla caverna con rischi minimi a grotte vere e proprie dove non si vede la luce di uscita, subacquei senza alcuna preparazione specifica, senza alcuna attrezzatura specifica. Normali subacquei ricreativi, in immersioni che ricreative non sono per definizione. Li si porta in gruppi, esattamente come nelle normali immersioni in parete. La preparazione media è quella dei subacquei che vedete normalmente in immersioni di gruppo in parete. Attrezzature ricreative, mute umide, torce normali, monobombola, aria a profondità anche importanti. Nessuna sagola, ma come dice giustamente Reato, anche se ci fossero nessuno sarebbe addestrato ad usarle. Tragedie annunciate. Questo in generale, non so nello specifico, ma credo che non ci discostiamo di molto. Si parla di sub esperti, ma non di speleosub e questo basta. L'attività speleo deve essere fatta da subacquei addestrati per attività speleo, con addestramento proporzionato alle difficoltà da superare. E sicuramente avventurarsi con un gruppo di 9 sub ricreativi con assetto precario e pinneggiata standard in grotte con un fondo talmente limaccioso da rendere difficile il ritrovamento di 3 corpi in un'area ristretta (vedi dichiarazioni dei vigili del fuoco), non è prudente, a dire poco.
      Ciao,

      Marco.

      Build your platform on three legs: buoyancy, trim and position (cit.).

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      • #63
        Originariamente inviato da turbosub Visualizza il messaggio
        Nella subacquea non se ne parla proprio.
        In realtà alcune didattiche ci pongono molto l'accento ...
        Faccio sempre un po' di confusione tra bene e male... cosa intendi per "male"?[Cit.]

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        • #64
          Ragazzi, pur essendo ai primissimi passi nella subacquea, provo umilmente a dire la mia. Secondo me è giusto porre l'accento sulla formazione appropriata (speleo) ma bisogna ricordarsi che quello che conta alla fine è anche usarlo il cervello. Altrimenti le nozioni rimangono tali. Lo dico perchè vedo molte analogie con le mie esperienze, come maestro di snowboard ho una formazione approfondita in nivologia, lettura dei bollettini meteo e valanghe, uso di attrezzatura di sicurezza (pala, sonda, arva, abs), norme di condotta (es mai uscire soli ecc) eppure spesso quelli che vedo in giro nella fresca, senza alcuna attrezzatura di sicurezza, anche con bollettini a livello di rischio alto, sono proprio i colleghi. Spesso con al seguito morose ed amici che, essendo con l'esperto, si sentono al sicuro. Allora ben venga il principiante che però usa il cervello e sa dove fermarsi.

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          • #65
            Originariamente inviato da maddrifter Visualizza il messaggio
            ... vedo molte analogie con le mie esperienze ...
            Non lo metto in dubbio ... le tematiche legate alla sicurezza sono in buona parte analoghe a prescindere dal luogo di "lavoro" (tra virgolette ma per due persone lo era effettivamente se non ho capito male).
            Faccio sempre un po' di confusione tra bene e male... cosa intendi per "male"?[Cit.]

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            • #66
              Originariamente inviato da revan Visualizza il messaggio

              In realtà alcune didattiche ci pongono molto l'accento ...
              Cortesemente mi citi le didattiche in questione, se ne recupero il manuale sono curioso di leggerlo.
              Grazie.

              Secondo me i due professionisti del diving non saranno stati degli sprovveduti, tutt'altro, temo che nella più semplice delle ipotesi, gli sia scappato il cliente. Accorti della mancanza vuoi per giusta responsabilità umana, per pressioni psicologiche di trovarsi davanti ad un incidente con tutte le responsabilità del caso, abbiano tentato il tutto per tutto, spingendo tutto quello che potevano. Solo che il contesto li ha sopraffatti inesorabilmente. Questa non è una critica ma solo una delle tante interpretazioni o chiavi di lettura che esprimo analizzando un incidente, per trarne un insegnamento.
              cordialità
              Turbosub

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              • #67
                Originariamente inviato da turbosub Visualizza il messaggio
                Cortesemente mi citi le didattiche in questione, se ne recupero il manuale sono curioso di leggerlo.
                Grazie.
                Mi rifiuto categoricamente di scendere nei dettagli!
                Faccio sempre un po' di confusione tra bene e male... cosa intendi per "male"?[Cit.]

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                • #68
                  a sentire le dichiarazioni degli altri partecipanti(sempre se reali tali dichiarazioni )si sono divisi quando hanno iniziato la risalità...cosa ancora più strana

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                  • #69
                    http://napoli.repubblica.it/cronaca/.../?ref=HREC1-17

                    Individuato il corpo di Silvio Anzola, il terzo sub disperso venerdì nella grotta della Scaletta a Palinuro. Dopo sei giorni di ricerche finalmente gli speleosub dei vigili del fuoco hanno avvistato in un anfratto della grotta il corpo del subaqueo disperso.

                    Le operazioni di recupero verranno utlimate domani mattina.

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                    • #70
                      Originariamente inviato da revan Visualizza il messaggio

                      Mi rifiuto categoricamente di scendere nei dettagli!
                      Molto comprensibile, perché si scatenerebbe la solita guerra delle didattiche.
                      Però rimanere nel vago purtroppo non giova a chi vuole orizzontarsi meglio, e forse un po' di chiarezza in più servirebbe a molti. Il rispetto per i morti è doveroso, ma una corretta informazione può giovare a chi è ancora vivo ed evitargli degli errori. Che tutti possiamo fare talvolta, ma saperlo può aiutare ad uscirne vivi.
                      MGS ha avuto il coraggio di dire chiaramente che molte immersioni lì avvengono al di là del livello di preparazione dei partecipanti, e ha indicato anche una nota didattica, la GUE, che quelle immersioni non le farebbe in quel modo e, tra l'altro, il discorso della "catena degli eventi" lo fa. Un'altra, da quello che so, è la UTD. Probabilmente anche UTR, che nasce più o meno dallo stesso contesto. Non so quale sia la didattica di Reato, ma immagino che sia allineata, data l'incontestabile chiarezza delle sue opinioni.
                      Vorrei anche umilmente dire che il discorso "vale l'istruttore, non la didattica" non sempre è corretto, perché esistono didattiche "lasche", che lasciano agli istruttori margini molto ampi o comunque non sono in grado di controllare sempre pienamente il livello o l'orientamento dei corsi, e didattiche più "strette", dove la metodologia è molto più stringente e condivisa.
                      Stop.

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                      • #71
                        Solo una precisazione, la mia affermazione non era per screditare o elogiare una didattica piuttosto che l'altra. E' solo per capire se realmente certi argomenti vengano trattati, visto che si parla sempre di errore umano.
                        cordialità
                        Turbosub

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                        • #72
                          Dall'NACD in poi non hanno fatto altro che cambiare nome, ma i contenuti sono uguali per tutti i manuali, in quanto hanno copiato a piene mani da quelli che per primi hanno buttato giù scritte un po' di regolette (in Europa ancora le cose si tramandavano a voce di padre in figlio). In qualunque manuale cave trovi un paragrafo che parla del "cumulative factor", o "concomitanza di cause". Io rilascio brevetti IANTD, se questo può interessare, ma se chiedete ai miei allievi, credo vi risponderanno che non ho mai ripetuto la suddetta sigla durante un intero corso, per quanto mi interessa... Quando ho scelto, ho scelto il trainer che mi avrebbe insegnato, non la sigletta, che per me conta molto meno dell'istruttore e di quello che fa nel suo tempo libero.
                          www.filoariannadive.com

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                          • #73
                            La parola di Reato é verbo.
                            Carla

                            Turn it off! It's an old mormon trick...

                            Commenta


                            • #74
                              Condivido lo scritto di Mgs: senza attrezzatura specifica, né preparazione cave (ed esperienza! Il corso da solo non basta), né sagola, in una grotta limacciosa non si dovrebbe entrare.
                              Ed i cartelli di divieto ed una legislazione specifica aiutano a non metterti in certe condizioni per ignoranza.
                              Chissá cosa é successo in questo caso.
                              Carla

                              Turn it off! It's an old mormon trick...

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                              • #75
                                Vietare non serve a nulla, il Proibizionismo insegna. Molto meglio mettere dei cartelli preventivi (rivolti al pubblico e non agli operatori del settore), che informino gli utenti su come giudicare il livello di sicurezza imposto dalla guida.
                                www.filoariannadive.com

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