Dubbio su CESA

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  • Dubbio su CESA

    Ciao a tutti.
    Per un problema al labirinto di un orecchio non posso più immergermi a profondità superiore agli 8/10 metri, così per evitare di rinunciare del tutto alle immersioni sono passato da quelle ARA ad immersioni con narghilè a batteria e profondità limitata.
    Recentemente durante una vacanza sul Mar Rosso sono incorso in un incidente. Per un errore mio (in realtà si sono sommati almeno tre errori) sono rimasto senza aria (batteria scarica) a 3 mt di profondità, ho effettuato una CESA ed è andato tutto bene.
    A mente fredda ho riesaminato l'accaduto ed oltre a mettere in atto i correttivi per evitare che l'incidente si ripeta, ho studiato nuovamente le risalite di emergenza e soprattutto la teoria che le presuppone.
    Da un documento DAN reperibile in rete ho scoperto che i rischi di sovradistensione polmonare sono maggiori per risalite effettuate nei primi 5 mt di profondità. Restano invece un paio di dubbi di cui vorrei chiedere il vostro parere.
    L'assenza di aria si è verificata quando avevo finito di espirare; sebbene fossi vicino alla superficie durante la CESA ho fatto fatica ad espirare nell'ultimo tratto perchè di aria nei polmoni ne avevo pochissima. Domanda: se fossi partito da una profondità maggiore l'aria nei polmoni sarebbe terminata durante la risalita, mi sarei quindi trovato nella parte finale dell'ascesa in una situazione equivalente a quella che si presenta quando si trattiene il respiro. In questo caso di pressochè totale assenza di aria nei polmoni avrei comunque corso il rischio di sovradistensione?
    Secondo dubbio: durante la CESA se risalgo in superficie a partire da 3/5 mt e supero la velocità di risalita consigliata ci sono conseguenze?
    Ultima modifica di Marc.one; 22-01-2024, 15:43.

  • #2
    Le tue domande mi fanno pensare che tu sia in possesso di fondamenta piuttosto friabili e che il rischio che tu ti faccia del male sia moderatamente elevato.
    Anziche' ricorrere ad accrocchi per respirare in acqua perche' non consolidi le tue basi e ti dedichi ad immersioni con un bombolino da 5 litri con cui puoi fare di tutto nei limiti che ti sei imposto a causa delle tue patologie ?
    Riguardo ai tuoi quesiti valgono le regole generali di quando si respirano gas compressi
    Cordialmente
    Paolo
    Paolo

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    • #3
      Le mie "fondamenta" sono quelle che ho appreso durante i corsi PADI (parte teorica e pratica) ed i programmi di refresh; quindi non sono inferiori a quelle di qualsiasi sub dotato di brevetto. Il tuo intervento mi sembra finalizzato esclusivamente a criticare l'attrezzatura che utilizzo (che peraltro non conosci) e non a rispondere alle mie domande. Tra l'altro non capisco quali basi dovrei "consolidare". Se sono di natura teorica non le consolido di sicuro facendo immersioni con bombolino da 5 lt, se sono di natura pratica al bisogno ho eseguito la CESA correttamente e gli esercizi di risalita controllata, cosi come ogni altra manovra possono essere allenate anche con il narghilè.
      Ultima modifica di Marc.one; 22-01-2024, 16:18.

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      • #4
        Se hai "finito" di espirare salendo, l'aria residua rimasta nei polmoni, ti assicuro che c'è, si sarebbe espansa e avresti potuto continuare ad espirare fino alla superficie, come si faceva durante il CESA (chi l'ha fatto negli anni in cui si faceva).

        Se assecondiamo la tua ipotesi e prendiamo per buona l'affermazione che saresti potuto essere in "assenza di aria nei polmoni", cosa, espandendosi, avrebbe potuto causare la sovradistensione ?

        Quindi "trattenere il respiro" non può mai essere a polmoni collassati, e il residuo è sempre soggetto ad espansione salendo verso la superficie.

        Ultima modifica di Alastar; 22-01-2024, 16:19.
        Se avessi molto più tempo potrei fare molte più cose.
        L'ottimista pensa che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero.

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        • #5
          Originariamente inviato da Alastar Visualizza il messaggio
          Se hai "finito" di espirare salendo, l'aria residua rimasta nei polmoni, ti assicuro che c'è, si sarebbe espansa e avresti potuto continuare ad espirare fino alla superficie, come si faceva durante il CESA (chi l'ha fatto negli anni in cui si faceva).

          Se assecondiamo la tua ipotesi e prendiamo per buona l'affermazione che saresti potuto essere in "assenza di aria nei polmoni", cosa, espandendosi, avrebbe potuto causare la sovradistensione ?

          Quindi "trattenere il respiro" non può mai essere a polmoni collassati, e il residuo è sempre soggetto ad espansione salendo verso la superficie.

          Ti ringrazio molto per la risposta. Hai chiarito il dubbio che avevo ossia che c'è sempre un residuo di aria nei polmoni che si espande anche se la sensazione potrebbe essere diversa.
          I miei brevetti sono quelli della didattica "moderna" quindi l'esercitazione per la CESA l'ho sempre fatta in orizzontale iniziando la manovra dopo un inspirazione quindi a polmoni pieni d'aria, situazione diciamo non esattamente conforme a quella che ho sperimentato qualche settimana fa.

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          • #6
            Premesso che da parte mia non voleva esserci polemica, aggiungo che anche io come te ho fatto corsi padi anche se di vecchia data. Le prove di risalita di emergenza da bassa profondita' erano all'ordine del giorno come i motivi in base ai quali evvitare sovradistensioni polmonari. Ti garantisco che alla fine del corso basic nessuno aveva dubbi in proposito.
            La attrezzatura non fa parte delle mie osservazioni. Io vado con il bibo da una vita e tu sei libero di fare in qualsiasi altro modo.
            Al momento pero' sei tu che sei rimasto senza aria !
            Con simpatia
            Paolo
            Paolo

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            • #7
              Originariamente inviato da Marc.one Visualizza il messaggio
              L'assenza di aria si è verificata quando avevo finito di espirare; sebbene fossi vicino alla superficie durante la CESA ho fatto fatica ad espirare nell'ultimo tratto perchè di aria nei polmoni ne avevo pochissima. Domanda: se fossi partito da una profondità maggiore l'aria nei polmoni sarebbe terminata durante la risalita, mi sarei quindi trovato nella parte finale dell'ascesa in una situazione equivalente a quella che si presenta quando si trattiene il respiro. In questo caso di pressochè totale assenza di aria nei polmoni avrei comunque corso il rischio di sovradistensione?
              Marc.one Provo a risponderti, però devo anticiparti che i quesiti che poni e come li poni fanno almeno sorgere il sospetto di una trollata.

              Come ricorderai dal tuo corso PADI, i gas che hai i polmoni ad una certa profondità, risalendo, tenderanno ad espandersi. Da 5m a 0m si ha una differenza di una volta e mezzo il volume.
              Questo è il motivo per cui è necessario far uscire aria dalle vie aeree durante la risalita (soprattutto se di emergenza).
              I polmoni sono piuttosto elastici, per arrivare ad una sovradistensione, bisogna tener ben chiuse le vie aeree ed avere una discreta quantità di gas al loro interno.
              La pressoché totale assenza di gas è piuttosto difficile (diciamo impossibile) comunque, a scanso di equivoci, guarda in alto più che puoi e bocca aperta.


              Originariamente inviato da Marc.one Visualizza il messaggio
              Secondo dubbio: durante la CESA se risalgo in superficie a partire da 3/5 mt e supero la velocità di risalita consigliata ci sono conseguenze?
              Domanda a metà.
              Dipende da quanto ci stai:
              se le tue permanenze a 8-10m sono di 200 minuti e passa, la risposta è si!
              Se sono permanenze "normali", non è consigliabile ma dire che ci sia un rischio mi pare eccessivo.
              Però la sfiga ci vede benissimo.

              PS osservazione personale non richiesta.
              i narghile sono delle trappole, ne ho visti parecchi, artigianali, ricreativi e profesionali.
              Quelli non marcati CE sono delle ciofeche pericolose, vanno bene per dare un'occhiata all'ancora, non per fare un'immersione.
              www.bludivecenter.com

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              • #8
                Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

                Marc.one Provo a risponderti, però devo anticiparti che i quesiti che poni e come li poni fanno almeno sorgere il sospetto di una trollata.
                Ti ringrazio molto per il tuo intervento ed i tuoi suggerimenti. Per capire il significato della tua prima osservazione ho dovuto inserire la parola trollata in Google. No il mio intervento non aveva finalità provocatorie, sono rimasto senz'aria sott'acqua per errore mio e in questo caso penso sia naturale che vengano dei dubbi anche se per un sub esperto come te possono sembrare eccessivi o banali.



                Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio


                Come ricorderai dal tuo corso PADI, i gas che hai i polmoni ad una certa profondità, risalendo, tenderanno ad espandersi. Da 5m a 0m si ha una differenza di una volta e mezzo il volume.
                Questo è il motivo per cui è necessario far uscire aria dalle vie aeree durante la risalita (soprattutto se di emergenza).
                I polmoni sono piuttosto elastici, per arrivare ad una sovradistensione, bisogna tener ben chiuse le vie aeree ed avere una discreta quantità di gas al loro interno.
                La pressoché totale assenza di gas è piuttosto difficile (diciamo impossibile) comunque, a scanso di equivoci, guarda in alto più che puoi e bocca aperta.
                La ragione per cui è necessario far uscire aria dai polmoni in fase di risalita e la legge fisica che ne sta a base mi sono noti sin dal primo corso PADI. So anche da tempo che i danni da sovradistensione polmonare possono verificarsi trattenedo il respiro per anche solo 1,1 mt di risalita. Anch'io pensavo che l'elasticità dei polmoni potesse in parte compensare questi rischi. Poi recentemente ho letto questo documento DAN che riporta dettagli che non mi erano noti e che non sono presenti in nessun manuale PADI
                https://alertdiver.eu/it_IT/articoli/ricordiamoci-di-respirare/?print=pdf


                Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio


                guarda in alto più che puoi e bocca aperta.

                "Guarda più in alto che puoi"; nessun istruttore me lo aveva mai suggerito. Grazie per il consiglio!


                Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

                Domanda a metà.
                Dipende da quanto ci stai:
                se le tue permanenze a 8-10m sono di 200 minuti e passa, la risposta è si!
                Se sono permanenze "normali", non è consigliabile ma dire che ci sia un rischio mi pare eccessivo.
                Però la sfiga ci vede benissimo
                diciamo 3/5 mt per 70 min.



                Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

                PS osservazione personale non richiesta.
                i narghile sono delle trappole, ne ho visti parecchi, artigianali, ricreativi e profesionali.
                Quelli non marcati CE sono delle ciofeche pericolose, vanno bene per dare un'occhiata all'ancora, non per fare un'immersione.
                Ero pronto a ricevere critiche sull'attrezzatura non ti preoccupare. L'apparecchio che utilizzo è costruito in USA ha le certificazioni CE e quelle necessarie (IATA) per essere imbarcato su un aereo. L'incidente si è verificato non per un problema al dispositivo ma, ripeto, per miei errori. A parte quelli di fabbricazione cinese (che non vanno presi in considerazione), a mio parere il principale limite di sicurezza nell'uso di questi apparecchi non riguarda la loro affidabilità o funzionamento ma l'assenza del sistema di coppia. Da questo punto di vista mi sto già organizzando per immergermi con un amico brevettato munito di secondo narghilè. Del resto non ho alternative valide in questo momento; l'unica alternativa sarebbe quella di abbandonare la subacquea cosa che non farò mai.
                Ultima modifica di Marc.one; 24-01-2024, 10:44.

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                • #9
                  oh, 35 anni che vado sott'acqua ed è la prima volta che sento il termine CESA.
                  mi sà che son troppo vecchio.
                  comunque credo di aver capito che trattasi di "risalita d'emergenza" (che è mooooolto meno figo).
                  o sbaglio?

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                  • #10
                    Stessa cosa per me. Ho cercato conferma su internet. Sara' il solito acronimo inglese che va di moda. L'importante e' che sia materia di insegnamento pratico anche se nella realta', aumentando le profondita' , la vedo sempre piu' dura.
                    Ciao
                    Paolo
                    Paolo

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                    • #11
                      Ciao,
                      avevo il dubbio di essere l'unico a non conoscere quel termine, adesso mi sento meglio ,
                      comunque in rete ho trovato questo:
                      CESA = Controlled Emergency Swimming Ascent

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                      • #12
                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        Stessa cosa per me. Ho cercato conferma su internet. Sara' il solito acronimo inglese che va di moda. L'importante e' che sia materia di insegnamento pratico anche se nella realta', aumentando le profondita' , la vedo sempre piu' dura.
                        Ciao
                        Paolo
                        Io penso che la cesa o risalita di emergenza sia da eliminare dai manuali. Se le didattiche si sforzassero di insegnare delle buone basi non ci sarebbe il bisogno di insegnare un esercizio pericoloso e senza nessuna logica per ovviare a delle mancanze di base.
                        www.neutralbuoyancy.it

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                        • #13
                          Originariamente inviato da brazzai Visualizza il messaggio

                          Io penso che la cesa o risalita di emergenza sia da eliminare dai manuali. Se le didattiche si sforzassero di insegnare delle buone basi non ci sarebbe il bisogno di insegnare un esercizio pericoloso e senza nessuna logica per ovviare a delle mancanze di base.
                          Magari questa è una visione un po' estremista, ma c'è del vero.
                          www.bludivecenter.com

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                          • #14
                            brazzai Non sono d'accordo con quanto affermi. padroneggiare una risalita di emergenza puo' servire, si spera mai, a risolvere una situazione critica. In coppia o in solitario sarebbe un peccato trovarsi una sovradistensione polmonare solo per non avere rispettato banali regole di fisica.
                            Ci sono anche quelli che pallonano da soli causa zavorre eccessive, sub con la stagna tipo omino michelin e piedi per aria, sub che a 50 metri schizzano via per un rubinetto aperto parzialmente, ed altre amenita' analoghe che io assimilo ad una risalita di emergenza..
                            Ciao
                            Paolo
                            Paolo

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                            • #15
                              direi che il commento di Blu Dive è (come al solito) il più equilibrato.
                              Proporre in un corso le risalite d'emergenza che si facevano ai nostri tempi da 20 mt è impensabile.
                              Tuttavia da bassa profondità, potrebbe essere propedeutico.
                              Quando passi al tecnico, le beghe le devi risolvere sul fondo perchè con l'elio te la scordi la risalita d'emergenza.

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