Ciao,
Questo era sicuramente vera alla fine degli anni 90 inizio anni 2000, dove c'è stata la corsa a colonizzare un mercato nascente ed ancora non saturo.
Oggi, secondo me, ci troviamo davanti ad una realtà più complessa che non può essere ridotta ad una espressione come "hanno paura di perdere potenziali clienti".
Oggi non c'è più la corsa a diventare istruttore, anzi secondo me ci troviamo davanti al fenomeno contrario, la gente non vuole più diventare istruttore.
Questo perché l'istruttore subacqueo è un impegno gravoso se si fa per diletto e a livello professionale i margini di guadagno si sono cosi ridotti che sinceramente uno ci pensa tanto e si domanda ma chi me lo fa fare.
Questa mia percezione, se confermata, ammetto che non ho dati alla mano per dirlo con certezza, è una prova evidente che la subacquea è cambiata tanto.
La subacquea è una strana realtà perché la domanda non ha mai premiato la "qualità", il subacqueo medio investe i suoi soldi nelle attrezzature, nei viaggi, ma paradossalmente vede i corsi non come un elemento fondante della propria passione ma come un "obbligo" e per tanto spende il meno possibile, sia dal punto di vista economico che dal punto di vita temporale.
I corsi lunghi in una società come la nostra che viaggia veloce e velocemente tutto cambia sono un peso e per tanto evitati.
Se la subacquea è quella che è anche colpa non solo delle scelte delle varia didattiche ma si deve anche alle scelte di chi richiede i corsi.
Ovviamente non mi riferisco a te, sono convinto che tu faresti altre scelte e come te tanti in questo forum, ma la comunità di questo forum non rappresenta la subacquea media, chi segue un forum subacqueo è un subacqueo che ama andare oltre, per cui se fotografiamo la realtà attraverso il forum rischiamo di inseguire un qualcosa che non è rappresentativo della realtà.
Qui devo sospendere il mio giudizio perché io ho viaggiato poco pertanto non ho un'esperienza che mi permetta di confrontarmi su questo piano.
Prendo quello che mi scrivi per buono lasciando agli altri commentarlo sulla base di esperienza reale.
Se cosi e non dubito della tua buona fede mi spiace molto.
Comprendo quello che hai scritto, io ti posso dire sulla base della mia esperienza come istruttore (qui si penso di avere un discreta formazione) che non è facile creare il percorso formativo che escluda con matematica certezza la possibilità che soggetti "creativi" conseguano il brevetto da istruttore.
Inoltre, all'inizio hai puntato il dito sulla incapacità delle didattiche di "cambiare" non è semplice e forse mi spingo a dire che non sarebbe giusto accettare rapidi cambiamenti in un sistema didattico come quello attuale.
Ogni didattica deve muoversi in accordo con commissioni mediche, con standard, certificazioni, con l'attenzione a non introdurre aspetti che possano causare situazioni difficili da gestire dal punto di vista legale questo per tutelarsi,e concedimelo tutelare anhe i suoi istruttori.
Questi aspetti oggi sono fondamentali se una didattica vuole presentarsi credibile sul mercato.
Tutto questo rende difficile i "cambiamenti" rapidi, che al contrario avvengono a piccoli passi.
Tornando agli istruttori, li formi, li valuti ma poi ......
Molti non aprono più un libro di subacquea o un manuale, non è raro che non leggano le circolari, insomma è anche nel percorso dopo il conseguimento del brevetto dove magari hanno dimostrato di sapere, saper fare e saper trasmettere che la qualità dell'istruttore può scendere o deformarsi.
Questi problemi li hanno tutte le didattiche nessuna esclusa, non venirmi a citare didattiche che esulano da ciò, perché non esistono o se esistono è solo perché sono state brave a lavare i "panni sporchi in casa".
Diciamo che bisogna valutare tanti aspetti, diciamo che affidarsi solo al brand didattico non è sufficiente come non è sufficiente affidarsi solo al singolo istruttore, ma tutti questi aspetti insieme devono essere pesati.
Senza contare che spesso, succede spesso, un istruttore è un fenomeno per alcuni e un cialtrone per altri magari perché sono stati bocciati.
In ultimo tutte le didattiche si stanno attivando e profondono sforzi per creare un sistema che valuti a ciclo continuo gli istruttori, ogni didattica obbliga a corsi di aggiornamento, ogni didattica obbliga l'istruttore a verifiche del suo operato.
Insomma oggi si sta cercando non solo di formare al meglio ma di intercettare anche quei soggetti che nel dopo diciamo perdono smalto o interesse ecc.
Tutto questo non è semplice, non è privo di errori, non è facile.
Ma questo non hai bisogno di scriverlo, per il modo con cui ti poni è evidente che sei una persona aperta al confronto.
Io ammetto senza problemi che quello che scrivi è vero nel senso che ci si può trovare davanti a queste situazioni ma vorrei trasmettere anche che davanti a queste situazioni non è vero che le didattiche non fanno nulla e sono insensibili e attente solo al venale profitto.
Al contrario stanno cercando di serrare i ranghi e dietro c'è un lavoro importante per arrivare a ciò anche se non si vede.
Senza contare che la colpa c'è anche nei fruitori dei corsi che richiedono due cose fondamentali, la brevità del corso e spendere il meno possibile.
Questa poca considerazione dell'importanza della formazione è "l'umus" su cui poi prosperano realtà in cui l'istruttore è mediocre.
Cordialmente
Rana
Originariamente inviato da brazzai
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Oggi, secondo me, ci troviamo davanti ad una realtà più complessa che non può essere ridotta ad una espressione come "hanno paura di perdere potenziali clienti".
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Questo perché l'istruttore subacqueo è un impegno gravoso se si fa per diletto e a livello professionale i margini di guadagno si sono cosi ridotti che sinceramente uno ci pensa tanto e si domanda ma chi me lo fa fare.
Questa mia percezione, se confermata, ammetto che non ho dati alla mano per dirlo con certezza, è una prova evidente che la subacquea è cambiata tanto.
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I corsi lunghi in una società come la nostra che viaggia veloce e velocemente tutto cambia sono un peso e per tanto evitati.
Se la subacquea è quella che è anche colpa non solo delle scelte delle varia didattiche ma si deve anche alle scelte di chi richiede i corsi.
Ovviamente non mi riferisco a te, sono convinto che tu faresti altre scelte e come te tanti in questo forum, ma la comunità di questo forum non rappresenta la subacquea media, chi segue un forum subacqueo è un subacqueo che ama andare oltre, per cui se fotografiamo la realtà attraverso il forum rischiamo di inseguire un qualcosa che non è rappresentativo della realtà.
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Prendo quello che mi scrivi per buono lasciando agli altri commentarlo sulla base di esperienza reale.
Se cosi e non dubito della tua buona fede mi spiace molto.
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Inoltre, all'inizio hai puntato il dito sulla incapacità delle didattiche di "cambiare" non è semplice e forse mi spingo a dire che non sarebbe giusto accettare rapidi cambiamenti in un sistema didattico come quello attuale.
Ogni didattica deve muoversi in accordo con commissioni mediche, con standard, certificazioni, con l'attenzione a non introdurre aspetti che possano causare situazioni difficili da gestire dal punto di vista legale questo per tutelarsi,e concedimelo tutelare anhe i suoi istruttori.
Questi aspetti oggi sono fondamentali se una didattica vuole presentarsi credibile sul mercato.
Tutto questo rende difficile i "cambiamenti" rapidi, che al contrario avvengono a piccoli passi.
Tornando agli istruttori, li formi, li valuti ma poi ......
Molti non aprono più un libro di subacquea o un manuale, non è raro che non leggano le circolari, insomma è anche nel percorso dopo il conseguimento del brevetto dove magari hanno dimostrato di sapere, saper fare e saper trasmettere che la qualità dell'istruttore può scendere o deformarsi.
Questi problemi li hanno tutte le didattiche nessuna esclusa, non venirmi a citare didattiche che esulano da ciò, perché non esistono o se esistono è solo perché sono state brave a lavare i "panni sporchi in casa".
Diciamo che bisogna valutare tanti aspetti, diciamo che affidarsi solo al brand didattico non è sufficiente come non è sufficiente affidarsi solo al singolo istruttore, ma tutti questi aspetti insieme devono essere pesati.
Senza contare che spesso, succede spesso, un istruttore è un fenomeno per alcuni e un cialtrone per altri magari perché sono stati bocciati.
In ultimo tutte le didattiche si stanno attivando e profondono sforzi per creare un sistema che valuti a ciclo continuo gli istruttori, ogni didattica obbliga a corsi di aggiornamento, ogni didattica obbliga l'istruttore a verifiche del suo operato.
Insomma oggi si sta cercando non solo di formare al meglio ma di intercettare anche quei soggetti che nel dopo diciamo perdono smalto o interesse ecc.
Tutto questo non è semplice, non è privo di errori, non è facile.
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Io ammetto senza problemi che quello che scrivi è vero nel senso che ci si può trovare davanti a queste situazioni ma vorrei trasmettere anche che davanti a queste situazioni non è vero che le didattiche non fanno nulla e sono insensibili e attente solo al venale profitto.
Al contrario stanno cercando di serrare i ranghi e dietro c'è un lavoro importante per arrivare a ciò anche se non si vede.
Senza contare che la colpa c'è anche nei fruitori dei corsi che richiedono due cose fondamentali, la brevità del corso e spendere il meno possibile.
Questa poca considerazione dell'importanza della formazione è "l'umus" su cui poi prosperano realtà in cui l'istruttore è mediocre.
Cordialmente
Rana
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