Originariamente inviato da mumble
Visualizza il messaggio
La decompressione non avviene a scalini come noi la pratichiamo (di fatto saltando da un punto critico all'altro), ma sarebbe una curva su un grafico.
Se salissimo sempre alla corretta velocità (che varierebbe di continuo) per ogni singolo punto, potremmo arrivare in superficie senza fare soste. Purtroppo, in pratica, questo non è possibile.
(Nel commercial diving in saturazione si sale qualcosa come 1 metro l'ora, eliminando o riducendo al minimo le soste)
Si usa quindi un "modello approssimato" che combina una forma a scale e velocità controllata. Sicuramente ci sono situazioni in cui la velocità potrebbe essere molto superiore o ignorata, ma calcolarlo volta per volta complicherebbe il modello, inutilmente aggiungerei.
Oltre ad aggiungere altri problemi: pensa solo al fatto che respiri aria a pressione ambiente e che questa va equilibrata anche dentro i polmoni.
Infine c'è la questione statistica, già Haldane si era accorto che, all'aumentare della velocità di risalita, aumentavano i casi di MMD.
Da questo punto di vista (cioè il contenimento dei casi di MDD) la sovrasaturazione è una cosa, la velocità un'altra, per stare in un ragionevole range di sicurezza si rispettano entrambe.
Commenta