Giovani sub: sempre meno o sbaglio?

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  • M.
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
    Io non penso che ci sia del sessismo nella subacquea.
    Quoto

    Concedimi la pietosa battuta: magari ci fossero molte più donne, sicuramente ci sarebbero anche più giovani invogliati a far subacquea
    Quoto

    Ho conosciuto donne che sanno andare in acqua molto meglio di molti maschietti.
    Fisiologicamente sono anche avvantaggiate.

    da un rispetto verso le apparenze.
    Quoto

    Non è una questione di età è una questione di approccio.
    Quoto.



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  • Ishmael
    ha risposto
    Secondo me, a parte il distinguo sul sessismo, sia Rana che Giudiver hanno colto nel segno evidenziando alcuni "mali" che rappresentano più che delle barriere all'ingresso nel mondo della subacquea, dei fattori disincentivanti o fastidiosi per chi pratica e quindi sub già lo è.

    E' vero, la subacquea è un ambiente dove ci sono tanti che fanno la gara a chi è più figo e, purtroppo, se non sei allineato alle ultime mode e non sei magari un "vecchio" dell'ambiente che può tranquillamente sbattersene delle uscite dell'ultimo arrivato che si atteggia a superuomo perché ha la muta ultimo modello, ti puoi sentire additato come quello che non è all'altezza o non è un "vero sub".

    Ci stavo cascando anche io, da bravo principiante quale sono (5 anni che pratico/230 immersioni), ma ho la fortuna di avere già più di 40 anni e una sicurezza personale accumulata in campi diversi da quello subacqueo che mi fanno stare sereno davanti a chiunque, figuriamoci davanti al presunto super-subacqueo con il quale condivido il gommone per un paio d'ore la domenica.

    La realtà dei fatti è che, come in ogni ambiente "settoriale" (dai collezionisti di francobolli ai motociclisti, altra categoria che ho frequentato per anni e rispetto alla quale i sub in quanto a "fanfaronaggine" sono degli scout) anche la subacquea ha i suoi miti, le sue leggende metropolitane, i suoi eroi e l'immancabile esercito dei "pallonari" (=conta balle). E come tutte le pratiche connotate da un certo fascino, è il luogo ideale per quelle persone alla ricerca di un mattoncino in più su cui costruire il fragile castello della propria identità.
    Ultima modifica di Ishmael; 25-09-2018, 11:32.

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  • coffy84
    ha risposto
    forse qualcuno lo ha già sottolineato, ma per me c'è da fare una netta distinzione di chi si approccia alla subacquea per pura passione per cui lo fa con i tempi e i mezzi a lui disponibili. Io per esempio ho iniziato con 30 anni nel momento in cui ho avuto tempo e disponibilità € per poterlo fare non essendo figlio d'arte, e di chi prende un brevetto giusto per fare una nuova esperienza magari in vacanza e fa immersioni giusto quando gli capita di esser in un posto per lui considerato "figo" questo secondo me fa si che in italia si vedano sempre meno giovani.
    Giusto in primavera abbiamo fatto con il nostro club un corso minisub con una buona partecipazione in piscina, poi quando si è trattato di andare in mare per completare il corso si sono presentati meno della metà e guarda caso chi è venuto al mare è stato chi era più attento e partecipe già in piscina.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio
    ...... gran lunga peggiorate con l'avvento della subacquea tecnica, dove se hai meno di 30 anni (donna poi...) sei guardato con uno sorriso sghembo e beffeggiatorio.
    ​Ciao Giudiver.
    Io non penso che ci sia del sessismo nella subacquea.

    Concedimi la pietosa battuta: magari ci fossero molte più donne, sicuramente ci sarebbero anche più giovani invogliati a far subacquea

    No, io non ho mai percepito un atteggiamento discriminatorio delle donne.
    Ho conosciuto donne che sanno andare in acqua molto meglio di molti maschietti.

    Io penso che al giorno d'oggi si sia perduto un pochino di rispetto verso chi ha più esperienza e in generale verso il prossimo sostituito da un rispetto verso le apparenze.

    Un tempo (20 anni fa circa) facevi il corso e poi tenevi le dita incrociate che gli "anziani" (gli esperti) del circolo ti portassero, e poi, tramite loro incontravi altri subacquei molto bravi e anche in quel caso speravi che ti chiedessero di andare con loro.
    Quando andavi con loro facevi quello che ti veniva detto e quando uscivi ringraziavi.
    Erano persone pittoresche, non erano molto attenti all'estetica ma alla sostanza, ti sapevano giudicare al volo.
    Ti portavano giu e ti riportavano su senza problemi, ti portavano a quote che oggi giudicheremmo folli ma non ti perdevano di vista un attimo.
    Nessuno di loro ti avrebbe mai preso "in giro" se usavi un'attrezzatura diversa, o prima di farlo ti avrebbero chiesto il perché.

    Oggi incontri subacquei con alle spalle 3 anni e 60 immersioni (nati ieri con decorrenza domani) che anche se non ti conoscono si permettono di dirti che la disposizione delle fruste sul tuo gruppo ara è sbagliata - senza neanche chiederti prima il perché.
    (mi chiedo ma che te ne frega: di prenderti la briga e di certo il gusto di dare a tutti il consiglio giusto - citazione da una bellissima canzone)

    Persone che chiedono al responsabile del diving se tu e i tuoi amici sono in grado di gare fare l'immersione che fanno "LORO" ......
    Poi quando esci e ti accorgi che sono 20 minuti che stanno aspettando sul gommone, oppure ti tocca riportarli su perché hanno avuto un piccolo black out.

    Andiamo avanti .... persone che si vestono da tecnici ma non hanno neanche le basi di un open ma pontificano su come si dovrebbe andare.

    Potrei andare avanti ..............

    Perché tutto questo ?
    Perché è tutto facile e dovuto.

    Non c'è più la fatica di arrivare a fare.

    Un tempo finivi un corso lungo in cui avevi paura di non prendere il brevetto, in cui il brevetto lo sudavi, ti ritrovavi insieme con gli altri compagni di corso e passavi le serate a ripassare, a studiare, anche a ridere e socializzare ma tutti sentivano la paura dell'esame, di non riuscire o di non riuscire bene.
    Poi facevi la gavetta, portato da persone che ti marcavano stretto, pian, piano, raccoglievi esperienza e a mano a mano che negli anni raccoglievi esperienza venivi lasciato sempre più "libero" nel fare.
    La passione la tempravi con l'impegno la costanza, capivi e rispettavi chi aveva più esperienza.

    Oggi al contrario tutto è "facile" o se non altro è dovuto (ma chi l'ha detto ?).

    La subacquea oggi anche se più tecnica in termini di attrezzature è un qualcosa di meno intimo al subacqueo.
    Un tempo era una "costruzione" interna al subacqueo - il subacqueo imparava prima a sentire dentro, a gestire fisicamente l'immersione ad adattarsi mentalmente all'ambiente subacqueo.

    Un tempo nella subacquea c'era un pochino più di rispetto verso se stessi e verso il prossimo.
    Oggi tutto è appiattito cosi anche il rispetto - si percepisce di meno l'importanza dell'esperienza perché basta meno esperienza per sentirsi "tecnici" e questo porta a non riconoscere più il corretto valore a chi ha effettiva esperienza.
    Non è una questione di età è una questione di approccio.

    Cordialmente
    Rana



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  • Mercurio90
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio

    Si, anche io ne ho 28 e anche io sono sempre la piu' giovane. E si che sono un soldo di cacio ma quando chi ti guarda cosi e' uno che pare che s'e' mangiato un 12+12 allora viene a me da ridere...
    Tranquilla se ci incontriamo giuro di essere gentile e galante, io il 12+12 lo metto sulle spalle, a mangiare al massimo mi sono fatto un 12 🤣

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  • Giudiver
    ha risposto
    Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio
    Però a me personalmente non mi tocca, sarà anche perché sono quasi 2 mt e quasi 120 kg, allora poi come mi vedono spostare 12+12 in una mano S80 pinne muta con l'altra la storiella del super uomo non regge per molto, però ho notato che il tentativo si fà sempre.
    Si, anche io ne ho 28 e anche io sono sempre la piu' giovane. E si che sono un soldo di cacio ma quando chi ti guarda cosi e' uno che pare che s'e' mangiato un 12+12 allora viene a me da ridere...

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  • Mercurio90
    ha risposto
    Giudiver hai toccato un giusto punto che era sfuggito, bravissima. Io dall'alto dei miei 28 anni posso dire di essere il più giovane su tutti i tuffi tecnici che ho fatto, età media 45 anche più, frase di rito appena salito è sempre all'età tua facevamo certe cose! E un'aura di mistero che fà tanto situazione tek...
    Però a me personalmente non mi tocca, sarà anche perché sono quasi 2 mt e quasi 120 kg, allora poi come mi vedono spostare 12+12 in una mano S80 pinne muta con l'altra la storiella del super uomo non regge per molto, però ho notato che il tentativo si fà sempre.

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  • Giudiver
    ha risposto
    Vorrei dare uno spunto diverso, ancora non trattato in questo topic, in base alla mia esperienza personale.
    Io ho iniziato che avevo 17 anni venendo da padre maestro di sci e madre idrofoba. L'unico vero e reale scoglio che ho trovato, e che e' andato peggiorando con gli anni invece che migliorare, non sono stati i soldi (sacrifichi tutto per permetterti la subacquea se c'e' reale passione) o lo sport di nicchia, o la voglia o qualunque altra cosa abbiate sottolineato voi. L'atteggiamento di molti dell'ambiente, la costante atmosfera di voler prevalere, la battaglia continua a chi appare piu' figo mi ha portata ben piu' di una volta a dire: ma vaff******. Non e' possibile farsi rodere il fegato per qualcosa che dovrebbe essere un piacere. Poi l'eta' mi ha portato consiglio e all'alba dei, quasi, 30 anni me ne frego. Ma non perche' le cose siano migliorate, anzi di gran lunga peggiorate con l'avvento della subacquea tecnica, dove se hai meno di 30 anni (donna poi...) sei guardato con uno sorriso sghembo e beffeggiatorio.

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  • robertocag
    ha risposto
    RANA for ever

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  • labottatrice
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Anni fa c'era un approccio molto più "convinto" oggi la subacquea è una delle tante cose che un giovane "prova".
    Un tempo gli allievi non perdevano una lezione, salvo cause di forza maggiore, oggi se la lezione cade di venerdì l'assenteismo è endemico.
    Un tempo potevi protrarre il corso - gli allievi sarebbero stati contenti, oggi se il corso non finisce nei tempi prestabiliti è un problema ....

    Un tempo c'era, concedetemelo, il piacere di apprendere, oggi apprendere non è considerato un'azione interessante ma, spesso, una perdita di tempo da ridurre al minimo.

    La crisi ?
    La crisi c'è stata e c'è , ma spesso è un comodo alibi, spesso abusato.

    Cordialmente
    Rana
    e come si fa a non quotarti?
    hai colto perfettamente nel segno
    quello che manca, è proprio la "voglia"!

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  • RANA
    ha risposto
    Secondo me non è una situazione drammatica.
    ​I giovani che iniziano la subacquea ci sono.

    Ovviamente la "crisi" ha colpito tutto il settore.

    Dalle pubblicazioni, molte testate di settore sono letteralmente scomparse, ai negozianti strangolati anche da "e-commerce" su internet, a un nuovo approccio alla subacquea che predilige il "mordi e fuggi", ai diving che un tempo erano fuori dall'occhio del fisco, un attività emergente non "censita" - negli anni fine 80 - primi anni 90 - facevano quello che volevano ma oggi assoggettata come tutti a un fisco molto pesante, a costi in crescita, a una richiesta che guarda sempre più al mero costo in se, più che al servizio nel suo insieme.

    Come istruttore - ho visto cambiare la platea degli allievi.
    Anni fa c'era un approccio molto più "convinto" oggi la subacquea è una delle tante cose che un giovane "prova".
    Un tempo gli allievi non perdevano una lezione, salvo cause di forza maggiore, oggi se la lezione cade di venerdì l'assenteismo è endemico.
    Un tempo potevi protrarre il corso - gli allievi sarebbero stati contenti, oggi se il corso non finisce nei tempi prestabiliti è un problema ....

    Siamo lo specchio di una civiltà che vive di corsa, che mangia veloce, in cui il tempo è una moneta che spesso non si ha.

    Oggi si acquista tutto, anche il corso, il brevetto.
    Un tempo c'era, concedetemelo, il piacere di apprendere, oggi apprendere non è considerato un'azione interessante ma, spesso, una perdita di tempo da ridurre al minimo.

    Il problema è generalizzato, non riguarda solo i giovani.
    Certo i giovani spesso non hanno tante risorse economiche questo è vero ma spesso le risorse non bastano per fare "tutto" quello che vorrebbero
    Ci sono realtà dove, chi vuole, ha modo d'iniziare senza dover "vendere un rene" tanto per capirci, solo che richiede tempo, richiede un po d'impegno, costanza .....

    Meglio una vacanza, quando si può, in Mar Rosso dove i costi sono cosi contenuti che alla fine si riesce a salvare capra e cavoli - senza sforzo - si arriva a provare, e/o brevettarsi .......

    Poi se piace bene, altrimenti è stata un esperienza all'interno di una vacanza un po diversa dal solito.

    Non è una critica anzi tanto di cappello.

    La subacquea tecnica è stata una bolla che si è gonfiata a dismisura, per un certo tempo ha retto il settore ma come tutte le cose prima o poi esplode.
    Ed è esplosa, quando è diventata mero marketing.
    Inizialmente ha fatto presa sull'immaginario, il subacqueo tecnico, visto come un "mito" .... oggi, oggi tutto è "tecnico".
    Possibile che quando mi vedono su un gommone senza gav, vegno visto come un marziano, mi arrivano domande del tipo: "come fai a risalire?" ...
    Eppure se vedono un subacqueo con 12 Kg 3 bombole di fase, un bibo 12+12 ecc, ecc, per fare un immersione a -30 metri in curva di sicurezza è normale.
    Io mi chiederei come fa quello a riemergere.

    Si è perso di vista il piacere di stare in acqua, di assaporare l'ambiente marino con semplicità, fisicamente, percependolo, capendolo.
    Oggi invece mettiamo la stagna con 30 gradi all'ombra e l'acqua a 28 come se il contatto con l'acqua fosse un crimine.
    Sai ..... io la stagna la metto sempre .
    Oggi la subacquea è solo il "selfie" postato su facebook, la subacquea si virtualizza.

    Ripeto siamo lo specchio della nostra società e la subacquea non fa differenza.

    La crisi ?
    La crisi c'è stata e c'è , ma spesso è un comodo alibi, spesso abusato.

    In realtà la subacquea non è riuscita a rimanere fedele a se stessa ma ha inseguito uno sfruttamento intensivo.
    Le ditte devono vendere, per cui hanno creato bisogni che non c'erano, le didattiche devono fare brevetti per cui hanno creato bisogni che non c'erano, i diving devono sopravvivere per cui devono adattarsi, "coccolare" il cliente anche se questo è un affogato con un "incudine" in cintura, i subacquei devono postare su facebook, gli allievi non possono fare "fatica" d'altra parte loro acquistano un servizio.
    I costi stessi sono diventati un assurdo, in questo la crisi ha un pochino ridimensionato il settore.

    Insomma nulla di nuovo.

    Ma non è tutto negativo ... anzi.
    Diciamo che viviamo nel "mondo migliore" ognuno ha modo di trovare quello che cerca e questa è una grande cosa.

    Vuoi un corso veloce- fast, eccolo.
    Vuoi la muta figa, eccola.
    Vuoi il computer che ti permette anche di giocare, eccolo.
    Vuoi apparire c'è facebook.
    Vuoi un corso ben fatto, ci sono (non ci crederete ma ci sono).

    Non c'è problema, basta che si crei una nicchia economica che qualcuno la sfrutta immediatamente

    Cordialmente
    Rana








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  • paolo55
    ha risposto
    Da quanto ho visto mi sembrerebbe di si.
    La gorgonia e' ancorata fortemente allo scoglio ed ho visto bene il frammento di scoglio alla base lungo circa 3 cm
    Anni fa ricordo di avere trovato coccetti di anfora dove non ci sono mai stati ma in questo caso e' piu' facile trovare una spiegazione.
    Il mare qui e' sanissimo e questi fatti non hanno ripercussioni ma capisci il mio stupore.
    Ciao
    Paolo

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  • Mercurio90
    ha risposto
    Ma davvero c'è qualcuno che strappa le gorgonie come souvenir?

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  • paolo55
    ha risposto
    @robertocag
    In fondo alla parete del fenaio, immersione classica del Giglio ho notato diverse gorgonie strappate. E' sicuramente effetto dell'impegno di un sub.
    Un indipendente si sarebbe portato via la gorgonia e per questo penso che le gorgonie siano state fatte ributtare in mare a cura di qualche diving.
    Sulla parete non ci sono mai state tracce di reti a indicare incursioni invernli di pescherecci sotto costa.
    Mah!
    Paolo

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  • robertocag
    ha risposto
    Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio

    tutto è cambiato e forse non in meglio
    C'è una cosa che è cambiata in meglio ed è un grande merito che riconosco ai diving ed è il rispetto dell'ambiente. Anche ieri c'erano tantissimi subacquei sulla scogliera, da terra, con barchini, con i diving....Ne avessi visto uno che aveva portato via qualcosa. E questo è un grande risultato.

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