Giovani sub: sempre meno o sbaglio?

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da Alastar Visualizza il messaggio
    Mi permetto di farti uscire dall'angolo: questo accade solo perché normalmente i maschietti i tacchi non li indossano, io, per esempio, non trovo il numero
    ... altrimenti avresti guardato i piedi a tutti per evitare squarci, senza distinzioni di sesso ...


    ​Assolutamente d'accordo.


    Cordialmente
    Rana

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio
    Ne avrei a milioni di situazioni da raccontare. Dall'andare a propormi come volontaria per la protezione civile subacquea dove l'eta' media era (e sottolineo media) 60 anni e percentuale maschile del 99.9 periodico % e sentirmi dire: "Guarda che noi non insegniamo ad andare sott'acqua". E allora tenetevi stretta la vostra setta di roditoridiculo.
    Ad essere guida reb per un gruppo di 3 persone dove ognuno dei 3 e' riuscito a combinarne una peggio di Bertoldo e sul ritorno al diving in barca a prendere per i fondelli me perche' "le pinne lunghe non vanno bene per la subacquea tecnica". Poi alla mia risposta:"Avete ragione. In effetti le mie pinne lunghe sono state il vostro problema piu' grande in questa immersione dove per poco non ci lasciate le penne". Da li' grandi amici e super accettazione nel gruppo nazi-geriatrico (cit cesare ).
    Non faccio subacquea per dimostrare niente a nessuno o per essere in guerra ogni volta. Se devo farlo e' perche' funziona cosi e la passione e' piu forte della rinuncia.

    Ma e' assurdo. E ridicolo.

    è abbastanza evidente che la colpa sta nel fatto che tu! sia femmina.

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  • mad
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio
    Vorrei dare uno spunto diverso, ancora non trattato in questo topic, in base alla mia esperienza personale.
    Io ho iniziato che avevo 17 anni venendo da padre maestro di sci e madre idrofoba. L'unico vero e reale scoglio che ho trovato, e che e' andato peggiorando con gli anni invece che migliorare, non sono stati i soldi (sacrifichi tutto per permetterti la subacquea se c'e' reale passione) o lo sport di nicchia, o la voglia o qualunque altra cosa abbiate sottolineato voi. L'atteggiamento di molti dell'ambiente, la costante atmosfera di voler prevalere, la battaglia continua a chi appare piu' figo mi ha portata ben piu' di una volta a dire: ma vaff******. Non e' possibile farsi rodere il fegato per qualcosa che dovrebbe essere un piacere. Poi l'eta' mi ha portato consiglio e all'alba dei, quasi, 30 anni me ne frego. Ma non perche' le cose siano migliorate, anzi di gran lunga peggiorate con l'avvento della subacquea tecnica, dove se hai meno di 30 anni (donna poi...) sei guardato con uno sorriso sghembo e beffeggiatorio.

    Hai ragione ma mi sembra che questo celodurismo si sia un po' attenuato, no?

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  • Giudiver
    ha risposto
    Ne avrei a milioni di situazioni da raccontare. Dall'andare a propormi come volontaria per la protezione civile subacquea dove l'eta' media era (e sottolineo media) 60 anni e percentuale maschile del 99.9 periodico % e sentirmi dire: "Guarda che noi non insegniamo ad andare sott'acqua". E allora tenetevi stretta la vostra setta di roditoridiculo.
    Ad essere guida reb per un gruppo di 3 persone dove ognuno dei 3 e' riuscito a combinarne una peggio di Bertoldo e sul ritorno al diving in barca a prendere per i fondelli me perche' "le pinne lunghe non vanno bene per la subacquea tecnica". Poi alla mia risposta:"Avete ragione. In effetti le mie pinne lunghe sono state il vostro problema piu' grande in questa immersione dove per poco non ci lasciate le penne". Da li' grandi amici e super accettazione nel gruppo nazi-geriatrico (cit cesare ).
    Non faccio subacquea per dimostrare niente a nessuno o per essere in guerra ogni volta. Se devo farlo e' perche' funziona cosi e la passione e' piu forte della rinuncia.

    Ma e' assurdo. E ridicolo.

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  • Alastar
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    ... omissis ...

    non datemi del sessista ma c'erano donne che sarebbero salite con i tacchi a punta sui tubolari del gommone se non si vigilava anche questi aspetti.

    ... omissis ...
    Mi permetto di farti uscire dall'angolo: questo accade solo perché normalmente i maschietti i tacchi non li indossano, io, per esempio, non trovo il numero
    ... altrimenti avresti guardato i piedi a tutti per evitare squarci, senza distinzioni di sesso ...



    Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
    ... .non so se avete presente l'ambientino tek….è stile nazi-geriatrico...son tutti James bond arrivati al fatidico 007...
    ..
    Vero, questo avrebbe dovuto scoraggiare Giudiver, per fortuna così non è stato. Forse scoraggia qualcun altro, ma allora dovremmo vedere tra i giovani sub una preponderanza di gente con un elevato spirito di competizione e tendenza al "cell'holunghismo" emuli di Ethan Hunt. E' così ?
    Io conosco solo un vero-giovane-sumacqueo ma non fa testo perché l'ho educato io ... (e lo mantengo pure almeno per qualche altro tuffo )

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  • robertocag
    ha risposto
    Originariamente inviato da Bonnie Visualizza il messaggio
    S
    Non ho mai visto un diving in grado di distinguersi dalla massa
    Il buon servizio in un dive è elemento fondamentale (per il mio punto di vista). Potersi vestire con calma in barca, senza nessuno che ti metta fretta e magari con l'attrezzatura già montata solo da controllare, sono gli elementi che fanno scegliere un dive od un altro.
    Secondo me sei troppo pessimista io ne ho trovati diversi e sono quelli che frequento o ai quali ritorno. Il tipo di servizio offerto dipende spesso dalla tipologia della zona in cui il diving opera.
    I servizi sono importanti non lo nego, ma non è la prima cosa che mi fa preferire un diving ad un altro, per me la cosa più importante è come mi trovo con lo staff e non è una cosa semplice da spiegare e nemmeno tanto razionale.

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  • cesare
    ha risposto
    io sparo a favore di giudiver na freccia…..la giuditta si è cimentata giovane nella subacquea tecnica mettendosi sulla schiena un rebreather…..non so se avete presente l'ambientino tek….è stile nazi-geriatrico...son tutti James bond arrivati al fatidico 007 con almeno quattro impianti in bocca, gli addominali nella mascella, la preparazione teorica da treccani personalizzata modello me l'han detto, la manualità di colui che l'unico vero lavoro manuale svolto in vita è stato la masturbazione...so tanti eia eia allalà cambiame il pannolone che me sto a bagnà….per una bimba non è semplice sta roba….son pure molto agiati coi sordi de papà che te vengono le coliche alle sinapsi se ce voi ragionà…..

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  • RANA
    ha risposto
    Ciao Blu Dive.
    ​Grazie per aver postato la tua esperienza da professionista del settore.
    Condivido tutto.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Da gestore di diving che offre questo tipo di servizio (Rana non me ne volere, prometto che se passi di qui la tua attrezzatura non la tocco ), posso dirti che nel tuo ragionamento c'è una contraddizione di fondo.
    Ho fatto anche la guida nei diving e ammetto che in tanti casi ho montato io l'attrezzatura dei clienti
    In rari casi il cliente ha verificato il gruppo ara.
    Capisco .... ma una cosa accumunava i subacquei a cui montavo l'attrezzatura, erano tutti subacquei della "dominica" persone che non sanno neanche da che verso va attaccata la staffa di un erogatore o che non sanno che con l'attacco din bisogna togliere la caramella, non datemi del sessista ma c'erano donne che sarebbero salite con i tacchi a punta sui tubolari del gommone se non si vigilava anche questi aspetti.
    I subacquei sgamati gli facevamo trovare la bombola e la rete con la loro attrezzatura e facevano loro.
    Per questo non amo farmi montare il gruppo, e poi, montare il gruppo per me è entrare nella dimensione dell'immersione, mi piace, mi concentra, è un "rito".
    Mi hanno montato il gruppo quando mi è capitato di arrivare all'ultimo e tutti erano pronti, per partire velocemente i miei amici (gli amici) mi hanno montato la bombola mentre indossavo la muta ma questo non fa testo.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Capisco che da "cliente" si cerchi il meglio al minor prezzo, ma questo provoca, appunto, la cotraddizione.
    Io penso che ci stia cercare il giusto compromesso, quello che non ha senso sono gli eccessi, risparmiare a tutti i costi.
    Bisogna imparare a dare il giusto valore alla professionalità.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    A parità di "persone a bordo" una barca ha costi di acquisto e gestione quasi doppi rispetto ad un gommone. Quindi la differenza di 5€, che tu citi, non sta in piedi. Come non copre la doccia, il té caldo e i biscotti confezionati, la possibilità d'avere nitrox, un tavolo su cui poggiarsi o un gavone asciutto per gli effetti personali, il fatto di avere garantiti max 10 sub dei 15 trasportabili.
    Non avevo capito pensavo che parlavamo di diving e quindi mi riferivo alle docce nei locali del diving a terra e non in barca.
    La barca, nella nostra quotidianità, mi riferisco alla barca "Nettuno" del Promontorio di Porto Fino, penso che molti la conoscono, rappresenta per noi la possibilità di uscire in 20 / 22 subacquei, la possibilità di fare due immersioni senza rientrare, fare la notturna e cenare in barca (un pasto sobrio ma divertente) ma nessuno di noi pretende la doccia calda.
    I costi sono assolutamente il linea con il mercato, e secondo me il "Nettuno" offre un validissimo servizio.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Eppure se le mie immersioni costassero 50€ (non milioni) sarei fuori mercato.
    Uniformarsi, dare il servizio che danno tutti gli altri, in realtà è, spesso, una scelta di marketing azzeccata (purtroppo). Non farlo costa tanto, ma tanto, sudore. Non si lavora per la gloria ma per la pagnotta.
    Nulla da eccepire, il lavoro va pagato, soprattutto se ben fatto.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Detto questo, per tornare in tema, esistono anche le immersioni da terra. Le abbiamo fatte tutti quando i diving erano rari o non ce li potevamo permettere.
    Ti posso assicurare che il gusto dell'avventura alla scoperta di un posto nuovo è mille volte meglio di cernie e barracuda.
    Altrimenti il rischio è che i costi e la noia ti portino all'abbandono.
    Noi diving offriamo un servizio per andare a vedere cose e posti altrimenti difficili da raggiungere e conoscere, ma la passione per l'immersione la dovete coltivare da voi.
    Qui hai perfettamente ragione.
    Mica esistono solo le immersioni ai diving.
    Un subacqueo che inizia ha dalla sua tante immersioni da riva belle, dove fare esperienza a costi contenuti.
    La passione non si può comprare, se la passione coincide solo ed esclusivamente con la comodità di chi si affida a un centro che prepara tutto, compreso il montare l'attrezzatura, forse non è passione .....
    La passione ti spinge a trovare alternative - anche se c'è un pochino in più da faticare, chi se ne frega.
    La bombola si porta a caricare, i costi di viaggio si dividono, si va da terra (anche se si deve trasportare l'attrezzatura a mano), il panini e bevande si preparano a casa, la doccia si fa a casa, in questo modo si fa immersioni a costi contenuti - non c'è nulla di male.

    Cordialmente
    Rana






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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da Bonnie Visualizza il messaggio
    Il buon servizio in un dive è elemento fondamentale (per il mio punto di vista). Potersi vestire con calma in barca, senza nessuno che ti metta fretta e magari con l'attrezzatura già montata solo da controllare, sono gli elementi che fanno scegliere un dive od un altro.
    Da gestore di diving che offre questo tipo di servizio (Rana non me ne volere, prometto che se passi di qui la tua attrezzatura non la tocco ), posso dirti che nel tuo ragionamento c'è una contraddizione di fondo.
    Capisco che da "cliente" si cerchi il meglio al minor prezzo, ma questo provoca, appunto, la cotraddizione.
    A parità di "persone a bordo" una barca ha costi di acquisto e gestione quasi doppi rispetto ad un gommone. Quindi la differenza di 5€, che tu citi, non sta in piedi. Come non copre la doccia, il té caldo e i biscotti confezionati, la possibilità d'avere nitrox, un tavolo su cui poggiarsi o un gavone asciutto per gli effetti personali, il fatto di avere garantiti max 10 sub dei 15 trasportabili.
    Eppure se le mie immersioni costassero 50€ (non milioni) sarei fuori mercato.
    Uniformarsi, dare il servizio che danno tutti gli altri, in realtà è, spesso, una scelta di marketing azzeccata (purtroppo). Non farlo costa tanto, ma tanto, sudore. Non si lavora per la gloria ma per la pagnotta.

    Detto questo, per tornare in tema, esistono anche le immersioni da terra. Le abbiamo fatte tutti quando i diving erano rari o non ce li potevamo permettere.
    Ti posso assicurare che il gusto dell'avventura alla scoperta di un posto nuovo è mille volte meglio di cernie e barracuda.
    Altrimenti il rischio è che i costi e la noia ti portino all'abbandono.
    Noi diving offriamo un servizio per andare a vedere cose e posti altrimenti difficili da raggiungere e conoscere, ma la passione per l'immersione la dovete coltivare da voi.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da Bonnie Visualizza il messaggio
    La principale criticità è il costo delle immersioni (e di tutto ciò che ci gira intorno)... Abitando a Milano, si organizza solitamente un weekend di immersioni al mese per il periodo caldo, più qualche ponte quando possibile. Un weekend in Liguria, tra autostrada, pernottamento, cena, e doppia immersione viene a costare più di 200,00 € (da moltiplicare per due, c'è anche la mia compagna).
    Purtroppo la distanza dal mare è un elemento critico.
    In generale chi è al mare ama la montagna e chi è distante dal mare ama il mare.

    Originariamente inviato da Bonnie Visualizza il messaggio
    Secondariamente trovo che vi sia la completa mancanza di un progetto "marketing ad ampio respiro".
    Le varie didattiche (a mio personale parere) si sono focalizzate soltanto nello spremere i già brevettati.
    Diciamo che le didattiche creano la struttura dei corsi, gli istruttori e i circoli usano questo impianto per promuovere la subacquea e fare brevetti.
    Ci sta che oltre ad acquisire nuovi "clienti" si cerca di proporre nuovi corsi a chi già brevettato.
    Io non sono contro i brevetti anzi, se fatti bene i corsi sono un modo per approfondire il sapere e il saper fare.
    In fine a me non risulta che si viene obbligati a fare un corso.

    Originariamente inviato da Bonnie Visualizza il messaggio
    Non ho mai visto una iniziativa commerciale atta a sponsorizzare la bellezza della subacquea, ma soltanto a pubblicizzare questo o quell'orticello..
    Su questo non sono d'accordo.
    Ci sono tantissimi convegni di biologia marina, di archeologia subacquea, d'iniziative volte a diffondere una cultura del mare ecc, ecc.
    A Tortona (AL) abbiamo un piccolo museo del mare gestito e curato dai marinai tortonesi molto carino con tante particolarità compreso una macchina "enigma" per cifrare i messaggi originale dei sommergibili tedeschi della seconda guerra mondiale.
    Insomma le iniziative ci sono solo che spesso non c'è la volontà di partecipare.
    Non sono d'accordo nel dire che non c'è un impegno nel cercare di promuovere la bellezza della subacquea.
    Si potrebbe fare di più - forse si, ma le iniziative in tal senso ci sono.

    Originariamente inviato da Bonnie Visualizza il messaggio
    Non ho mai visto un diving in grado di distinguersi dalla massa e possono essere divisi in due tipi:
    • buon servizio 35/40 € (doccia calda, se sei MOOOLTO fortunato a/r in barca)
    • servizio normale 30/35 € (doccia fredda a/r in gommone)
    Full day ed Half day, sono sempre più una rarità (è sicuramente più remunerativo fare numerosi a/r in gommone piuttosto che una giornata sola in barca)
    Io non so le esperienze che hai avuto ma descrivi una situazione che io non riscontro.

    Il passaggio barca andata e ritorno è ovviamente compreso altrimenti di cosa parliamo.
    Le docce io le ho sempre trovate calde.
    Il costo si aggira tra € 30 e € 35 ma considera che nel nostro gruppo dividiamo le gratuità tra tutti quindi il costo si abbassa.

    I full day li fanno ma va trovata la struttura che li fa, non tutti i diving li fanno.

    Originariamente inviato da Bonnie Visualizza il messaggio
    Il buon servizio in un dive è elemento fondamentale (per il mio punto di vista). Potersi vestire con calma in barca, senza nessuno che ti metta fretta e magari con l'attrezzatura già montata solo da controllare, sono gli elementi che fanno scegliere un dive od un altro.
    Bonnie la mia attrezzatura la monto io - io ho sempre montato l'attrezzatura, anche in Mar Rosso, ci mancherebbe che mi faccio montare l'attrezzatura.

    L'attrezzatura è una mia responsabilità e come tale la "curo" io.

    Per il resto compatibilmente con il buon senso ho sempre trovato persone disponibili, concedimi anche che ho visto persone metterci un infinità di tempo per vestirsi - troppo anche per gli standard più permissivi anche questo non è corretto.

    Io considero importante in un diving il barcaiolo che sappia cosa fare nelle varie condizioni meteo e nelle varie situazioni.
    Considero la distanza dal punto d'immersione.
    A parità di situazione il parcheggio, la logistica ecc, ecc.

    Il costo più o meno siamo li, anche se a dire il vero noi non usufruiamo della guida, dato che conosciamo bene il promontorio e anche questo è un costo che non abbiamo, inoltre come gruppo siamo autonomi dal punto di vista dell'attrezzatura.

    In ultimo quando il mare è mosso noi andiamo al lago, anche nei laghi ci sono diving e punti d'immersione interessanti, facilmente raggiungibili da Milano.

    Insomma comprendo ma se uno si organizza e non si preclude i laghi da Milano ha modo di fare immersioni in punti relativamente vicini e da riva a costi decisamente contenuti.

    Cordialmente
    Rana





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  • Bonnie
    ha risposto
    Sono pienamente a metà d'accordo con voi!
    (Sub di 32 anni brevettato da 4 anni circa con circa 100 immersioni.
    Iniziato con corso su groupon , ed attualmente brevettato deep)


    La principale criticità è il costo delle immersioni (e di tutto ciò che ci gira intorno)... Abitando a Milano, si organizza solitamente un weekend di immersioni al mese per il periodo caldo, più qualche ponte quando possibile. Un weekend in Liguria, tra autostrada, pernottamento, cena, e doppia immersione viene a costare più di 200,00 € (da moltiplicare per due, c'è anche la mia compagna).

    Secondariamente trovo che vi sia la completa mancanza di un progetto "marketing ad ampio respiro".
    Le varie didattiche (a mio personale parere) si sono focalizzate soltanto nello spremere i già brevettati.
    Non ho mai visto una iniziativa commerciale atta a sponsorizzare la bellezza della subacquea, ma soltanto a pubblicizzare questo o quell'orticello.
    Non ho mai visto un diving in grado di distinguersi dalla massa e possono essere divisi in due tipi:
    • buon servizio 35/40 € (doccia calda, se sei MOOOLTO fortunato a/r in barca)
    • servizio normale 30/35 € (doccia fredda a/r in gommone)
    Full day ed Half day, sono sempre più una rarità (è sicuramente più remunerativo fare numerosi a/r in gommone piuttosto che una giornata sola in barca)


    Il buon servizio in un dive è elemento fondamentale (per il mio punto di vista). Potersi vestire con calma in barca, senza nessuno che ti metta fretta e magari con l'attrezzatura già montata solo da controllare, sono gli elementi che fanno scegliere un dive od un altro.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da coffy84 Visualizza il messaggio
    aggiungo ancora una cosa, non so se hai avuto modo di leggere sopra dove parlavo dei minisub, ecco con loro, benchè i nostri istruttori cercassero di fare un corso ne troppo veloce ne troppo "lento", chi era veramente interessato appossianto seguiva attentamente per gli altri dopo 20 minuti già diventava un "peso". percui già i ragazzini sono esattamente lo specchio di tutti i casi sopra descritti
    Coffy quest'estate ho seguito un corso minisub che ammetto è stato il corso più emozionante che ho avuto modo di fare - premessa: il corso è stato tenuto oltre che da me anche da altri istruttori di cui uno in particolare ha letteralmente incantato i ragazzini - emozionante perché ha partecipato anche mia figlia di 8 anni - ti lascio immaginare l'emozione che ho provato io.

    Alle lezioni c'era una bambina che ha riempito un quaderno intero di appunti, mia figlia non ha preso appunti ma era attenta, altri dopo un po' esaurivano la soglia di attenzione ma tutto questo è normale con i bambini.
    I bambini hanno una loro soglia di attenzione ed è molto differente da bambino a bambino, questo non vuol dire che non sono appassionati ma semplicemente che bisogna modulare la didattica in maniera differente.

    In piscina, i bambini sono fantastici - se motivati - fanno cose e a una tale velocità che ti chiedi cosa gli puoi far fare d'altro la prossima lezione - per non annoiarli

    Forse dovremmo ritornare ad imparare da loro - ritornare a trovare un po di quello spirito che anima i bambini, il puro piacere del gioco, della scoperta
    Una maschera, le pinne, un erogatore e l'immenso mondo di emozioni.

    Vederli al mare in pochi metri scoprire lo stupore nei loro occhi, nei loro movimenti eccitati dalla vista di un branco di avannotti di castagnole dal colore blu elettrico, dalle donzelle, dai saraghi, da una piccola murena che appariva ai loro occhi un drago immenso.
    Quell'immersione mi è apparsa magica per un attimo mi sono sentito parte del loro stupore eppure ero a -5 metri d'acqua e vedevo cose che normalmente non avrei neanche prestato un secondo di attenzione.

    Presi da dover fare chissà cosa perdiamo il piacere di vivere il momento - come fa un bambino alla sua prima immersione.

    Cordialmente
    Rana





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  • coffy84
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    ​Ciao Coffy.

    Parlo come istruttore che opera in un circolo di un paesotto, quindi un ambiente che non fa testo e per tanto potrei sbagliare ....

    Io penso che se ci sono i corsi "mordi e fuggi" è perché c'è una domanda di questi corsi.

    Il mercato è l'incontro della domanda con l'offerta.
    L'equilibrio che si crea è dato dalla domanda e dalla capacità dell'offerta di venire incontro alla domanda.

    La subacquea è un settore a parte rispetto ad altre discipline vedi per esempio lo "Sci" e in genere gli sport in montagna.

    La subacquea ha cosi diversificato l'offerta e saturato il mercato di didattiche e associazioni che inevitabilmente per sopravvivere la domanda è arrivata ad accettare tutto quello che ha anche una pur che minima richiesta.

    In nessun altra disciplina troviamo un cosi alto numero di didattiche, ognuna con una propria offerta, io stesso che penso di essere un fanatico dei forum se mi chiedessero quante didattiche esistono non saprei minimamente rispondere per quante sono.

    Ognuna offre un compromesso differente, questo è sicuramente un bene perché l'offerta è tale che tutti hanno modo di trovare quello che vogliono - ma per contro non si ha uno standard di riferimento ognuno spazia a suo modo, non si possono fare paragoni.
    In questo contesto è l'allievo a scegliere - non il contrario, questo è per certi versi un bene e un male, un bene quando permette a una persona di trovare la sua nicchia, un male quando non avendo consapevolezza di cosa vuol dire andare sott'acqua ci si trova completamente disorientati dalla grande diversità di offerte del settore.

    Per questo sono d'accordo con "M" nel non accettare un disegno di legge che consegnerebbe la subacquea alle didattiche (troppe e con troppe differenze, limiti ecc, ecc.), togliendola ai subacquei.

    Cordialmente
    Rana
    Tolta la parte riguardante il disegno di legge sulla quale non mi voglio esprimere ancora per mia scarsa esperienza sull'argomento, ma sulla quale ho una mia idea non troppo dissimile dalla vostra, sul resto non posso che concordare su quanto hai scritto, in pratica è ciò che ho cercato di dire io con i due interventi che ho fatto (farmi capire scrivendo non è il mio dorte ) . c'è l'allievo che lo fa per passione e questo tipo di persona cercherà di sicuramente di approfondire l'esperienza e chi lo fa per aggiungerlo al curriculum che sicuramente cercherà qualcosa di più veloce.
    Ovviamente il mercato deve accontentare tutti questi aspetti infatti non voglio demonizzare il mordi e fuggi ma poi non aspettiamoci di avere gente competente in acqua (sia chiaro io non lo sono ancora ma almeno non faccio il fenomeno questo è un discorso generalizzato).
    Infine qualunque sia il tipo di corso scelto l'allievo assorbe gli insegnamenti e gli atteggiamenti del proprio istruttore percui se questo è un, dalle mie parti si dice ganassa, l'allievo sarà altrettanto.

    aggiungo ancora una cosa, non so se hai avuto modo di leggere sopra dove parlavo dei minisub, ecco con loro, benchè i nostri istruttori cercassero di fare un corso ne troppo veloce ne troppo "lento", chi era veramente interessato appossianto seguiva attentamente per gli altri dopo 20 minuti già diventava un "peso". percui già i ragazzini sono esattamente lo specchio di tutti i casi sopra descritti
    Ultima modifica di coffy84; 25-09-2018, 13:18.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da coffy84 Visualizza il messaggio
    sicuramente è una questione di approccio degli allievi come ho già espresso sopra, ma mi permetto di aggiungere anche che è una questione di approccio di chi insenga. Se si devono fare tot brevetti in un mese è chiaro che le cose saranno sicuramente più sbrigative e di conseguenza il brevettato (che ha pagato per avere il brevetto) non sarà "all'altezza" dello stesso. inoltre se il suo istruttore è uno di quelli che pratica il celolunghismo, l'allievo avrà la stessa indole, e via così...
    ​Ciao Coffy.

    Parlo come istruttore che opera in un circolo di un paesotto, quindi un ambiente che non fa testo e per tanto potrei sbagliare ....

    Io penso che se ci sono i corsi "mordi e fuggi" è perché c'è una domanda di questi corsi.

    Il mercato è l'incontro della domanda con l'offerta.
    L'equilibrio che si crea è dato dalla domanda e dalla capacità dell'offerta di venire incontro alla domanda.

    La subacquea è un settore a parte rispetto ad altre discipline vedi per esempio lo "Sci" e in genere gli sport in montagna.

    La subacquea ha cosi diversificato l'offerta e saturato il mercato di didattiche e associazioni che inevitabilmente per sopravvivere la domanda è arrivata ad accettare tutto quello che ha anche una pur che minima richiesta.

    In nessun altra disciplina troviamo un cosi alto numero di didattiche, ognuna con una propria offerta, io stesso che penso di essere un fanatico dei forum se mi chiedessero quante didattiche esistono non saprei minimamente rispondere per quante sono.

    Ognuna offre un compromesso differente, questo è sicuramente un bene perché l'offerta è tale che tutti hanno modo di trovare quello che vogliono - ma per contro non si ha uno standard di riferimento ognuno spazia a suo modo, non si possono fare paragoni.
    In questo contesto è l'allievo a scegliere - non il contrario, questo è per certi versi un bene e un male, un bene quando permette a una persona di trovare la sua nicchia, un male quando non avendo consapevolezza di cosa vuol dire andare sott'acqua ci si trova completamente disorientati dalla grande diversità di offerte del settore.

    Per questo sono d'accordo con "M" nel non accettare un disegno di legge che consegnerebbe la subacquea alle didattiche (troppe e con troppe differenze, limiti ecc, ecc.), togliendola ai subacquei.

    Cordialmente
    Rana

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  • coffy84
    ha risposto
    sicuramente è una questione di approccio degli allievi come ho già espresso sopra, ma mi permetto di aggiungere anche che è una questione di approccio di chi insenga. Se si devono fare tot brevetti in un mese è chiaro che le cose saranno sicuramente più sbrigative e di conseguenza il brevettato (che ha pagato per avere il brevetto) non sarà "all'altezza" dello stesso. inoltre se il suo istruttore è uno di quelli che pratica il celolunghismo, l'allievo avrà la stessa indole, e via così...

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