Immersioni Tecniche, quando iniziare?

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  • #76
    Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggio
    Non ho mai usato questo modello ma lo conosco di fama, ho studiato invece sul ciclico Castoro C96 PRO della OMG.

    https://tecnopreneitalia.com questa la ditta. Credo che negli anni scorsi abbiano realizzato copie di ARO, e che abbiano familiarità con questi prodotti.
    In questo articolo si vede un ARO pendolare che dicono prodotto dalla stessa ditta: http://lorenzosubdivers.blogspot.com...llaro.html?m=1 .
    Fammi poi sapere, se ti va.
    Dalla foto direi che è un "clone" del mitico Cressi 57B...
    Oggetto che usai negli anni '70 (si usava al corso di primo grado, al tempo), ma che è un vero "killer": se non respiri in un certo modo l'ipercapnia arriva dopo pochi minuti, e ti becchi un mal di testa che dura 24h. Se ti va bene, ovviamente...
    Se dovessi usare un ARO, nel 2020, non vorrei niente di meno che un OMG Caimano IV SC, che funge anche da rebreather in circuito semi-chiuso alimentato a Nitrox e che consente di scendere sino ad una quarantina di metri.
    SIEL Advanced Sea System (sielnet.com)
    Ultima modifica di AngeloFarina; 27-11-2020, 18:59.

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    • #77
      Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggio
      Non ho mai usato questo modello ma lo conosco di fama, ho studiato invece sul ciclico Castoro C96 PRO della OMG.

      https://tecnopreneitalia.com questa la ditta. Credo che negli anni scorsi abbiano realizzato copie di ARO, e che abbiano familiarità con questi prodotti.
      In questo articolo si vede un ARO pendolare che dicono prodotto dalla stessa ditta: http://lorenzosubdivers.blogspot.com...llaro.html?m=1 .
      Fammi poi sapere, se ti va.
      Grazie Livio proverò ad informarmi.

      L'A.R.O. "ciclico" tanta roba, un sogno ma ci siamo dovuti accontentare del "pendolare" .... molto più ostico.

      Le prime lezioni avevamo la calce sodata che probabilmente era invecchiata nel fusto e quindi semi esaurita, dopo l'uso in piscina uscivamo con dei forti mal di testa, cosi portati al limite parlammo con l'istruttore (una persona che stimo tantissimo e che considero un carissimo amico) domandandogli se anche lui accusava questi mal di testa, lui ci guardò e ci disse: "io non ho mal di testa ma anche se lo avessi non ve lo direi mai" - è stato un momento epico che paradossalmente ci uni e ci motivò ancora di più nel corso.
      La lezione dopo tutta la calce sodata era stata buttata vita e l'istruttore la sostituì con nuovi fustini il problema non si presentò più.


      Rana

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      • #78
        Originariamente inviato da AngeloFarina Visualizza il messaggio
        Dalla foto direi che è un "clone" del mitico Cressi 57B...
        Oggetto che usai negli anni '70 (si usava al corso di prino grado, al tempo), ma che è un vero "killer"; se non respiri in un certo modo l'ipercapnia arriva dopo pochi minuti, e ti becchi un mal di testa che dura 24h. Se ti va bene, ovviamente...
        Se dovessi usare un ARO, nel 2020, non vorrei niente di meno che un OMG Caimano IV SC, che funge anche da rebreather in circuito semi-chiuso alimentato a Nitrox e che consente di scendere sino ad una quarantina di metri.
        SIEL Advanced Sea System (sielnet.com)
        Non riesco a basarmi sulle sigle citate.

        Nella mia piccola esperienza ho capito che il problema erano gli aro "pendolari"
        images?q=tbn:ANd9GcRX9OfgfDhnLijJwsqXNmureRZuvkHZlqFPSg&usqp=CAU.jpg

        con un solo corrugato che portava l'ossigeno dal sacco ai nostri polmoni e l'espiro (ricco di CO2) dai polmoni al sacco.

        Questo sistema aumentava (raddoppiava) lo spazio morto anatomico e se si perdeva il ritmo l'accumulo della CO2 spingeva verso l'affanno e con il doppio dello spazio morto anatomico era un problema.

        Il sistema ciclico con due corrugati che dividevano il percorso dell'ossigeno pulito da mandare verso i polmoni rispetto all'espiro che doveva ritornare al filtro ed al sacco era tutto un altro mondo.

        Nel sistema ciclico ritroviamo in maniera embrionale quello che poi diventerà il loop nei moderni rebreather.
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        Rana
        Ultima modifica di RANA; 27-11-2020, 18:21.

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        • #79
          Originariamente inviato da glc Visualizza il messaggio
          Ciao a tutti i subbi,

          premetto che la discussione che sto aprendo probabilmente rientra nella categoria "chiacchiere da bar".
          Secondo voi quando è il momento giusto per avvicinarsi alle immersioni tecniche? Voi quando avete iniziato e perché?

          Io ho fatto una 50ina di immersioni, quindi penso proprio che aspetterò ancora un pochino prima di pensare a tappe decompressive ecc ecc, però credo che la "formazione" tecnica ti dia veramente molta più consapevolezza, oltre al fatto che subisco un notevole fascino per relitti e grotte quindi un domani mi piacerebbe avvicinarmi al tech.

          Intanto faccio chiacchiere da bar

          Buone bolle a tutti!

          Glc
          Vediamo le domande nell'ordine:
          1) Secondo voi quando è il momento giusto per avvicinarsi alle immersioni tecniche?
          Secondo me MAI. Non sono un subacqueo tecnico (trimix, rebreathers elettronici, etc.) e sono sempre stato soddisfatto dell'addestramento di base ricevuto nel corso FIPS fatto a suo tempo (1975). Restando con "normali" immersioni in aria, si può arrivare tranquillamente ad una sessantina di metri (e davvero non vedo perchè scendere di piu') e con decompressioni fatte con la stessa fonte d'aria dell'immersione, senza "stage" aggiuntive con miscele arricchite o altre attrezzature strane. Basta usare un bibo da 10+10 litri (che era il set standard negli anni 70), due erogatori (che peraltro uso anche col mono, tanto sono tutti biattacco) e pianificare correttamente il tempo di fondo e le tappe in risalita. Tutto questo non è "tecnico", è roba che, al tempo, facevamo tutti. E che ci insegnavano a fare già nel corso di primo grado... Il fatto che ora non lo insegnino più non significa che sta roba sia diventata "tecnica".

          2) Voi quando avete iniziato e perché?
          Io ho iniziato ad andare fuori curva alla quinta o sesta immersione dopo il brevetto di primo grado. Era normale, ci andavano tutti. Alla decima immersione ero già a 50 metri. All'epoca, tutti usavano il bibo, e nessuno aveva ancora il GAV.
          Perchè lo facevamo?
          Si andava "fuori curva" per stare giù qualche minuto di piu', è ovvio! Il limite era avere ancora ababstanza aria per fare tutta la deocompressione. Con un bibo da 10+10 litri non è che si potessero fare ore di decompressione...

          3) Credo che la "formazione" tecnica ti dia veramente molta più consapevolezza,
          Certamente la formazione è utile, ed infatti al tempo si insegnava la teoria completa della decompressione a tappe già al primo grado. Certamente fai bene a completare la tua formazione acquisendo le conoscenze e la pratica per non essere più schiavo del famigerato No Decompression Limit. Prima lo fai, meglio è....
          Ma questo, come altri han già ampiamente chiarito, NON significa diventare un subacqueo "tech", significa solo diventare un subacqueo ricreativo "completo".

          4) Oltre al fatto che subisco un notevole fascino per relitti e grotte quindi un domani mi piacerebbe avvicinarmi al tech.
          Discorso completamente diveso sono gli ambienti confinati (grotte e relitti). Io vedo queste come attività di nicchia, da "specialisti", più che da "tecnici", poi c'è chi fa relitti a 100m in trimix ipossico, e questo è chiaramente sia "tecnico" che "specialistico". Come ho già scritto, non sono un subacqueo tecnico, invece sono senza alcun alcun dubbio un subacqueo specializzato in grotte. Per oltre 10 anni ho fatto le vacanze estive a Capo Caccia, e li' sono stato prima addestrato e poi ho praticato con successo immersioni in grotta anche di un certo impegno (ma sempre in aria ed a profondità ragionevoli, 40m max).
          Trovo le grotte estremamente affascinanti... Ma visti i problemi ed i pericoli che danno, le prendo in esame solo nei limiti delle normali immersioni ricreative in aria: sommare le problematiche della grotta a quelle dell'immersione tecnica in trimix o col rebreather mi sembra veramente troppo, almeno per me.
          Relitti ne ho fatti, ma mi affascinano molto meno, sanno un po' di necrofilia per me, mi aspetto sempre un teschio o roba del genere. Danno i brividi, ma non è per me una esperienza gradevole, per cui se posso li evito.
          Ultima modifica di AngeloFarina; 27-11-2020, 18:23.

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          • #80
            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

            Non riesco a basarmi sulle sigle citate.

            Nella mia piccola esperienza ho capito che il problema erano gli aro "pendolari"
            L'ARO Cressi mod. 57B è questo (foto tratta dal sito web di Lorenzo Sub linkato sopra):



            Come vedi è effettivamente un ARO pendolare, da cui i problemi di ipercapnia, come hai giustamente evidenziato.

            Questo invece è il Caimano MK4 CSC Pro (la OMG di La Spezia è ora proprietà della SIEL di Torino):

            Un ARO a "loop", con GAV addizionale e due bombole di Nitrox sulla schiena per il funzionamento semi-chiuso. E' un apparecchio ad uso militare, che mi è capitato di usare solo una volta e me ne sono innamorato...

            Comunque stiamo andando un po' "off topic". Perchè ci siamo messi a parlare di ARO? Questo thread era sulle immersioni tecniche, e l'ARO è da sempre un apparecchio per le immersioni RICREATIVE; in pochi metri, e solitamente senza muta (visto che scalda come una stufa).
            Al tempo era il primo autorespiratore che si faceva usare agli allievi di primo grado, e solo dopo mesi si passava al bibombola riempito d'aria...
            Ultima modifica di AngeloFarina; 27-11-2020, 18:58.

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            • #81
              Originariamente inviato da AngeloFarina Visualizza il messaggio
              Comunque stiamo andando un po' "off topic". Perchè ci siamo messi a parlare di ARO? Questo thread era sulle immersioni tecniche, e l'ARO è da sempre un apparecchio per le immersioni RICREATIVE; in pochi metri, e solitamente senza muta (visto che scalda come una stufa).
              Al tempo era il primo autorespiratore che si faceva usare agli allievi di primo grado, e solo dopo mesi si passava al bibombola riempito d'aria...
              Ciao Angelo,
              è vero siamo andati molto fuori tema, ma penso anche che dopo 5 pagine abbondanti siano stati forniti sufficienti ragguagli alla domanda iniziale.
              Ovviamente siamo sempre tutti disponibili per ulteriori chiarimenti.

              L'Aro è un argomento che io considero affascinante, per cui penso che questo "off topic" sia un piccolo valore aggiunto per quanti magari per mera curiosità leggono.

              Per rientrare in argomenti trattati io la penso come te quando dici che l'Aro è un apparecchio per immersioni ricreative.
              Infatti nelle immersioni Aro vengono rispettati tutti i parametri propri dell'immersione ricreativa.

              Ecco quindi che il concetto di base (in questo caso immersione ricreativa) si coniuga con un attrezzatura che può essere ritenuta, secondo la definizione generica che più volte è uscita in questa discussione tecnica perché trattasi di circuito chiuso.

              L'aro moderno che hai postato è un è di fatto un rebreather a circuito semi chiuso che può essere usato anche come aro ma è un rebreather moderno a tutti gli effetti.

              Ora visto che si avvicina l'ora di pranzo vi alzo lo stomaco con il racconto di quello che mi successe durante il corso aro.
              L'aro, il pendolare, ha una vaschetta (o spugnetta) chiamata di salivazione, serve a raccogliere la saliva che inevitabilmente finisce nel corrugato.
              Io ero l'ultimo di una serie di quattro allievi che quella sera avrebbe dovuto usare l'aro e, stupidamente mi dimenticai di vuotare la vaschetta di salivazione, e quando il diavolo ci mette lo zampino fa le cose bene ed anche quelli prima di me non l'avevano fatto.
              Indossai l'aro, presi contatto (espressione che ricorderai per definire quando si inizia a respirare con l'aro azionando il famoso rubinetto a tre vie) e andai in acqua.
              L'esercizio era descrivere un semicerchio verticale al cui zenit mi sarei trovato perfettamente a testa in giù ...
              Feci l'esercizio, per giunta molto bene, quando in verticale .... sentii un viscidume invadermi la gola ....
              In un attimo realizzai cosa stava succedendo, schizzai fuori sembravo l'iguana jesucristo che cammina sulle acque ed mi fiondai nei bagni ........
              Fu un esperienza traumatica che mi porto dietro da tanto tempo e non ho ancora superato - ma da quella volta la prima cosa che faccio è verificare la vaschetta di salivazione.

              Penso che ora se non vi ho fatto venire la nausea state ridendo


              Rana

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              • #82
                RANA
                Mi hanno appena detto che e' pronta la cena e dopo il tuo racconto ....
                Alla prossima
                Paolo
                Paolo

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                • #83
                  Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                  Ciao Angelo,
                  è vero siamo andati molto fuori tema, ma penso anche che dopo 5 pagine abbondanti siano stati forniti sufficienti ragguagli alla domanda iniziale.
                  Ovviamente siamo sempre tutti disponibili per ulteriori chiarimenti.

                  L'Aro è un argomento che io considero affascinante, per cui penso che questo "off topic" sia un piccolo valore aggiunto per quanti magari per mera curiosità leggono.

                  Per rientrare in argomenti trattati io la penso come te quando dici che l'Aro è un apparecchio per immersioni ricreative.
                  Infatti nelle immersioni Aro vengono rispettati tutti i parametri propri dell'immersione ricreativa.

                  Ecco quindi che il concetto di base (in questo caso immersione ricreativa) si coniuga con un attrezzatura che può essere ritenuta, secondo la definizione generica che più volte è uscita in questa discussione tecnica perché trattasi di circuito chiuso.

                  L'aro moderno che hai postato è un è di fatto un rebreather a circuito semi chiuso che può essere usato anche come aro ma è un rebreather moderno a tutti gli effetti.

                  Ora visto che si avvicina l'ora di pranzo vi alzo lo stomaco con il racconto di quello che mi successe durante il corso aro.
                  L'aro, il pendolare, ha una vaschetta (o spugnetta) chiamata di salivazione, serve a raccogliere la saliva che inevitabilmente finisce nel corrugato.
                  Io ero l'ultimo di una serie di quattro allievi che quella sera avrebbe dovuto usare l'aro e, stupidamente mi dimenticai di vuotare la vaschetta di salivazione, e quando il diavolo ci mette lo zampino fa le cose bene ed anche quelli prima di me non l'avevano fatto.
                  Indossai l'aro, presi contatto (espressione che ricorderai per definire quando si inizia a respirare con l'aro azionando il famoso rubinetto a tre vie) e andai in acqua.
                  L'esercizio era descrivere un semicerchio verticale al cui zenit mi sarei trovato perfettamente a testa in giù ...
                  Feci l'esercizio, per giunta molto bene, quando in verticale .... sentii un viscidume invadermi la gola ....
                  In un attimo realizzai cosa stava succedendo, schizzai fuori sembravo l'iguana jesucristo che cammina sulle acque ed mi fiondai nei bagni ........
                  Fu un esperienza traumatica che mi porto dietro da tanto tempo e non ho ancora superato - ma da quella volta la prima cosa che faccio è verificare la vaschetta di salivazione.

                  Penso che ora se non vi ho fatto venire la nausea state ridendo


                  Rana
                  Io ho letto adesso, e ho appena finito di cenare
                  Meglio tardi che mai.

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                  • #84
                    AngeloFarina grazie per le risposte
                    RANA mi hai fatto venire curiosità per l'ARO! sto forum è sempre così, vuoi fare due chiacchiere da bar sulle immersioni tecniche/avanzate/ricreative e ti viene voglia di cercare qualcuno che possa farti un corso di ARO a Genova
                    Buone bolle a tutti!!!

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                    • #85
                      Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
                      ........................................, oltre naturalmente a saper utilizzare la stagna senza problemi.
                      ........................
                      Quindi io, avendola usata 3 volte in vita mia, non ricado nella categoria.

                      www.filoariannadive.com

                      Commenta


                      • #86
                        Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
                        prima di tutto non esiste una definizione o una differenziazione, così come comunemente intesa, tra immersione ricreativa e tecnica...c'è molta più tecnica in una immersione a 20 metri di profondità facendo una pinneggiata di 500 metri andare e 500 metri a tornare, che discendere attaccati a una cima a 100 metri. quello che devi ricercare è il tuo comfort in virtù dell'immersione che fai e mai spingerti oltre. l'immersione non è ricreativa o tecnica. è immersione in comfort o no. nel secondo caso molto meglio evitare e imparare tutte le nozioni e tecniche che ti permettano di raggiungere il tuo comfort per il tipo di immersione che vuoi fare, sempre che appartenga, l'immersione agognata, a limiti sensati..

                        e scrivo anche i dieci caratteri
                        www.filoariannadive.com

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                        • #87
                          Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

                          la tecnica delle immersioni profonde (fipsas)
                          tecnicadelleimmersioniprofonde.jpg
                          Mah, non so.
                          Guardo quella foto e devo dire che i due subacquei non mi convincono granché della loro tecnicità.
                          www.filoariannadive.com

                          Commenta


                          • #88
                            RANA ...vedi che è formativo...!!!
                            Però...e questo anche per rientrare un po' nella discussione... io credo che l'ARO possa ben intonarsi sia alle immersioni ricreative -per i motivi che ho detto, da voi ribaditi- che a cose ben distanti dal ricreativo.
                            Penso all'impiego in grotte poco profonde ma lunghe ed incasinate, che -apprendo- era molto diffuso da noi agli albori della speleosub (termine coniato dal pioniere Lamberto Ferri-Ricchi) e in Inghilterra nei freddi e lunghi sifoni di quelle parti (dove nasce il sidemount vero!).
                            Uno dei rebreather di John Volanthen deriva proprio da un Castoro C96 PRO italiano, e forse indirettamente anche il rebreather anteriore Triton (la cui elettronica è fatta proprio nella mia città ...ma è un'altra storia).
                            Insomma, penso che glc, che ha aperto questa discussione e aspira ad una maggior consapevolezza -come tanti di noi, che bellezza!- potrebbe ben coltivare il suo interesse per la subacquea tecnica con due passi in ARO e del buon ossigeno puro!
                            Ultima modifica di Livio Cortese; 28-11-2020, 10:33.
                            CACCIATORI DI RETI FANTASMA

                            Commenta


                            • #89
                              Originariamente inviato da reato Visualizza il messaggio

                              Mah, non so.
                              Guardo quella foto e devo dire che i due subacquei non mi convincono granché della loro tecnicità.
                              Why?
                              Per come passa la frusta lunga durante la donazione?
                              http://profondeemozioni.blogspot.com...V5SQJ1vZvQ6WZR
                              http://profondeemozioni.blogspot.com/

                              Commenta


                              • #90
                                Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggio
                                ... e in Inghilterra nei freddi e lunghi sifoni di quelle parti (dove nasce il sidemount vero!).
                                .............................
                                Non è cosí.
                                Il sidemount nasce negli Stati Uniti, grazie alle idee di Woody Jasper che, per primo (ma seguito a ruota da Wes Skiles), si attacca due bombole da uso subacqueo ai fianchi per effettuare escursioni in ambiente ipogeo interamente sommerso. Questo accadeva negli anni '70.
                                Gli spunti, per arrivare a tutto ciò, sono stati presi dall'attrezzatura di Mike Boone, nel Regno Unito, che, senza pinne, passava parti sommerse di grotte aeree con l'uso di UNA bombola di piccolo litraggio legata alla cintura (insieme ad un mucchio di altra roba) già dagli anni '60.

                                Se portiamo la tua affermazione in un altro campo, potremmo dire allora che l'aereo "vero" è quello dei fratelli Wright.
                                Ultima modifica di reato; 28-11-2020, 15:52.
                                www.filoariannadive.com

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