P.s. un tuffo a 100 metri con un RT di 120 minuti significa poco più di 10 minuti di fondo . Non ha senso in cc
Come va la subacquea tecnica oc?
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Albertosixsix
Mi basta il d12 che anni fa usavo regolarmante e che oggi mi massacra le ginocchia.
Ho fatto ritorno ad d10 che basta per fare le mie solite cose anche se avanza poco poco.
in acqua non si sente nemmeno.
Vecchiaia.
Ciao
PaoloPaolo
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Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggioRagazzi ma anche solo in termini di peso . Avete mai spostato un 15+15 completo di schienalino erogatori bombolino e cannister ? Si parla di 60kg e più. Nessun reb arriva a pesare tanto e questo solo basterebbe a cestinare l'idea di fare immersioni in aperto
Però anche un JJ configurazione GUE non scherza, e neanche un RB80 versione cazzuta.
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Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioNon è valutabile così facilmente.
120@100 pur essendo un bel tuffo, non è fantascienza né in CC né in CA.
Con la giusta logistica e allenamento, è altrettanto sicuro.
Però col reb, alla lunga, è più facile, ci si può spartire il gas, sforare il tempo di fondo è, altrettanto deprecabile, ma un pelino meno "stressante".
Diverso se dovessi fare quel tuffo tutte le settimane, allora il reb vince a mani basse, ma in che casistica rientriamo?
Quindi per la risposta sintetica: Si, il reb è più sicuro.
Ma lo rimane solo a condizione di una preparazione, una spesa di € e tempo superiore:
senza queste premesse i vantaggi si invertono.
Permettimi di scherzare con un amico di forum (cosi almeno io ti considero), ti chiedo pertanto di non offenderti.
Tu sei un bel "paraculo" (faccina sorridente lo dico con affetto e non in modo offensivo).
Perché cerchi di salvare capra e cavoli in questa discussione la dove per me non c'è bisogno (faccina sorridente).
Scrivi:
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioMa lo rimane solo a condizione di una preparazione, una spesa di € e tempo superiore: senza queste premesse i vantaggi si invertono.
Io stesso nel formulare la domanda che ti ho posto (a te e tutti gli altri) ho scritto:
"A parità di formazione, ossia subacquei ben formati che sanno quello che fanno e lo sanno fare."
Proprio per sgombrare il campo dal fatto, permettimi ovvio, che se si va a valutare la sicurezza tra due subacquei incompetenti (nel senso che non hanno una preparazione adeguata a quello che fanno) il "circuito aperto" per semplicità e soprattutto per il fatto che si ha la certezza di ciò che si respira rappresenta il sistema che offre all'incompetente una percentuale maggiore di non farsi male rispetto al rebreather che variando la miscela nel loop aumenterebbe il rischio potenziale che il subacqueo incompetente si faccia del male.
Ma questo è ovvio
Ora permettimi un ovvietà, in risposta a questo discorso ti potrei dire che un incompetente a -100 metri è comunque e pur sempre un pericolo sia in circuito aperto che in circuito chiuso, senza se ne ma almeno per me.
Io so che tu sai tutte queste cose meglio di me, ne sono sicuro non ci giro intorno, ma lo hai scritto, secondo me per addolcire la risposta che hai dato e che per me conta:
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioQuindi per la risposta sintetica: Si, il reb è più sicuro.
Rana
P.s.: Veramente sono serio, mi sono permesso di scherzare con te sulla base che in questo forum ci conosciamo da tempo anche se non di persona, non è mia intenzione offenderti o sminuire il valore dei tuoi interventi che leggo sempre con estremo interesse e che spesso mi hanno fatto rivedere posizioni ed opinioni.
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Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
Grazie Alberto per questa tua risposta.
Anche io sono di questa opinione ma non ho esperienze dirette per poterlo affermare forte di un esperienza empirica.
Ovviamente la domanda oltre che a blu dive è aperta a tutti.
Se qualcuno non è di questa opinione sarà per me interessante leggere le motivazioni.
La mia domanda è volta a trovare esperienze di subacquei utilizzatori del rebreather che mi permetta di sostenere la seguente mia tesi:
Nel 2024, il circuito aperto è stato superato e reso obsoleto dal circuito chiuso nelle immersioni profonde e lunghe.
A tal punto che oggi, 2024, è di fatto diventato anacronistico, visto anche i costi elevati dell'elio, parlare di uso del circuito aperto nelle immersioni profonde e lunghe.
Questo non vuol dire che il circuito aperto non è sicuro, no assolutamente, continua ad avere la sua sicurezza ma questa è stata superata dal rebreather.
A parità di costi, o con differenze marginali, non ha senso fare immersioni profonde e lunghe con il circuito aperto, rispetto al rebreather.
Cordialmente
Rana
batteria, connessione, cavetti, elettronica, valvole immissione gas manuali, sensori.
Tutti i bailout hanno primi stadi e secondi stadi come in CA
E più sicuro del CA?
...
Si , ma la complessità che ti porti appresso non è banale.
usare il reb ne deve valere la pena.
Se devo fare tutti a 60mt , uso il Bibo.
Ormai il reb lo si usa anche per andare a fare immersioni dove un bibo basta e avanza.
Albertosixsix
10 di fondo non ha senso neache in CA .
Ha senso al lago dove tra costi zero, freddo e poco da vedere può starci.
Al mare 20/25 compreso la discesa si fanno , visto lo sbattimento che c'è dietro, ma il runtime a questo punto va sui 150 circa.
Personalmente con Il CA non mi ha precluso nessun tuffo ipossico, ora con il reb giro ipossico tutte le domenica cosa che prima non potevo permettermi.
Questo ad oggi è il vero plus per me.
Un altro plus del reb che ti da una logistica impagabile soprattutto con le ricariche
Ci sono molte zone dove recuperare elio non è scontato.
Con il reb la questione ricariche si smarca alla grande.
Poi è ovvio a tutti che sei vuoi spingere con il reb spingi davvero tanto cosa che non puoi fare in CA.... ma questo lo abbiamo capito tutti
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Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggiorana, ricordi i tempi in cui rebreather era sinonimo di pericolo. oggi si sono invertiti i termini. la bestia cattiva è l'oc. purtroppo la subacquea non coinvolge gli stessi interessi di una guerra. fosse così credo che l'attrezzo sulla schiena di tutti sarebbe il reb.
mi piace moltissimo confrontarmi con voi (tu e Blu Dive, e tutta la compagnia) provo sono imbarazzo perché parlo di un mondo, quello del circuito chiuso di cui non ho vissuto pertanto sono in questo caso il classico "leone da tastiera" prego tutti di scusarmi soprattutto se dovessi dire castronerie.
Ricordo molto bene quel periodo,
purtroppo o per fortuna sono passati anni e nello scorrere degli anni molte cose sono cambiate e con esse anche le mie posizioni spesso molto radicali.
Erano gli anni in cui in Italia si era diffuso il Voyager, in cui, in profondità, si settavano le macchine con un alta % di O2 ... percentuale che poi è andata via via abbassandosi, quando si è capito che ipercapnia ed iperossia insieme sono letali.
In quel contesto, scusami ma il rebreather appariva effettivamente poco sicuro, che poi alcuni "visionari" (termine che uso in senso positivo) come te avevano compreso il potenziale iniziando ad usarlo non lo metto in discussione.
Oggi è l'evidenza empirica a metterci davanti al fatto che il circuito chiuso ha di fatto reso obsoleto il circuito aperto in tutte quelle immersioni che sono appannaggio di subacquei esperi che voglio affrontare immersioni che non sono appannaggio del subacqueo ricreativo della domenica che fa 3 immersioni all'anno in curva di sicurezza entro e non oltre i -18 metri.
Purtroppo la crisi economica ha colpito tutto il settore subacqueo.
Se al contrario fossimo in un periodo di boom economico sono convinto che il numero di subacquei che passano al circuito chiuso sarebbe maggiore e questo farebbe anche abbassare i costi che a loro volta avrebbero contribuito alla diffusione.
Premesso questo non penso che il rebreather sia un apparecchio per il subacqueo ricreativo che fa 10 immersioni all'anno in estate .....
La sua complessità non si lega alla poca preparazione e precisione del subacqueo ricreativo medio (che io considero poco preparato).
Se un domani le cose cambiano io non posso saperlo, ad oggi 2024, non ritengo che ci siano le condizioni per una diffusione del circuito chiuso in ambito ricreativo, ma sono convinto che il "circuito chiuso" abbia soppiantato il circuito aperto nelle immersioni impegnative, rendendo di fatto il circuito aperto obsoleto e superato.
Diciamo che oggi per i subacquei tecnici immergersi in circuito aperto equivale a vedere un subacqueo che usa ancora un monostadio con grossi corrugati .
Rana
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Originariamente inviato da paolinus Visualizza il messaggioSi , ma la complessità che ti porti appresso non è banale.
usare il reb ne deve valere la pena.
stai sfondando con me una porta aperta.
Io continua a ribadire che il circuito chiuso, per i motivi che tu hai ben descritto, ha soppiantato il circuito aperto, rendendolo obsoleto, se si affrontano immersioni "impegnative" dove la sua complessità viene spalmata su tutta una serie di vantaggi che il circuito aperto non ha e che portano il circuito chiuso ad essere più sicuro.
Tenendo conto che anche il circuito aperto diventa più complesso se si affrontano queste immersioni, senza comunque offrire lo spettro dei vantaggi che il reb ha.
Gli aspetti che hai descritto bene sono i motivi per cui ritengo che non sarà mai ad oggi, un sistema per affrontare immersioni ricreative, la sua complessità non è giustificata dai vantaggi.
In questa fascia di immersioni il circuito aperto ha il suo futuro assicurato.
Rana
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Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
Caro Blu Dive ciao.
Permettimi di scherzare con un amico di forum (cosi almeno io ti considero), ti chiedo pertanto di non offenderti.
Tu sei un bel "paraculo" (faccina sorridente lo dico con affetto e non in modo offensivo).
Perché cerchi di salvare capra e cavoli in questa discussione la dove per me non c'è bisogno (faccina sorridente).
Scrivi:
Ma cosa centra specificare l'ovvio ? (da qui il tuo essere paraculo )
Io stesso nel formulare la domanda che ti ho posto (a te e tutti gli altri) ho scritto:
"A parità di formazione, ossia subacquei ben formati che sanno quello che fanno e lo sanno fare."
Proprio per sgombrare il campo dal fatto, permettimi ovvio, che se si va a valutare la sicurezza tra due subacquei incompetenti (nel senso che non hanno una preparazione adeguata a quello che fanno) il "circuito aperto" per semplicità e soprattutto per il fatto che si ha la certezza di ciò che si respira rappresenta il sistema che offre all'incompetente una percentuale maggiore di non farsi male rispetto al rebreather che variando la miscela nel loop aumenterebbe il rischio potenziale che il subacqueo incompetente si faccia del male.
Ma questo è ovvio
Ora permettimi un ovvietà, in risposta a questo discorso ti potrei dire che un incompetente a -100 metri è comunque e pur sempre un pericolo sia in circuito aperto che in circuito chiuso, senza se ne ma almeno per me.
Io so che tu sai tutte queste cose meglio di me, ne sono sicuro non ci giro intorno, ma lo hai scritto, secondo me per addolcire la risposta che hai dato e che per me conta:
In immersioni impegnative il rebreather è un sistema che offre una sicurezza maggiore rispetto al circuito aperto, che comunque (il circuito aperto) ha i suoi punti di forza ma in contesti importanti non riescono a reggere con il circuito chiuso.
Rana
P.s.: Veramente sono serio, mi sono permesso di scherzare con te sulla base che in questo forum ci conosciamo da tempo anche se non di persona, non è mia intenzione offenderti o sminuire il valore dei tuoi interventi che leggo sempre con estremo interesse e che spesso mi hanno fatto rivedere posizioni ed opinioni.
Se fosse così tutti i corallari userebbero il reb e non è così: quando le criticità di un sistema supera una certa soglia, è sicuro solo a determinate condizioni, anche piuttosto stringenti.
Per estremizzare: non è che la vecchia panda sia migliore della tesla, eppure in molte situazioni è preferibile, perché ha meno "criticità" (quindi più affidabile) e un costo acquisto gestione inferiore.
Se il target di riferimento fossero i giovani studenti, la tesla sarebbe relegata a pochi amatori benestanti.
Le cose cambiano quando entrano in gioco forti discriminanti (per noi è il costo dell'elio, per l'esempio quello della benzina o zone a traffico limitato) e soprattutto quando la platea non è di giovani squattrinati, ma di signorotti benestanti (non si offenda nessuno, ma quello è).
In questo caso le "criticità" passano in secondo piano, è la comodità e la facilità con cui si arriva 100 Km/h che fa la differenza, e anche un certo grado di figaggine che ci accarezza l'utostima.
Chi ha a che fare con i reb da un po', ha sicuramente notato che viviamo in un momento di stallo. Le tecnologie che usiamo tutti i giorni (a cominciare dalle comunicazioni wireless di dati) hanno surclassato le tecnologie che usiamo sulle nostre macchine.
Le motivazioni sono tante, ma una delle più interessanti è che, gli utlizzatori attuali, faticherebbero ad abbandonare il classico manometro per un lettore digitale.
Questo la dice lunga sul concetto (tarato) che abbiamo di sicurezza.
Come dice qualcuno, se costassero poco, tutti avrebbero un rebreather, possibilissimo.
Com'è possibile che, se l'elio costasse come l'aria, molti preferirebbero il CA.
I discorsi sulla sicurezza sarebbero relegati a pochi, tendenzialmente estremi, tuffi.Ultima modifica di blu dive; 29-02-2024, 11:49.
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Errata corrige Mercurio90
Che quando me lo vedo vicino, io che sono 190 cm, mi sento nano?
ciao
PaoloPaolo
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Ciao Blu Dive.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioA mio avviso parlare di sicurezza senza dare una definizione è fuorviante e, fondamentalmente, errato.
A parità di preparazione (che assumiamo come il massimo dello stato dell'arte attuale) un subacqueo che si immerge con lo scopo di fare immersioni profonde e con tempi di fondo importanti ha più possibilità di affrontare i problemi usando un circuito chiuso, rispetto ad un subacqueo pari preparazione che usa un circuito aperto.
Quanto affermato secondo me trova conferma certa in queste tue parole:
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioPerò col reb, alla lunga, è più facile, ci si può spartire il gas, sforare il tempo di fondo è, altrettanto deprecabile, ma un pelino meno "stressante".
Diverso se dovessi fare quel tuffo tutte le settimane, allora il reb vince a mani basse, ma in che casistica rientriamo?
Quindi per la risposta sintetica: Si, il reb è più sicuro.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioSe fosse così tutti i corallari userebbero il reb e non è così: quando le criticità di un sistema supera una certa soglia, è sicuro solo a determinate condizioni, anche piuttosto stringenti.
Sono in imbarazzo perché personalmente (non maledirmi, non insultarmi, non ti arrabbiare ... ho paura di questo e per questo sono in imbarazzo) ad essere sincero, io non ritengo il mondo dei corallari cosi genericamente tirato in ballo un riferimento.
Tante volte ho visto corallari ripresi nel loro lavoro con attrezzature antidiluviane e sinceramente fuori da ogni schema per cui diffido.
Ma questo sincero parere non vuole essere una polemica con te, sono consapevole che probabilmente sto sbagliando io.
Io ritengo che l'osservazione empirica di speleosubacquei, di esploratori di relitti, di subacquei specializzati in immersioni estreme metta in evidenza una tale diffusione del circuito chiuso ed un abbandono del circuito aperto tale per cui, sotto questo punto di vista è innegabile il passaggio ed il fatto che il circuito aperto è ormai obsoleto per questo tipo di immersioni.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioPer estremizzare: non è che la vecchia panda sia migliore della tesla, eppure in molte situazioni è preferibile, perché ha meno "criticità" (quindi più affidabile) e un costo acquisto gestione inferiore.
Se il target di riferimento fossero i giovani studenti, la tesla sarebbe relegata a pochi amatori benestanti.
L'analisi che stiamo facendo è o dovrebbe essere per me un analisi scientifica che prescinda dai costi.
Se analizziamo: "CC Vs CA" a prescindere da tutte le valutazioni di ordine economico, riferendoci ad un tipo di immersioni che per profondità e tempi di fondo sono importanti il confronto vede vincitore il "circuito chiuso" tanto che nel gruppo di subacquei che affrontano questo tipo di immersioni il CC si è diffuso fino a soppiantare il "circuito aperto" che viene sempre meno usato da questi subacquei, fatta eccezione per qualche caso particolare.
La Panda non è affidabile se devo farci 70.000 Km l'anno, la Tesla si.
Il fatto che gli studenti si possono solo permettere la Panda non la rende un'auto che possa essere paragonata a macchine di fascia molto superiore.
Quello che mi stupisce in questo confronto con te è il fatto che stiamo dicendo le stesse cose, solo che io le dico direttamente senza girarci in torno, tu le dici ma ci metti il ma sai in fondo, in certi casi, per certi subacquei .......
Ma se analizzo le tue risposte e le pulisco da tutti i fronzoli volti a dire si, ma ....
Tu stai affermando quello che io sto dicendo.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioLe cose cambiano quando entrano in gioco forti discriminanti (per noi è il costo dell'elio, per l'esempio quello della benzina o zone a traffico limitato) e soprattutto quando la platea non è di giovani squattrinati, ma di signorotti benestanti (non si offenda nessuno, ma quello è).
In questo caso le "criticità" passano in secondo piano, è la comodità e la facilità con cui si arriva 100 Km/h che fa la differenza, e anche un certo grado di figaggine che ci accarezza l'utostima.
La faccio breve, un adagio recita:
"non si possono fare le nozze con i fichi secchi"
Non prendiamoci in giro.
Se un subacqueo non ha risorse economiche e di tempo sufficienti per decidere serenamente se usare il CC o il CA vuol dire che questo subacqueo per quanto bravo non ha i mezzi per fare questa attività (relativa ad immersioni profonde e con tempi lunghi di permanenza) in maniera sicura, o meglio con il grado di sicurezza che lo stato attuale dell'arte permette.
Dovrà scegliere un compromesso al ribasso, il compromesso al ribasso ti mette automaticamente fuori da un certo tipo di immersioni.
Mi spiace ma se non si hanno i mezzi certe cose non si possono fare.
Poi ci sono i "ricchi" che si possono permettere tutto ?
Si, ci sono, avvolte questi ricchi sono anche bravi subacquei, altre volte si atteggiano e basta ma questo non sposta il discorso.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioChi ha a che fare con i reb da un po', ha sicuramente notato che viviamo in un momento di stallo. Le tecnologie che usiamo tutti i giorni (a cominciare dalle comunicazioni wireless di dati) hanno surclassato le tecnologie che usiamo sulle nostre macchine.
Le motivazioni sono tante, ma una delle più interessanti è che, gli utlizzatori attuali, faticherebbero ad abbandonare il classico manometro per un lettore digitale.
Questo la dice lunga sul concetto (tarato) che abbiamo di sicurezza.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioCome dice qualcuno, se costassero poco, tutti avrebbero un rebreather, possibilissimo.
la subacquea profonda è per sua natura costosa.
Non potrà mai costare come un immersione ricreativa.
Fine.
Anche andare in moto è costoso, eppure io vedo in giro tante moto il cui costo supera € 20.000,00
Il problema si lega alla tipologia di immersioni, più profonde sono e più bisogna spendere anche in termini di tempo, addestramento, immersioni.
Se il "Reb" costasse € 500,00 avremmo tantissimi morti, perché finirebbe per essere usato da tantissime persone non preparate.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioCom'è possibile che, se l'elio costasse come l'aria, molti preferirebbero il CA.
I discorsi sulla sicurezza sarebbero relegati a pochi, tendenzialmente estremi, tuffi.
Il CC è oggettivamente più sicuro anche se questa sicurezza la si paga con una maggiore complessità che si traduce in un maggior numero di ore di formazione necessarie a gestirla al meglio.
Questa complessità la dove il maggior grado di sicurezza non ha una ricaduta reale fa si che il Reb non è adatto rendendo il circuito aperto sicuramente vincente, perché in grado di garantire una sicurezza accettabile dal buon padre di famiglia che vuole solo passare una giornata al mare sicuro di tornare a casa, con una più immediata semplicità d'uso, su questo non discuto.
Se l'elio non costasse sicuramente sarebbe impiegato anche per immersioni che oggi facciamo in aria, ma le immersioni profonde e con lunga durata continuerebbero ad essere svolte con il reb che ha dimostrato una maggiore sicurezza rispetto al circuito aperto.
Che poi qualche subacqueo si mette dietro la schiena un 18+18 ed un grappolo di S80 per fare un immersione a terza cifra con un tempo di permanenza importante non lo metto in discussione ma sicuramente in questo contesto fa una scelta al ribasso rispetto al circuito chiuso.
Io sono convinto che il Reb ha reso obsoleto il CA, nelle immersioni profonde e con tempi di permanenza importanti, anche se non riuscirà a scalzare il CA nelle immersioni ricreative.
Rana
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Oltre al dato sul peso , cito un altro banale aspetto . Col reb qualunque guasto mi possa capitare ho almeno due (o più nel caso di team) alternative ridondandi. Si può dire lq stessa cosa del Ca? A me piace molto immergermi in ca in tuffi ad aria dove apprezzo la leggerezza della configurazione e la praticità e velocità nella gestione del tutto ma quando si scende sotto i 50 non me la sento più di ritornare indietro
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Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggioChe poi qualche subacqueo si mette dietro la schiena un 18+18 ed un grappolo di S80 per fare un immersione a terza cifra con un tempo di permanenza importante non lo metto in discussione ma sicuramente in questo contesto fa una scelta al ribasso rispetto al circuito chiuso.
Io sono convinto che il Reb ha reso obsoleto il CA, nelle immersioni profonde e con tempi di permanenza importanti, anche se non riuscirà a scalzare il CA nelle immersioni ricreative.
Rana
è il fatto di voler determinare "scientificamente" cosa è più sicuro che non torna.
Onestamente non credo sia definibile più sicuro in toto.
Se tutti quelli che fanno regolarmente tuffi tra 70 e 110m dentro e fuori dalle grotte, passassero al CC, non credo onestamente che ci sarebbe un calo significativo degli incidenti.
Al contrario, se oggi, i millemila sub (anche fossero solo quelli ben preparati), che fanno tuffi con un D12 passassero tutti al rebreather, sono convinto che gli incidenti aumenterebbero.
In maniera pesante il numero dei tuffi abortiti e in proporzione tutti, fino a quelli più gravi.
Se poi tutti questi passassero a fare tuffi a 3 cifre...
Ecco perché non lo ritengo più sicuro a prescindere.
Perché la vedo così?
Perché "la macchina" reb, per come è costruita oggi, ha delle criticità che esulano dalla bravura del sub. Su piccolissimi numeri (che sono quelli di cui parliamo oggi) l'incidenza è relativa, su grandi numeri salterebbero fuori le magagne,se non per altro, per la legge dei grandi numeri.
Ti sei mai chiesto perché nessuno (ci ha provato solo AP) ha mai avviato una produzione di tipo industriale su grande scala dei rebreather per abbassare il prezzo?
Perché un ECCR costa il doppio se non il triplo di un SCCR che ha la stessa tecnologia e costi di produzione?
Il rebreather sarà il sistema S.C.U.B.A. del futuro, ci siamo quasi, stanno venendo fuori le tecnologie, anche un certo grado di standardizzazione (ancora molto basso e relativo solo all'elettronica) non guasta, ma sarà un po' diverso da quelli attuali.
Sono e rimangono macchine eccelse, ma non vantiamole come le "più sicure", lo sono solo a ben determinate condizioni che hanno tolleranze minime.
Il CCR è più sicuro in tutto, tranne che per 3 cose, che però sono quelle 3 che rischiano di rovinarti la festa, tutta la festa.Ultima modifica di blu dive; 29-02-2024, 16:56.
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