Male, malissimo.
Quando mi sveglio e penso che devo andare in acqua (spesso) mi stresso da subito.
Sono stressato già da prima, mentre dormo.
Faccio dei sogni stressanti nei quali non riesco ad avvitare il primo stadio nella valvola e tutti sono già sott'acqua e a me si rompe l'oring e mentre cerco il ricambio arriva uno da dietro e mi dice che la strada dal parcheggio al cenote adesso è lunga 2km perché stanno costruendo un treno.
Poi mi sveglio, mi alzo e faccio colazione pensando a quante bombole devo "scendere" nel cenote per poi "salirle" e fa caldo, e comincio a sudare mentre scarico le bombole dal pick up e quando mi devo mettere la muta, dopo aver "sceso" tutte le bombole, sono talmente sudato che la muta mi strina tutta la pelle, mi strappa i peli delle braccia e delle gambe e non entra e io sudo ancora di più, e sono già disidratato.
Una vita d'inferno.
Poi devo galleggiare scomodo mentre aspetto i subacquei di turno che si preparano (sono abbastanza veloce, devo ammetterlo, e mi tocca aspettare).
Poi finalmente accendo la luce e scendo.
E la popolazione mondiale con cui interagisco si riduce ad una o due persone.
E non vorrei uscire più.
Le mie grotte.
Buie.
Piccole o grandi.
Chiare o scure.
Il mio filo di Arianna.
Quando mi sveglio e penso che devo andare in acqua (spesso) mi stresso da subito.
Sono stressato già da prima, mentre dormo.
Faccio dei sogni stressanti nei quali non riesco ad avvitare il primo stadio nella valvola e tutti sono già sott'acqua e a me si rompe l'oring e mentre cerco il ricambio arriva uno da dietro e mi dice che la strada dal parcheggio al cenote adesso è lunga 2km perché stanno costruendo un treno.
Poi mi sveglio, mi alzo e faccio colazione pensando a quante bombole devo "scendere" nel cenote per poi "salirle" e fa caldo, e comincio a sudare mentre scarico le bombole dal pick up e quando mi devo mettere la muta, dopo aver "sceso" tutte le bombole, sono talmente sudato che la muta mi strina tutta la pelle, mi strappa i peli delle braccia e delle gambe e non entra e io sudo ancora di più, e sono già disidratato.
Una vita d'inferno.
Poi devo galleggiare scomodo mentre aspetto i subacquei di turno che si preparano (sono abbastanza veloce, devo ammetterlo, e mi tocca aspettare).
Poi finalmente accendo la luce e scendo.
E la popolazione mondiale con cui interagisco si riduce ad una o due persone.
E non vorrei uscire più.
Le mie grotte.
Buie.
Piccole o grandi.
Chiare o scure.
Il mio filo di Arianna.
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