Le immersioni sono un modo per rilassarsi o stressarsi?

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  • Le immersioni sono un modo per rilassarsi o stressarsi?

    Buonasera a todos,

    La prima volta che ho fatto un immersione (in piscina, badate bene), ho avuto una certa ansia, la solita che si prova quando si prova qualcosa di nuovo. Dopodiché, con la pratica ho scoperto che le immersioni sono diventate anche un modo per rilassarmi, cosa che io nella vita difficilmente ci riesco... Tuttavia, non avendo fatto immersioni in acque libere ancora non mi rendo conto che cos'è la "vera" subacquea. Voi come vivete le vostre immersioni? Fatemelo sapere...

  • #2
    Se fosse una attivita' stressante non ci vedrei alcuna ragione per praticarla.
    per me e' sempre stato rilassante andare in acqua e con le bombole ho trovato la cosa molto piu' rilassante della apnea.
    Caso mai lo stress e' derivato da compagni di immersione poco in sintonia ed a questo punto e' bastato rivedere gli aspetti organizzativi.
    Ciao
    Paolo
    Paolo

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    • #3
      Originariamente inviato da FS17 Visualizza il messaggio
      Buonasera a todos,

      La prima volta che ho fatto un immersione (in piscina, badate bene), ho avuto una certa ansia, la solita che si prova quando si prova qualcosa di nuovo. Dopodiché, con la pratica ho scoperto che le immersioni sono diventate anche un modo per rilassarmi, cosa che io nella vita difficilmente ci riesco... Tuttavia, non avendo fatto immersioni in acque libere ancora non mi rendo conto che cos'è la "vera" subacquea. Voi come vivete le vostre immersioni? Fatemelo sapere...
      In acque libere ti succederà la stessa cosa che in piscina: all'inizio sarai teso, poi inizierai a rilassarti e a goderti ogni momento.
      Ci siamo passati tutti.
      Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.

      cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."

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      • #4
        uno stress continuo... riesce a stressarmi in modi sempre nuovi ed originali
        www.bludivecenter.com

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        • #5
          Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
          uno stress continuo... riesce a stressarmi in modi sempre nuovi ed originali
          Ma perchè tu lavori!
          I tuoi clienti sono certamente rilassatissssssimi...
          Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.

          cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."

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          • #6
            Io la vedo così: meno gente significa meno stress e meno problemi potenziali.

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            • #7
              Partiamo dalla definizione di stress:

              "Lo stress è una reazione di adattamento all'ambiente in cui ci troviamo."

              Lo stress è dunque l'adattamento a tutto ciò che viene chiamato "stressor".

              Gli stressor possono essere, a titolo di esempio: il caldo, il freddo, la luce, il buio, paura .... ecc. ecc.

              Un esperimento molto semplice (anche se tragico per la cavia) mette in evidenza la relazione tra stress e stressor.
              Un topolino viene messo dentro ad un frigo, inizialmente la temperatura è calda, il topo sta bene, poi via via con il passare del tempo la temperatura scende, il topo inizia ad essere soggetto allo stressor (il freddo) la sua reazione di adattamente sarà quella di aumentare la produzione di calore attivando i tremori della muscolatura, Inizialmente questo adattamente ("stress") permette al topo di compensare la perdita di calore per la temperatura più bassa, ma nel frigo la temperatura continua a scendere, l'energie del topo non sono infinite pertanto il topo entra nella fase negativa dello stress, ipotermina e quando non ha più forze muore.

              Morale dell'esperiemento: la curva dello stress: data dall'asse verticale che indica la performance, e dall'asse orizzontale che indica lo stress, ha un andamento a "U" rovesciata, da zero sale fino ad un punto massimo, questa priama curva viene associata allo stress buono e positivo.
              Nell'esperiemento è la fase iniziale dove la temperatura iniziava a scendere ma il topo riusciva a compensarla attivandosi fisicamente (tremori mosculari).
              Il punto più alto corrisponde al punto in cui la nostra capacitù di adattamento arriva al massimo, la massima performace che siamo in grado di esprimere.
              Quando la temperatura scende ulteriormente, lo stress aumenta ma non abbiamo ulteriori energie per far fronte alla situazione e la performance è destinata a scendere.

              curva-stress.png

              Immagine presa dal seguente sito:
              https://www.psicologiapathos.it/lo-s...iamolo-meglio/

              Lo stress ci è necessario per vivere, non riusciremmo a vivere se non avessimo la capacità di adattarci all'ambiente, il problema è non superare mai il massimo punto, ossia entrare in una situazione che eccede le nostre capacità perché in questo caso la nostra performace si abbassa verticalmente.

              Andare sott'acqua è affrontare un ambiente atraordinario, è inevitabile attivare lo stress.

              Per andare avanti abbiamo bisogno di un altro distinguo:

              Lo stress agisce sia a livello psichico, sia a livello fisico.

              Lo stress fisico è quello, per esempio, descritto nell'esperimento del topo, diciamo lo sforzo fisico a tutti i livelli.
              Lo stress fisico ad inizio immersione deve essere zero e/o il più basso possibile.
              Tanto che si dice che bisogna immergersi in buone condizioni fisiche, ben riposati ecc, ecc.
              Perché più è basso prossimo a zero e più abbiamo risorse fisiche con cui far fronte alle necessità dell'immersione.
              Se inizio l'immersione stanco avrò molte meno energie per far fonte alle situazioni che potrebbero capitare.

              Lo stress psichico si lega alla capacità nella nostra mente di gestire, controllare, tutto ciò che succede in un immersione anche a livello emozionale.
              Ad inizio immersione lo stress psichico non, ripeto NON! deve essere a zero, perché questa è la condizione di un uomo che dorme nella poltrona, non pensa a nulla, non si preoccupa di nulla.
              Appare evidente che per andare sott'acqua, avere lo stress cognitivo a zero è assurdo e pericoloso perché nella migliore delle ipotesi il subacqueo è distratto, non consapevole di ciò che gli succede intorno.

              Lo stress cognitivo pertanto deve o dovrebbe essere prossimo al punto di massima attivazione (il punto più alto della campana) perché in questo modo il subacqueo è presente a se stesso, concentrato, attento, pronto a reagire.

              Questa è la condizione migliore per andare sott'acqua.

              Sotto questo aspetto la domanda che pone la discussione (più che corretta):
              "Le immersioni sono un modo per rilassarsi o stressarsi?"
              Racchiude in se un paradosso dato che non è possibile immergersi senza elevare lo stress ergo "stressarci" sia a livello psichico ma anche a livello fisico.

              La domanda dovrebbe essere posta in questo modo:
              "La subacquea riduce lo stress della vita ???"

              Si, andare sott'acqua proprio per la natura stessa di questa disciplina, equivale ad abbandonare tutti i pensieri della nostra vita in superficie ed entrare in una dimensione solo nostra in cui ci concentriamo (quindi ci stressiamo comunque e necessariamente ma facendo qualcosa che ci piace tantissimo), questa attività una volta svolta attiva un senso di benessere psicofisico incredibile a tal punto da costituire in grande antistress del vivere.

              Inoltre la subacquea con le bombole ci pone in una condizione di fare attività fisica a bassa intensità prolungata, attiva i riflessi d'immersione, aumenta la gettata cardiaca, l'ossigenazione ecc, tutti aspetti positivi per il nostro benessere psicofisico.

              Dobbiamo solo stare attenti a non eccedere in quello che facciamo perché altrimenti finisamo nella seconda metà della curva dello stress, quella negativa e qui ci sono i problemi, qui i vantaggi dell'immersione si perdono e lo stress mostra il lato brutto.

              Quindi non si può uscire dalla zona di confort in cui lo stress è all'interno di ciò che è positivo ????

              Certo che si può uscire dalla zona di confort ma non lo possono fare tutti.

              Per spostare il livello di ciò che si affronta bisogna maturare esperienza, avere le attrezzature giuste, la preparazione e soprattutto essere motivati a farlo e volerlo fare, desiderare di farlo.

              Tutti questi aspetti, più alziamo l'asta di quello che possiamo fare sott'acqua, e, meno subacquei saranno in grado di affrontarlo consapevolmente anche solo perché non motivati ad esporsi a maggiori rischi.

              Chiudo questo lungo intervento con una provocazione:

              BEN CONSAPEVOLE CHE TUTTI QUELLI CHE HANNO SCRITTO DETERMINATE COSE LO HANNO FATTO PENSANDO AD ALTRO E CHE SONO TUTTI SUBACQUEI CONSAPEVOLI QUINDI NON SI ARRABBI NESSUNO MI RACCOMANDO

              Se io sapessi che realmente un subacqueo non prova stress nell'immergersi quel subacqueo per me è un grande problema, ed un pericolo.
              Nella migliore delle ipotesi è troppo sicuro di se stesso, nella peggiore è una persona che non è consapevole dei reali pericoli.
              In entrambi i casi è un subacqueo "pericoloso" per se e per gli altri.


              Cordialmente
              Rana
              Ultima modifica di RANA; 25-09-2023, 12:30.

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              • #8
                Caro RANA, ho letto con interesse il tuo punto di vista che mi sembra convincente ma voglio che tu sappia che non sono proprio d'accordo con la tua convlusione. Quando sono praticamente a casa, sul mio barchino, e mi sto preparando per fare una immersione in un posto che conosco molto bene doUve sono stato decine di volte a tutte le quote non mi sfiora nemmeno l'idea del significato della parola stress. Che sia solo o in compagnia di gente fidata lo stato mentale e' quello del benessere da mefitazione zen ed apprezzo il beneficio che mi da il mare fuori prima di passare al mare sotto.
                Una volta in acqua ancora di piu' esiste il mare, mso cosa voglio fare e la variabile e' data solo dagli incontri che il mare ha deciso di riservarmi
                Sono le immersioni che io definisco "in ciabatte" in cui puoi anche decidere di aumentare tempi o profondita' senza mai intaccare lo stato dibenessere che con lo stress proprio non ha nulla a che vedere.
                Divrrsa cosa e' trovarsi in acqua ad aspettare altri che non arrivano mai anche se sembrano pronti, che si perdono cammin facendo, che riescono a mandare in tilt i computer e via di questo passo.
                Per conto mio la condizione ottimale in una immersione e' quella in cui nella tua mente c'e' solo il mare in completa assenza di stress.
                Io funziono cosi'.
                Ciao
                Paolo
                Paolo

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                • #9
                  Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                  Caro RANA, ho letto con interesse il tuo punto di vista che mi sembra convincente ma voglio che tu sappia che non sono proprio d'accordo con la tua convlusione. Quando sono praticamente a casa, sul mio barchino, e mi sto preparando per fare una immersione in un posto che conosco molto bene doUve sono stato decine di volte a tutte le quote non mi sfiora nemmeno l'idea del significato della parola stress. Che sia solo o in compagnia di gente fidata lo stato mentale e' quello del benessere da mefitazione zen ed apprezzo il beneficio che mi da il mare fuori prima di passare al mare sotto.
                  Una volta in acqua ancora di piu' esiste il mare, mso cosa voglio fare e la variabile e' data solo dagli incontri che il mare ha deciso di riservarmi
                  Sono le immersioni che io definisco "in ciabatte" in cui puoi anche decidere di aumentare tempi o profondita' senza mai intaccare lo stato dibenessere che con lo stress proprio non ha nulla a che vedere.
                  Divrrsa cosa e' trovarsi in acqua ad aspettare altri che non arrivano mai anche se sembrano pronti, che si perdono cammin facendo, che riescono a mandare in tilt i computer e via di questo passo.
                  Per conto mio la condizione ottimale in una immersione e' quella in cui nella tua mente c'e' solo il mare in completa assenza di stress.
                  Io funziono cosi'.
                  Ciao
                  Paolo
                  Paolo55, grazie per prima cosa per aver letto, sono consapevole di essere estremamente prolisso.

                  Io ho premesso in grassetto prima del trafiletto finale che non mi riferisco a voi, quindi sgombriamo il campo dal pensare che stiamo muovendo critiche l'uno verso l'altro, assolutamente no.
                  Ci stiamo confrontando con rispetto.

                  L'attivazione dell'attenzione, il concentrarsi, l'alzare la nostra capacità di rispondere all'ambiente subacqueo, ed ancora i riflessi d'immersione quando entriamo in acqua, ecc, ecc, sono tutti aspetti che alzano lo stress psicofisico ma tutto questo non è necessariamente un aspetto negativo, o angosciante.

                  Tu vivi con gioia il mondo subacquea a tal punto che io non discuto, ne metto in discussione o in dubbio la veridicità delle tue parole ma non mi convincerai mai che tu non subisci lo stress.
                  Perché, se non fosse cosi, tu saresti distratto, poco attento ed orientato a quello che stai facendo e questo io non lo credo nella maniera più assoluta.

                  Il problema risiede nella parola "stress" che ormai ha un eccezione negativa sempre e comunque, per cui, se non sentiamo angoscia, fatica, ecc non pensiamo di essere soggetti ad una fase di stress.

                  Ma lo stress prima di tutto è una cosa buona, ci è necessario, senza non riusciremmo a vivere, e questo non si lega necessariamente a fatica, ad angoscia, paura, nervosismo ecc, ecc.

                  Paolo55 tu alzi inconsciamente la soglia di attenzione, anche nelle immersioni "in ciabatte" io ritengo che tu sai avere sentore di come gli eventi stanno incrociandosi sott'acqua e cosi facendo sai intercettare una situazione potenzialmente pericolosa.
                  Questo è possibile perché hai alzato la tua soglia di attenzione, l'hai portata all'apice della curva dello stress, certo il contesto conosciuto (chiamato da te "in ciabatte") non scatena preoccupazioni, per cui non avverti questo cambiamento, ma sei attento ad ogni piccolo evento e questo è possibile grazie proprio a processi di stress.

                  Può non piacerti il termine ma quello è e quello rimane.

                  Se veramente in te non si attivasse nessun processo di stress, COSA CHE NON PENSO MINIMAMENTE, ammetto che dubiterei di te, perché daresti per scontato quello che fai e questo mi spaventa perché a me è successo.
                  In alcune immersioni per troppa sicurezza ho dato per contato aspetti che poi mi hanno esposto a pericolosi rischi, il fatto che dopo sia riuscito ad uscire senza danno non toglie il fatto che queste esperienze mi hanno insegnato ad alzare l'attenzione ad attivare i meccanismi dello stress al fine di concentrarmi, non dare per scontato nulla, saper leggere l'evolversi dell'immersione, essere pronto ecc, ecc.

                  Non devi pensare che il fatto di sentirti bene nella tua assoluta zona di confort vuol dire che non si attivino i meccanismi dello stress,
                  Lo stress buono fa parte anche di quelle emozioni che ti fanno stare bene.
                  Rimane comunque importante la consapevolezza di ciò che si fa che deve comunque rimanere alta al di la dell'immersione che si affronta e quindi tutti siamo comunque soggetti ai meccanismi dello stress.


                  Rana




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                  • #10
                    Caro RANA , attenzione ed intenzione. Questo sicuramente. Con serenita' ,impegnando la mente in quello che si sta facendo.
                    Mi rendo conto di descrivere lo stato di "mushin" ben noto a chi pratica arti marziali.
                    Il tutto in armonia con la natura che ci circonda.
                    ... Sento di avere bisogno del blu profondo...
                    Buona giornata
                    Paolo
                    Paolo

                    Commenta


                    • #11
                      Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                      Caro RANA , attenzione ed intenzione. Questo sicuramente. Con serenita' ,impegnando la mente in quello che si sta facendo.
                      Mi rendo conto di descrivere lo stato di "mushin" ben noto a chi pratica arti marziali.
                      Il tutto in armonia con la natura che ci circonda.
                      ... Sento di avere bisogno del blu profondo...
                      Buona giornata
                      Paolo
                      L'allenamento è uno stress indotto per spingere il nostro corpo ad un adattamento.

                      La meditazione è una forma di consapevolezza che richiede un grande allenamento, quindi è uno stress.

                      Lo stato mentale è un elemento imprescindibile per molte discipline compreso la subacquea.

                      Lo stato mentale si costruisce ma per farlo bisogna allenarsi.

                      Come vedi lo stress ossia la capacità di dare risposta agli stimoli esterni, è presente in ogni cosa che facciamo.

                      L'avventato è l'unico che non sente lo stress, s'immerge non avendo consapevolezza, da per scontato l'esito degli eventi.

                      Avere ben chiaro i limiti fisici del nostro corpo, aver ben chiaro le situazioni che portano al limite la nostra emotività, la nostra psiche è fondamentale per riuscire a leggere l'andamento di quello che stiamo facendo sott'acqua ed anticipare gli eventi in modo e maniera da non trovarci mai oltre il picco della curva, oltre alla nostra capacità di reagire.

                      Tu lo chiamo (correggimi se sbaglio) avere "attenzione ed intenzione" , io lo chiamo stress buono quello della curva che segna la crescita della performance.

                      Uno stress a cui tutti i subacquei affidabili devono essere soggette e sono soggetti.


                      Rana

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                      • #12
                        Dal mio punto di vista, le immersioni sono molto rilassanti
                        I miei viaggi https://www.famigliaitinerante.it/

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                        • #13
                          Per come la percepisco, il relax che mi porta una bella immersione e' maggiore dello stress che mi suscita, e avendo letto (e sperando di aver compreso correttamente) quel che ha spiegato RANA , capisco ora anche il perche'

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                          • #14
                            Complimenti per le vostre discussioni, che non sono mai banali.
                            Devo confessarvi una cosa: io più che "stressato" mi sento "preoccupato" . Vuoi la situazione economica , climatica, geopolitica, etc, vuoi perché non riesco a dedicare del tempo all'aperto con quello che mi piace, rifugiandomi in giochini su uno schermo (smartphone, tablet o pc non importa), tanto "schiaccianoia" ma demenziali nel lungo periodo,
                            Dopodiché prendo un esempio da un altro sport, il calcio.

                            Il calcio è uno sport dove se un giocatore ha la testa altrove, ne risentono:
                            • il calciatore (es. puoi subire gol dalla squadra avversaria per una tua distrazione),
                            • la squadra (risultati negativi, poche vittorie e punti, tante sconfitte e gol subiti, etc...).
                            • I tifosi (non vengono più allo stadio, ti contestano, ecc.)

                            Secondo me, nella subacquea non c'è tutto questo. Potrei dire che una distrazione può essere fatale. Basta non guardare il computer (che non ho ancora imparato ad usare) o il manometro e renderti conto che l'aria è esaurita. Qui sei in una situazione di EMERGENZA . In tali casi, è facile perdere lucidità e diresti tante parolacce (ma non riesci a farlo). Ecco perché forse bisogna allenarsi mentalmente a mantenere la lucidità in questi frangenti, ma secondo me il modo migliore per evitare le emergenze è PREVENIRE. Viviamo in un mondo di facili allarmismi proprio perché spesso NON METTIAMO ATTO STRATEGIE PER RISOLVERE I PROBLEMI, CHE POI SFUGGONO DI MANO E SERVONO "SUPERPOTERI".

                            Grazie per l'attenzione

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                            • #15
                              come dice rana lo stress è inevitabile, qualsiasi sia l'attività noi andiamo ad approcciare. quando lo stress è positivo/motivante/emozionante/garanzia di sicurezza? quando siamo in comfort (e non in zona comfort)
                              ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                              Riguardo all'autore

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                              FS17 Salve a tutti! Sono un giovane adulto che si interessa di subacquea dal 2014. Ho iniziato a fare il corso "Scuba Diver", didattica Padi nel 2019. Causa Covid-19 e problemi psicologici ho dovuto interrompere le attività. Tuttavia, continuo ad avere ancora interesse. Mi piace molto interessarmi alle mute ed ai nuovi prodotti che escono. Sono avventuroso ma non un incosciente! Faccio immersioni solo se in condizioni di sicurezza! Cerco ragazza/o della mia età come compagno di immersioni. Mi piacciono tutti gli stili musicali, con preferenza del mainstream pop e del progressive house CU. Remeber: No water no life! Per saperne di più su FS17

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