una domenica mattina di tempo piatto e mare sereno, nel mese di novembre che è quasi rotolato in dicembre, prendo il mio gommonetto alla volta di portofino immersione punta chiappa insieme alla mia badante che deve fare un qualche, per me incomprensibile, campionamento per verificare lo stato di salute delle gorgonie.
punta chiappa è assediata e, forza maggiore, ci spostiamo sulla targhetta(credo si chiami così). arrivati in loco il tempo ci aiuta nella vestizione.
io per la prima volta in stagione indosso la muta stagna,per la prima volta indosso il coso (sm pestiferiano)con la muta stagna, per la prima volta mi scordo il sottomuta 400 o giù di lì e quindi indosso il sottomuta adidas con sotto una maglia termica definita canotta in cotone. metto la cintura di 4 chili e appendo le mie acciaiose 12 litri al gommone. mi butto in acqua, clippo la prima bombola ed inizio ad annegare, clippo la seconda e annego. durante la fase di annegamento constato che in base al principio di archimede io devo aver applicato euclide. mi salva la stagna che gonfio a mò di ometto michelin. non ho voglia di denudarmi e decido di proseguire l'immersione in assetto di sommergibile che non ha speranze di riemergere.
si dice, la targhetta,essere un'immersione tra le più brutte. scendiamo e subito una cernia ci accoglie, la mia badante mi fa cenno di guardare una cernia enorme in direzione sud. io da esperto tecnico che vede tutto prima, non vedo na beata mazza ma faccio cenno di aver visto quella e un'altra ancora più grossa.
arriviamo alla paretina e ci guardiamo il corallo tutto "fiorito".seguo il costone roccioso per un po' poi mi stacco e vada verso fuori a guardar scoglietti sparsi nel fango, intanto la mia badante controlla non so che cosa sulle gorgonie. spinneggiando un po' arriviamo sui 47 metri ed io continuo a brandeggiare il mio sguardo tecnico degno di mister magoo, fino a quando la mia badante non mi tira la pinna e mi fa girare per ammirare uno spettacolo meraviglioso: un banco di ricciole veramente grosse e numerose ci è di fianco.ci fermiamo e le ricciole iniziano a girarci intorno incuriosite. si avvicinano sempre di più e sono tante, più di venti, ma non riesco a darne un numero preciso, sono veramente grosse.stiamo lì fermi un bel po', poi guardo il computer e penso al mio sottomuta. la permanenza è importante ed il tempo di deco anche.decidiamo di rompere il cerchio ed andare verso il rientro. le ricciole si aprono lentamente, gentilmente e ci lasciano sfilare fuori dal cerchio. noi si rientra, loro non so. in un momento della mia vita in cui non fremo dal desiderio di intrattenere rapporti umani, gioisco il mio essere uomo che mi ha fatto godere di quei pochi attimi tra le ricciole. il rientro tra pesci e svariati altri esseri mi ha permesso di sopportare una lunga deco in adidas...
punta chiappa è assediata e, forza maggiore, ci spostiamo sulla targhetta(credo si chiami così). arrivati in loco il tempo ci aiuta nella vestizione.
io per la prima volta in stagione indosso la muta stagna,per la prima volta indosso il coso (sm pestiferiano)con la muta stagna, per la prima volta mi scordo il sottomuta 400 o giù di lì e quindi indosso il sottomuta adidas con sotto una maglia termica definita canotta in cotone. metto la cintura di 4 chili e appendo le mie acciaiose 12 litri al gommone. mi butto in acqua, clippo la prima bombola ed inizio ad annegare, clippo la seconda e annego. durante la fase di annegamento constato che in base al principio di archimede io devo aver applicato euclide. mi salva la stagna che gonfio a mò di ometto michelin. non ho voglia di denudarmi e decido di proseguire l'immersione in assetto di sommergibile che non ha speranze di riemergere.
si dice, la targhetta,essere un'immersione tra le più brutte. scendiamo e subito una cernia ci accoglie, la mia badante mi fa cenno di guardare una cernia enorme in direzione sud. io da esperto tecnico che vede tutto prima, non vedo na beata mazza ma faccio cenno di aver visto quella e un'altra ancora più grossa.
arriviamo alla paretina e ci guardiamo il corallo tutto "fiorito".seguo il costone roccioso per un po' poi mi stacco e vada verso fuori a guardar scoglietti sparsi nel fango, intanto la mia badante controlla non so che cosa sulle gorgonie. spinneggiando un po' arriviamo sui 47 metri ed io continuo a brandeggiare il mio sguardo tecnico degno di mister magoo, fino a quando la mia badante non mi tira la pinna e mi fa girare per ammirare uno spettacolo meraviglioso: un banco di ricciole veramente grosse e numerose ci è di fianco.ci fermiamo e le ricciole iniziano a girarci intorno incuriosite. si avvicinano sempre di più e sono tante, più di venti, ma non riesco a darne un numero preciso, sono veramente grosse.stiamo lì fermi un bel po', poi guardo il computer e penso al mio sottomuta. la permanenza è importante ed il tempo di deco anche.decidiamo di rompere il cerchio ed andare verso il rientro. le ricciole si aprono lentamente, gentilmente e ci lasciano sfilare fuori dal cerchio. noi si rientra, loro non so. in un momento della mia vita in cui non fremo dal desiderio di intrattenere rapporti umani, gioisco il mio essere uomo che mi ha fatto godere di quei pochi attimi tra le ricciole. il rientro tra pesci e svariati altri esseri mi ha permesso di sopportare una lunga deco in adidas...
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