Ieri sono andato a fare un saluto al mio istruttore locale.
Appena entro esordisce con: "mi sono reso conto che la subacquea non è uno sport pericoloso, perché se lo fosse avrei visto qualcuno finire in ospedale o peggio"
E poi mi racconta la scena: un gruppo di subacquei che per tuffarsi a 55 metri per 20 minuti sono scesi con D16 + 10l EAN50 + 7L O2 + scooter (e fin lì, un po'troppo carichi di bombole, ma magari fanno abitualmente tuffi più profondi).
Il problema è che non erano autosufficienti. Per tutta la vestizione hanno chiesto al barcaiolo aiuto per agganciare le bombole di fase e/o altro perché non riuscivano a raggiungerle... o per spostare i moschettoni di roba che avevano clippato in maniera errata.
Fanno la loro immersione e, al momento di uscire, il medesimo problema di prima: hanno bisogno dei compagni in acqua per sganciare le decompressive, perché da soli non vi riescono. Quindi avevano i medesimi problemi in acqua, dove il peso delle bombole è una questione relativa soppiantata dal principio di Archimede.
Effettivamente lui ha sempre lavorato sull'autonomia dei subacquei perché ritiene che "se prude da qualche parte, si fa prima a grattarsi da soli e non sempre c'è qualcuno disponibile a grattarti o che capisce dove prude" [Cit.]
Io, quando ho avuto un attrezzatura che superava il mio stato di confort, mi sentivo in una trappola per topi.
E voi? Che ne pensate?
Appena entro esordisce con: "mi sono reso conto che la subacquea non è uno sport pericoloso, perché se lo fosse avrei visto qualcuno finire in ospedale o peggio"
E poi mi racconta la scena: un gruppo di subacquei che per tuffarsi a 55 metri per 20 minuti sono scesi con D16 + 10l EAN50 + 7L O2 + scooter (e fin lì, un po'troppo carichi di bombole, ma magari fanno abitualmente tuffi più profondi).
Il problema è che non erano autosufficienti. Per tutta la vestizione hanno chiesto al barcaiolo aiuto per agganciare le bombole di fase e/o altro perché non riuscivano a raggiungerle... o per spostare i moschettoni di roba che avevano clippato in maniera errata.
Fanno la loro immersione e, al momento di uscire, il medesimo problema di prima: hanno bisogno dei compagni in acqua per sganciare le decompressive, perché da soli non vi riescono. Quindi avevano i medesimi problemi in acqua, dove il peso delle bombole è una questione relativa soppiantata dal principio di Archimede.
Effettivamente lui ha sempre lavorato sull'autonomia dei subacquei perché ritiene che "se prude da qualche parte, si fa prima a grattarsi da soli e non sempre c'è qualcuno disponibile a grattarti o che capisce dove prude" [Cit.]
Io, quando ho avuto un attrezzatura che superava il mio stato di confort, mi sentivo in una trappola per topi.
E voi? Che ne pensate?
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