Le pinne fuxia, dimentichi le pinne fuxia. I tigre adorano il fuxia.
Immersioni con squali
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Originariamente inviato da carlagilardi Visualizza il messaggioLe pinne fuxia, dimentichi le pinne fuxia. I tigre adorano il fuxia.
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A 50 metri di distanza sei fortunato se vedi la parete del reef.
Uno squalo...
rotfl
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Qui in Messico a Playa del Carmen fanno le immersioni con i bull shark, ma vengono attirati con esche.
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Tutti gli squali che ho avuto la fortuna di incontrare erano ben al di sotto dei 5 metri di distanza.
In particolare un grigio di circa 2 metri a Palau si è inserito tra me e il mio buddy (mia moglie) per circa una decina di secondi, poi si è spostato insieme ad un altro esemplare ad osservare il resto del gruppo.
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Allora: amenoche' non si voglia cambiarne l'imprinting o comunque le abitudini che sicuramente cambiano in presenza di un essere umano, tutti, dico tutti gli animali selvatici andrebbero visti ed osservati dalla cosidetta "distanza di sicurezza" che, mi ripeto, e' quella che consente (agli animali) di decidere se avvicinarsi all'intruso o andarsene senza correre alcun pericolo,(per esempio se sono sazi tendono a farsi i cazzi loro) faccio un esempio: questa distanza nel caso di un lupo e' di non meno di 1000 metri che diventano oltre 2000 se in favore di vento. Gli squali e i loro noti organi sensori (incluso l'olfatto) sentono la presenza di qualcosa di sconosciuto (soprattutto se lo sconosciuto non si muove come un pesce) a distanze notevoli, ovvero nell'ordine delle centinaia di metri. Vero che esistono posti dove la visibilita' e' scarsa e a pochi metri non si vede la parete del reef ma questo e' un limite dell'uomo e non quello di un pesce. Diversa e ben piu' pericolosa e' invece la distanza critica, cioe' quella ravvicinata, di pochi metri. In questo caso se l'animale si sente (per qualsiasi ragione) minacciato puo' attccare e mordere. Il feeding tende a scongiurare questa possibilita' ma tutti sappiamo che son partiti morsi (anche letali) proprio durante o subito dopo il feeding; in questo caso entrano in scena due fattori, la frenesia alimentare (mordono tutto e tutti perche' eccitati) oppure l'arrivo di nuovi soggetti, attirati dall'odore del sangue e affamati. Non a caso per esempio proprio i tigre tendono ad arrivare sul cibo dopo altri squali, e magari quando la pappa e' terminata, sono spesso una buona dose di culo e comunque gomma e carne non son certo lo spuntino preferito dagli squali a risparmiare il subacqueo da un morso che nove volte su dieci finisce con la morte della preda, fortunatamente l'uomo non fa parte della dieta alimentare dello squalo ma . . .chi sa'? Magari anche loro sono attirati dalla "novelle cousine" )
A Milano, a suo tempo, si fece uno specifico corso proprio su questi aspetti complementari della conoscenza degli squali, il corso era tenuto tra gli altri dalla Dottoressa Clo e da Alberto Luca Recchi. Fu molto interessante ma soprattutto basato su dati scientifici e bilogici certi. Avere la fortuna di incontrare gli squali, molto spesso si trasforma in momenti molto pericolosi (il sottoscritto e il Comandante Jeko) fummo testimoni di uno sventato -quanto fortunato - attacco di uno squalo a trentacinque metri sulla punta nord di Jackson reef a Tiran ai danni di un'ingenua signorina che si era incuriosita un po' troppo finendo nel mezzo del gruppo di una quindicina di martello tra i quali un paio di grossi adulti, fortunatamente notammo al volo il nervosismo dei pesci che precede spesso un attacco e Jeko riusci' a trascinare la subacquea fuori portata. Anche nelle torbide e fredde acque della Normandia vidi chiaramente un tentativo di attacco di uno squalo che per pochi centimetri manco' il piede di un subacqueo che stava risalendo in barca, era un pesce di un metro scarso ma tutti sappiamo che anche se piccoli sono in grado di dare morsi che possono avere tragici effetti. Si consideri poi il fatto che anche una piccolissima ferita si puo' trasformare in un banchetto se ci si trova vicino a piu' soggetti.... altra cosa da tenere in considerazione e' il fatto che essendo predatori nati, quando attaccano lo fanno nel modo per loro piu' congeniale e meno rischioso, contano molto su velocita' ed effetto sorpresa; vederli arrivare pronti a mordere e' quindi molto difficile e improbabile, sono appunto predatori. Morale, gli animali selvatici vanno visti ed osservati seguendo le piu' semplici ed intuitive regole del tenerli sempre in condizioni di non nuocere - anche a se stessi - ma questo e' soprattutto l'unico sistema per poterli osservare e studiare senza minimamente influenzare il loro comportamento; cambiarne l'imprinting non e' utile per l'osservatore ed e' un dannoso evento per la scienza. e' una regola che, ogni biologo marino che si rispetti, tiene sempre presente. Non credo sia cosi' difficile da capire, e a tutti quelli che invece la pensano diversamente e si immergono senza apparenti problemi tra squali di ogni specie e dimensione, auguro solo ancora tanta e poi tanta fortuna.
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addendum: a suo tempo si parlava di questo argomento su BIOLOGIA MARINA e molto, se non quasi eclusivamente, nella pagina da me creata SHARKS CAFE' una pagina che detiene ancor oggi un piccolo record di fraequentazione con le sue oltre 52.000 visite e numero di interventi. Tutti argomenti trattati nelle varie discussioni che ( agli appassionati dell'argomento SQUALO) suggerisco di andare a leggere.
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Originariamente inviato da lunaticgate Visualizza il messaggioTutti gli squali che ho avuto la fortuna di incontrare erano ben al di sotto dei 5 metri di distanza.
In particolare un grigio di circa 2 metri a Palau si è inserito tra me e il mio buddy (mia moglie) per circa una decina di secondi, poi si è spostato insieme ad un altro esemplare ad osservare il resto del gruppo.
E sei ancora vivo??Fabrizio
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Originariamente inviato da baldinotti Visualizza il messaggio
E sei ancora vivo??
Forse lo squalo ha mangiato la buddy ...
Se avessi molto più tempo potrei fare molte più cose.
L'ottimista pensa che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero.
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Originariamente inviato da silvano Visualizza il messaggioandrebbero visti ed osservati
a distanze notevoli
Il feeding tende a scongiurare questa possibilita'
di uno squalo a trentacinque metri sulla punta nord di Jackson reef a Tiran ai danni di un'ingenua signorina che si era incuriosita un po' troppo finendo nel mezzo del gruppo di una quindicina di martello tra i quali un paio di grossi adulti, fortunatamente notammo al volo il nervosismo dei pesci che precede spesso un attacco e Jeko riusci' a trascinare la subacquea fuori portata.
anche una piccolissima ferita si puo' trasformare in un banchetto
e a tutti quelli che invece la pensano diversamente e si immergono senza apparenti problemi tra squali di ogni specie e dimensione, auguro solo ancora tanta e poi tanta fortuna
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Originariamente inviato da silvano Visualizza il messaggio... e a tutti quelli che invece la pensano diversamente e si immergono senza apparenti problemi tra squali di ogni specie e dimensione, auguro solo ancora tanta e poi tanta fortuna.
L'unica persona che si è fatta mordere è stata uno snorkelista che stava facendo il bagno vicino a riva a Port Gahlib da un piccolo longimano...
Saluti.
Stefan
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Originariamente inviato da zephyr73 Visualizza il messaggioL'unica persona che si è fatta mordere è stata uno snorkelista che stava facendo il bagno vicino a riva a Port Gahlib da un piccolo longimano...
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Originariamente inviato da M. Visualizza il messaggio
Con la vista di superman ...
Anche di più se è per questo
In realtà la aumenta.
Ma rotfl. Uno martello smerlato può far male solo se ti viene addosso o gli metti la mano in bocca (eventi entrambi improbabili).
Pare non reagiscano al sangue umano. Invece un forte stimolo è un pesce in difficoltà (preso all'amo o fiocinato).
Grazie
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A proposito di immersioni con i martelli feroci ... https://youtu.be/VSS_KrlOhdQ
Avrei capito con un mokarran di 4 metri
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