Ho iniziato la subacquea usando il GAV.
Per diversi anni (più di una decina) ero fermamente convinto che, senza il compensatore, non era possibile eseguire un immersione.
Con queste convinzioni, sorrette da tanti calcoli matematici dove tutti i riscontri motivavano le mie convinzioni, iniziavo a scrivere i primi interventi, prima su quelle che si chiamavano mail-list e poi sui forum di subacquea, dove incontrai uno strano "marziano" loggato con il nik di "NoGav".
Inutile dire le liti scritte che sostenei, convinto dei miei calcoli, fatti e rifatti, verificati.
Alla fine rimaneva sempre un disavanzo di enne chilogrammi che non potevano essere gestiti in sicurezza.
Dopo un anno, non l'avevo spuntata, quel marziano stava riscrivendo la fisica - ed io, che ero nel giusto, dovevo difendere il web dalla più colossale "fake news" della storia dopo le armi di distruzione di massa di "Saddam Hussein".
Cosi lo sfidai a sprezzo del pericolo, incontriamoci e condividiamo un immersione in una sorta di duello subacqueo.
Accettò ma si riservò il diritto di scegliere il luogo del duello ...... l'Haven.
No scusate ! Forse non avete capito ma provate ad immaginare la mia situazione, litigo con un pazzo che non usa il gav, che potenzialmente era, ai miei occhi, un aspirante suicida.
Lo sfido ad incontrarci e condividere un immersione e lui accetta, per giunta dicendomi andiamo sull'Haven (ora non pretendevo Paraggi anche se a me sembrava la scelta più sicura, passi il promontorio, mi sarebbe andata bene anche l'Isuela, ma l'Haven no) !!!
Quando lessi le sua e-mail subito pensai mi prende per il culo.
Ma ormai "alea iacta est" - la sfida era stata lanciata e raccolta ....
Cosi scettico mi presentai quella mattina al diving di Arenzano.
Lui era li, un omino, normale, in giacca e cravatta, il sorriso del buon padre di famiglia, la parlata con un leggero accento romano.
Incredibile non era un alieno e non aveva neanche il fisico di Clark Kent (al secolo Superman).
Il mistero stava diventando sempre contorto come un assurdo cubo di Rubik fatto con un ipercubo, non riuscivo neanche ad immaginare le sue facce, figuriamo risolverlo ma volevo andare a fondo alla questione anche se riemergere ormai era una tenue speranza.
In immersione, NoGav, fu una rondine, capace di volare leggero come una farfalla.
In una sola immersione aveva frantumato anni di convinzioni e calcoli matematici.
Il resto è storia, mi feci insegnare la tecnica che oggi amo usare, mi piace.
Con il senno del poi, dopo ormai più di dieci anni di immersioni senza gav posso dire che la tecnica "no gav" è per me fattibile, è sicura, e divertente ma ....
Ma .... non è adatta per fare tutto, no assolutamente.
Non si possono fare immersioni tecniche o avanzate senza gav, il limite è la scorta di gas che per queste immersioni è troppo elevata ed il suo peso supera i due estremi (molto stretti) entro cui è possibile gestire la tecnica "no gav".
Meriterebbe un corso a se, una specializzazione: "immersioni senza gav" questo si, sarebbe un bellissimo corso e secondo me frantumerebbe in un sol colpo la miriade di corsi di assetto che proliferano .....
Ma questa è una provocazione e come tale ora nascondo la mano per non scatenare polemiche.
Il focus delle immersioni "senza gav" sono le immersioni ricreative, per tutte le altre c'è il gav.
Attenzione io non sto dicendo che le immersioni ricreative devono essere fatte senza il gav, io dico che queste si potrebbero fare anche senza gav, come ben diversa.
Le didattiche cosi come sono strutturate ora non permettono d'introdurre il "No Gav" il Gav rimane una presenta obbligo nelle didattiche, sia per l'istruttore che per gli allievi e su questo non discuto, condivido quindi non attaccatemi dicendo che auspico cose che non ho mai detto.
Diverso sarebbe un corso di specializzazione, dopo aver conseguito il brevetto ara classico, ma questo è forse ora il sogno più grande che ho nella subacquea.
Tutto il resto va affrontato con il Gav, il Gav insieme al manometro costituiscono come ho scritto su un altra discussione lo sparti acque tra subacquea passata e subacquea moderna.
Ma non tutto il passato va buttato via, ci sono esperienze che ancora oggi sono importanti e vanno preservate come appunto "il no gav".
Nessuna battaglia contro l'uso del GAV, ci mancherebbe, lo uso anch'io con estrema soddisfazione, semmai una critica, questo si, penso che tutti sono in gradi di capirla contro l'uso spesso sbagliato che se ne fa (una sorta di mongolfiera per portare dietro peso inutile).
Dire sono contro l'uso sbagliato del gav non vuol dire essere contro il gav.
Visto che piacciono le metafore: l'auto è una grande invenzione ma se compro un utilitaria e la guido come se avessi una macchina da corsa, l'uso che ne faccio è sbagliato e pericoloso.
Quindi ben vengano le auto sempre più tecnologiche ma attenzione all'uso che se ne fa.
Un ultima considerazione, quello che non comprendo è l'atteggiamento di molti nel riconoscere che la tecnica "no gav" è una vera e propria tecnica sicura nei limiti di quello che è corretto fare.
Ma non è conosciuta, è stata dimenticata dato che sono decenni che nella catena didattica sono stati eliminati ogni esercizio di acquaticità che avrebbe potuto preservarne almeno alcuni aspetti.
Riconoscere questo fatto non toglie nulla a chi usa il GAV, non toglie nulla alle immersioni che necessitano del compensatore d'assetto, eppure tutti ne parlano ma pochi la conoscono ma la giudicano.
(in questo commento sono esclusi i presenti in questa discussione perché il so che molti di voi la conoscono ma voi non siete un campione di riferimento).
Cordialmente
Rana
Per diversi anni (più di una decina) ero fermamente convinto che, senza il compensatore, non era possibile eseguire un immersione.
Con queste convinzioni, sorrette da tanti calcoli matematici dove tutti i riscontri motivavano le mie convinzioni, iniziavo a scrivere i primi interventi, prima su quelle che si chiamavano mail-list e poi sui forum di subacquea, dove incontrai uno strano "marziano" loggato con il nik di "NoGav".
Inutile dire le liti scritte che sostenei, convinto dei miei calcoli, fatti e rifatti, verificati.
Alla fine rimaneva sempre un disavanzo di enne chilogrammi che non potevano essere gestiti in sicurezza.
Dopo un anno, non l'avevo spuntata, quel marziano stava riscrivendo la fisica - ed io, che ero nel giusto, dovevo difendere il web dalla più colossale "fake news" della storia dopo le armi di distruzione di massa di "Saddam Hussein".
Cosi lo sfidai a sprezzo del pericolo, incontriamoci e condividiamo un immersione in una sorta di duello subacqueo.
Accettò ma si riservò il diritto di scegliere il luogo del duello ...... l'Haven.
No scusate ! Forse non avete capito ma provate ad immaginare la mia situazione, litigo con un pazzo che non usa il gav, che potenzialmente era, ai miei occhi, un aspirante suicida.
Lo sfido ad incontrarci e condividere un immersione e lui accetta, per giunta dicendomi andiamo sull'Haven (ora non pretendevo Paraggi anche se a me sembrava la scelta più sicura, passi il promontorio, mi sarebbe andata bene anche l'Isuela, ma l'Haven no) !!!
Quando lessi le sua e-mail subito pensai mi prende per il culo.
Ma ormai "alea iacta est" - la sfida era stata lanciata e raccolta ....
Cosi scettico mi presentai quella mattina al diving di Arenzano.
Lui era li, un omino, normale, in giacca e cravatta, il sorriso del buon padre di famiglia, la parlata con un leggero accento romano.
Incredibile non era un alieno e non aveva neanche il fisico di Clark Kent (al secolo Superman).
Il mistero stava diventando sempre contorto come un assurdo cubo di Rubik fatto con un ipercubo, non riuscivo neanche ad immaginare le sue facce, figuriamo risolverlo ma volevo andare a fondo alla questione anche se riemergere ormai era una tenue speranza.
In immersione, NoGav, fu una rondine, capace di volare leggero come una farfalla.
In una sola immersione aveva frantumato anni di convinzioni e calcoli matematici.
Il resto è storia, mi feci insegnare la tecnica che oggi amo usare, mi piace.
Con il senno del poi, dopo ormai più di dieci anni di immersioni senza gav posso dire che la tecnica "no gav" è per me fattibile, è sicura, e divertente ma ....
Ma .... non è adatta per fare tutto, no assolutamente.
Non si possono fare immersioni tecniche o avanzate senza gav, il limite è la scorta di gas che per queste immersioni è troppo elevata ed il suo peso supera i due estremi (molto stretti) entro cui è possibile gestire la tecnica "no gav".
Meriterebbe un corso a se, una specializzazione: "immersioni senza gav" questo si, sarebbe un bellissimo corso e secondo me frantumerebbe in un sol colpo la miriade di corsi di assetto che proliferano .....
Ma questa è una provocazione e come tale ora nascondo la mano per non scatenare polemiche.
Il focus delle immersioni "senza gav" sono le immersioni ricreative, per tutte le altre c'è il gav.
Attenzione io non sto dicendo che le immersioni ricreative devono essere fatte senza il gav, io dico che queste si potrebbero fare anche senza gav, come ben diversa.
Le didattiche cosi come sono strutturate ora non permettono d'introdurre il "No Gav" il Gav rimane una presenta obbligo nelle didattiche, sia per l'istruttore che per gli allievi e su questo non discuto, condivido quindi non attaccatemi dicendo che auspico cose che non ho mai detto.
Diverso sarebbe un corso di specializzazione, dopo aver conseguito il brevetto ara classico, ma questo è forse ora il sogno più grande che ho nella subacquea.
Tutto il resto va affrontato con il Gav, il Gav insieme al manometro costituiscono come ho scritto su un altra discussione lo sparti acque tra subacquea passata e subacquea moderna.
Ma non tutto il passato va buttato via, ci sono esperienze che ancora oggi sono importanti e vanno preservate come appunto "il no gav".
Nessuna battaglia contro l'uso del GAV, ci mancherebbe, lo uso anch'io con estrema soddisfazione, semmai una critica, questo si, penso che tutti sono in gradi di capirla contro l'uso spesso sbagliato che se ne fa (una sorta di mongolfiera per portare dietro peso inutile).
Dire sono contro l'uso sbagliato del gav non vuol dire essere contro il gav.
Visto che piacciono le metafore: l'auto è una grande invenzione ma se compro un utilitaria e la guido come se avessi una macchina da corsa, l'uso che ne faccio è sbagliato e pericoloso.
Quindi ben vengano le auto sempre più tecnologiche ma attenzione all'uso che se ne fa.
Un ultima considerazione, quello che non comprendo è l'atteggiamento di molti nel riconoscere che la tecnica "no gav" è una vera e propria tecnica sicura nei limiti di quello che è corretto fare.
Ma non è conosciuta, è stata dimenticata dato che sono decenni che nella catena didattica sono stati eliminati ogni esercizio di acquaticità che avrebbe potuto preservarne almeno alcuni aspetti.
Riconoscere questo fatto non toglie nulla a chi usa il GAV, non toglie nulla alle immersioni che necessitano del compensatore d'assetto, eppure tutti ne parlano ma pochi la conoscono ma la giudicano.
(in questo commento sono esclusi i presenti in questa discussione perché il so che molti di voi la conoscono ma voi non siete un campione di riferimento).
Cordialmente
Rana
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