Passato o futuro?

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  • #46
    Quando l'elio avrà costi ancora più alti, ammesso che si trovi, ci limiteremo tutti ai 40 metri didattici?

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    • #47
      Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
      brazzai
      La narcosi è strettamente commessa alla co2 e questa si può contenere, entro certi limiti.

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      fidati, leggi qualche buon libro. Oppure se passi dalle parti di Dorgali scrivmi, per una birra e due chiacchere sulla subacquea ci sono sempre
      Ultima modifica di brazzai; 09-04-2024, 07:52.
      www.neutralbuoyancy.it

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      • #48
        Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
        Quando l'elio avrà costi ancora più alti, ammesso che si trovi, ci limiteremo tutti ai 40 metri didattici?

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        Molte didattiche stanno permettendo l accesso ai corsi rebreather direttamente senza il passaggio dai corsi trimix, si sperimenta l utilizzo dell idrogeno gia da un po e da poco son stati trovato due giacimenti di elio belli grossi. Al di la di questo si, se l unica possibilità per andare fondo fosse l aria mi limiterei a quote inferiori, la subacquea per me è una passione e se il rischio è troppo alto preferisco scegliere un altra attività. Prima si scalava con corde in canapa, in tanti sono saliti su cime importanti e sono ancora vivi per raccontarlo, ma ora come ora andresti a scalare con le corde del negozio brico se non fosse possibile produrne di sicure ?
        Ultima modifica di brazzai; 09-04-2024, 07:52.
        www.neutralbuoyancy.it

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        • #49
          Originariamente inviato da brazzai Visualizza il messaggio

          Molte didattiche stanno permettendo l accesso ai corsi rebreather direttamente senza il passaggio dai corsi trimix, si sperimenta l utilizzo dell idrogeno gia da un po e da poco son stati trovato due giacimenti di elio belli grossi. Al di la di questo si, se l unica possibilit� per andare fondo fosse l aria mi limiterei a quote inferiori, la subacquea per me � una passione e se il rischio � troppo alto preferisco scegliere un altra attivit�. Prima si scalava con corde in canapa, in tanti sono saliti su cime importanti e sono ancora vivi per raccontarlo, ma ora come ora andresti a scalare con le corde del negozio brico se non fosse possibile produrne di sicure ?
          Penso che il reb con le sue complicazioni diventi più rischioso per il subacqueo "medio" rispetto ad un tuffo in aria. Per me personalmente sarebbe anche meno divertente visto che non mi piacciono le complicazione soprattutto sott'acqua. Naturalmente rispetto il tuo pensiero e il tuo utilizzo dell'aria

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          • #50
            Originariamente inviato da brazzai Visualizza il messaggio

            fidati, leggi qualche buon libro. Oppure se passi dalle parti di Dorgali scrivmi, per una birra e due chiacchere sulla subacquea ci sono sempre
            Con molto piacere anche se non bevo birra
            Da quelle parti mi sono immerso solo sul kt12 e ci sono altri punti che vorrei visitare

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            • #51
              paolo55 sono un pò il tuo opposto, cerco di non eccedere con i tempi per non avere un accumulo importante di co2 che porterebbe saltar fuori al momento meno opportuno.
              Mi sono imposto che quando l'aladin (naturalmente quello grigio) segna 2 minuti ai 12 l'immersione è finita

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              • #52
                TheFlash condivido le tue perplessità -rebreather, ecc.- , così come probabilmente l'approccio alla profondità (fermo restando che ognuno abbia il proprio).
                Non è immaginabile che oltre i -40 o -55 m la narcosi ti spari alla schiena. Ma è anche vero,lo sappiamo, che più si scende più possono presentarsi delle variabili che mettono a confronto con sé stessi in modo a volte inatteso. Non si possono strutturare immersioni "da diving" a queste condizioni, dunque c'è la tendenza a scoraggiarle.
                E poi diving vuol dire anche vacanza, teste leggere, mangiate e bevute libere, ecc. ecc. ,mentre quando ci troviamo in questa parte del mondo sommerso si arriva ad un approccio ben delineato in termini estremo-orientali da paolo55.
                Comunque esiste un corso della PSAI che stavo per fare, il Narcosis Management. Ma ho capito che non abilita, semplicemente permette di fare delle esperienze certificate da un istruttore, in Italia fino a -70.
                Poi dovrebbe esserci un corso per i -60 della ISDA e un altro corso di questo genere realizzato dalla International Underwater Marine Association (agenzia italiana).
                CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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                • #53
                  E allora io sono piu' conservativo di te. Al massimo arriva un minuto a 12, nelle mie abitudini i 2-3 a 9. Con quegli stessi strumenti la mia deco e' di 40-50 minuti. Di piu' devo essere nel posto giusto e magari da solo con il d12.
                  Solo che se quando decido di risalire e ho aria in eccedenza la consumo a quote decrescenti 40,30 se ci sono motivi di interesse.
                  La morfologia dei fondali che frequentiamo e' sicuramente diversa e nel mio caso permette profili multilivello.
                  Ciao
                  Paolo
                  Paolo

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                  • #54
                    paolo55 più o meno i tempi di decompressione sono gli stessi, se la profondità è minore anche io risalgo con 3 minuti ai 9, oppure quando Alessandra mi indica il computer con fare minaccioso
                    Livio Cortese naturalmente non ci nascondiamo dietro un dito, più la profondità aumenta più aumentano le criticità con cui confrontarsi ma questo vale con qualunque gas respirato. Con l'elio non abbiamo la narcosi ma abbiamo una risalita monto più complessa, purtroppo non è la panacea di tutti i mali ma anzi, per come la vedo io, poco adatto al subacqueo medio con organizzazione autonoma. Idem il circuito chiuso.
                    Per quanto riguarda diving e vacanze... spesso l'immersione passa in secondo piano

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                    • #55
                      TheFlash
                      Per te e' Alessandra, per me e' Anna, santa donna che ha condiviso con me la mia passione per il mare accettando l'idea di un bibo come regalo di nozze.
                      Ciao
                      Paolo
                      Paolo

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                      • #56
                        Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggio
                        [USER="27938"]
                        Comunque esiste un corso della PSAI che stavo per fare, il Narcosis Management. Ma ho capito che non abilita, semplicemente permette di fare delle esperienze certificate da un istruttore, in Italia fino a -70.
                        Poi dovrebbe esserci un corso per i -60 della ISDA e un altro corso di questo genere realizzato dalla International Underwater Marine Association (agenzia italiana).
                        Non mi risulta siano stati certificati ISO dei brevetti del genere e, per quanto ne so (e nel limite di quanto ne so) in Europa non è possibile.
                        Che poi qualcuno li faccia è altra questione, ma se succede qualcosa sono membri per diabetici...
                        www.bludivecenter.com

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                        • #57
                          In TDI il corso extended range è certificato fino a 55 metri.

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                          • #58
                            Mah .... Io tutta questa preoccupazione per la certificazione non la capisco . Ormai, fuori dalla cerchia dei miei pochi amici tek con i quali ho il piacere di tuffarmi, vedo solo sub che sfoggiano i più variegati brevetti ma che, se non condotti con la manina dal divemaster di qualche Diving, ritengono impossibile effettuare un tuffo in autonomia .
                            Questo stato di cose per me non è progresso

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                            • #59
                              Alla fine si tratta di decidere se uniformarsi accettando le regole dei diving e fare parte del gruppo oppure operare in modo indipendente.
                              Nel secondo caso serve una barca e bisogna occuparsi di ogni dettaglio organizzativo considerando anche la burocrazia e le imposizioni delle aree marine protette.
                              Se si opta per l'indipendenza puo' essere frequente dovere rinunciare a dei progetti per motivi economici o per la mancanza di compagni di immersione che condividano gli stessi obiettivi.
                              Se indipendenti puo' essere che convenga organizzare uscite per piu' giorni piuttosto che uscite sporadiche e non e' difficile arrivare a praticare la subacquea solo in ferie.
                              A questo punto la attivita' e' limitata ad una trentina dj immersioni all'anno che, dopo un minimo di ambientamento, e' facile siano tutte con runtime dilatati e, fondali permettendo, oltre i 60 metri.
                              Sbaglio?
                              Cordialmente
                              Paolo
                              Paolo

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                              • #60
                                Albertosixsix io sono autonomo, mi piace seguire una traccia sullo scandaglio e andare a vedere cosa trovo. Una certificazione mi farebbe comodo per immersioni in cui è scomodo portare il mio gommone.
                                ... se qualche poverosub fosse interessato ad andare nel golfo di Cagliari a vedere il Loredan oppure l'Isonzo in autonomia...

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