Pavlos V: epilogo di un relitto

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  • Pavlos V: epilogo di un relitto

    la fine di un battello posto in disarmo, è a volte quella ingloriosa di essere trasformato in lamette da barba
    qualcuno, apparentemente più sfortunato, è vittima di un naufragio
    destino infausto e talvolta tragico (penso ad equipaggio e passeggeri), ma che riserva allo scafo o ciò che resta di esso un'aurea di gran fascino, quasi di immortalità: si trasforma in un relitto
    secondo qualcuno solo un ammasso di lamiere in fondo al mare
    in realtà uno straordinario esempio di come la natura riesce a metabolizzare anche i fastidi creati dall'uomo:
    ogni cm di lamiera viene colonizzato, diventa substrato, cioè base di crescita per forme di vita biologicamente sempre più complesse
    il relitto è una nave "morta" ma è un oasi brulicante di vita, un luogo di ripopolamento per tutti i pesci che vi fanno la loro casa
    per noi sub un reef artificale da esplorare, ammirandone le strutture, pentrandone le stive, ritrovando i piccoli dettagli, l'ancora, l'elica, il timone, la prua immensa sopra di noi ....
    un fascino strano ed irresistibile, almeno per alcuni di noi sub, che proviamo mentre ci avviciniamo a questi colossi oscuri che si stagliano sul fondale come cattedrali gotiche calate nel deserto ...
    non si spiega, non si descrive
    è una sensazione che si prova dentro
    allora capisci di essere un relittaro ...
    ma su questa terrra tutto ha un inizio ed una fine
    anche un relitto
    le lamiere si indeboliscono, il maroso le sottopone a forti sollecitazioni e talvolta l'uomo, anche il sub che li va a visitare, non è esattamente rispettoso (ancoraggi selvaggi, bolle intrappolate nelle lamiere ecc.)
    e così la nave, affondata e tornata a nuova vita come relitto, si avvia verso un ennesimo e stavolta definitivo epilogo
    le strutture si collassano e restano poche lamiere contorte a testimonianza di un passato lontano
    il Pavlos V è stato il mio primo relitto
    il mio primo, grande, amore
    e si sa il primo amore non si scorda mai
    negli anni ho imparato a conoscerlo, ad ammirare i dettagli, a provare il gusto di ricordarli e ritrovarli ogni volta che ci torno
    sono passati 7 mesi, un inverno di maestralate, e Underwater mi avverte che non hanno portato nulla di buono
    siamo ancorati al centro del relitto, lo sorvoliamo rapidamente diretti a poppa, così scorgo la devastazione delle strutture
    alcuni ponti non esistono più
    profonda tristezza, dentro di me, mi allontano dai ponti, percorro le murate ancora integre:
    il relitto sta morendo, sta diventando un mero ammasso di lamiere, ma la vita trionfa ancora: qua e la fioriscono piccoli rami di gorgoniacei
    finisce una vita ne inizia un'altra
    ciao Pavlos V, resisti per quello che puoi
    un innamorato
    il cielo stellato sopra di me
    la legge morale dentro di me (I.Kant) ...
    ... ma tutto intorno, se possibile, acqua e tante tante bolle !!!!! (ninuzzo)

    sito dell'Associazione ASTROIDES
    www.astroides.it

    un diving per tutti: NAUTISUB a San Vito lo Capo: www.nautisub.it

  • #2
    Ciao ninosub,

    bellissime parole!!!!!

    Andrea
    La maggior parte delle persone perde più tempo ed energie a discutere dei problemi che ad affrontarli
    (Henry Ford)

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    • #3
      Caro Nino,
      come ti capisco, con me apri una porta aperta. Non c'è niente di peggio di un relitto che viene sistematicamente distrutto dalla incuria delle persone.
      Proprio domenica, nel corso di una serata a tema relitti, ho presentato due foto prima e dopo di un relitto a me caro, il Genepesca delle Secche di Vada" proprio perche come nel tuo caso è il mio primo, e come sai il primo amore non si ssorda mai.
      Ti invio le parte pertinente il capitolo "inciviltà dei fruitori marittimi".
      In questa foto si vede il crollo di quella che era l'ultima parte del ponte comando, avvenuta, come vedi in appena cinque anni:
      .
      Questo invece è il fumaiolo, la parte più caratteristica del relitto abbondantemente svillaneggiato e pesantemente ferito dai continui colpi delle ancore:

      ..ogni ulteriore commento mi sembra superfluo.
      "Il mare non sopporta nè sciocchi, nè pigri"
      Che Guevara
      http://www.csab-sub.it/
      Di digitale io ho solo le impronte:
      http://www.bluteam.net/GalleriaFoto%...ottaMarcoz.htm

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      • #4
        Re: Pavlos V: epilogo di un relitto

        Originariamente inviato da ninosub
        ciao Pavlos V, resisti per quello che puoi
        Nino,
        come al solito sai trovare le parole giuste.
        Ho fatto pochi tuffi sul Pavlos, ma anche se son passati tanti anni lo ricordo soprattutto per la più lunga penetrazione mai fatta in un relitto.
        Peccato.
        Un abbraccio fraterno
        Steve
        Wyrd biö ful äroed
        "Puoi imparare a riderci su, puoi farci il callo e ignorarle o puoi continuare a legartela al dito e rendere la tua permanenza sul forum inutilmente miserevole. Vedi tu." (cit.)
        "siamo schiavi dei nostri personaggi" (cit. mgs, 18/07/2015)

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        • #5
          Re: Pavlos V: epilogo di un relitto

          Originariamente inviato da Steve
          Ho fatto pochi tuffi sul Pavlos, ma anche se son passati tanti anni lo ricordo soprattutto per la più lunga penetrazione mai fatta in un relitto.
          Peccato.
          Un abbraccio fraterno
          Steve
          Caio Steve, il Pavlos è ancora oggi un relitto imponente, stare in ginocchio sulla sabbia sotto la sua prua enorme che sembra continuare a a solcare il mare è sempre un'emozione, ma quelle infinite parti penetrabili, ad una profondità relativamente contenuta, sono ormai un ricordo lontano
          è ancora possibile la penetrazione del castello di prua e in alcuni altri punti dello scafo, ma quando vede le lamiere collassate di giorno in giorno il diving che ti ospita, anche solo per passaggio barca, pone delle giuste regole di prudenza restrittive

          se ti trovi a passare magari ci si fa un tuffo insieme
          il cielo stellato sopra di me
          la legge morale dentro di me (I.Kant) ...
          ... ma tutto intorno, se possibile, acqua e tante tante bolle !!!!! (ninuzzo)

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          • #6
            il segnale dello scandaglio ha una brusca impennata da 31 a 14 metri, io urlo "va" e Sergio rapidissimo getta l'ancora;
            la manovra è riuscita, nonostante lo scarrocciamento del gommone dovuto al forte vento siamo ancorati sulla parte più alta e sicura del relitto, il castello di prua.
            pochi minuti dopo abbandoniamo la superficie spazzata dalle forti raffiche di maestrale e troviamo rifugio nel nostro elemento.
            la visibilità è discreta, l'ancoraggio buono, la temperatura gradevole così iniziamo il nostro giro di oggi.
            per mia indole sono usualmente portato a guidare l'immersione nei siti che consoco, ed il PAvlos è certamente tra questi, ma oggi avverto una strana sensazione per cui lascio a Sergio l'iniziativa.
            che cosa mi ha turbato? Cosa è questa vibrazione negativa che avverto dentro di me?
            me ne rendo conto ben presto.
            lasciate alle nostre spalle le solide strutture della prua, sorvoliamo il ponte di coperta, in direzione poppavia, solo che per tratti lunghi oltre 10 metri la tolda della nave semplicemente non esiste più ....
            laddove prima vi solo un importante ma circoscritto cedimento oggi, tra la murata e il centro nave c'è il nulla, una voragine che scende sino ai livelli più bassi della grande nave, di cui intravediamo alcune paratie e scalette.
            proseguendo verso poppavia, profonde ed ampie crepe, sia sul lato dx che sul sx, fanno presagire che analoga ed imminente sorte per la residua parte del ponte di coperta, mentre le colossali strutture centrali sono quasi irriconoscibili, in parte inclinate su se stesse, in parte già interamente collassate.
            Ben consapevoli dell'ormai iniziato ed inarrestabile decadimento del relitto, dopo circa 2 anni dalla nostra ultima visita non ci aspettavamo però questa vertiginosa accelerazione del collassamento dello scafo e delle strutture, perciò restiamo attoniti dinanzi a questo sfacelo.
            Il Pavlos V era lungo quasi 180 metri;
            spezzatosi in due al momento dell'affondamento, il Relitto di Tramontana come era stato quasi subito ribattezzato per l'esposizione ai venti di questo tratto di mare, aveva per anni regalato a noi subbi relittari la possibilità di immergerci senza grandi difficoltà su un gigante lungo ben oltre 100 metri (il tronco di prua, adagiato in perfetto stato di navigazione), ed integro ad eccezione del tratto ove si era divelta la poppa, accasciatasi capovolta a circa 40 metri di distanza.
            Oggi invece lo scenario del groviglio di lamiere contorte, collassate e ormai indistinguibili non riguarda più solo la zona del distacco della poppa, ma si è esteso a ben oltre un terzo del troncone di prua.
            come un tubo di dentifricio via via spremuto verso il beccuccio dalla mano dell'uomo, così il relitto, sotto il proprio peso e la sferza delle mareggiate, indebolito anche dalle corrosione del metallo, si sta aprendo ed accasciando, da poppa verso prua, lasciando al momento integre solo le strutture del castello di prua.
            attoniti spettatori di questo triste sfacelo esploriamo questo cumulo di lamiere, tra cui svettano alcune paratie che, ancorate al telaio dello scafo, resistono protendendosi verso la superficie, come a volere esprimere la voglia di questo vecchio signore del mare di sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti.
            Del resto, come scrivevo anni fa, l'epilogo è sotto altri aspetti un nuovo inizio: se prima lo spettacolo erano le imponenti ed integre struttur dello scafo, domani - uomini permettendo - lo saranno le forme di vita, sessile e non, che troverrano la loro strada e casa nei tanti anfratti che si stanno creando tra le lamiere cedute una sull'altra.
            un lugubre silenzio di morte mi aveva avvolto appena giunto in acqua ma il brulicare di saraghi, triglie, salpe, boghe, castagnole e quant'altro mi distrae, così per alcuni istanti vedo il relitto con gli occhi dei miei bei ricordi:
            la mia prima immersione su relitto, in corso AOWD;
            le prime immersioni importanti gestite in coppia senza affidarci alla guida;
            i tanti incontri, le belle giornate trascorse con gli amici prima e dopo l'immersione, mangiando brioche e nutella o cassatelle e cornetti;
            le prime foto [ahime perse con la rottura dell'hard disk];
            i tanti racconti che affascinavano i miei amici, soprattutto quelli che vedevano il mare solo attraverso i miei occhi e le mie parole.
            la vita cambia ma continua, malandato e lacerato il Tramontana vuole proseguire il suo viaggio, e noi siamo di nuovo sul castello di prua, che penetriamo ed esploriamo minuzionsamente intenti a censire le pinne nobilis [sergio è un ricercatore del CNR ed io lo aiuto].
            esco dal boccaporto di prua, mi protendo fuori dal tientibene e mi lascio sprofondare per una rapida ispezione delle murate di prua:
            i cespugli di gorgonia rossa crescono sempre più floridi e questo ci rincuora, mentre rimane il cruccio dell'assenza della targa commemorativa posta in ricordo del nostro amico Andrea, che di questa nave era innamorato.
            poco più di mezz'ora di fondo, perciò pur non usando nitrox siamo in curva di sicurezza, Sergio risale, io libero l'ancora e lo seguo, volgendomi nel mio consueto saluto al relitto.
            sono le sei passate, dovremo faticare per tirare il gommone sul carrello ma abbiamo rubato al mal tempo in arrivo un'altra giornata di emozioni.
            il cielo stellato sopra di me
            la legge morale dentro di me (I.Kant) ...
            ... ma tutto intorno, se possibile, acqua e tante tante bolle !!!!! (ninuzzo)

            sito dell'Associazione ASTROIDES
            www.astroides.it

            un diving per tutti: NAUTISUB a San Vito lo Capo: www.nautisub.it

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            • #7
              Originariamente inviato da ninosub
              ma abbiamo rubato al mal tempo in arrivo un'altra giornata di emozioni.
              ..che tu, come sempre, ci hai voluto regalare.

              "Ma perché con tanti mondi più evoluti, io sono dovuta proprio nascere in questo?"(by Mafalda)

              "Se la vita comincia a quarant'anni, perché diavolo ci mandano con tanto anticipo?" (by Mafalda)

              "Il genio e' genio, si usa secondo istinto, non a cottimo" (cit. Brad)

              "Non tutte le immersioni sono avventure al limite dell'umana sostenibilita'" (cit. Snap)

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              • #8
                Originariamente inviato da Mafaldiver
                Originariamente inviato da ninosub
                ma abbiamo rubato al mal tempo in arrivo un'altra giornata di emozioni.
                ..che tu, come sempre, ci hai voluto regalare.

                confermo!!

                Solo una domanda: ma avete gettato l'ancora sul relitto? Non si provocano danni?
                Miranda - Torino

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                • #9
                  Originariamente inviato da miripont
                  Originariamente inviato da Mafaldiver
                  Originariamente inviato da ninosub
                  ma abbiamo rubato al mal tempo in arrivo un'altra giornata di emozioni.
                  ..che tu, come sempre, ci hai voluto regalare.

                  confermo!!

                  Solo una domanda: ma avete gettato l'ancora sul relitto? Non si provocano danni?
                  il PAvlos è poggiato su un pianoro di sabbia a 30-35 metri;
                  fuori dal relitto non è dunque possibile trovare ancoraggio.
                  la Guardia Costiera non consente di posizionare dei gavitelli, e quando nel passato lo si è fatto ... in via di fatto, i gavitelli hanno avuto brevissima durata, perchè i pescatori ne sono infastiditi e li tranciano.
                  l'ancoraggio sulle strutture del relitto (un po' come a sharm sul Thistelgorm) è dunque una spiacevole ed imposta necessità.
                  l'alternativa è quella di scendere lungo un pedagno, portandosi dietro una fune di ormeggio e poi fare una "shamandura" pur sempre alle strutture del relitto ma risparmiando almento l'urto col ferro dell'ancora:
                  questa soluzione presuppone però condizioni meteo marine più favorevoli, una fune priva di ancora di oltre 35 metri per fare una corda doppia ecc ecc.
                  per questo, sia pure obtorto collo, ho sempre accettato l'ancoraggio al relitto da parte di diving ed amici che mi ci portavano.

                  i danni in passato sono stati fatti anche con gli ancoraggi, ma da barche grandi, con ancore pesanti e interamente munite di catena:
                  spesso questi ancoroni centravano infatti piccoli squarci della tolda, calandosi nell'interno del relitto, e lacerando/indebolendo le lamiere con l'azione della catena, specie quando avveniva un arroccamento dell'ancora e conseguenti tentativi di liberarsi a forza di motore ....

                  ieri, per la prima volta in 12 anni, ci sono andato col mio gommoncino, e non ho trovato diversa soluzione, chiedendo al mio amico relitto di perdonarmi se l'ho graffiato, e confidando nella mancanza di conseguenze visto il peso dell'ancorotto e della catena (4 kg+2).

                  il nostro progetto a giugno era quello di riprovare il posizionamento di un gavitello, ma la soprintendenza ci ha concesso il permesso per le immersioni [a noi che scendiamo per ricerca; ai pescatori di frodo non viene chiesto nulla ...] solo pochi giorni fa;
                  la stagione è in buona parte compromessa, ma se si creano le condizioni logistiche per fare una decina di tuffi prima di Natale, beh, ci proveremo di nuovo a mettere il gavitello, confidando in maggior fortuna ...


                  grazie per i complimenti
                  il cielo stellato sopra di me
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                  • #10
                    Provate a lasciare il gavitello (meglio una grossa tanica) 6- 7 metri sotto la superficie, in questo modo il pedagno dovrebbe durare un po' di piú...

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                    • #11
                      L'idea che avevamo e' appunto questa.
                      Bidone a 5metri con un occhiello pronto a passare una cima dal gommone.
                      Certo se avessimo potuto immergerci gia a giugno a quest'ora avremmp provveduto.figurati, avevo preparato una tanica ad hoc gia la scorsa primavera!
                      Se avremo il tempo per fare più immersioni autunnali ci daremo da fare confidando in un atteggiamento non ostruzionistico degli altri utenti del mare.
                      Un saluto
                      il cielo stellato sopra di me
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