Originariamente inviato da RANA
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Ciao Carmelo89.
Il tuo incidente, mi pare di capire (correggimi se sbaglio) è stato causato dalla presenza di un FOP uno shunt per giunta non di piccola entità.
Chi ha il FOP di fatto ha una desaturazione più lenta in quanto parte del sangue passando nel grande circo attraverso il FOP non decomprime e quindi allunga i tempi.
Oltre a portare con se le microbolle ecc, ecc.
La presenza del FOP rende critica qualsiasi strategia decompressiva soprattutto se questo shunt ha un apertura importante.
Il concetto base che vorrei condividere e confrontare è il seguente:
"Se fisicamente siamo minati da qualche problema, non c'è piano e strategia decompressiva che possa essere considerata ragionevolmente sicura"
Premesso questo.
Condivido con te che bisogna mettere alcuni "paletti" soprattutto nelle immersioni ripetitive.
Questi paletti hanno un importanza differente a seconda del subacqueo.
Mi spiego:
Se un subacqueo è giovane 20/30 anni e non è in stato di disidratazione e non ha shunt (ne il FOP ne a livello polmonare), gode di buona forma fisica ed è riposato può permettersi quasi tutto difficilmente svilupperà una PDD, in questo contesto anche se si immerge con intervalli di superficie al di sotto delle due ore non penso che la cosa abbia rilevanza.
(Attenzione, parlo di immersioni ricreative prossime alla curva di sicurezza)
Se un subacqueo inizia ad avere 50 anni, anche se ben idratato e che non presenta shunt ma (per l'età) potrebbe avere il colesterolo alto (sembra che il colesterolo sia un alto fattore di rischio per quanto concerne la PDD), un po di ipertensione, ecc, ecc.
Questo subacqueo cosi descritto deve essere estremamente cautelativo, tanto che mi spingo a dire che forse due ore non bastano sarebbe meglio 4 ore tra un immersione e l'altra.
In concetto che qui voglio mettere in evidenza sta nel fatto che oggi si sta cambiando approccio.
Non viene più preso in considerazione la strategia di decompressione ma la forma fisica del singolo subacqueo.
Oggi funziona tutto, i programmi decompressivi hanno raschiato il fondo arrivando a considerare gli aspetti fondamentali.
Tutto questo ha messo in evidenza che la maggior parte delle PDD sono di fatto delle concedetemi l'espressione "false immeritate".
Immeritate perché i subacqueo non fanno nulla di sbagliato, seguono quanto il piano decompressivo (software, computer, tabelle ecc, ecc) indicano, false perché in realtà oggi si sa da cosa sono causate.
Sono causate dalla diversa forma fisica.
* Idratazione
* Età (dai 50 anni in su)
* Ipertensione
* Colesterolo
* Sedentarietà
* Cattivo riposo
Sono tutti fattori che possono compromettere il fisico e causare una PDD anche se si fa tutto corretto.
Personalmente per i motivi che ho sopra descritto non mi sento di dare indicazioni tassative, nel senso che bisogna in termini assoluti rispettare tot. tempo come intervallo di superficie.
Considerando il fatto che in alcuni casi divento anche più conservativo aspettando anche più di due ore.
Detto questo condivido il fatto ogni subacqueo deve essere libero di rispettare il tempo che considera corretto come intervallo di superficie su questo sono d'accordo.
Le ripetitive sono solo ricreative, nessuno fa immersioni tecniche ripetitive, questo deve essere chiaro.
Per capirci nessuno fa immersioni a -70 metri con decompressione ripetute nella giornata
Assolutamente d'accordo se la struttura non è in grado di farmi rispettare l'intervallo che io considero corretto faccio un solo tuffo nessuno ha il diritti di ribattere.
Ovviamente (non è il tuo caso 2 ore mi sembra un tempo ragionevole) se il subacqueo pretende 6 ore per dire un tempo fuori da ciò che è lecito ... quella è la porta
Si, te lo auguro,
se diventi istruttore fai bene a dire queste cose, fermo restando che è bene che come istruttori approfondisci questi argomenti e li tratti con competenza ed il giusto distacco dalla tua esperienza personale.
Questo per divulgarli con il giusto peso.
Tieni presente comunque che come istruttore imparerai che non potrai dire tutto, non perché se lo fai poi non fanno i corsi successivi (questa è una ca@@ata), non puoi perché non hai il tempo e non puoi pensare che gli allievi siano in grado di recepire ogni cosa che dici.
Ci sono tempi di apprendimento oltre i quali, anche se tu spieghi gli allievi non apprendono.
L'apprendimento richiede comunque tempo ed i corsi hanno un tempo determinato.
Ragion per cui l'istruttore di valore sa prima di tutto estrarre i contenuti importanti a seconda del corso che tiene, senza perdersi in aspetti che si possono dire ma solo dopo che si è garantito gli argomenti cardine.
Se un open sa tutto del FOP ma non sa fare il calcolo corretto dei consumi è un subacqueo che ha ricevuto una scarsa formazione.
Giudicare un corso da chi non ha esperienza didattica non è facile, non ti offendere se ti dico queste cose, ma valutale senza considerarle un attacco alla tua persona.
Cordialmente
Rana
Il tuo incidente, mi pare di capire (correggimi se sbaglio) è stato causato dalla presenza di un FOP uno shunt per giunta non di piccola entità.
Chi ha il FOP di fatto ha una desaturazione più lenta in quanto parte del sangue passando nel grande circo attraverso il FOP non decomprime e quindi allunga i tempi.
Oltre a portare con se le microbolle ecc, ecc.
La presenza del FOP rende critica qualsiasi strategia decompressiva soprattutto se questo shunt ha un apertura importante.
Il concetto base che vorrei condividere e confrontare è il seguente:
"Se fisicamente siamo minati da qualche problema, non c'è piano e strategia decompressiva che possa essere considerata ragionevolmente sicura"
Premesso questo.
Condivido con te che bisogna mettere alcuni "paletti" soprattutto nelle immersioni ripetitive.
Questi paletti hanno un importanza differente a seconda del subacqueo.
Mi spiego:
Se un subacqueo è giovane 20/30 anni e non è in stato di disidratazione e non ha shunt (ne il FOP ne a livello polmonare), gode di buona forma fisica ed è riposato può permettersi quasi tutto difficilmente svilupperà una PDD, in questo contesto anche se si immerge con intervalli di superficie al di sotto delle due ore non penso che la cosa abbia rilevanza.
(Attenzione, parlo di immersioni ricreative prossime alla curva di sicurezza)
Se un subacqueo inizia ad avere 50 anni, anche se ben idratato e che non presenta shunt ma (per l'età) potrebbe avere il colesterolo alto (sembra che il colesterolo sia un alto fattore di rischio per quanto concerne la PDD), un po di ipertensione, ecc, ecc.
Questo subacqueo cosi descritto deve essere estremamente cautelativo, tanto che mi spingo a dire che forse due ore non bastano sarebbe meglio 4 ore tra un immersione e l'altra.
In concetto che qui voglio mettere in evidenza sta nel fatto che oggi si sta cambiando approccio.
Non viene più preso in considerazione la strategia di decompressione ma la forma fisica del singolo subacqueo.
Oggi funziona tutto, i programmi decompressivi hanno raschiato il fondo arrivando a considerare gli aspetti fondamentali.
Tutto questo ha messo in evidenza che la maggior parte delle PDD sono di fatto delle concedetemi l'espressione "false immeritate".
Immeritate perché i subacqueo non fanno nulla di sbagliato, seguono quanto il piano decompressivo (software, computer, tabelle ecc, ecc) indicano, false perché in realtà oggi si sa da cosa sono causate.
Sono causate dalla diversa forma fisica.
* Idratazione
* Età (dai 50 anni in su)
* Ipertensione
* Colesterolo
* Sedentarietà
* Cattivo riposo
Sono tutti fattori che possono compromettere il fisico e causare una PDD anche se si fa tutto corretto.
Personalmente per i motivi che ho sopra descritto non mi sento di dare indicazioni tassative, nel senso che bisogna in termini assoluti rispettare tot. tempo come intervallo di superficie.
Considerando il fatto che in alcuni casi divento anche più conservativo aspettando anche più di due ore.
Detto questo condivido il fatto ogni subacqueo deve essere libero di rispettare il tempo che considera corretto come intervallo di superficie su questo sono d'accordo.
Le ripetitive sono solo ricreative, nessuno fa immersioni tecniche ripetitive, questo deve essere chiaro.
Per capirci nessuno fa immersioni a -70 metri con decompressione ripetute nella giornata
Assolutamente d'accordo se la struttura non è in grado di farmi rispettare l'intervallo che io considero corretto faccio un solo tuffo nessuno ha il diritti di ribattere.
Ovviamente (non è il tuo caso 2 ore mi sembra un tempo ragionevole) se il subacqueo pretende 6 ore per dire un tempo fuori da ciò che è lecito ... quella è la porta
Si, te lo auguro,
se diventi istruttore fai bene a dire queste cose, fermo restando che è bene che come istruttori approfondisci questi argomenti e li tratti con competenza ed il giusto distacco dalla tua esperienza personale.
Questo per divulgarli con il giusto peso.
Tieni presente comunque che come istruttore imparerai che non potrai dire tutto, non perché se lo fai poi non fanno i corsi successivi (questa è una ca@@ata), non puoi perché non hai il tempo e non puoi pensare che gli allievi siano in grado di recepire ogni cosa che dici.
Ci sono tempi di apprendimento oltre i quali, anche se tu spieghi gli allievi non apprendono.
L'apprendimento richiede comunque tempo ed i corsi hanno un tempo determinato.
Ragion per cui l'istruttore di valore sa prima di tutto estrarre i contenuti importanti a seconda del corso che tiene, senza perdersi in aspetti che si possono dire ma solo dopo che si è garantito gli argomenti cardine.
Se un open sa tutto del FOP ma non sa fare il calcolo corretto dei consumi è un subacqueo che ha ricevuto una scarsa formazione.
Giudicare un corso da chi non ha esperienza didattica non è facile, non ti offendere se ti dico queste cose, ma valutale senza considerarle un attacco alla tua persona.
Cordialmente
Rana
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