apnea dopo immersione

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    Salve a tutti ragazzi, oggi mi ponevo un quesito, ovvero...
    il problema del fare apnea dopo una immersione è quello che le microbolle formatesi a seguito dell'immersione, durante una apnea queste microbolle possono essere compresse e superare i capillari alveolari (dove le microbolle si bloccano per poi essere smaltite) arrivando nel circolo sistemico arterioso e durante il ritorno in superficie si riespandono per il calo di pressione e occludere il flusso sanguigno. Tutto questo se l'apnea è fatta poco dopo l'immersione. Mi chiedevo ora... se per un motivo X per esempio dopo 20 minuti dalla fine della prima immersione mi reimmergo col gruppo ara non dovrei avere lo stesso effetto?

  • #2
    Originariamente inviato da Narcotizzato Visualizza il messaggio
    per esempio dopo 20 minuti dalla fine della prima immersione mi reimmergo col gruppo ara non dovrei avere lo stesso effetto?
    Infatti si deve rispettare un congruo intervallo di superficie. A prescindere con Ara il problema puoi averlo in caso si riemerga subito dopo o ci siano elevati sbalzi pressori in diminuzione.



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    • #3
      Ciao Narcotizzato,
      Approfitto di questo tuo intervento per confrontarmi con te e tutte le persone che frequentano il forum su questo argomento.
      Il probelma dell’apnea dopo l’immersione è dovuto come hai detto tu al fatto che le microbolle potrebbero “bypassare” il filtro polmonare (gli alveoli) e farsi un altro “giro di giostra” nel grande circolo :

      Originariamente inviato da Narcotizzato Visualizza il messaggio
      Salve a tutti ragazzi, oggi mi ponevo un quesito, ovvero...
      il problema del fare apnea dopo una immersione è quello che le microbolle formatesi a seguito dell'immersione, durante una apnea queste microbolle possono essere compresse e superare i capillari alveolari (dove le microbolle si bloccano per poi essere smaltite) arrivando nel circolo sistemico arterioso e durante il ritorno in superficie si riespandono per il calo di pressione e occludere il flusso sanguigno.

      Come fanno le microbolle ad evitare gli alveoli polmonari, dove verrebbero naturalmente e fisiologicamente espulse dal nostro corpo ?

      Durante l’apnea si attiva uno dei “riflessi d’immersione” conosciuto con diversi nomi: di scivolamento ematico (blood shift – in inglese), o emocompansazione, o inturgidimento polmonare, ecc.
      Questo riflesso d’immersione fa si che i lumi dei vasi sanguinei del piccolo circolo aumentino di diametro accogliendo il sangue di riflusso dalla periferia (braccia e gambe soggette a un riflesso d’immersione noto come “vaso costrizione periferica”)
      La circolazione sanguinea è una rete di capillari enorme e quando si attiva il riflesso della compensazione ematica dei polmoni si aprono anche dei passaggio conosciuti con il termine di “shunt” - tra piccolo e grande circolo.

      E' attraverso questi passaggi - shunt - che le micro bolle possono trovare una via di fuga ed evitare gli alveoli, tornando nel grande circolo.

      Originariamente inviato da Narcotizzato Visualizza il messaggio
      Tutto questo se l'apnea è fatta poco dopo l'immersione. Mi chiedevo ora... se per un motivo X per esempio dopo 20 minuti dalla fine della prima immersione mi reimmergo col gruppo ara non dovrei avere lo stesso effetto?

      NO

      Domandati che differenza c’è tra fare apnea e immergersi con le bombole?

      Le differenze sono diverse ma a noi interessano le seguenti due:

      La prima sta nel fatto che il “bombolaro” respira e per respirare respira aria alla pressione ambiente dove si trova.
      Questo fatto riduce tantissimo il riflesso d’immersione relativo alla emo compensazione dei polmoni, il riflesso comunque avviene anche in un bombolaro ma in misura molto più piccola dato che l’aria negli alveoli polmonari ha la stessa pressione ambiente, pertanto l’apertura degli shunt polmonari (immagina una sorta di valvole di sfiato) tendono a non aprirsi o si aprono in misura molto minore rispetto all’apnea.

      D
      ue:
      l'’apneista esegue una serie ripetuta di discese e di risalite – ergo – innesca l’emo compensazione polmonare moltissime volte rispetto al bombolaro che scende una volta ad immersione e risale una sola volta ad immersione.


      A tal proposito permettimi anche di legare un altro comportamento che dovrebbe tenere il bombolaro sulla base di quest’ultimo aspetto che abbiamo analizzato.

      Tu sai che il bombolaro non dovrebbe fare profili d’immersione (il profilo è l’andamento grafico della profondità in funzione dello scorrere del tempo) detti a “jo-jo” (su e giu, in continuazione, ripetutamente), ti sei mai chiesto il perché ?

      Il perché risiede nel fatto che il profilo a “jo-jo” è esattamente il profilo delle discese ripetute dell'apneista, e, tanto come le discese ripetute dell’apneista, anche il profilo a “jo-jo” genera il pericolo che alcune micro bolle possano trovare una via di fuga a tornare nel grande circolo, evitando gli alveoli polmonari, attraverso gli shunt che si creano dal, seppur debolissimo (nel bombolaro), riflesso d’immersione dell'’emo compensazione polmonare.

      Per ottenere un effetto simile per certi versi a ciò che avviene facendo apnea dopo un immersione - dovresti immergerti ed effettuare un continuo profilo a “jo-jo”, cosa che se non sei un folle o uno sprovveduto mal formato non fai.

      Per questo è NO.

      Un immersione successiva con un profilo corretto non è una situazione tale da generare lo stesso effetto che si ha facendo apnea.

      Spero di essermi spiegato e di non aver detto delle cavolate, se ho scritto delle cavolate sarò grato a quanti vorranno intervenire e correggere quanto da me scritto.

      Cordialmente
      Rana
      Ultima modifica di RANA; 22-08-2016, 15:00.

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      • #4
        Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
        []Un immersione successiva con un profilo corretto
        Profilo corretto che in questo caso non è però quello che molti sub crederebbero. Il classico caso di incidente in questi casi è quello di andare a recuperare un oggetto caduto. Ma anche una successiva immersione con un intervallo di superficie minimo può dare problemi se si è costretti ad interromperla subito.
        Morale, gli intervalli di superficie (> due ore) sono importanti e se non si rispettano è bene sapere quali cautele adottare.
        www.liberisub.it

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        • #5
          Originariamente inviato da M. Visualizza il messaggio

          Profilo corretto che in questo caso non è però quello che molti sub crederebbero. Il classico caso di incidente in questi casi è quello di andare a recuperare un oggetto caduto. Ma anche una successiva immersione con un intervallo di superficie minimo può dare problemi se si è costretti ad interromperla subito.
          Morale, gli intervalli di superficie (> due ore) sono importanti e se non si rispettano è bene sapere quali cautele adottare.
          ​Ciao M.
          Quello che hai scritto è indiscutibilmente giusto solo che esula dall'oggetto della discussione di questo 3D.

          Se non erro, chi ha aperto la discussione ha chiesto espressamente se un immersione successiva produce gli stessi effetti - negativi - di un uscita in apnea dopo un immersione con le bombole ?

          In questo caso la risposta è no.
          Un uscita in apnea dopo un immersione è pericolosissima in quanto andiamo a mettere in atto dei comportamenti (le discese in apnea) che sono potenzialmente dei grossi fattori di rischio durante il dopo immersione con le bombole, dove si verifica il picco massimo di produzione di microbolle - per i motivi che ho cercato di descrivere nel mio precedente intervento.

          Premesso questo, se parliamo della pericolosità di un immersione successiva, nulla da eccepire.

          Cordialmente
          Rana



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