Probabilmente era un post da logbook, ma mi vergogno un pò, nulla di interessante per i subbi esperti, per me, novellina, una grande emozione:
il primo relitto e la prima immersione profonda, perché per me 33 metri sono un'esagerazione!
La mattina non sono mai di buon'umore, il fatto poi che fosse sabato e che mi dovessi alzare alle 6.45, non migliorava la situazione.
Sentivo gli spifferi di aria umida e fredda entrare dalla vetrata e pensavo "ma chi me lo ha fatto fare, con una striminzita umida nell'acqua, che solo l'idea di lavarmi mi atterriva".
Mi zittisco da sola, a volte riesco ad essere quasi stoica, ma è solo pigrizia, combattere, anche solo contro se stessi è un grande dispendio di energia, ormai avevo accettato, quindi meglio farsi trasportare dalla corrente, anche se speravo che non ce ne fosse in acqua.
Arrivo all'appuntamento e dopo una breve colazione (degli altri, il mio stomaco ci mette parecchio a svegliarsi o comunque non riesce a far finta di essere sveglio come me) partiamo per Civitavecchia.
Sonnecchio e nel sonnecchiare capto brandelli di discorsi...relitto...pedagno dai venti metri.... .azzo, pure, ed io, con la mia mutina?
Lo stato comatoso uccide l'ansia e torno a dormicchiare.
Arriviamo, a quel punto i pensieri muoiono, è tutta adrenalina..ho montato bene il gruppo?...ho fatto la pipì?...ho preso tutto? Ed in un attimo sono giù, appiccicata alle pinne del mio istruttore che mi guida in quel mondo fantastico a cui per fortuna ancora non mi sono abituata e posso stupirmi, emozionarmi e commuovermi per ogni essere che attraversa il mio sguardo, per ogni mutamento di colore, per ogni forma inaspettata, per il silenzio che mi avvolge, per il respiro che si fa evidente, il canto del tuo corpo che non è mai stato così tuo.
E senza accorgermene eccola: l'Asia.
Non pensavo che i relitti facessero questo effetto, eppure di video ne avevo visti, ma da buon principiante ero strasicura dei miei preconcetti: il relitto non faceva per me, meglio le distese picchiettate da pesci che si rifocillano.
Invece lo stupore è grande e mi stravolge, i nugoli di pesci intorno alla struttura, la trasformazione della materia in un essere palpitante, il suo respiro.
Ed ecco che il mio istruttore si infila dentro, nella pancia di questo mostro addormentato; per una manciata di secondi mi blocco, quella bocca aperta che mi attende mi atterrisce, non si scorge altro che il buio pesto e tutte le dicerie e tutti i racconti di cronaca mi prendono alla nuca, ma perdere le pinne del mio istruttore mi spaventa ancor di più e poi Capitan Harlock riderebbe di me, non sia mai! Lo seguo, non è poi così buio anzi, è bellissimo.
Esco ammiro nell'ultimo giro le gorgonie (forse), i pesci che ripuliscono la schiena di questo dinosauro marino, le sue cicatrici e gli ornamenti che lo rendono speciale, vivo.
Si risale, lentamente, mentre ci fermiamo per la decompressione mi domando se la confusione che regna nella testa sia l'effetto dell'azoto, no, sono le emozioni che si accavallano, che mi tolgono lucidità, per un momento, mi sembra di risvegliarmi da un sogno.
E' stato splendido e non mi sono nemmeno congelata: "lassù qualcuno mi ama", temperatura dell'acqua 19°.
Claudia
il primo relitto e la prima immersione profonda, perché per me 33 metri sono un'esagerazione!
La mattina non sono mai di buon'umore, il fatto poi che fosse sabato e che mi dovessi alzare alle 6.45, non migliorava la situazione.
Sentivo gli spifferi di aria umida e fredda entrare dalla vetrata e pensavo "ma chi me lo ha fatto fare, con una striminzita umida nell'acqua, che solo l'idea di lavarmi mi atterriva".
Mi zittisco da sola, a volte riesco ad essere quasi stoica, ma è solo pigrizia, combattere, anche solo contro se stessi è un grande dispendio di energia, ormai avevo accettato, quindi meglio farsi trasportare dalla corrente, anche se speravo che non ce ne fosse in acqua.
Arrivo all'appuntamento e dopo una breve colazione (degli altri, il mio stomaco ci mette parecchio a svegliarsi o comunque non riesce a far finta di essere sveglio come me) partiamo per Civitavecchia.
Sonnecchio e nel sonnecchiare capto brandelli di discorsi...relitto...pedagno dai venti metri.... .azzo, pure, ed io, con la mia mutina?
Lo stato comatoso uccide l'ansia e torno a dormicchiare.
Arriviamo, a quel punto i pensieri muoiono, è tutta adrenalina..ho montato bene il gruppo?...ho fatto la pipì?...ho preso tutto? Ed in un attimo sono giù, appiccicata alle pinne del mio istruttore che mi guida in quel mondo fantastico a cui per fortuna ancora non mi sono abituata e posso stupirmi, emozionarmi e commuovermi per ogni essere che attraversa il mio sguardo, per ogni mutamento di colore, per ogni forma inaspettata, per il silenzio che mi avvolge, per il respiro che si fa evidente, il canto del tuo corpo che non è mai stato così tuo.
E senza accorgermene eccola: l'Asia.
Non pensavo che i relitti facessero questo effetto, eppure di video ne avevo visti, ma da buon principiante ero strasicura dei miei preconcetti: il relitto non faceva per me, meglio le distese picchiettate da pesci che si rifocillano.
Invece lo stupore è grande e mi stravolge, i nugoli di pesci intorno alla struttura, la trasformazione della materia in un essere palpitante, il suo respiro.
Ed ecco che il mio istruttore si infila dentro, nella pancia di questo mostro addormentato; per una manciata di secondi mi blocco, quella bocca aperta che mi attende mi atterrisce, non si scorge altro che il buio pesto e tutte le dicerie e tutti i racconti di cronaca mi prendono alla nuca, ma perdere le pinne del mio istruttore mi spaventa ancor di più e poi Capitan Harlock riderebbe di me, non sia mai! Lo seguo, non è poi così buio anzi, è bellissimo.
Esco ammiro nell'ultimo giro le gorgonie (forse), i pesci che ripuliscono la schiena di questo dinosauro marino, le sue cicatrici e gli ornamenti che lo rendono speciale, vivo.
Si risale, lentamente, mentre ci fermiamo per la decompressione mi domando se la confusione che regna nella testa sia l'effetto dell'azoto, no, sono le emozioni che si accavallano, che mi tolgono lucidità, per un momento, mi sembra di risvegliarmi da un sogno.
E' stato splendido e non mi sono nemmeno congelata: "lassù qualcuno mi ama", temperatura dell'acqua 19°.
Claudia
Commenta