Tweet
Arrivo al diving (Melville Sub/Il Punto al porticciolo della foce di Genova) con almeno 20 minuti di anticipo, le porte del box sono ancora chiuse. Arriva Luigi, affidabilissimo barcaiolo. Mi saluta "In anticipo? Io ho pure dimenticato le chiavi, dobbiamo aspettare" "Beh, fa niente, me la sono cercata" faccio io. Mi sento già un po' pirla. "Oggi il mare è un po' grosso" mi fa lui "ma d'altra parte quand'è che non è così... andiamo lo stesso", io azzardo un'espressione di sufficienza neanche fossi un pescatore di merluzzi norvegese e ribatto "Ma si, non sarà certo un problema, non si può certo menarla per un po' di maretta". Mi pentirò di queste parole.
Verso le 9.20 iniziano ad arrivare gli altri, ognuno monta la sua attrezzatura. Esce la domanda "dove si va oggi?" "al monte" risponde Luigi "ma non so dove, vediamo un po' quando siam là".
E sia, ormai manca solo LEI, la mia istruttrice da quando ho iniziato l'Open, sirena dall'umorismo dolcemente caustico e perennemente in ritardo. Non si sa come anche in infradito riesce ad emanare l'eleganza di una modella.
Valeria, findazato piu' assonnato di lei appresso, si presenta per le 9.35, priva di qualsiasi tipo di valigia (lei l'attrezzatura mica ha bisogno di portarla) e sbadigliando come se fossero le 6 del mattino. Già la amo, non ci posso fare nulla. Va a prendere la stagna che risvolta per scoprila piena di acqua, ancora salmastra, da 2 settimane prima. Tira fuori il gav. E' un mares, probabilmente non piu' vecchio di 8-9 anni ma che potrebbe dimostrarne 120. E' passato da nero ad un marroncino tenue e logoro, la cordura ormai liscia per l'usura. Avrà visto l'acqua dolce 3 volte da quando è uscito dalla fabbrica. La amo ovviamente ancora di piu'.
Per le 10 riusciamo finalmente a partire, usciamo al di fuori dei moli del porto e mi rendo immediatamente conto di una cosa: sarà un viaggio agghiacciante. Ci sono onde lunghe alte 1.5-2 metri sui quali il gommone inesorabilmente decolla per poi riatterrare rovinosamente ad intervalli di qualche secondo. Ed io sono seduto in punta. E soffro il mal di mare. Penso che se fossi andato a nuoto dalla foce al promontorio di Portofino piu' o meno vi avrei impiegato lo stesso tempo, ma dopo gli almeno 50-60 minuti di viaggio ormai ci siamo, dobbiamo esssere arrivati... "Reggersi!" ci grida luigi, prendiamo un'onda un po' piu' alta del solito e riatterriamo abbastanza rovinosamente. Luigi: "Tutto bene?" "Sisi tutto ok" "Aspettate... c'è mica in terra la scatoletta coi documenti ed i brevetti?" Panico. "No... guardate tra l'attrezzatura" "Niente quà non c'è nulla Lu" "Sarà caduta fuori bordo durante il salto" "Ok... facciamo un giro qui intorno per vedere se la vediamo galleggiare".
Chiaramente la scatola è trasparente, altrettanto chiaramente gli ulteriori 10 minuti di giro in tondo col gommone danno un colpo di grazia definitivo allo stato del mio labirinto. Arriva il momento in cui so di essere a qualche decina di secondi dal vomitare il mio malessere sull'attrezzatura che ho legata davanti. Non riesco neanche a curarmi minimamente della perdita del brevetto. "Vabbeh... andiamo a fare questa immersione" dice Luigi. Ringrazio dio. Un minuto di barca e siamo nei pressi della grotta "Ragazzi, ho nausea, scendo e mi vesto in acqua". Salto subito, ci prepariamo e scendiamo.
Finalmente la liberazione... sotto non ostante il mare mosso la visibilità è ottima, l'acqua è decisamente piu' calda di un paio di settimane fa e riprendo un minimo di controllo sulla nausea. Subito ho qualche difficoltà a controllare il respiro, ma dopo un pio di minuti passa. Ovviamente nel casino ho dimenticato la torcia in barca.
Scendiamo sulla parete dritti fino a -20 arrivando poi a 38 metri, in un tripudio di corallo rosso che oggi è splendidamente "fiorito", gorgonie, dentici, qualche barracuda e cernie che si lasciano decisamente avvicinare.
Non ero mai stato in questo punto, è veramente bello! Giriamo un po' finchè Valeria trova la grotta, entriamo e complice la mancanza di altri sub passati prima di noi causa mare grosso... e' PIENA di gamberetti. E' meraviglioso! Stiamo li un po' a guardarli imbabolati, poi nel girarmi faccio casino alzando sedimento ed esco. Il computer ci da "già" 2 minuti di deco, tempo di cominciare a risalire un po'. Altri dentici, triglie, cernie, nudibranchi in parte e gorgonie molto belle. Vorrei stare qua per sempre, tanto piu' pensando a cosa mi aspetta una volta risalito. Ma la 15lt è una 15lt, ed andiamo a fare la nostra tappa. Usciamo circa al 40esimo minuto. In superficie starò a fare il morto in acqua una 15ina di minuti, aspettando un gruppo di dive master immersosi con noi ancora sotto, mentre tento di contrastare la nausea. A cui seguirà un viaggio a dir poco straziante. Vedo che tutti mi guardano con comprensione ma in realtà sotto i baffi se la ridono
.
Attracchiamo al molo e non riesco a neanche a toccare la pasta preparata dalle ragazze del Punto... però, che bella questa grotta dei gamberi! Quand'è che ci torno col mare piu' calmo?
Verso le 9.20 iniziano ad arrivare gli altri, ognuno monta la sua attrezzatura. Esce la domanda "dove si va oggi?" "al monte" risponde Luigi "ma non so dove, vediamo un po' quando siam là".
E sia, ormai manca solo LEI, la mia istruttrice da quando ho iniziato l'Open, sirena dall'umorismo dolcemente caustico e perennemente in ritardo. Non si sa come anche in infradito riesce ad emanare l'eleganza di una modella.
Valeria, findazato piu' assonnato di lei appresso, si presenta per le 9.35, priva di qualsiasi tipo di valigia (lei l'attrezzatura mica ha bisogno di portarla) e sbadigliando come se fossero le 6 del mattino. Già la amo, non ci posso fare nulla. Va a prendere la stagna che risvolta per scoprila piena di acqua, ancora salmastra, da 2 settimane prima. Tira fuori il gav. E' un mares, probabilmente non piu' vecchio di 8-9 anni ma che potrebbe dimostrarne 120. E' passato da nero ad un marroncino tenue e logoro, la cordura ormai liscia per l'usura. Avrà visto l'acqua dolce 3 volte da quando è uscito dalla fabbrica. La amo ovviamente ancora di piu'.
Per le 10 riusciamo finalmente a partire, usciamo al di fuori dei moli del porto e mi rendo immediatamente conto di una cosa: sarà un viaggio agghiacciante. Ci sono onde lunghe alte 1.5-2 metri sui quali il gommone inesorabilmente decolla per poi riatterrare rovinosamente ad intervalli di qualche secondo. Ed io sono seduto in punta. E soffro il mal di mare. Penso che se fossi andato a nuoto dalla foce al promontorio di Portofino piu' o meno vi avrei impiegato lo stesso tempo, ma dopo gli almeno 50-60 minuti di viaggio ormai ci siamo, dobbiamo esssere arrivati... "Reggersi!" ci grida luigi, prendiamo un'onda un po' piu' alta del solito e riatterriamo abbastanza rovinosamente. Luigi: "Tutto bene?" "Sisi tutto ok" "Aspettate... c'è mica in terra la scatoletta coi documenti ed i brevetti?" Panico. "No... guardate tra l'attrezzatura" "Niente quà non c'è nulla Lu" "Sarà caduta fuori bordo durante il salto" "Ok... facciamo un giro qui intorno per vedere se la vediamo galleggiare".
Chiaramente la scatola è trasparente, altrettanto chiaramente gli ulteriori 10 minuti di giro in tondo col gommone danno un colpo di grazia definitivo allo stato del mio labirinto. Arriva il momento in cui so di essere a qualche decina di secondi dal vomitare il mio malessere sull'attrezzatura che ho legata davanti. Non riesco neanche a curarmi minimamente della perdita del brevetto. "Vabbeh... andiamo a fare questa immersione" dice Luigi. Ringrazio dio. Un minuto di barca e siamo nei pressi della grotta "Ragazzi, ho nausea, scendo e mi vesto in acqua". Salto subito, ci prepariamo e scendiamo.
Finalmente la liberazione... sotto non ostante il mare mosso la visibilità è ottima, l'acqua è decisamente piu' calda di un paio di settimane fa e riprendo un minimo di controllo sulla nausea. Subito ho qualche difficoltà a controllare il respiro, ma dopo un pio di minuti passa. Ovviamente nel casino ho dimenticato la torcia in barca.
Scendiamo sulla parete dritti fino a -20 arrivando poi a 38 metri, in un tripudio di corallo rosso che oggi è splendidamente "fiorito", gorgonie, dentici, qualche barracuda e cernie che si lasciano decisamente avvicinare.
Non ero mai stato in questo punto, è veramente bello! Giriamo un po' finchè Valeria trova la grotta, entriamo e complice la mancanza di altri sub passati prima di noi causa mare grosso... e' PIENA di gamberetti. E' meraviglioso! Stiamo li un po' a guardarli imbabolati, poi nel girarmi faccio casino alzando sedimento ed esco. Il computer ci da "già" 2 minuti di deco, tempo di cominciare a risalire un po'. Altri dentici, triglie, cernie, nudibranchi in parte e gorgonie molto belle. Vorrei stare qua per sempre, tanto piu' pensando a cosa mi aspetta una volta risalito. Ma la 15lt è una 15lt, ed andiamo a fare la nostra tappa. Usciamo circa al 40esimo minuto. In superficie starò a fare il morto in acqua una 15ina di minuti, aspettando un gruppo di dive master immersosi con noi ancora sotto, mentre tento di contrastare la nausea. A cui seguirà un viaggio a dir poco straziante. Vedo che tutti mi guardano con comprensione ma in realtà sotto i baffi se la ridono
. Attracchiamo al molo e non riesco a neanche a toccare la pasta preparata dalle ragazze del Punto... però, che bella questa grotta dei gamberi! Quand'è che ci torno col mare piu' calmo?
Vale, non sai quanto ti capisco! Quando ti "esprimerai" anche tu nell'erogatore avrai tutto il mio rispetto :P 
Miranda - Torino
Commenta