Arriviamo alla Giannella intorno all'ora di pranzo ed approfittando del sole che rende il clima mite facciamo un paio di passeggiate sulla spiaggia che reca ancora i segni delle mareggiate.
Il mare è calmo e viene quasi voglia di fare un bagno, una signora con un cane cammina con l'acqua alle ginocchia e c'è anche chi si gode una cavalcata sulla spiaggia per il resto deserta.
In mezzo un leggero pranzetto sulla spiaggia: strozzapreti al ragù bianco di polpo, ricciola crostata con verdurine passate alla piastra, tortino di cioccolato caldo.
Verso le 16 arriviamo a Porto Santo Stefano in vista dell'immersione notturna di fine anno allo Scoglio del Corallo, partenza dal porto circa un'oretta dopo.
Giunti sul posto la prima sorpresa è che la visibilità è eccezionale (più o meno come alle isole) e la temperatura dell'acqua consente di avere un ottimo comfort anche con la muta umida.
Ci godiamo quindi le bellezze della secca ricca di antri e pareti sulle quali sono visibili anche rametti di corallo rosso con i polipi bianchi espansi.
Il substrato è ricchissimo: oltre al corallo, gorgonie rosse, gialle, margherite di mare, spugne di tutti i colori, qualche alcionario e l'ottima visibilità esalta questo caledoscopio di colori.
Anche le due grotte che faremo, una molto ampia e piena di vita, un'altra più piccola sono spettacolari, gamberetti, aragoste. Mentre usciamo da quella più grande ci oltrepassa in direzione opposta un grosso gronco in caccia.
Osserviamo anche diversi polpi, murene ed altro pesce.
Ma l'avvistamento più interessante sono state le magnose, prima una di medie proporzioni e poco dopo un'altra gigante, sarà stata sui due chili, del tutto indifferente alla nostra presenza e che solo dopo la nostra insistenza e la luce della torce ha deciso di spostarsi ... di una cinquantina di centimetri.
Tornati in barca uno spuntino e poi a terra dove la temperatura dell'aria è scesa parecchio rispetto al giorno: il termometro della macchina da quella esterna a 5 gradi, brrr, si stava molto meglio in acqua.
Cenone di capodanno in un ristorante tutto per noi organizzato dal diving a base di pesce, vari antipasti, primi ed un'ottima frittura con dolci vari e tombolata con premi in tema offerti da alcuni sponsor.
La mattina dopo, per pochissimi rispetto alla notte prima ma buoni, non poteva mancare la prima immersione dell'anno.
Orario di ritrovo comodo, le 11,15, direzione Argentarola e si conferma l'ottima visibilità della sera prima.
Ci immergiamo quindi sulla punta in un tripudio di grandi gorgonie rosse ed alcionari. Ma quello che stupisce è la quantità di pesce presente: centinaia di grossi saraghi di varie specie, banchi di salpe, dentici e palamiti in caccia, nuvole di castagnole, veramente un bello spettacolo. Sulla punta in tana un gronco gigante dagli strani segni, macchie circolari, sul muso e parte del corpo, sembra un capo indiano tatuato. Qualche aragosta. Anche il substrato è ricchissimo con le spugne multicolori e le margherite di mare. L'ottima visibilità ci consente di avvistare da lontano anche una cernia gigante ferma su un masso che ci farà avvicinare a circa 3 metri prima di scomparire. Poi murene, scorfani, etc. etc.
Riemersi ci godiamo il sole e delle lenticchie con zampone, oltre a frutta e dolci vari.
Immersione nottura di fine anno: prof. max 34.4 metri, tempo 60 minuti, temperatura acqua 16 gradi.
Prima immersione dell'anno: prof. max 42 metri, tempo 60 minuti, temperatura acqua 16 gradi.
Il mare è calmo e viene quasi voglia di fare un bagno, una signora con un cane cammina con l'acqua alle ginocchia e c'è anche chi si gode una cavalcata sulla spiaggia per il resto deserta.
In mezzo un leggero pranzetto sulla spiaggia: strozzapreti al ragù bianco di polpo, ricciola crostata con verdurine passate alla piastra, tortino di cioccolato caldo.
Verso le 16 arriviamo a Porto Santo Stefano in vista dell'immersione notturna di fine anno allo Scoglio del Corallo, partenza dal porto circa un'oretta dopo.
Giunti sul posto la prima sorpresa è che la visibilità è eccezionale (più o meno come alle isole) e la temperatura dell'acqua consente di avere un ottimo comfort anche con la muta umida.
Ci godiamo quindi le bellezze della secca ricca di antri e pareti sulle quali sono visibili anche rametti di corallo rosso con i polipi bianchi espansi.
Il substrato è ricchissimo: oltre al corallo, gorgonie rosse, gialle, margherite di mare, spugne di tutti i colori, qualche alcionario e l'ottima visibilità esalta questo caledoscopio di colori.
Anche le due grotte che faremo, una molto ampia e piena di vita, un'altra più piccola sono spettacolari, gamberetti, aragoste. Mentre usciamo da quella più grande ci oltrepassa in direzione opposta un grosso gronco in caccia.
Osserviamo anche diversi polpi, murene ed altro pesce.
Ma l'avvistamento più interessante sono state le magnose, prima una di medie proporzioni e poco dopo un'altra gigante, sarà stata sui due chili, del tutto indifferente alla nostra presenza e che solo dopo la nostra insistenza e la luce della torce ha deciso di spostarsi ... di una cinquantina di centimetri.
Tornati in barca uno spuntino e poi a terra dove la temperatura dell'aria è scesa parecchio rispetto al giorno: il termometro della macchina da quella esterna a 5 gradi, brrr, si stava molto meglio in acqua.
Cenone di capodanno in un ristorante tutto per noi organizzato dal diving a base di pesce, vari antipasti, primi ed un'ottima frittura con dolci vari e tombolata con premi in tema offerti da alcuni sponsor.
La mattina dopo, per pochissimi rispetto alla notte prima ma buoni, non poteva mancare la prima immersione dell'anno.
Orario di ritrovo comodo, le 11,15, direzione Argentarola e si conferma l'ottima visibilità della sera prima.
Ci immergiamo quindi sulla punta in un tripudio di grandi gorgonie rosse ed alcionari. Ma quello che stupisce è la quantità di pesce presente: centinaia di grossi saraghi di varie specie, banchi di salpe, dentici e palamiti in caccia, nuvole di castagnole, veramente un bello spettacolo. Sulla punta in tana un gronco gigante dagli strani segni, macchie circolari, sul muso e parte del corpo, sembra un capo indiano tatuato. Qualche aragosta. Anche il substrato è ricchissimo con le spugne multicolori e le margherite di mare. L'ottima visibilità ci consente di avvistare da lontano anche una cernia gigante ferma su un masso che ci farà avvicinare a circa 3 metri prima di scomparire. Poi murene, scorfani, etc. etc.
Riemersi ci godiamo il sole e delle lenticchie con zampone, oltre a frutta e dolci vari.
Immersione nottura di fine anno: prof. max 34.4 metri, tempo 60 minuti, temperatura acqua 16 gradi.
Prima immersione dell'anno: prof. max 42 metri, tempo 60 minuti, temperatura acqua 16 gradi.
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