Mostra sul transatlantico Rex.

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http://www.porto.genova.it/speciali/rex/

Oggi ho avuto il piacere di visitare la mostra in oggetto con una guida d'eccezione,il sig. Paolo Piccione.
Ambedue siamo soci dell'AIDMEN,una associazione a scopo culturale dedita allo studio,l'identificazione e la valorizzazione del patrimonio navale mercantile dell'epoca moderna.
Agli interessati (pochi presumo,non essendo in genere i sub appassionati a cose di mare) consiglio una visita,la location è a Palazzo San Giorgio,in Piazza Caricamento (zona Acquario)
In vendita nelle maggiori librerie il catalogo della mostra,da non perdere.
E' alla stregua di quello edito per la mostra su Rubattino nella quale furono esposti i tesori recuperati dal Polluce;una occasione che credo non verra ripetuta.
Anche a questo servono i cataloghi,altrimenti non rimerrebbe nulla di scritto.
Posto in questa sezione in quanto una parte del video proiettato riguarda i resti del Rex xhe giacciono in acque slovene,molte foto d'epoca con testimonianze dei locali che nell'immediato dopoguerra andavano a remi sul relitto per cercare di utilizzare quello che potevano,data la tragica situazione post bellica.

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Grazie per la segnalazione.
La mostra su Rubattino dell'anno scorso era stata Interessante, anche oltre le aspettative.

[cesare]

oggi sono andato.....italia navigazione una sorte di mito nei bambini marinai della mia eta'...ho fatto un imbarco sul galilei dell'i.c.i. , successiva trasformazione dell'italia.....bella mostra, toccante ,per me commovente....mi ricordo ponte doria con attraccate le ciminiere reticolate della michelangelo e della raffaello....mi piacerebbe a genova rivedere le c delle ciminiere dei costa....benche' minate nell'immagine da un ignoranza disarmante, sono un simbolo reale della marineria, il simbolo reale di un'eccellenza genovese e italiana.....

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Con licenza storica,la murata che si vede all'ingresso è di felliniana origine,anche se in realtà il Rex faceva il Nord Atlantico e navigò in Adriatico solo per andare incontro al suo triste destino.

Dialogando con il curatore,è emerso che i reperti originali della nave sono pochissimi in quanto fu svuotata di tutto quello che era asportabile dai tedeschi; quello che si trova in giro è tutta paccottiglia volgarmente falsificata.

Molto interessante anche il lato tecnico relativo alla progettazione e costruzione,per l'epoca era uno scafo al limite della tecnologia; infatti i 35 nodi promessi dalla propaganda di regime non erano tecnicamente raggiungibili.

Il mitico Nastro Azzurro venne conquistato cmq ad una MEDIA strabiliante,oltre 29 nodi; si racconta che i passeggeri,all'oscuro del tentativo di record,protestavano perchè la nave non rallentava malgrado le condizioni di navigazione non ottimali e,una volta arrivati a NY,perchè erano un giono in anticipo,chiedendo il rimborso !

Brilla (come al solito),la totale assenza della Fincantieri come sostenitrice e collaboratrice della mostra,mentre fa bella mostra di se il trofeo legato al Nastro Azzurro,gentilmente prestato da una compagnia di navigazione del Nord Europa,attuale detentrice del primato.

Appena lo trovo,compro il catalogo,se è all'altezza di quello su Rubattino e il tesoro del Polluce,è da collezione.