L'allarme degli esperti: tartarughe marine a rischio estinzione in pochi anni
Sono preoccupanti i dati sulle catture accidentali di tartarughe marine da parte dei pescatori professionali nel Mediterraneo, e in particolare nel Canale di Sicilia.
I dati emergono dal corposo lavoro dello staff tecnico-scientifico del progetto comunitario Life Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale e che sono oggetto, tra gli altri, di una pubblicazione dellIstituto di scienze marine del Cnr di Ancona, ente capofila del progetto, che insieme agli altri partner, e tra questi il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sta portando avanti le attività tecniche e di divulgazione finalizzate alla limitazione delle catture accidentali di qusta specie inserita nella Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione dalla Iucn.
Le stime ottenute dallazione del Tartalife sembrano delineare una situazione ben più allarmante rispetto a quanto si ritenesse in passato.
"Gli eventi di cattura riportati per la sola area del Canale di Sicilia nel 2014 - fa sapere il Libero Consorzio - sono circa 4500.
La quasi totalità delle catture accidentali è dovuta alla pesca a strascico (2839 catture) e alla pesca con i palangari (1188), mentre risulta inferiore linterazione con le reti da posta.
Nel Canale di Sicilia è, dunque, linterazione con i palangari il fattore di rischio più importante, con stime inferiori solo allarea Ionica e allarea meridionale del Tirreno.
È verosimile, quindi, che tra 700 e 1200 tartarughe possano morire ogni anno nel solo Canale di Sicilia per gli effetti della pesca".
Sono preoccupanti i dati sulle catture accidentali di tartarughe marine da parte dei pescatori professionali nel Mediterraneo, e in particolare nel Canale di Sicilia.
I dati emergono dal corposo lavoro dello staff tecnico-scientifico del progetto comunitario Life Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale e che sono oggetto, tra gli altri, di una pubblicazione dellIstituto di scienze marine del Cnr di Ancona, ente capofila del progetto, che insieme agli altri partner, e tra questi il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sta portando avanti le attività tecniche e di divulgazione finalizzate alla limitazione delle catture accidentali di qusta specie inserita nella Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione dalla Iucn.
Le stime ottenute dallazione del Tartalife sembrano delineare una situazione ben più allarmante rispetto a quanto si ritenesse in passato.
"Gli eventi di cattura riportati per la sola area del Canale di Sicilia nel 2014 - fa sapere il Libero Consorzio - sono circa 4500.
La quasi totalità delle catture accidentali è dovuta alla pesca a strascico (2839 catture) e alla pesca con i palangari (1188), mentre risulta inferiore linterazione con le reti da posta.
Nel Canale di Sicilia è, dunque, linterazione con i palangari il fattore di rischio più importante, con stime inferiori solo allarea Ionica e allarea meridionale del Tirreno.
È verosimile, quindi, che tra 700 e 1200 tartarughe possano morire ogni anno nel solo Canale di Sicilia per gli effetti della pesca".