Traffico oloturie, sequestri e indagati: 7 pescherecci sequestrati

[Tonnetto]

[https://www.facebook.com/guardiacostiera/] Razzia di oloturie, depredati i fondali protetti del Salento: 7 pescherecci sequestrati nel corso di un’operazione congiunta della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza; responsabili denunciati per inquinamento ambientale. Le indagini, delegate dalla Procura della Repubblica di Lecce, erano scaturite da un sequestro operato dai militari della Capitaneria di porto di Gallipoli, che nel dicembre del 2015 avevano rinvenuto un grosso quantitativo di oloturie su un autoarticolato fermato per un controllo. La conseguente attività investigativa, condotta dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza, ha portato alla luce un traffico illecito di vaste dimensioni verso i mercati orientali, e ha consentito di individuare i responsabili materiali delle razzie in mare: una flotta di sette pescherecci che depredavano i fondali salentini, sequestrati su disposizione dell’autorità giudiziaria, per evitare il protrarsi dell’abuso. L’ipotesi di reato contestata, a carico dei nove soggetti indagati, è quella di inquinamento ambientale: un’assoluta novità che deriva dall’analisi di uno studio del CNR-IAMC acquisito dagli inquirenti, secondo il quale l’asportazione di ingenti quantità di oloturie – organismi “detritivori” che ingeriscono sedimenti per nutrirsi di batteri e microorganismi patogeni in essi presenti – può configurare un concreto pericolo per la conservazione dell’ecosistema marino.

Notizia ANSA: http://www.ansa.it/puglia/notizie/20...c31a2422b.html

[nello]

Genova, 18 nov. (askanews) - La Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane di Genova hanno rinvenuto e sequestrato 235 chili di cetrioli di mare essiccati all'interno di un'auto appena sbarcata nel porto del capoluogo ligure da una traghetto proveniente da Tangeri in Marocco. Alla responsabile del traffico, una cittadina cinese, è stata contestata una sanzione amministrativa per contrabbando.
I cetrioli di mare, detti anche oloturie, sono un ingrediente molto ricercato della cucina orientale, dove sono considerati una vera e propria prelibatezza. Il prelievo in estremo oriente è talmente intenso che le oloturie si stanno esaurendo e il Mar Mediterraneo si sta rivelando una proficua area alternativa di rifornimento.
Il loro crescente sfruttamento potrebbe però provocare gravi squilibri alla biodiversità marina e mettere a rischio anche la sicurezza alimentare perché sono organismi filtratori che possono assorbire virus, batteri, biotossine e metalli pesanti.