Prima pinna per apnea in piscina

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  • Prima pinna per apnea in piscina

    Ragazzi buongiorno,

    cosa devo guardare in una pinna per iniziare ad allenarmi in piscina?

    come al solito quella che mi piace di più e in cui sto più comodo?

    o devo guardare lunghezza larghezza e durezza?

    una cosa del genere http://www.planetsub.it/subacquea-ap...11586/51207/sc ??

    mille grazie

  • #2
    Re: Prima pinna per apnea in piscina

    Originariamente inviato da fracas
    Ragazzi buongiorno,

    cosa devo guardare in una pinna per iniziare ad allenarmi in piscina?

    come al solito quella che mi piace di più e in cui sto più comodo?

    o devo guardare lunghezza larghezza e durezza?

    una cosa del genere http://www.planetsub.it/subacquea-ap...11586/51207/sc ??

    mille grazie
    Ciao Fracas,
    cosa necessita per allenarsi in piscina (presumo e do per scontato in apnea ) ?

    Prima di tutto un minimo di cultura relativa all'apnea stessa, sapere, per esempio cosa sono i tempi dell'apnea, sapere come è strutturata la ventilazione, avere ben chiaro cos'è la sincope per apnea protratta, sono solo alcuni argomenti che renderebbero sicuramente più consapevole l'allenamento che andrai a fare.

    Ovviamente io non ti conosco, potresti saperne molto di più, non prendere le mie parole come una polemica, se quanto ho detto lo hai valutato bene, come non detto, consideralo un commento per tutti quelli che leggono

    Ovviamente l'aver accennato ad argomenti teorici implica che comunque l'allenamento in apnea presenta dei pericoli, ragion per cui ti necessita non solo una piscina (cosa non scontata dato che normalmente non consentono di effettuare apnea) ma anche una struttura logistica composta anche da persone che sia in grado di assisterti durante i tuoi allenamenti, non tanto dal punto di vista tecnico (che pure è importante) ma soprattutto per la sicurezza.

    Se unisci tutti questi punti (probabilmente lo hai fatto) hai modo comunque di chiedere e magari anche di provare varie pinne.

    Con questa premessa.

    Le pinne d'apnea richiedono una buona tecnica per arrivare a ottimizzare il potenziale che possono esprimere.

    Due cenni sulla tecnica.
    La pinna d'apnea deve essere curvata fino a un certo punto ottimale.
    Formata la curva corretta queste pinne raggiungono il massimo effetto.
    Se la curva non arriva al punto giusto si perde in prestazioni.

    Ma non solo.
    Le due pinne - nello sforbiciare - formano due archi uguali e simmetrici che si incrociano.
    La simmetria è fondamentale in quanto determina la risultante del vettore di spinta.
    Se simmetrica è in linea con il subacqueo, se non è simmetrica il vettore non è allineato e il subacqueo deve correggere la postura per andare dritto e cosi facendo le prestazioni si abbassano (oltre ad aumentare l'attrito di avanzamento).

    Posto un esempio di pinneggiata asimmetrica.
    https://www.youtube.com/watch?v=uJo34na6qCs

    Ora, con questa infarinata (sommaria) sulla tecnica vediamo le caratteristiche di una buona pinna.

    Mi rifaccio a questo articolo che trovo carino e centrato - secondo me - sulla tua domanda.

    http://www.apneamagazine.com/attrezz...a-le-pinne-363

    Riporto il seguente passaggio:
    "Le pinne non sono affatto il motore, perché il motore è rappresentato dalle gambe. Le pinne servono solo per convertire il moto delle gambe, proprio come l’elica di un motoscafo o quella di un aereo convertono l’energia del motore in energia cinetica che fa avanzare il mezzo. Quindi non esistono pinne più o meno potenti, ma pinne più o meno efficienti"

    La lunghezza delle pale non è vincolante a uno standard preciso ci sono pinne d'apnea più o meno lunghe e la scelta è personale e in base a quanto s'intende fare.
    Il concetto di base è pinna lunga più resa (forse poi spiego il perché) ma anche più ingombro, pinna più corta meno ingombro ma anche meno resa, si possono trovare dei compromessi aumentando la larghezza della pala per compensare la minor lunghezza.

    Non è tanto la lunghezza della pala di una pinna d'apnea a determinare la resa ma la sua "durezza".

    Se la pinna è dura (rigida) in teoria spinge di più ma ......... (ed è qui l'inghippo) ....... spinge di più a parità di una pinna morbida solo e solo se riusciamo a curvarla fino al punto di resa massima.
    Per curvare una pala rigida dobbiamo avere gambe molto ma molto allenate forti.

    Senza contare che, anche se siamo allenati, una pala rigida ci stanca più velocemente e quando siamo stanchi non riusciamo più a curvarla e spesso cambiamo il modo di pinneggiare iniziando a fare la "bicicletta" ossia piegando il ginocchio oltre il dovuto e cosi facendo scarichiamo la pala che non spinge più.

    In conclusione più la pala è lunga più sposta acqua più tende a stancare, più la pala è rigida maggiore forza trasmette all'acqua spostata ma richiede maggiore sforzo muscolare.

    Il mio consiglio è quello di comprare pale morbide - le più morbide.

    La pala morbida rende e allo stesso tempo non ci affatica, ci permette di imparare la tecnica corretta.
    In fase di allenamento dove si lavora nel tempo è importante la pala morbida, non solo, non affaticandoci, ci permette di protrarre nel tempo l'allenamento ma essendo morbida ci permette più facilmente d'imparare ed eseguire correttamente la pinneggiata.

    Se sei all'inizio è inutile andare su pale costose (vedi pale in carbonio) prendi una pinna d'apnea morbida.

    In genere nel carbonio la durezza è espressa con un numero 20 o 25 sono pale morbide, 30 medie, 40 dure.
    Oppure si usano le lettere S - M - H (soft - medium - hard)

    Le pale meno costose seguono un codice colore Grigio chiaro morbide - verdi medie - nere dure.

    Quanto ho scritto sul modo di identificare la durezza è solo a titolo puramente esemplificativo (potrei essere stato inesatto, impreciso) vorrei solo portare la tua attenzione sul fatto che le pale hanno una loro durezza e che questa viene in qualche modo (vedi esempi fatti) espressa.

    Posto il seguente articolo come ulteriore approfondimento:

    http://www.ilovepescasub.com/pesca-s...ture-le-pinne/

    Da cui estrapolo il seguente passaggio:

    "Se l’individuo in questione ha una massa superiore alla media, oppure possiede una muscolatura più adatta a sforzi intensi, potrebbe sicuramente scegliere di utilizzare delle pale più dure trovandone beneficio. Inoltre nel caso della pesca profonda la pala più dura si presta meglio allo stacco dal fondo (momento importantissimo della risalita) ed in generale alla pinneggiata verticale. Ne parleremo meglio in merito alla pesca profonda. Qui voglio solo ricordare che in tal caso la pinneggiata si concentra nei primi metri della discesa e per metà della risalita perchè nel resto dell’immersione si tende a sfruttare l’inerzia del movimento.

    Per chi comincia è sicuramente consigliata una pala morbida. Non dimenticate che ci vuole un bel po’ di allenamento per abituare la gamba a sforzi intensi e prolungati."


    e ancora:

    "CONSIDERAZIONE
    Ricordatevi che in acqua ciò che più contrasta il movimento è l’attrito viscoso. Per aumentare la velocità, quindi, è sempre meglio ottimizzare l’idrodinamica piuttosto che aumentare la spinta. Per questo reputo più importante un buon lavoro sulla tecnica piuttosto che una grossa spesa sui materiali.
    "

    Le pinne che hai postato potrebbero andare bene in quanto scrivono:
    http://www.planetsub.it/subacquea-ap...11586/51207/sc
    "particolarmente indicata per chi ama la pinna morbida ma molto reattiva per la pesca di media profondità e per lunghi spostamenti in superficie"

    Devi vedere se la scarpetta (non sono tutte uguali) va bene, se ti ci trovi bene.

    Il seguente articolo è solo per curiosità, per capire cosa si può nascondere dietro una scarpetta per pinne d'apnea.
    http://www.pescasublog.it/accessori/...e-delle-pinne/

    Provare le pinne non è cosa scontata.
    Le pinne d'apnea non si dovrebbero usare a piede nudo ma sempre con un calzino di neoprene.

    Quale spessore utilizzare ?
    In genere si usa il 3 mm ma d'inverno anche il 5 mm.

    Se tu le usi solo in piscina meglio il 3 mm, quelle volte che le userai con il 5 mm saranno leggermente più strette ........
    Qui entra la sensibilità personale.
    Se con il 3 mm sono giuste fin quasi strette il 5 mm non va bene.
    Se con il 5 mm sono giuste (leggermente abbondanti) con il 3 mm sono "noiose" troppo larghe.

    Come tutte le cose devi provarle.

    Questo è quanto posso dirti io, spero di averti fornito del materiale su cui ragionare in base alle tue esigenze.


    Cordialmente
    Rana

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    • #3
      Re: Prima pinna per apnea in piscina

      Originariamente inviato da fracas
      Ragazzi buongiorno,

      cosa devo guardare in una pinna per iniziare ad allenarmi in piscina?

      come al solito quella che mi piace di più e in cui sto più comodo?

      o devo guardare lunghezza larghezza e durezza?

      una cosa del genere http://www.planetsub.it/subacquea-ap...11586/51207/sc ??

      mille grazie
      Non sono riuscito a leggere tutto quanto ha scritto Rana, non perché non sia interessante, ma per la mia limitata capacità di concentrazione.
      Comunque se ti vuoi allenare per fare apnea senza ombra di dubbio è meglio fare un corso, durante il quale capirai meglio quale pala ti si adatta meglio. Se invece vuoi fare solo un po' di nuoto pinnato le pinne Mares che hai visto possono andare bene. Ricorda che il numero delle scarpette Razor prevede l'utilizzo con un calzino da 3 mm.


      Fabrizio

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      • #4
        Re: Prima pinna per apnea in piscina

        Originariamente inviato da RANA
        Originariamente inviato da fracas
        Ragazzi buongiorno,

        cosa devo guardare in una pinna per iniziare ad allenarmi in piscina?

        come al solito quella che mi piace di più e in cui sto più comodo?

        o devo guardare lunghezza larghezza e durezza?

        una cosa del genere http://www.planetsub.it/subacquea-ap...11586/51207/sc ??

        mille grazie
        Ciao Fracas,
        cosa necessita per allenarsi in piscina (presumo e do per scontato in apnea ) ?

        Prima di tutto un minimo di cultura relativa all'apnea stessa, sapere, per esempio cosa sono i tempi dell'apnea, sapere come è strutturata la ventilazione, avere ben chiaro cos'è la sincope per apnea protratta, sono solo alcuni argomenti che renderebbero sicuramente più consapevole l'allenamento che andrai a fare.

        Ovviamente io non ti conosco, potresti saperne molto di più, non prendere le mie parole come una polemica, se quanto ho detto lo hai valutato bene, come non detto, consideralo un commento per tutti quelli che leggono

        Ovviamente l'aver accennato ad argomenti teorici implica che comunque l'allenamento in apnea presenta dei pericoli, ragion per cui ti necessita non solo una piscina (cosa non scontata dato che normalmente non consentono di effettuare apnea) ma anche una struttura logistica composta anche da persone che sia in grado di assisterti durante i tuoi allenamenti, non tanto dal punto di vista tecnico (che pure è importante) ma soprattutto per la sicurezza.

        Se unisci tutti questi punti (probabilmente lo hai fatto) hai modo comunque di chiedere e magari anche di provare varie pinne.

        Con questa premessa.

        Le pinne d'apnea richiedono una buona tecnica per arrivare a ottimizzare il potenziale che possono esprimere.

        Due cenni sulla tecnica.
        La pinna d'apnea deve essere curvata fino a un certo punto ottimale.
        Formata la curva corretta queste pinne raggiungono il massimo effetto.
        Se la curva non arriva al punto giusto si perde in prestazioni.

        Ma non solo.
        Le due pinne - nello sforbiciare - formano due archi uguali e simmetrici che si incrociano.
        La simmetria è fondamentale in quanto determina la risultante del vettore di spinta.
        Se simmetrica è in linea con il subacqueo, se non è simmetrica il vettore non è allineato e il subacqueo deve correggere la postura per andare dritto e cosi facendo le prestazioni si abbassano (oltre ad aumentare l'attrito di avanzamento).

        Posto un esempio di pinneggiata asimmetrica.
        https://www.youtube.com/watch?v=uJo34na6qCs

        Ora, con questa infarinata (sommaria) sulla tecnica vediamo le caratteristiche di una buona pinna.

        Mi rifaccio a questo articolo che trovo carino e centrato - secondo me - sulla tua domanda.

        http://www.apneamagazine.com/attrezz...a-le-pinne-363

        Riporto il seguente passaggio:
        "Le pinne non sono affatto il motore, perché il motore è rappresentato dalle gambe. Le pinne servono solo per convertire il moto delle gambe, proprio come l’elica di un motoscafo o quella di un aereo convertono l’energia del motore in energia cinetica che fa avanzare il mezzo. Quindi non esistono pinne più o meno potenti, ma pinne più o meno efficienti"

        La lunghezza delle pale non è vincolante a uno standard preciso ci sono pinne d'apnea più o meno lunghe e la scelta è personale e in base a quanto s'intende fare.
        Il concetto di base è pinna lunga più resa (forse poi spiego il perché) ma anche più ingombro, pinna più corta meno ingombro ma anche meno resa, si possono trovare dei compromessi aumentando la larghezza della pala per compensare la minor lunghezza.

        Non è tanto la lunghezza della pala di una pinna d'apnea a determinare la resa ma la sua "durezza".

        Se la pinna è dura (rigida) in teoria spinge di più ma ......... (ed è qui l'inghippo) ....... spinge di più a parità di una pinna morbida solo e solo se riusciamo a curvarla fino al punto di resa massima.
        Per curvare una pala rigida dobbiamo avere gambe molto ma molto allenate forti.

        Senza contare che, anche se siamo allenati, una pala rigida ci stanca più velocemente e quando siamo stanchi non riusciamo più a curvarla e spesso cambiamo il modo di pinneggiare iniziando a fare la "bicicletta" ossia piegando il ginocchio oltre il dovuto e cosi facendo scarichiamo la pala che non spinge più.

        In conclusione più la pala è lunga più sposta acqua più tende a stancare, più la pala è rigida maggiore forza trasmette all'acqua spostata ma richiede maggiore sforzo muscolare.

        Il mio consiglio è quello di comprare pale morbide - le più morbide.

        La pala morbida rende e allo stesso tempo non ci affatica, ci permette di imparare la tecnica corretta.
        In fase di allenamento dove si lavora nel tempo è importante la pala morbida, non solo, non affaticandoci, ci permette di protrarre nel tempo l'allenamento ma essendo morbida ci permette più facilmente d'imparare ed eseguire correttamente la pinneggiata.

        Se sei all'inizio è inutile andare su pale costose (vedi pale in carbonio) prendi una pinna d'apnea morbida.

        In genere nel carbonio la durezza è espressa con un numero 20 o 25 sono pale morbide, 30 medie, 40 dure.
        Oppure si usano le lettere S - M - H (soft - medium - hard)

        Le pale meno costose seguono un codice colore Grigio chiaro morbide - verdi medie - nere dure.

        Quanto ho scritto sul modo di identificare la durezza è solo a titolo puramente esemplificativo (potrei essere stato inesatto, impreciso) vorrei solo portare la tua attenzione sul fatto che le pale hanno una loro durezza e che questa viene in qualche modo (vedi esempi fatti) espressa.

        Posto il seguente articolo come ulteriore approfondimento:

        http://www.ilovepescasub.com/pesca-s...ture-le-pinne/

        Da cui estrapolo il seguente passaggio:

        "Se l’individuo in questione ha una massa superiore alla media, oppure possiede una muscolatura più adatta a sforzi intensi, potrebbe sicuramente scegliere di utilizzare delle pale più dure trovandone beneficio. Inoltre nel caso della pesca profonda la pala più dura si presta meglio allo stacco dal fondo (momento importantissimo della risalita) ed in generale alla pinneggiata verticale. Ne parleremo meglio in merito alla pesca profonda. Qui voglio solo ricordare che in tal caso la pinneggiata si concentra nei primi metri della discesa e per metà della risalita perchè nel resto dell’immersione si tende a sfruttare l’inerzia del movimento.

        Per chi comincia è sicuramente consigliata una pala morbida. Non dimenticate che ci vuole un bel po’ di allenamento per abituare la gamba a sforzi intensi e prolungati."


        e ancora:

        "CONSIDERAZIONE
        Ricordatevi che in acqua ciò che più contrasta il movimento è l’attrito viscoso. Per aumentare la velocità, quindi, è sempre meglio ottimizzare l’idrodinamica piuttosto che aumentare la spinta. Per questo reputo più importante un buon lavoro sulla tecnica piuttosto che una grossa spesa sui materiali.
        "

        Le pinne che hai postato potrebbero andare bene in quanto scrivono:
        http://www.planetsub.it/subacquea-ap...11586/51207/sc
        "particolarmente indicata per chi ama la pinna morbida ma molto reattiva per la pesca di media profondità e per lunghi spostamenti in superficie"

        Devi vedere se la scarpetta (non sono tutte uguali) va bene, se ti ci trovi bene.

        Il seguente articolo è solo per curiosità, per capire cosa si può nascondere dietro una scarpetta per pinne d'apnea.
        http://www.pescasublog.it/accessori/...e-delle-pinne/

        Provare le pinne non è cosa scontata.
        Le pinne d'apnea non si dovrebbero usare a piede nudo ma sempre con un calzino di neoprene.

        Quale spessore utilizzare ?
        In genere si usa il 3 mm ma d'inverno anche il 5 mm.

        Se tu le usi solo in piscina meglio il 3 mm, quelle volte che le userai con il 5 mm saranno leggermente più strette ........
        Qui entra la sensibilità personale.
        Se con il 3 mm sono giuste fin quasi strette il 5 mm non va bene.
        Se con il 5 mm sono giuste (leggermente abbondanti) con il 3 mm sono "noiose" troppo larghe.

        Come tutte le cose devi provarle.

        Questo è quanto posso dirti io, spero di averti fornito del materiale su cui ragionare in base alle tue esigenze.


        Cordialmente
        Rana
        Rana io invece ti ho letto tutto e ti ringrazio

        Feci due anni fa un corso che completai con tanto di esame per la parte teorica, ma nella pratica mi fermai alla piscina con le apnee a rana con della statica e con delle tecniche di respirazione con l'aiuto del pranayama, ma non lo finii per incompatibilità con l'istruttore.

        Ora ho trovato un scuola che permette anche allenamenti singoli non per forza all'interno di un corso emi piacerebbe rincominciare un po' con loro.

        Mi hanno fatto provare delle salvimar in carbonio che con il 3mm mi erano leggermente strette, che mi hanno però subito dato belle sensazioni, ma volevo una pinna più easy.

        Grazie vi farò sapere la mia scelta

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        • #5
          Eccomi ala fine ho comprato una pinna omer morbida di facile gestione anche economica è molto comoda ðŸ˜ðŸ˜€ðŸ˜‡

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