Apnea ed ipnosi, che ne pensate?

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  • Apnea ed ipnosi, che ne pensate?

    Un paio di giorni fa sono incappato in un programma TV in cui ad una "persona comune" (non un apneista, né un subacqueo o nuotatore abituale) veniva richiesto di fare dell'apnea statica in piscina, prima e dopo una seduta di ipnosi. Dopo la seduta di ipnosi il tempo di apnea è più che raddoppiato, passando da 53sec. a 2min. 11sec.

    Cosa pensate di tale pratica? Sapete se e quanto sia diffusa?

    Personalmente mi sembra un modo efficace per superare il primo "scoglio psicologico" di questa attività.
    Saverio Cannilla
    Essere moderatore di un forum di subacquea NON significa essere un subacqueo esperto. Traete le vostre conclusioni.

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  • #2
    Re: Apnea ed ipnosi, che ne pensate?

    Originariamente inviato da secan
    Un paio di giorni fa sono incappato in un programma TV in cui ad una "persona comune" (non un apneista, né un subacqueo o nuotatore abituale) veniva richiesto di fare dell'apnea statica in piscina, prima e dopo una seduta di ipnosi. Dopo la seduta di ipnosi il tempo di apnea è più che raddoppiato, passando da 53sec. a 2min. 11sec.

    Cosa pensate di tale pratica? Sapete se e quanto sia diffusa?

    Personalmente mi sembra un modo efficace per superare il primo "scoglio psicologico" di questa attività.
    Ciao Secan,
    è la prima volta che sento l'associare l'ipnosi con l'apnea.

    Io sono molto scettico sull'esperimento che hai descritto.
    Non che non ci credo, ci mancherebbe, ma sono tendenzialmente diffidente nei riguardi dell'ipnosi che considero una metodica i cui fondamenti scientifici non sono del tutto "certi".

    Innanzitutto chiediamoci cosa intendiamo per "ipnosi" ????

    Se per ipnosi intendiamo la capacità di una persona di aprire - con specifiche tecniche - un "canale" di "dialogo" con l'inconscio di ognuno di noi e poi - tramite questa via - immettere delle nozioni, schemi o ordini tali per cui poi il soggetto una volta cosciente riesce a recuperare e padroneggiare una disciplina come l'apnea - io non ci credo e sono, e rimango, molto scettico a riguardo.

    Se, al contrario, per ipnosi intendiamo una nostra proiezione mentale che manifesta effetti sul nostro corpo in questo caso - secondo me - con il termine "ipnosi" s'intendono tutte quelle tecniche di auto controllo e rilassamento come la "visualizzazione" che vengono comunemente usate non solo nell'apnea ma anche nelle arti marziali e in molti altri sport.
    In questo caso io non la chiamerei "ipnosi" ma capisco che - per esempio: molte tecniche di rilassamento possono essere "viste" come forme di autoipnosi.
    Tutto questo non è una novità ma la normalità già si fa e si usa.
    Per esempio lo yoga, il training autogeno - sono esempi di tecniche che fanno ormai parte integrante del mondo dell'apnea e la cui pratica può essere vista come una forma di auto ipnosi o estraneazione dall'ambiente circostante per trovare una propria concentrazione.

    L'apnea (soprattutto quella statica) richiede un grande lavoro mentale.
    Il fisico è si importante ma senza la capacità di controllare la mente nell'apnea non si va da nessuna parte.
    Per esempio: non vedrete mai battere un record da un cultore del "bodybuilding" perché l'ipertrofismo muscolare nell'apnea si trasforma in un consumo basale maggiore (il fatto di avere una massa muscolare grossa anche se non si "usa" comporta un maggior consumo di ossigeno solo per il fatto di essere viva).
    Prima viene il lavoro mentale, poi quello fisico in termini d'importanza nell'apnea - questo è stato il più grande insegnamento che ci ha lasciato "Jacques Mayol" il padre dell'apnea moderna - non più fisica ma mentale.

    Una persona che non ha nessuna esperienza nell'apnea è una persona che mediamente fa una serie di grossolani errori - anche e soprattutto nel modo mentale di affrontare la prova in apnea - chi non la conosce reagisce "male" a tutta quella serie di sintomi che comporta l'accumulo della CO2 .
    Tutto questo lo limita fortemente.

    Se si prende questo soggetto e gli si spiega, cosa proverà, come lo proverà e due semplici tecniche di rilassamento questo soggetto affronterà l'apnea molto meglio e i tempi di colpo si alzano.

    Io vedo mediamente (lo dico per esperienza con i miei allievi) un raddoppio dei tempi ma io non ipnotizzo nessuno (ci mancherebbe) fornisco solo le informazioni che permettono al soggetto di non fare determinati grossi errori e questo di colpo innalza la performance non c'è nulla di "metafisico".

    Non ci credete?
    Ripetete l'esperimento con una persona che non sa nulla di apnea.
    Misurate i tempi di una statica e dopo fornitegli le seguenti semplici nozioni:

    1) Inizialmente starai bene poi sentirai il desiderio di respirare e poi ancora il tuo corpo cercherà di forzarti a repirare con contrazioni muscolari.
    2) Cerca nel periodo in cui stai bene e non senti il desiderio di respirare di rilassarti completamente.
    3) Visualizzate con la mente il vostro corpo e immaginalo rosso e immagina una linea che dai piedi sale, ogni muscolo che tocca lo rilassa e quando il muscolo è rilassato immaginalo blu.
    3) Quando l'apnea vi stimola a respirare rispondete alle eventuali contrazioni con il rilassamento, cercando di rilassare la contrazione.
    4) Tenete sotto controllo le spalle e il collo perché sono le zone dove facilmente andiamo in contrazione muscolare.

    Come puoi vedere sono semplici tecniche ma che funzionano.
    Proiezioni mentali che aiutano a prendere consapevolezza del proprio corpo - che di colpo innalzano i tempi dell'apnea statica.

    Quello che tu hai descritto secondo me è stato presentato un po faziosamente per cercare il sensazionalismo che termini come "ipnotismo" richiama ma secondo me non c'è nulla di "parapsicologico" ma quanto di più normale possa esserci.


    Cordialmente
    Rana

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    • #3
      Ciao Rana,
      sull'ipnosi credo ci sia un po di confusione: molte persone sentono parlare di ipnosi e pensano al "mago" del circo che ti fa abbaiare come un cane o starnazzare come una gallina... ma l'ipnosi è, ormai da diversi anni, utilizzata con successo in ambito psicologico e medico (terapia del dolore).

      Quello che è stato fatto nel programma ed a cui mi riferivo io non è "infondere la conoscenza" in una persona ma utilizzare l'ipnosi per creare un condizionamento tale da associare una pratica di per sé "sgradevole" (trattenere il fiato per un periodo di tempo relativamente lungo non è naturale ed il corpo e la mente si "ribellano") ad immagini e suggestioni "positive".
      In pratica, credo che sia la stessa cosa che gli apneisti fanno normalmente con le tecniche di respirazione e meditazione, solo che è etero-indotta.

      La mia domanda verte proprio su questo punto, l'etero-induzione di quello stato di tranquillità che l'apneista solitamente cerca da sé: pensate che possa essere uno strumento valido, all'inizio? Si? No? Dipende? Perché?

      Come già detto, io credo che possa essere un grosso aiuto per superare quel primo momento del "non ce la potrò mai fare". Poi, un volta superato quel che si credeva essere il proprio limite, si instaura un atteggiamento più rilassato e positivo per cui diventa più facile progredire.
      Almeno questo è quel che credo da non apneista (ma molto affascinato da tale attività).


      Saverio
      Saverio Cannilla
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      • #4
        Originariamente inviato da secan
        Ciao Rana,
        sull'ipnosi credo ci sia un po di confusione: molte persone sentono parlare di ipnosi e pensano al "mago" del circo che ti fa abbaiare come un cane o starnazzare come una gallina... ma l'ipnosi è, ormai da diversi anni, utilizzata con successo in ambito psicologico e medico (terapia del dolore).

        Quello che è stato fatto nel programma ed a cui mi riferivo io non è "infondere la conoscenza" in una persona ma utilizzare l'ipnosi per creare un condizionamento tale da associare una pratica di per sé "sgradevole" (trattenere il fiato per un periodo di tempo relativamente lungo non è naturale ed il corpo e la mente si "ribellano") ad immagini e suggestioni "positive".
        In pratica, credo che sia la stessa cosa che gli apneisti fanno normalmente con le tecniche di respirazione e meditazione, solo che è etero-indotta.

        La mia domanda verte proprio su questo punto, l'etero-induzione di quello stato di tranquillità che l'apneista solitamente cerca da sé: pensate che possa essere uno strumento valido, all'inizio? Si? No? Dipende? Perché?

        Come già detto, io credo che possa essere un grosso aiuto per superare quel primo momento del "non ce la potrò mai fare". Poi, un volta superato quel che si credeva essere il proprio limite, si instaura un atteggiamento più rilassato e positivo per cui diventa più facile progredire.
        Almeno questo è quel che credo da non apneista (ma molto affascinato da tale attività).


        Saverio
        Ciao Secan,
        ora penso di aver capito l'oggetto della discussione.

        Io non ho esperienza circa l'ipnosi ragion per cui qualsiasi risposta io ti dia non avrebbe alcun fondamento.

        Mi permetto di invitarti a una riflessione.
        Per me tutta la subacquea - sia in apnea che con le bombole - è un percorso di consapevolezza di se stessi.

        La consapevolezza è per me un elemento imprescindibile è la condizione senza della quale nulla ha senso.

        Mi chiedo e ti chiedo ???

        Nei condizionamenti creati con l'ipnosi - come da te definiti:
        Originariamente inviato da secan
        l'ipnosi per creare un condizionamento tale da associare una pratica di per sé "sgradevole" (trattenere il fiato per un periodo di tempo relativamente lungo non è naturale ed il corpo e la mente si "ribellano") ad immagini e suggestioni "positive".
        quanta consapevolezza nel soggetto condizionato c'è ????

        Secondo me, da come immagino - uso proprio il termine immaginare per mettere in evidenza che sto ipotizzando cose che possono essere vere come non vere senza nessun fondamento legato ad esperienze - in si ha il condizionamento senza consapevolezza e questo - se vero - è concettualmente sbagliato.

        Per questo motivo - sempre se fondato ma io non ho ne la conoscenza ne l'esperienza per dirlo - secondo me l'ipnosi non è una tecnica che porta vantaggi nell'apnea perché scavalca quei meccanismi che creano consapevolezza.

        In poche parole si può arrivare al risultato ma .... non percorrendo la "strada" ma scavalcandola con le tecniche di condizionamento indotto ..... potrebbe non generarsi quella necessaria consapevolezza senza della quale tutto perde di significato.



        Cordialmente
        Rana

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        • #5
          Credo che, in questo caso, la consapevolezza la si crei proprio con il superamento del limite.

          Mi spiego meglio: attraverso l'ipnosi superi il limite, a quel punto ti rendi conto (consapevolezza) che quel limite non era fisico, come credevi, ma solo psicologico.
          Questa nuova consapevolezza, insieme alla fiducia creata dal superamento del limite, diventano la base di partenza del percorso di auto-formazione a cui fai riferimento tu.

          Quindi non l'ipnosi come "doping psicologico" (passami il termine, è solo per intendersi) ma come aiuto all'inizio dell'attività o nei momenti di crisi per superare ostacoli e blocchi psicologici.
          Blocchi che, una volta superati, si affronteranno comunque... ma farlo "dall'altro lato" potrebbe essere più facile: gli ostacoli tendono ad "essere più piccoli", una volta superati.
          Saverio Cannilla
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          • #6
            Originariamente inviato da secan
            Credo che, in questo caso, la consapevolezza la si crei proprio con il superamento del limite.

            Mi spiego meglio: attraverso l'ipnosi superi il limite, a quel punto ti rendi conto (consapevolezza) che quel limite non era fisico, come credevi, ma solo psicologico.
            Questa nuova consapevolezza, insieme alla fiducia creata dal superamento del limite, diventano la base di partenza del percorso di auto-formazione a cui fai riferimento tu.

            Quindi non l'ipnosi come "doping psicologico" (passami il termine, è solo per intendersi) ma come aiuto all'inizio dell'attività o nei momenti di crisi per superare ostacoli e blocchi psicologici.
            Blocchi che, una volta superati, si affronteranno comunque... ma farlo "dall'altro lato" potrebbe essere più facile: gli ostacoli tendono ad "essere più piccoli", una volta superati.
            Ciao Secan,
            penso di aver compreso il tuo punto di vista.

            Il tuo discorso ha una concatenazione logica a cui io non ho argomenti da opporre anche se rimango scettico nella pratica.

            Inoltre mi chiedo come si potrebbe gestire "l'ipnosi" ?
            In poche parole: non si potrebbe gestire - non è una tecnica alla portata del "laico" ma richiede competenze specifiche.

            Prova a immaginare che l'ipnosi sia un "farmaco" che inibisce queste specifiche sensazioni negative permettendoti come dici tu di vivere l'esperienza e cosi facendo rendere consapevole il fare.

            Faccio da cavia:
            assumo il farmaco, vivo la pratica, la rendo "consapevole", ... tutto Ok ma ho ancora dei dubbi che si legano alla prova successiva - quando vado a ripetere l'esperienza - senza farmaco.
            Mi chiedo la consapevolezza acquisita è tale da rimanere inalterata anche senza l'azione del farmaco ???

            Io a questa domanda non so rispondere.
            Se si hai ragione tu e potrebbe sicuramente essere una tecnica utile pur con tutti i limiti di una tecnica molto difficile da padroneggiare e quindi da concedimi il termine per capirci "somministrare".

            Io sono portato a pensare a quei subacquei che vengono portati più profondi (oltre il loro limite).
            L'immersione va bene e loro fanno e vivono l'esperienza magari dei - 50 metri ma il fatto di avere fatto un o enne immersioni a -50 metri - sempre accompagnati da chi consapevole li "guida" - paradossalmente impedisce o rallenta il loro percorso di consapevolezza.

            Mi chiedo la consapevolezza è data dal raggiungimento dello scopo o dal percorso che ti porta allo scopo ???

            Io amo dire che ci sono i subacquei che sono stati portati a quelle quote e subacquei che sono consapevoli a quelle quote.


            Cordialmente
            Rana

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            • #7
              io credo che non sia una grande novita' l'ipnosi e apnea
              nel senso che la quasi totalita' di apneisti , compresi i pescasub, prima di scendere in mare fanno della "meditazione", ripercorrono dei loro schemi mentali.magari schemi mentali indotti con sedute di ipnosi fatte precedentemente.
              si risce cosi ad abassare il ritmo cardiaco e a raggiungere un tal rilassamento psichico molto difficile da raggiungere in condizioni normali.
              si usa il trainig autogeno immaginativo ad esempio , come tecnica di rilassamento.
              io pratico pescasub a livello molto basso. se devo fare uscite lunghe anche io cerco di rilassare mente e corpo facendo del trainign autogeno , rilassaremento della psiche mediante visualizazzioni mentali di determinati schemi .devo dire che funziona.

              per rana : tu prova a fare ipnosi e poi vedi : )
              IL LATO OSCURO DEL DIVING:
              CHE L'AZOTO SIA CON VOI

              FREEDOM FOR THE BANNED

              mdd un' apostrofo rosa tra le parole m'embolizzo

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              • #8
                Originariamente inviato da scubamaniac
                io credo che non sia una grande novita' l'ipnosi e apnea
                nel senso che la quasi totalita' di apneisti , compresi i pescasub, prima di scendere in mare fanno della "meditazione", ripercorrono dei loro schemi mentali.magari schemi mentali indotti con sedute di ipnosi fatte precedentemente.
                si risce cosi ad abassare il ritmo cardiaco e a raggiungere un tal rilassamento psichico molto difficile da raggiungere in condizioni normali.
                si usa il trainig autogeno immaginativo ad esempio , come tecnica di rilassamento.
                io pratico pescasub a livello molto basso. se devo fare uscite lunghe anche io cerco di rilassare mente e corpo facendo del trainign autogeno , rilassaremento della psiche mediante visualizazzioni mentali di determinati schemi .devo dire che funziona.
                Ciao Scubamaniac,
                da parte mia non discuto quanto hai scritto anzi lo condivido ma a me sembra che Secan non si stia riferendo a questo aspetto dell'apnea quando parla d'ipnosi.

                Per capire Secan per me è fondamentale questo passaggio:
                Originariamente inviato da secan
                utilizzare l'ipnosi per creare un condizionamento tale da associare una pratica di per sé "sgradevole" (trattenere il fiato per un periodo di tempo relativamente lungo non è naturale ed il corpo e la mente si "ribellano") ad immagini e suggestioni "positive".
                In pratica, credo che sia la stessa cosa che gli apneisti fanno normalmente con le tecniche di respirazione e meditazione, solo che è etero-indotta.
                In poche parole mi pare di capire:
                se ci si trova di fronte a un soggetto particolarmente ansioso nell'elemento acqua.
                Un soggetto che percepisce l'apnea in modo conflittuale tale per cui l'apnea induce sensazioni sgradevoli può essere di aiuto l'ipnosi indotta dall'esterno come diciamo "calmante" emotivo e cosi facendo metterlo nelle condizioni di affrontare l'apnea e nel far ciò fare esperienza e con l'esperienza vincere i suoi timori.

                Su quest'uso dell'ipnosi io non escludo che potrebbe essere un approccio utile forse per qualche soggetto ma non la considero una strada percorribile per i motivi che ho esposto - ovviamente sono solo mie elucubrazioni dato che io non conosco ne ho esperienza di ipnosi.

                Originariamente inviato da scubamaniac
                per rana : tu prova a fare ipnosi e poi vedi : )
                guarda i miei occhi ......... quando schioccherò le dita ti risveglierai e .......



                Io parto dal concetto che ancestralmente l'uomo è un essere acquatico.
                L'elemento acqua non trasmette sensazioni negative e l'apnea non è una cosa contro natura dato che il nostro corpo è progettato per fare apnea nell'elemento acqua (pensate ai riflessi d'immersione).
                ll problema sono i condizionamenti che la vita ci ha imposto.
                Il bambino nasce e sa fare istintivamente l'apnea in acqua a bocca aperta senza allagare i polmoni anzi con espressioni decisamente gioiose.
                Questa naturale predisposizione del bambino dura per i primi mesi di vita poi pian pianino viene persa.
                Questo per dire che non è vero che l'apnea sia contro natura - l'uomo terrestre la vede tale ma non è cosi.
                Per questo secondo me - anche ammettendo che l'ipnosi possa aiutare in tal senso - io trovo che sia più corretto un percorso più consapevole in cui l'allievo con le conoscenze e il giusto addestramento può recuperare la sua natura acquatica.

                Per Secan: Rileggendo quanto hai scritto a me sembra che tu parti dal concetto che l'apnea è di per se una pratica contro natura, se cosi è (se ho inteso erroneamente ti chiedo scusa), io trovo che pensare all'apnea partendo da questa considerazione sia quanto di più errato.
                Io parto da posizioni opposte alle tue.
                Io parto con l'essere convinto che l'apnea correttamente eseguita è nella nostra natura di esseri umani.


                Cordialmente
                Rana

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                • #9
                  per me l'ipnosi puo' aiutare a dare una certa tranquillita' e perdita di ansia
                  nel senso che con l'ipnoisi vai a toccare delle parti del subconscio che in uno stato vigile non sai nemmono di avere
                  io ci credo a ste cose
                  IL LATO OSCURO DEL DIVING:
                  CHE L'AZOTO SIA CON VOI

                  FREEDOM FOR THE BANNED

                  mdd un' apostrofo rosa tra le parole m'embolizzo

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                  • #10
                    Originariamente inviato da scubamaniac
                    per me l'ipnosi puo' aiutare a dare una certa tranquillita' e perdita di ansia
                    nel senso che con l'ipnoisi vai a toccare delle parti del subconscio che in uno stato vigile non sai nemmono di avere
                    io ci credo a ste cose
                    Ciao Scubanamiac,
                    io sono tendenzialmente "agnostico" nei confronti dell'ipnosi nel senso che non conoscendo non posso ne credere ne smentire quindi non sono nelle condizioni di dire nulla.

                    Premesso questo accetto il tuo punto di vista e lo rispetto ma non solo, mi da modo di esprimere un concetto che io trovo interessante.

                    Non ho termini appropriati, quindi scusa il mio maccheronico modo di esprimermi.
                    Ammesso che sia cosi (e probabilmente è cosi) "ravanale" forma dialettale per dire rovistare - nel subconscio altrui non penso sia un'attività semplice ne priva di controindicazioni se chi propone queste pratiche non è un addetto della psicologia.
                    Per cui ammesso anche che possa costituire l'ipnosi un mezzo di consapevolezza non penso si possa applicare facilmente - anzi la difficoltà intrinseca di andare a toccare certe "corde dell'emotività" fa si che sia una tecnica i cui potenziali rischi possano essere superiori agli asseriti vantaggi.

                    Ovviamente ciò è solo un mio pensiero del tutto opinabile.
                    Mi piacerebbe sapere se c'è nel forum qualche esperto di psicologia quale è la sua opinione in merito.


                    Cordialmente
                    Rana

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                    • #11
                      Originariamente inviato da scubamaniac
                      per me l'ipnosi puo' aiutare a dare una certa tranquillita' e perdita di ansia
                      nel senso che con l'ipnoisi vai a toccare delle parti del subconscio che in uno stato vigile non sai nemmono di avere
                      io ci credo a ste cose
                      Mah, io mi ricordo che l'ipnotizzatore che ti aveva fatto immedesimare in Darth Vader aveva detto "... e al tre ti sveglierai e tornerai normale".
                      E invece ....

                      Secondo me l'ipnosi è trooooooppo pericolosa.

                      Commenta


                      • #12
                        dai boa ...non buttiamola in vacca sempre
                        io parlo serio

                        anzi prova a leggere questo
                        http://nuke.ipnosimoderna.it/IPNOTER...0/Default.aspx

                        l'ipnosi non e' sim sala bim
                        dai su fa il serio
                        IL LATO OSCURO DEL DIVING:
                        CHE L'AZOTO SIA CON VOI

                        FREEDOM FOR THE BANNED

                        mdd un' apostrofo rosa tra le parole m'embolizzo

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                        • #13
                          Originariamente inviato da RANA
                          In poche parole mi pare di capire:
                          se ci si trova di fronte a un soggetto particolarmente ansioso nell'elemento acqua.
                          Non necessariamente un soggetto particolarmente ansioso e non a suo agio in acqua.
                          Sensazioni come la fame d'aria o le contrazioni diaframmatiche sono oggettivamente sgradevoli... ed e'semplicemente naturale volersi sottrarre ad una sensazione sgradevole, no?
                          Saverio Cannilla
                          Essere moderatore di un forum di subacquea NON significa essere un subacqueo esperto. Traete le vostre conclusioni.

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                          • #14
                            Originariamente inviato da secan
                            Originariamente inviato da RANA
                            In poche parole mi pare di capire:
                            se ci si trova di fronte a un soggetto particolarmente ansioso nell'elemento acqua.
                            Non necessariamente un soggetto particolarmente ansioso e non a suo agio in acqua.
                            Sensazioni come la fame d'aria o le contrazioni diaframmatiche sono oggettivamente sgradevoli... ed e'semplicemente naturale volersi sottrarre ad una sensazione sgradevole, no?
                            No!
                            Secan qui non concordo.

                            Ogni attività sportiva comporta delle sensazioni “sgradevoli” fosse anche solo la percezione della stanchezza.

                            Nell’apnea è di fondamentale importanza imparare a “leggere” i messaggi del nostro corpo necessari e fondamentali per capire cosa sta avvenendo dentro di noi.
                            Senza questi messaggi saremmo inconsapevoli della nostra apnea – non sapremmo dare una “misura” al nostro “fare” con ovvie e pericolose conseguenze.

                            Fino a quando il discorso “ipnosi” è limitato al controllo dell’ansia e del disagio in acqua di soggetti che - per vissuto - hanno un patologico timore dell’elemento acqua pur con tutti i dubbi che ho già espresso – primo fra tutti la difficoltà di andare a toccare la sfera emotiva di un soggetto - il discorso può avere una sua logica.

                            Al contrario un uso dell’ipnosi per attenuare i messaggi fisici (fosse anche nel renderli più piacevoli e cosi facendo attenuarne ovviamente anche la percezione o la nostra capacità di prestare attenzione o anche la loro semplice incisività su di noi ) che il nostro corpo ci induce durante la varie fasi dell’apnea mi vede del tutto contrario.

                            Sarebbe come voler utilizzare l’ipnosi per attenuare la sensazione gradevole di stanchezza di un atleta per spingerlo oltre il suo limite fisico.
                            Sarebbe come togliere la percezione della paura in quello che si fa.

                            Come ho già detto l’apnea e la subacquea, per me, sono e devono rimanere percorsi di consapevolezza - senza la consapevolezza non si sta costruendo nulla salvo percorrere quelle che io considero pericolose “scorciatoie”.
                            Mi vene in mente una frase di “Jacques Mayol” circa l’iperventilazione che ha come effetti principali ritardare ed abbassare la percezione dei segnali del nostro corpo:
                            iperventilare è come barare con se stessi
                            Allo stesso modo per me un tale uso dell’ipnosi (ammesso e non concesso che sia possibile) è come “barare” con se stessi.

                            Trovo più corretto ammettere semplicemente: a me non piace l’apnea.
                            Se al contrario si ha la passione per questa disciplina si deve accettare anche tutti i "segnali" che questa comporta.

                            Nello Yoga che sicuramente è una pratica di consapevolezza di se stessi si impara per prima cosa ad “accettare” - accettare il momento e le sensazioni che il nostro corpo ci da.

                            Allo stesso modo io penso che chi inizia un percorso formativo nell'apnea deve imparare ad “accettare” le sue sensazioni sia quelle belle (perché l’apnea non è solo segnali di allarme che ci spingono a riprendere a ventilare) ma anche e soprattutto quelle - non dico brutte - ma meno piacevoli che hanno l’importate funzione di renderci consapevole del nostro “fare”.

                            In conclusione se un soggetto non ama le contrazioni diaframmatiche o non sopporta il senso di costrizione che la fame d’aria induce durante l’apnea - io non trovo corretto arrovellarsi il cervello per trovare alternativi sistemi come l’ipnosi per indurre il piacere di questa disciplina ma semplicemente accettare che all’allievo non piace l’apnea.
                            Al fatto che l’apnea possa non piacere non c’è soluzione - tanto meno l’ipnosi.


                            Cordialmente
                            Rana

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                            • #15
                              Originariamente inviato da secan
                              Originariamente inviato da RANA
                              In poche parole mi pare di capire:
                              se ci si trova di fronte a un soggetto particolarmente ansioso nell'elemento acqua.
                              Non necessariamente un soggetto particolarmente ansioso e non a suo agio in acqua.
                              Sensazioni come la fame d'aria o le contrazioni diaframmatiche sono oggettivamente sgradevoli... ed e'semplicemente naturale volersi sottrarre ad una sensazione sgradevole, no?
                              Sono concorde con RANA (sono riuscito a leggere tutta la sua risposta): io di ipnosi so 'na sega, ma le sensazioni sgradevoli, come le chiami tu, sono dei segnali fondamentali per chi fa apnea consapevole (cioè, non a pene di bracco). Sin dai primi corsi di apnea ti si insegna a leggere i segnali che ti invia il tuo corpo, e a modificare i tuoi comportamenti sulla base di questa conoscenza. Peraltro non so chi ti ha detto che siano sensazioni sgradevoli: per me sono espressioni fisiche tanto quanto lo sbadiglio ed il rutto.

                              La ricerca di sensazioni positive, per prolungare l'apnea, non significa "fregare" il tuo metabolismo: serve solo per renderti massimamente rilassato, per consumare di meno.

                              La tua impostazioni invece equipara l'ipnosi alla droga: mi faccio di LSD (non nel senso di Massimiliano) e poi ho sensazioni bellissime sott'acqua, peccato che magari non riemergo.

                              Morale: vuoi fare apnea? Verifica se hai le capacitá e poi decidi. Fare l'apneista a tutti i costi è da bischero.

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