Rana sub, chiedo consigli.

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  • Rana sub, chiedo consigli.

    Buon giorno, sono nuovo del forum e volevo un consiglio, è uan settimana che cerco su itnernet ma no ntrovo nulla..Insomma, io sono un dilettante, sto provando a migliorare nel nuoto, mi affascina la rana sub, premetto che non ho nessuna voglia d rischiare nulla, solo imparare e con calma! La cosa che non riesco a capire, è se facendo rana sub, anche solo pochi metri, non prentendo molto, voglio solo fare la giusta tenica, devo svuotare i polmoni, per rimanere almeno un metro, grosso modo sotto il livello dell'acqua in piscina, o tenerli pieni... Tenendoli pieni, ritorno a galla molto presto.. Quindi ho chiesto a un sub mio amico, mi ha consigliato di imparare a dedermi nella piscina, nel fondo, espirando completamente, e poi quando ho preso possesso della dinamica, nuotare a rana, svuotando i polmoni, come imparato, dovrei rimanere facilmente a meta prfondita di piscina, circa e andare avanti qualche metro.. Insomma, i polomoni li devo svuotare o riempire? Grazie per la risposta..

  • #2
    Re: Rana sub, chiedo consigli.

    Originariamente inviato da Enrico63
    Buon giorno, sono nuovo del forum e volevo un consiglio, è uan settimana che cerco su itnernet ma no ntrovo nulla..Insomma, io sono un dilettante, sto provando a migliorare nel nuoto, mi affascina la rana sub, premetto che non ho nessuna voglia d rischiare nulla, solo imparare e con calma! La cosa che non riesco a capire, è se facendo rana sub, anche solo pochi metri, non prentendo molto, voglio solo fare la giusta tenica, devo svuotare i polmoni, per rimanere almeno un metro, grosso modo sotto il livello dell'acqua in piscina, o tenerli pieni... Tenendoli pieni, ritorno a galla molto presto.. Quindi ho chiesto a un sub mio amico, mi ha consigliato di imparare a dedermi nella piscina, nel fondo, espirando completamente, e poi quando ho preso possesso della dinamica, nuotare a rana, svuotando i polmoni, come imparato, dovrei rimanere facilmente a meta prfondita di piscina, circa e andare avanti qualche metro.. Insomma, i polomoni li devo svuotare o riempire? Grazie per la risposta..

    Ciao Enrico63,
    provo a rispondere alla tua domanda.

    L'assetto di un corpo umano nell'acqua per la sola contrapposizione della spinta di Archimede contro il peso stesso del corpo mediamente ha due risultati: positivo a polmoni pieni, negativo a polmoni vuoti.

    Salvo eccezioni dove per particolare abbondanza di adipe il corpo rimane tendenzialmente positivo.

    Tutto ciò vale in statica senza movimento.

    Se al contrario ci muoviamo il discorso cambia perché il corpo si comporta come un ala di aereo e crea portanza sia positiva, sia negativa.

    Se mi muovo posso anche se sono negativo galleggiare oppure posso sprofondare anche se sono positivo.

    Nella rana subacquea - in dinamica - l'assetto è solo una questione di postura in cui la testa assumere il ruolo di timone.
    Il problema di affiorare durante la rana subacquea è un problema di tecnica, non la esegui correttamente e ti fermi, nei momenti in cui sei fermo affiori.
    Migliora la tecnica rendila fluida nei movimenti e vedrai che ti basterà muovere a piacere la testa per nuotare alla profondità voluta.

    Premesso questo, se ragioniamo in un ottica di agonismo, si dice che nella dinamica (apnea subacquea in orizzontale) si dovrebbe riempire i polmoni non al massimo ma fino, circa, 80% del volume massimo (la percentuale è solamente indicativa).
    Questo perché:
    Primo si riduce la spinta positiva che comunque assorbe parte dell'energia all'avanzamento ciò va a vantaggio della distanza percorsa e se si è in gara anche 1 metro può fare la differenza.

    Secondo perché riempiendo i polmoni al massimo si crea tensione nella muscolatura preposta alla respirazione e questo non va bene perché equivale a un maggiore sforzo ergo consumo.
    Per questo stesso motivo anche nell’apnea statica non si caricano i polmoni al massimo, la tensione muscolare che si crea è più svantaggiosa della piccola frazione d’aria a cui si deve rinunciare.

    Si deve riempire i polmoni al massimo solo nell’apnea profonda dove la tensione muscolare scompare per effetto dell’aumentata pressione dovuta alla profondità che per effetto della legge di Boyle riduce il volume nei polmoni e di conseguenza allenta le tensioni muscolari.


    Nella speranza si esserti stato di aiuto e di non aver detto troppe cavolate (nel qual caso ben venga qualsiasi rettifica).


    Cordialmente
    Rana

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    • #3
      GRazie

      Grazie, finalmente ho le idee più chiare, è stato molto esauriente.
      Terrò informati sui progressi ed eventuali problemi, ( sono autodidatta)
      buona giornata!!!

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      • #4
        Posso aggiungere che questo esercizio, per riuscire in tutte le sue tecniche componenti, va scomposto. Prima si cura il tuffo e si cerca di arrivare almeno fino a 7 mt di distanza, sfruttando la spinta e la giusta posizione (testa tra le braccia guardando il pavimento, glutei serrati e punte dei piedi tese). Poi una volta trovata la quota bisogna curare le passate (gambe e braccia alternate) e le raccolte. Fondamentali le pause tra una passata e l' altra, cioè aspettare che la spinta finisca
        "Marco ho rotto lo spool!"
        "Per forza lo hai comprato dai cinesi" (cit.mgs)

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        • #5
          Originariamente inviato da abyss_72
          Posso aggiungere che questo esercizio, per riuscire in tutte le sue tecniche componenti, va scomposto. Prima si cura il tuffo e si cerca di arrivare almeno fino a 7 mt di distanza, sfruttando la spinta e la giusta posizione (testa tra le braccia guardando il pavimento, glutei serrati e punte dei piedi tese). Poi una volta trovata la quota bisogna curare le passate (gambe e braccia alternate) e le raccolte. Fondamentali le pause tra una passata e l' altra, cioè aspettare che la spinta finisca
          descrizione da manuale direi.... anzi... da programma didattico
          ahahaahahahahah (cit.)

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          • #6
            News

            Appena rientrato dalle ferie, buongiorno a tutti!! Grazie per la partecipazione al forum, molto interessanti tutti i commenti, vi aggiorno sul mio andamento, insomma, riesco a fare 25 metri in apnea ( cioè senza respirare), con una discreta tecnica ( vista dai video, specie quello del record italiano 75 metri, una tra i tanti) non riesco ancora a stare sotto il pelo dell'acqua di almeno un paio di metri, come inizio, penso un paio di metri sia non male, ma rimango si in apnea, ma a filo d'acqua. Mi fa rabbia per cosi dire vedere i bambini in vasca andare sotto come se nulla fosse e io appena qualche secondo, ma riuscirò, se avete altri consigli da dare, grazie e buona giornata.

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            • #7
              news

              Bene, la piscina delle ferie era di acqua di mare e per questo avevo molta difficoltàè a immergermi, ma nella piscina di acqua dolce, vado giu con facilità , solo rimango per pochi secondi, mancanza di allenamento, e devo migliorare lo stile, tuttavia, lo scoglio psicologico è rotto e penso di migliorare settimana per settimana. Trovo che mi rimane piu facile rimanere a fondo con i polmoni vuoti che mezzi pieni, salvo poui per la risalita, è piu difficile poichè la mancanza di aria è piu difficoltosa, ( una volta stavo dando una inspirazione d'acqua...
              buona giornata

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              • #8
                news

                Ciao!
                Rendo noto che riesco finalmente a sedermi in fondo piscina, a fare mezza vasca a rana sub, per poi iniziare a risalire, purtroppo.. ma mi sa che ho compreso il problema.. ciao
                Enrico

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                • #9
                  Re: news

                  Originariamente inviato da Enrico63
                  ma mi sa che ho compreso il problema..
                  E quale è?
                  "Marco ho rotto lo spool!"
                  "Per forza lo hai comprato dai cinesi" (cit.mgs)

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                  • #10
                    Re: news

                    Originariamente inviato da abyss_72
                    Originariamente inviato da Enrico63
                    ma mi sa che ho compreso il problema..
                    E quale è?
                    Devo dire che rispondere non è semplice, non vado per praticità ma molo per intuito, mi accorgo che centra molto la condizione psicologica di rapporto con l'acqua, almeno per me che ho imparato a nuotare da un anno ( senza istruttore) ci sono dei momenti che salgo in superfice legato a stati mentali piuttosto che a posture, stati che probabilmente modificano la postura senza che me ne accorga, basta un pensiero, o che so.. vedere la metà o il fine corsa, ops..risalgo. il problema quindi, dopo aver imparato le tecniche base, è la confidenza con l'acqua e senza schemi rigidi, ma trovando da se, il proprio miglior modo di fare rana sub, senza uscire dai canoni, credo che ognuno di noi abbia un modo a lui piu congeniale, in piccole diversità. Ovviamente anche la muscolatura e l'allenamento hanno la propria parte, ma " sentire scivolare l'acqua" e sapere mantenere una propria motilità e sensibilità vale molto più di chili di muscoli, oltre alla rilassatezza muscolare e postulare, e quindi mentale, che da oltre a tutto anche una minor fatica cardiaca, il cuore batte meno in fretta, la necessita dell'ossigeno quindi diminuisce, e anche divertente, fatto con calma, senza fretta di arrivare, ma sapere il proprio limite, senza strafare e mantenendo una calma, il divertimento e il paicere di fare. PEro dicevo, appunto è difficile spiegare, diciamo che bisogna sentirsi a proprio agio.. ecco in una parola.
                    Ciao

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                    • #11
                      Re: news

                      Originariamente inviato da Enrico63
                      Originariamente inviato da abyss_72
                      Originariamente inviato da Enrico63
                      ma mi sa che ho compreso il problema..
                      E quale è?
                      Devo dire che rispondere non è semplice, non vado per praticità ma molo per intuito, mi accorgo che centra molto la condizione psicologica di rapporto con l'acqua, almeno per me che ho imparato a nuotare da un anno ( senza istruttore) ci sono dei momenti che salgo in superfice legato a stati mentali piuttosto che a posture, stati che probabilmente modificano la postura senza che me ne accorga, basta un pensiero, o che so.. vedere la metà o il fine corsa, ops..risalgo. il problema quindi, dopo aver imparato le tecniche base, è la confidenza con l'acqua e senza schemi rigidi, ma trovando da se, il proprio miglior modo di fare rana sub, senza uscire dai canoni, credo che ognuno di noi abbia un modo a lui piu congeniale, in piccole diversità. Ovviamente anche la muscolatura e l'allenamento hanno la propria parte, ma " sentire scivolare l'acqua" e sapere mantenere una propria motilità e sensibilità vale molto più di chili di muscoli, oltre alla rilassatezza muscolare e postulare, e quindi mentale, che da oltre a tutto anche una minor fatica cardiaca, il cuore batte meno in fretta, la necessita dell'ossigeno quindi diminuisce, e anche divertente, fatto con calma, senza fretta di arrivare, ma sapere il proprio limite, senza strafare e mantenendo una calma, il divertimento e il paicere di fare. PEro dicevo, appunto è difficile spiegare, diciamo che bisogna sentirsi a proprio agio.. ecco in una parola.
                      Ciao
                      Ciao Enrico63,
                      permettimi di farti i complimenti per il percorso di consapevolezza che stai facendo e permettimi di farli anche al tuo istruttore per come ti propone l'apnea.

                      Si è vero - non è semplice scrivere di aspetti che si legano alla percezione di un proprio stato ossia descrivere un emozione.
                      Questo aspetto rende difficile anche insegnare l'apnea - l'istruttore di apnea può solo proporre un percorso nella speranza che l'allievo stesso, percorrendolo, capisca le proprie emozioni e il proprio stato che in quanto tale solo lui può percepire.

                      In tal senso aiuta molto la tecnica di visualizzazione in cui andiamo con la mente a immaginare (visualizzare) i movimenti sott'acqua e il nostro stato.
                      Scrivere è un modo di visualizzare - quindi un modo di capire.

                      Tieni presente che l'aver imparato da un anno a nuotare da solo, se da un lato ti fa molto onore, dall'altro devi tenere presente che la tua tecnica di nuoto inevitabilmente è lacunosa (non ti offendere) questo non ti agevola.

                      Condivido quello che hai detto che ognuno ha un suo modo congeniale di adattarsi alla situazione ma tieni presente che la tecnica corretta è una.
                      Se la capacità di percepirti nell'elemento acqua, se la capacità di controllarti è soggettiva la tecnica no, la rana subacquea non è soggettiva.
                      Spesso in chi personalizza non solo la capacità di percepirsi ma anche la tecnica finisce per far suoi degli errori che paradossalmente percepisce come necessari ma che in realtà limitano l'efficacia.

                      Per cui il mio consiglio per quello che può valere (finalizzato a migliorare) è quello di farti guardare in continuazione dal tuo istruttore e chiedergli se la tecnica che metti in pratica è corretta, come per esempio, il movimento della gambata, come la bracciata, come recuperi le braccia e le gambe ecc. ecc.

                      A mano a mano che fai tua la tecnica e che impari a percepirti noterai che sempre di meno i tuoi stati emotivi incideranno sul risultato.

                      Ora sei all'inizio e ti devi concentrare molto per eseguire in sincronia dei movimenti che non sono ancora tuoi ma che stai già percependo tanto che esegui quello che prima non riuscivi a fare.
                      A mano a mano che gli schemi motori li fai tuoi a livello inconscio con il continuo allenamento con il continuare a "scriverli" a livello inconscio impegnerai sempre meno energie in termini di "conscia attenzione" - questo ti permetterà di controllare anche i tuoi stati emotivi impedendo che questi possano sottrarre attenzione.

                      In bocca al lupo.


                      Cordialmente
                      Rana

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                      • #12
                        Re: news

                        Originariamente inviato da RANA
                        Originariamente inviato da Enrico63
                        Originariamente inviato da abyss_72
                        Originariamente inviato da Enrico63
                        ma mi sa che ho compreso il problema..
                        E quale è?
                        Devo dire che rispondere non è semplice, non vado per praticità ma molo per intuito, mi accorgo che centra molto la condizione psicologica di rapporto con l'acqua, almeno per me che ho imparato a nuotare da un anno ( senza istruttore) ci sono dei momenti che salgo in superfice legato a stati mentali piuttosto che a posture, stati che probabilmente modificano la postura senza che me ne accorga, basta un pensiero, o che so.. vedere la metà o il fine corsa, ops..risalgo. il problema quindi, dopo aver imparato le tecniche base, è la confidenza con l'acqua e senza schemi rigidi, ma trovando da se, il proprio miglior modo di fare rana sub, senza uscire dai canoni, credo che ognuno di noi abbia un modo a lui piu congeniale, in piccole diversità. Ovviamente anche la muscolatura e l'allenamento hanno la propria parte, ma " sentire scivolare l'acqua" e sapere mantenere una propria motilità e sensibilità vale molto più di chili di muscoli, oltre alla rilassatezza muscolare e postulare, e quindi mentale, che da oltre a tutto anche una minor fatica cardiaca, il cuore batte meno in fretta, la necessita dell'ossigeno quindi diminuisce, e anche divertente, fatto con calma, senza fretta di arrivare, ma sapere il proprio limite, senza strafare e mantenendo una calma, il divertimento e il paicere di fare. PEro dicevo, appunto è difficile spiegare, diciamo che bisogna sentirsi a proprio agio.. ecco in una parola.
                        Ciao
                        Ciao Enrico63,
                        permettimi di farti i complimenti per il percorso di consapevolezza che stai facendo e permettimi di farli anche al tuo istruttore per come ti propone l'apnea.

                        Si è vero - non è semplice scrivere di aspetti che si legano alla percezione di un proprio stato ossia descrivere un emozione.
                        Questo aspetto rende difficile anche insegnare l'apnea - l'istruttore di apnea può solo proporre un percorso nella speranza che l'allievo stesso, percorrendolo, capisca le proprie emozioni e il proprio stato che in quanto tale solo lui può percepire.

                        In tal senso aiuta molto la tecnica di visualizzazione in cui andiamo con la mente a immaginare (visualizzare) i movimenti sott'acqua e il nostro stato.
                        Scrivere è un modo di visualizzare - quindi un modo di capire.

                        Tieni presente che l'aver imparato da un anno a nuotare da solo, se da un lato ti fa molto onore, dall'altro devi tenere presente che la tua tecnica di nuoto inevitabilmente è lacunosa (non ti offendere) questo non ti agevola.

                        Condivido quello che hai detto che ognuno ha un suo modo congeniale di adattarsi alla situazione ma tieni presente che la tecnica corretta è una.
                        Se la capacità di percepirti nell'elemento acqua, se la capacità di controllarti è soggettiva la tecnica no, la rana subacquea non è soggettiva.
                        Spesso in chi personalizza non solo la capacità di percepirsi ma anche la tecnica finisce per far suoi degli errori che paradossalmente percepisce come necessari ma che in realtà limitano l'efficacia.

                        Per cui il mio consiglio per quello che può valere (finalizzato a migliorare) è quello di farti guardare in continuazione dal tuo istruttore e chiedergli se la tecnica che metti in pratica è corretta, come per esempio, il movimento della gambata, come la bracciata, come recuperi le braccia e le gambe ecc. ecc.

                        A mano a mano che fai tua la tecnica e che impari a percepirti noterai che sempre di meno i tuoi stati emotivi incideranno sul risultato.

                        Ora sei all'inizio e ti devi concentrare molto per eseguire in sincronia dei movimenti che non sono ancora tuoi ma che stai già percependo tanto che esegui quello che prima non riuscivi a fare.
                        A mano a mano che gli schemi motori li fai tuoi a livello inconscio con il continuo allenamento con il continuare a "scriverli" a livello inconscio impegnerai sempre meno energie in termini di "conscia attenzione" - questo ti permetterà di controllare anche i tuoi stati emotivi impedendo che questi possano sottrarre attenzione.

                        In bocca al lupo.


                        Cordialmente
                        Rana
                        Vi terrò informati, grazie!

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                        • #13
                          Sì, la corretta condizione psicologica colma le lacune fisiche e muscolari che nell' apnea non sono così importanti. Ti sei accorto da solo che se durante l esercizio pensi alla distanza da coprire, difficilmente la raggiungi. Insistiti nel scomporre l' esercizio. importantissimo è sfruttare la forza propulsiva di ogni passata, quindi rimani fermo e aspetta che questa si esaurisca perché sfrutti l inerzia
                          "Marco ho rotto lo spool!"
                          "Per forza lo hai comprato dai cinesi" (cit.mgs)

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                          • #14
                            Rana & Abyss .... ti hanno già detto praticamente tutto , ma comunque
                            aggiungo ( in quanto è un problema che ho avuto per anni anche io ) che
                            molto spesso i 3 problemi di tecnica più diffusi sono :

                            a) scarsa efficacia della rana gambe :
                            questo porta ad aumentare il numero di passate braccia , facendoti consumare di più ed inoltre la scarsa spinta durante il recupero delle braccia ti fa' riemergere.

                            b)passata di braccia non corretta
                            molto spesso si tende a fare la passata di braccia in asse con il corpo , in realtà nella rana subacquea la bracciata va' data leggermente angolata all'indietro in modo tale che ci sia anche una leggera spinta verso il basso.

                            c) posizione della testa verso l'alto :
                            come ti ha detto rana , la testa va' usata come un timone , pertanto concentrati a tenere il mento "appicicato" al torace e vedrai la notevole differenza che ne deriva.

                            Inoltre se percorri in orizzontale il fondo della piscina ( non so se mi sono spiegato cioè non in verticale verso il fondo ) tieniti il più possibile a contatto con il fondo.


                            **** FIPSAS / CMAS
                            NX2 DIVER

                            Commenta


                            • #15
                              Ho notato, meglio scordato un ulteriore problema: la piscina dove vado è molto bella, poca gente, ma non ho modo di fare respirazione adeguata perchè non ci sono i bordi alti per poggiare i piedi, quindi devo continuamente , mentre cerco di rilassarmi e respirare in maniera adeguata, respirazione completa yoga per intenderci, darmi spinta con la punta dei piedi, oppure tenermi con le braccia all'indietro al bordo vasca. Credo che questro mi danneggi un poco, forse sarebbe meglio fare respirazione fuor d'acqua? O ch consigliate?
                              Buona giornata!

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