Primo stadio per jetstream

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  • #16
    Io ho usato jetstream per diveri anni, sia con primo stadio "dedicato" sia abbinaato ad un MK20.
    Nel secondo caso, avevo montato una valvola di sovrapressione sul primo stadio che era tarato come da manuale (vedi sopra). Erogazione molto morbida e prestazioni apprezzabili da 0 a 60 metri (aria). Mai utilizzati con trimix (per i motivi espressi da Rana).
    Ne ho ancora un paio revisionati, ma ormai non li utilizzo più.
    Però mi avevano dato grande soddisfazione.
    Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.

    cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."

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    • #17
      PPK Come mi ha detto un amico espertissimo: il secondo stadio non sa che primo stadio hai montato.
      RANA ero curioso di provare questo secondo stadio tanto famoso consapevole delle sue caratteristiche, come secondario lascerò uno scubatec oppure un a700 che userò per il "viaggio"
      Se non dovesse piacermi diventerà un pezzo da collezione

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      • #18
        RANA comprendo le tue perplessità. Le avevo anch'io: però, da utilizzatore ormai continuo di Jetstream, mi piace obiettare un po'.
        Il risciacquo in pressione diventa una sana abitudine: realizzi che,se lo fai, la volta dopo l'erogatore ringrazierà :-D.
        Trovo che i secondi stadi possano essere un po' delicati, per come sono fatti. Ma in effetti io li uso da tre anni, mentre chi ci respira da decenni mi dice che non é affatto cosí.
        Non noto un'erogazione "strana" a basse profondità. La respirazione é generalmente gradevole, a meno che non li si debba far ritarare/revisionare (succede anche a loro, dopo un certo tempo!) e allora le prestazioni scendono un po'. Ma parliamo sempre di una Ferrari che invece va come una Porsche!
        La revisione non la fanno tutti. Ma considerata la qualità di certi tecnici nei quali ci si imbatte a volte, penso sia un bene! Certo, é costosa. Ma é un investimento in termini di sicurezza e qualità
        (non lavoro per Poseidon...magari...infatti glieli mando a revisionare uno per volta!!) .
        Rendono bene ad aria in profondità,non c'é dubbio: ma anche con dell'elio di mezzo restano strumenti splendidi. Credo che la "missione" per cui sono nati questi erogatori sia, infatti, non tanto portare un subacqueo ad aria in profondità, quanto accompagnarlo durante qualsiasi immersione e permettergli di uscire intatto in pressoché tutte le condizioni.
        Non ho mai notato questa sovradimensione del boccaglio: in caso, non basta montarne uno piú piccolo? L'innesto dovrebbe essere universale.
        Che non sia per un neofita lo condivido appieno: ma solo perché il neofita ha un mucchio di altre cose a cui pensare. Infatti mi dicevano che nei diving del nord Europa spesso usano i Cyklon, che sono dei downstream ma comunque ugualmente a prova di tutto.
        ​​​
        ​​
        CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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        • #19
          Livio Cortese il boccaglio è semplicemente enorme se confrontato con un erogatore "normale"
          Sicuramente parte delle prestazioni del jetstream dipendono da lui.
          Non vedo l'ora di provarlo e scoprire se sarà amore

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          • #20
            Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
            ero curioso di provare questo secondo stadio tanto famoso consapevole delle sue caratteristiche, come secondario lascerò uno scubatec oppure un a700 che userò per il "viaggio"
            Se non dovesse piacermi diventerà un pezzo da collezione
            E' effettivamente un erogatore da provare per chi è appassionato di erogatori, è sicuramente tra gli erogatori più iconici dei profondisti di un tempo.

            Sicuramente un pezzo obbligatorio per chi volesse fare una personale collezione.


            Rana

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            • #21
              Io proverei a dividere un po' mito e realtà su questo erogatore:

              - pressione intermedia ed erogatori non originali: è ormai testato e ritestato, funziona bene tra 8 e 11 bar (le indicazioni della casa sono, ovviamente, quelle corrette e con cui è omologato). In genere, più è alta la pressione più è "duro" lo stacco ad inizio inspirazione e ha meno tendenza ad andare in continua. Qualche hanno fa, provare le varie tarature era lo sport nazionale.

              - risciacquo in pressione. Vero, ma TUTTI i secondi stadi, di tutti i tipi, andrebbero sciacquati in pressione per fare un lavoro fatto bene.

              - Trimix. Io, come molti altri, l'ho usato con soddisfazione con mix fino al 50% di He, gli unici problemi si hanno se si raschia il fondo della bombola, ovviamente tenderà ad andare in continua, ma se siete amanti della "scarpetta" il jetstream non fa per voi.
              Da questo sono passato ai famosi americani e sono scappato subito.
              L'ho montato su stage/BO di fondo, ma non mi è piaciuto per nulla, in questo caso le botte, il rischio che vada in continua, l'impossibilità di metterci un flow-stop, mi hanno fatto preferire altro, anche gli ammerigani.

              - valvola di sovra-pressione, ci deve essere se sullo stesso primo stadio non c'è un erogatore downstream, comunque sarebbe meglio averla. Può essere dove preferite, frusta, campanella, primo stadio purché ci sia.

              - Se tutto come deve, ha prestazioni esagerate, solo parzialmente sensate in ambiente sportivo, e dovute al suo orientamento "commercial".

              - La regola: va revisionato spesso e da uno bravo, è decisamente più valida per questo erogatore che per la maggior parte dei concorrenti famosi.

              PS ho avuto il cyclon, forse 1 settimana, ha fatto prima a riprendere il volo che ad atterrare.

              PPS a me piace moltissimo, dentro e fuori dall'acqua. Sono però arrivato alla conclusione che, oggi, forse, è più figo che utile.
              www.bludivecenter.com

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              • #22
                blu dive trovi che sia quasi esagerato per utilizzo sportivo, parliamo di aria profonda?

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                • #23
                  A proposito di jetstream posso aggiungere che ne uso uno regolarmente da piu' di venti anni, che ho montato un boccaglio tipo jack specifico per la mia masticazione e che il boccaglio non ha dimensioni standard ma e' leggermente piu' grande. A memoria lo avro' fatto revisionare da capo a piedi una volta ogni cinque anni (200 immersioni malcontate)
                  Non ho mai notato durezza a bassa profondita'
                  anche quando lo usavo in coppia con un cyklon e potevo fare tutti i confronti.
                  Ho fatto le stesse cose con aga divator o con gli apeks che usa mia moglie ma sara' per abitudine, perche' amo lo scarico laterale, perche' ci ho preso l'abitudine, quando vado dai 50 in poi scelgo il jetstream.
                  In realta' possiedo due jetstream, ne ho preso uno usato e lo ho fatto revisionare integralmente. Da allora ne monto spesso due e li alterno con soddisfazione. Ci sono ricascato.
                  Cordialmente
                  Paolo
                  Paolo

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                  • #24
                    La revisione del secondo stadio jetstream è veramente così difficoltosa? La complessità meccanica di un secondo stadio tradizionale e sicuramente superiore per numero di componenti meccaniche

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                    • #25
                      Penso sia un problema di procedure di taratura. Sui manuali c'e' tutto. Basta leggere e seguire le istruzioni. Se non si hanno i manuali e' piu' difficile. Ma questo vale in generale per la meccanica dove troppo spesso non si vuole uscire dalle abitudini. Poi c'e' il problema del reperimento dei pezzi di ricambio senza i quali si e' vincolati.
                      Una volta nelle isole minori si facevano interventi sulle attrezzature dopo cena e smontare un erogatore faceva parte della subacquea
                      Ciao
                      Paolo
                      Paolo

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                      • #26
                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        Penso sia un problema di procedure di taratura. Sui manuali c'e' tutto. Basta leggere e seguire le istruzioni. Se non si hanno i manuali e' piu' difficile. Ma questo vale in generale per la meccanica dove troppo spesso non si vuole uscire dalle abitudini. Poi c'e' il problema del reperimento dei pezzi di ricambio senza i quali si e' vincolati.
                        Una volta nelle isole minori si facevano interventi sulle attrezzature dopo cena e smontare un erogatore faceva parte della subacquea
                        Ciao
                        Paolo
                        Penso che in questi la subacquea sia cambiata molto, prima tutto quello che si poteva fare in casa si faceva e dopo si mettevano le bombole e si andava a fare un giro. Oggi il subacqueo autonomo è quasi scomparso e fare qualcosa in proprio, che sia un intervento sulla propria attrezzatura oppure mettere il manometro a destra piuttosto che a sinistra un delitto. Forse proprio come per l'utilizzo dell'aria, limitato ai 40 metri, non è proprio come vogliono farci credere...

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                        • #27
                          Pienamente d'accordo. Non sanno cosa si perdono.
                          Paolo

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                          • #28
                            Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
                            Penso che in questi la subacquea sia cambiata molto, prima tutto quello che si poteva fare in casa si faceva e dopo si mettevano le bombole e si andava a fare un giro. Oggi il subacqueo autonomo è quasi scomparso e fare qualcosa in proprio, che sia un intervento sulla propria attrezzatura oppure mettere il manometro a destra piuttosto che a sinistra un delitto. Forse proprio come per l'utilizzo dell'aria, limitato ai 40 metri, non è proprio come vogliono farci credere...

                            Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                            Affronti un particolare aspetto della subacquea, interessante ma allo stesso tempo ostico.

                            Possiamo riassumerlo con la seguente domanda:

                            "Fino a che punto è lecito che il subacqueo vada a mettere mano in termini di manutenzione e modifiche alla propria attrezzatura ???"

                            In passato era quasi un obbligo, i centri di revisione erano pochi.
                            In passato si tendeva ad aggiustare tutto, oggi al contrario si tende a cambiare tutto.
                            In passato mediamente le persone avevano una maggiore manualità oggi ci sono persone che non hanno mai avvitato una vite che non sanno la differenza tra un cacciavite a stella ed uno a taglio.

                            In passato la cultura subacquea era minore, intendo, in questo caso per cultura la quantità totale di informazioni - si conosceva meno ma quello che si conosceva si trasmetteva con estremo rigore.
                            I corsi duravano tanto, si richiedeva una preparazione molto elevata se si voleva passare l'esame orale, spesso si bocciava.
                            In questo processo la conoscenza dell'attrezzatura era molto più approfondita.
                            Non voglio passare per chi ha vissuto questo periodo, perché non sarebbe giusto, io ho vissuto il crepuscolo di questo periodo, nel 1994 il corso che ho fatto è durato 5 mesi, all'esame era richiesto anche di saper disegnare lo schema di un erogatore a pistone, membrana, bilanciato non bilanciato ecc, ecc, questo per dire quanto erano diciamo talebani.

                            Oggi conosciamo molte cose che in passato ignoravano ma la trasmissione del sapere almeno nei primi livello è molto più blanda.
                            Nei corsi base o open si richiede solo di saper collegare correttamente un erogatore e saperlo risciacquare.

                            Non sono un nostalgico, penso che la subacquea e la didattica si sia evoluta ed aperta a tutti anche a chi non è un "talebano", quindi non è una critica ma solo un discorso per mettere in evidenza che oggi è più difficile per il subacqueo medio fare delle manutenzioni e delle modifiche che un tempo erano praticamente il bagaglio di ogni subacqueo.

                            Ovviamente ci sono eccezioni, persone che sano fare e si fanno la manutenzione, ma mediamente oggi non c'è più la cultura al fai da te in termini di manutenzione se non quella prettamente ordinaria.

                            Quindi mediamente e generalizzando il discorso trovo corretto che non siano diffusi comportamenti volti a fare da soli interventi sull'attrezzatura dato che non si conosce in maniera tale da poter fare quegli interventi.
                            In questo caso trovo corretto passare attraverso un tecnico certificato.

                            Ovviamente chi ha le competenze il saper fare e la manualità è libero di osare ma anche in questo caso ci sono dei limiti.
                            Se si agisce su attrezzature che poi si usano personalmente è un conto, se vado a toccare attrezzature che usano terzi si può ravvedere un problema di responsabilità.

                            Su attrezzature che si usano in proprio si è liberi, ovviamente è obbligo auspicare buon senso, nessuno si offenda non sto dicendo che chi si revisione gli erogatori ecc, ecc, è uno che azzarda, no, dico che ogni cosa che facciamo sul funzionamento delle nostre attrezzature deve essere fatto consapevolmente.

                            Cordialmente
                            Rana


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                            • #29
                              paolo55
                              Guarda, a me piace moltissimo montare smontare rimontare e riparare. Ma le revisioni degli erogatori preferisco lasciarle ai tecnici, trovandomi piú a mio agio con neoprene, cordura e materiali simili (in questi giorni ho rimesso in sesto la muta stagna ferita in 3 punti...la gioia di riportarla poi in acqua...!) Penso che coi giusti strumenti e...sentimenti, si possa revisionare tutto, a patto di essere a proprio agio.
                              Ultima modifica di Livio Cortese; 04-04-2024, 17:52.
                              CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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                              • #30
                                RANA condivido in tutto il tuo discorso. Se mi chiedi, banalmente, che pinne ti consiglio rispondo che non ho le conoscenze per indicare una pinna piuttosto che un'altra. Se mi domandi che pinne utilizzo ti dico quelle lunghe da apnea ma non te le consiglio perché sono perfette per me, per come mi piace pinneggiare e per come vado in acqua ma non sono indicate con l'ara.
                                Quindi tutto quello che scrivo è solo la mia personalissima visione.
                                Quindi trovo giustissimo il tuo discorso.
                                Per quanto riguarda i centri specializzati penso che se si trova quello serio di cui potersi fidare si dovrebbe convolare a giuste nozze.
                                Voglio raccontare un aneddoto: ho acquistato sei erogatori uguali, nuovi, di ottima marca e molto apprezzati anche nel forum e che utilizzo con molta soddisfazione.
                                Ho verificato le pressioni parziali dei primi stadi e variavano da 9 a 11 bar. In sede di revisione ho visto che alcuni erano provvisti di rasamenti in teflon nella battuta della molla da entrambe i lati alcuni solo da una parte. Quando mi è stato proposto di mandarli in fabbrica per la revisione o gentilmente declinato l'offerta.

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