Originariamente inviato da lucamatte06
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Che delusione
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Se fai immersione per il piacere di andare a mare, a prescindere dalla quota raggiunta, ti puoi divertire a giocare con gli spirografi anche a 6 metri (almeno così è per me).
Detto questo, che io sappia, non esiste nessuna legge che vieti a chiunque di scendere in autonomia in acqua.
Mi spiego meglio:
se io, senza brevetto, ho tutta l'attrezzatura per scendere in acqua, non mi risulta ci sia nessun limite (se non l'incoscienza), quindi sono libero di fare immersione come/quando voglio.
Diverso è il discorso legato al diving. Per ovvie ragione un diving NON ti può (dovrebbe) portare oltre la quota massima consentita dal tuo brevetto. Poi ci sono diving che lo fanno, ma non voglio entrare nel merito.
Non farti il problema se il gruppo deve mantenersi alla quota più bassa. Così come non si deve sbuffare se uno finisce la bombola dopo 10 minuti di immersione. Sono tutte esperienze, legate al mare (per me son tutte belle).
Divertiti, goditi il tuo brevetto open. Il mare è bello, a qualsiasi quota.
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Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggioNon vedo il problema del fare immersioni "da bambini"
E' poi una questione di predisposizione mentale, anche io dovendo scegliere tra non fare un'immersione e immergermi a 10 metri.. scelgo sempre e comunque la seconda.
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Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggioDetto questo, che io sappia, non esiste nessuna legge che vieti a chiunque di scendere in autonomia in acqua.
Il secondo caso riguarda le circolari della capitaneria che può porre una serie di restrizioni a proprio giudizio, cioè vietare l'immersione in solitaria, oppure vietare l'immersione ai non brevettati (perché anche il brevetto è un pezzo di carta, non è una patente riconosciuta) e così via.
Certo, in entrambi i casi puoi comunque fare il tuffo (non c'è qualcuno a tirarti fuori dall'acqua), ma sei passibile di multa e/o denuncia se ti controllano.
Le leggi quindi esistono eccome.
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Originariamente inviato da lucamatte06 Visualizza il messaggioLa vedo dura.....sono molto ligi alle regole
In alternativa se hai preventivato almeno 5 o 6 tuffi valuta di prendere l'ADV con loro.
Tonnetto
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Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
Esistono due casi: il primo riguarda le amp (o comunque le zone di mare tutelate), dove è possibile effettuare l'immersione solo con una guida, appoggiandosi quindi ad un diving.
Il secondo caso riguarda le circolari della capitaneria che può porre una serie di restrizioni a proprio giudizio, cioè vietare l'immersione in solitaria, oppure vietare l'immersione ai non brevettati (perché anche il brevetto è un pezzo di carta, non è una patente riconosciuta) e così via.
Certo, in entrambi i casi puoi comunque fare il tuffo (non c'è qualcuno a tirarti fuori dall'acqua), ma sei passibile di multa e/o denuncia se ti controllano.
Le leggi quindi esistono eccome.
Grazie
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Ciao Italians.
Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggioDetto questo, che io sappia, non esiste nessuna legge che vieti a chiunque di scendere in autonomia in acqua.
Anche a me risulta che, al momento ed aggiungo per fortuna, non esistono obblighi di legge che impongono il brevetto per poter effettuare immersioni.
Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggiose io, senza brevetto, ho tutta l'attrezzatura per scendere in acqua, non mi risulta ci sia nessun limite (se non l'incoscienza), quindi sono libero di fare immersione come/quando voglio.
Ovviamente a suo rischio e pericolo.
Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggioDiverso è il discorso legato al diving. Per ovvie ragione un diving NON ti può (dovrebbe) portare oltre la quota massima consentita dal tuo brevetto.
Anche per i diving non è diverso.
Dato che non esiste un obbligo di legge che impone il brevetto per effettuare immersioni i diving non sono obbligati da una legge nazionale a richiedere il brevetto.
Mi spiego:
Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggioPoi ci sono diving che lo fanno, ma non voglio entrare nel merito.
Sono responsabili se una guida porta un subacqueo in un immersione che è al difuori della sua portata.
Il brevetto è solo uno dei tanti modi per certificare la preparazione e quindi per assolvere al dovere di fare in modo che l'immersione proposta sia alla portata del subacqueo.
Ma, ripeto, non è il solo mezzo, anche se rimane il mezzo più comodo.
Il "plastichino" è un modo "facile" per accertare la preparazione.
Ci sono altri modi.
I diving sono sempre responsabili se succede qualcosa durante un immersione in cui accompagnano i loro clienti.
In virtù di questa responsabilità sono chiamati, in caso d'incidente a dimostrare che l'immersione proposta era nelle abilità del cliente accompagnato.
Per questo alcuni diving oltre al brevetto fanno fare un immersione di prova valutativa, dato che non sempre al brevetto mostrato si accompagnano effettivamente le capacità che il brevetto attesta.
Allo stesso modo se il subacqueo è conosciuto, ha esperienza al di la del brevetto conseguito - i diving possono assumersi la responsabilità (responsabilità che hanno sempre) di portare questi subacquei oltre il brevetto conseguito.
Questa era una situazione molto sovente negli anni 80/90 - in cui ci si poteva imbattere in subacquei della vecchia guardia che avevano si e no l'open ma andavano a -50 metri e passa.
In questo caso i diving sono comunque tutelati perché in caso d'incidente è facile dimostrare che questi subacquei sono preparati in quanto sono subacquei conosciuti, che hanno fatto tante volte queste immersioni, ci sono tanti subacquei che possono testimoniarlo.
Ovviamente sono sempre grane legali ma considerate che un incidente per un diving è comunque una grana legale.
Morale della favola, i diving che accompagnano un subacqueo oltre i limiti del brevetto in possesso non sono perseguibili per legge, non infrangono nessuna legge dato che il brevetto non è un obbligo di legge, se non succede nulla, non ci sono problemi.
I problemi ci sono nel momento in cui dovesse succedere un problema, in questo caso comunque i diving sono chiamati a dimostrare che le immersioni proposte erano alla portata delle capacità dei subacquei accompagnati, in questo caso il brevetto è oggettivamente la prova più immediata, accettata e riconosciuta a livello legale ma non è l'unica e ci sono casi in cui è possibile dimostrare che il subacqueo era preparato al di la del brevetto posseduto.
Ora mi smentirete parlandomi delle ordinanze della capitaneria, le ordinanze sono regolamenti locali emanate dalle varie capitanerie che spesso cercano modi per semplificare delle situazioni, ragion per cui spesso nelle ordinanze si fa riferimento al brevetto e si vincola l'operato dei diving all'osservazione del brevetto, ma ciò non toglie che al momento non ci sono leggi nazionali che obbligano al possesso di un brevetto per immergersi.
Se quanto ho affermato è plausibile e trova riscontro anche in chi professionalmente conosce la legge e per tanto può confermare (come smentire) possiamo dire che sono leggende metropolitane i controlli effettuati sul computer dei subacquei al ritorno di un immersione, in quanto se non è successo nulla non si è infranto nessuna legge.
Inoltre per tanti motivi anche plausibili ci si potrebbe trovare nella condizione di dover scendere anche oltre la quota del brevetto ragion per cui il controllo del computer dopo l'immersione è una cosa che non ha senso e che non ho mai visto fare.
Diverso è nel caso d'incidente.
I diving sono come i piloti d'aereo, i quali hanno la facoltà di rifiutarsi di accompagnare un subacqueo in immersione, paradossalmente anche se ha il brevetto per immergersi in quell'immersione, dato che ne è comunque responsabile, altrettanto ha la facoltà di accettare un subacqueo che non ha il brevetto se giudica e sa che può dimostrare comunque la sua preparazione.
Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggioDivertiti, goditi il tuo brevetto open. Il mare è bello, a qualsiasi quota.
La prima fascia dei 20 metri è quella che a livello biologico presenta la maggior varità di esseri viventi.
Io comprendo comunque che ci sia anche la voglia di andare oltre, è umano, lo abbiamo provato tutti, ci sta e trovo che sia più che giustificata la tua voglia di fare anche in termini di profondità, permettimi solo d'invitarti a maturare correttamente i tempi, nel frattempo non pensare che le immersioni a -18 / -20 metri siano immersioni meno belle questo non è vero, se dedicherai un po d'impegno a capire la biologia del mare scoprirai un mondo nascosto fatto di tantissimi esseri viventi ognuno con la propria bellezza.
Cordialmente
Rana
Ultima modifica di RANA; 08-05-2019, 13:12.
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Ragazzi, vorrei citare e quotare tutti perche avete detto e rimarcato cose verissime, mi hanno proposto il corso con loro e questa e' una cosa a cui pensare, se per qualche ragione mi dovessi fermare all' open per quest'anno.......me ne faro' una ragione e mi fermero' entro i 20 - 22 metri per ammirare cosa il mare di Sardegna mi offre....uno spettacolo dietro l' altro
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Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggioQui non condivido.
Anche per i diving non è diverso.
Dato che non esiste un obbligo di legge che impone il brevetto per effettuare immersioni i diving non sono obbligati da una legge nazionale a richiedere il brevetto.
Diciamo che "sempre a grandi linee" i diving evitano di sforare i limiti dei brevetti per avere "una tutela" in più in caso di incidente.
Ciò non toglie che, come dicevi, non ci sono obblighi formali/legali, il tutto viene fatto a rischio e pericolo del diving e che i cavilli burocratici, in questi casi, sono una rogna assurda.
Io sono favorevolissimo ai check dive, è una tutela sia per il gestore del diving che per il cliente.
Detto questo, lucamatte06 ti faccio un esempio per tutti:
io ho il culo di abitare a 20 minuti di macchina dal sito marino archeologico di Baia. Sono immersioni prevalentemente a 5-6 metri. Sono 6 siti archeologici. Penso di averli fatti (e non dico una sciocchezza) almeno 30 volte ognuno e ogni volta è un'immersione diversa, stupenda e boh, io esco dall'acqua sempre carico di meraviglie
In bocca al lupo per la tua carriera subacquea
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I miei due personalissimi cent: datti tempo e non sentirti frustrato. Come molti che mi hanno preceduto (@Tonnetto, ad esempio) ti faccio presente che nella generalità dei casi quello che conta nei diving è l'effettiva capacità di andare in acqua piuttosto che il brevetto esibito. In più di un'occasione ho visto advanced che non sapevano mantenere la quota o svuotare una maschera, mentre in qualche caso ho fatto immersione con open che sapevano il fatto loro ben oltre le aspettative. Tieni conto che in un diving, soprattutto se non ti conoscono (i.e. è la prima volta che vai con loro), magari senza farsene accorgere "ti pesano" già da come assembli il gruppo.
In ogni caso, divertiti. C'è veramente tanto da scoprire là sotto.
Ciao“Call me Ishmael. Some years ago - never mind how long precisely - having little or no money in my purse, and nothing particular to interest me on shore, I thought I would sail about a little and see the watery part of the world."
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Ciao Italians.
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Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggioDiciamo che "sempre a grandi linee" i diving evitano di sforare i limiti dei brevetti per avere "una tutela" in più in caso di incidente.
Vado a memoria, ma ricordo di aver letto un articolo in cui avevano fatto fare un calcolo dei consumi di un immersione ai subacquei nei diving e più del 70 - 80% lo avevano sbagliato, compreso quelli che vantavano il brevetto da istruttore.
Ovviamente in questo "quadretto" non mi riferisco a nessuno di voi, ma il livello medio di preparazione nei subacquei è bassissimo.
Questo a mio avviso giustifica la diffidenza dei centri immersione e il rigore nell'attenersi ai brevetti mostrati.
Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggioIo sono favorevolissimo ai check dive, è una tutela sia per il gestore del diving che per il cliente.
Io trovo che la "check dive" è un modo per presentarsi correttamente, sia da parte del fruitore del centro immersioni, che cosi ha la possibilità di provare le sue abilità di base al centro immersioni, sia del centro immersioni che cosi ha modo di capire chi ha davanti effettivamente potendo cosi proporre un'attività mirata.
Spesso è male accettata dai subacquei, che si sentono "giudicati" ma essere giudicati è necessario in un attività che presenta dei rischi, in cui professionisti del settore si devono assumere delle "importanti" responsabilità.
Personalmente alcune volte mi è capitato che mi hanno chiesto di svolgere una "check dive" nessun problema anzi alla fine è stato un modo per poter godere di una maggiore fiducia e quindi di poter essere più "libero" nell'immersione.
La "check dive" è un modo per entrare rapidamente in confidenza.
Come tutte le cose ha dei vantaggi ma va richiesta con un po di buon senso - qui entriamo nelle capacità del diving di capire quando e come richiedere questa immersione di prova.
Diciamo che è una strada percorribile che offre dei vantaggi, non necessariamente bisogna percorrerla ma in certi casi è importante sapere che si può ricorrere anche a questo modo per accertare le capacità di base di un subacqueo.
Cordialmente
Rana
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Riguardo alle regole della capitaneria, a Villefranche (ok è Francia) è stato vietato immergersi da riva: devi essere accompagnato da un gommone/barca autorizzata e non è area marina protetta.
Ad Imperia, la capitaneria ha deciso una deroga alle immersioni ai brevettati advanced e deep per l'immersione sul BR20 che è a 46 metri. Il diving autorizzato, però, deve far immergere, oltre alle guide, un subacqueo con delle stage ed uno scooter, che gira tra tutti, pronto ad intervenire in caso di problemi. Oltre a quello c'è la consueta bombola o2 a 6 metri.
Nei porti è vietato immergersi, indipentemente dai brevetti: lo può fare solo chi è autorizzato dalla capitaneria: se vi cade la maschera in acqua mentre la caricate sul gommone e vi tuffate per prenderla potete passare grane.
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Originariamente inviato da Italians Visualizza il messaggio
Ciao npole , su questo sono completamente ignorante e ho sempre "sentito dire", ma potresti girarmi un esempio concreto? Mi piacerebbe studiarlo...
Grazie
In generale la Guardia Costiera (o altro organo preposto) emana delle ordinanze che disciplinano le attività nei tratti di mare di loro competenza, ivi incluse anche le immersioni subacquee.
Queste ordinanze non sono tutte uguali sul territorio, ma ogni zona ha la propria.
Se cerchi su Google "ordinanza immersioni" troverai molti esempi.
Questa è ad esempio un'ordinanza che riguarda Capri: http://www.guardiacostiera.gov.it/ca...2013_00020.pdf
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Aggiungo:
In Italia non mi risulta che esista alcuna legge che regoli a livello nazionale questa attività (come si diceva: il brevetto non è un patentino, non sei tenuto a possederlo se fai immersioni), ma viene appunto regolata a livello locale.
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