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Ciao a tutti
Nella speranza di fare cosa gradita, pubblico un breve resoconto del viaggio Raja Ampat dal 13 al 23/11
VIAGGIO
Interminabile! Quattro voli: due con Emirates e 2 interni su Makassar e poi Sorong (franchigia 20kg + 7kg a mano e 2€ per ogni kg di sovrappeso). Attenzione nei voli interni la temperatura durante il volo è “polare”.
Da Sorong abbiamo preso una barca veloce: esperienza terrificante! Si trattava di un battello veloce tutto chiuso carico di persone (qualche centinaio) e merce….molta merce. All’andata l’aria condizionata non funzionava egregiamente e quindi hanno tenuto aperta l’uscita di emergenza a prua. Per uscire ci siamo letteralmente arrampicati su sacchi e scatoloni……evito ogni commento sulla sicurezza e sulle tragedie del mare che spesso capitano in quelle zone.
ALLOGGIO
Il Doberai Eco Resort è nell’isola di Urai. La location è fantastica perché è situata in una piccola e tranquilla baia che consente di fare snorkeling e kajak. Consiglio vivamente di informarsi prima di prenotare se la struttura è situata in uno dei tanti “canaloni” con corrente forte perché ogni attività House Reef diventa impossibile da fare a causa della forte corrente che si crea per effetto delle maree.
Il bungalow era molto spartano: una costruzione in bamboo e tetto in paglia con doccia (presente solo su 3 bungalow) ma senza acqua calda. La corrente elettrica è fornita da un generatore che viene acceso al tramonto e dura fino a circa mezzanotte.
Il cibo è indonesiano, quindi piccante, e senza nessuna scelta. Ad ogni pasto veniva servito riso bollito, verdura cotta e pesce o pollo. Personalmente ho mangiato bene ma se non gradite la cucina piccante sono guai. Pane solo su richiesta e ce l’hanno dato solo 2 volte. Per quanto riguarda la frutta non ne abbiamo proprio vista; fatta eccezione per il cocco verde sembra che la mancanza di frutta sia uno dei maggiori problemi della Papua. Curiosità: il cocco che mangiamo in Italia viene considerato “vecchio” e non vi dico le facce che facevano quando lo mangiavamo.
Il diving del villaggio era molto disorganizzato e il proprietario che doveva essere una delle due guide sott’acqua si faceva quasi sempre i c….i suoi. L’altra guida era impareggiabile: abbiamo fatto una immersione al tramonto e senza nessuna torcia riusciva a vedere cose minuscole che nemmeno noi con la torcia eravamo in grado di vedere.
Devo purtroppo segnalare che al rientro a Sorong i responsabili del Resort ci hanno praticamente abbandonati. Avrebbero dovuto organizzare i trasporti e il pernottamento presso un hotel ma non hanno fatto nulla. Per nostra fortuna il tour operator si è accollato tutte le spese e la situazione si è risolta per il meglio.
IMMERSIONI
La quantità di pesce è IMBARAZZANTE. Non sai da che parte girarti! La cosa impressionante è che non hanno paura, si lasciano avvicinare e fotografare. Come meta accontenta sia gli amanti del pelagico che della macro. Le immersioni sono semplici, ci era stato detto che avremmo trovato la stessa corrente che l’anno scorso avevamo trovato a Komodo ma nulla in confronto. La visibilità medio/buona mentre la temperatura dell’acqua è una libidine: 30 gradi.
I siti in cui ci siamo immersi sono stati: Manta Point, Mansuat Point, Cape Kri, Chicken Point, Blue Magic, Sardine Reef, JB Park, Moiskon, Max Point, Airborek Jety e Maja Dream.
Nella speranza di fare cosa gradita, pubblico un breve resoconto del viaggio Raja Ampat dal 13 al 23/11
VIAGGIO
Interminabile! Quattro voli: due con Emirates e 2 interni su Makassar e poi Sorong (franchigia 20kg + 7kg a mano e 2€ per ogni kg di sovrappeso). Attenzione nei voli interni la temperatura durante il volo è “polare”.
Da Sorong abbiamo preso una barca veloce: esperienza terrificante! Si trattava di un battello veloce tutto chiuso carico di persone (qualche centinaio) e merce….molta merce. All’andata l’aria condizionata non funzionava egregiamente e quindi hanno tenuto aperta l’uscita di emergenza a prua. Per uscire ci siamo letteralmente arrampicati su sacchi e scatoloni……evito ogni commento sulla sicurezza e sulle tragedie del mare che spesso capitano in quelle zone.
ALLOGGIO
Il Doberai Eco Resort è nell’isola di Urai. La location è fantastica perché è situata in una piccola e tranquilla baia che consente di fare snorkeling e kajak. Consiglio vivamente di informarsi prima di prenotare se la struttura è situata in uno dei tanti “canaloni” con corrente forte perché ogni attività House Reef diventa impossibile da fare a causa della forte corrente che si crea per effetto delle maree.
Il bungalow era molto spartano: una costruzione in bamboo e tetto in paglia con doccia (presente solo su 3 bungalow) ma senza acqua calda. La corrente elettrica è fornita da un generatore che viene acceso al tramonto e dura fino a circa mezzanotte.
Il cibo è indonesiano, quindi piccante, e senza nessuna scelta. Ad ogni pasto veniva servito riso bollito, verdura cotta e pesce o pollo. Personalmente ho mangiato bene ma se non gradite la cucina piccante sono guai. Pane solo su richiesta e ce l’hanno dato solo 2 volte. Per quanto riguarda la frutta non ne abbiamo proprio vista; fatta eccezione per il cocco verde sembra che la mancanza di frutta sia uno dei maggiori problemi della Papua. Curiosità: il cocco che mangiamo in Italia viene considerato “vecchio” e non vi dico le facce che facevano quando lo mangiavamo.
Il diving del villaggio era molto disorganizzato e il proprietario che doveva essere una delle due guide sott’acqua si faceva quasi sempre i c….i suoi. L’altra guida era impareggiabile: abbiamo fatto una immersione al tramonto e senza nessuna torcia riusciva a vedere cose minuscole che nemmeno noi con la torcia eravamo in grado di vedere.
Devo purtroppo segnalare che al rientro a Sorong i responsabili del Resort ci hanno praticamente abbandonati. Avrebbero dovuto organizzare i trasporti e il pernottamento presso un hotel ma non hanno fatto nulla. Per nostra fortuna il tour operator si è accollato tutte le spese e la situazione si è risolta per il meglio.
IMMERSIONI
La quantità di pesce è IMBARAZZANTE. Non sai da che parte girarti! La cosa impressionante è che non hanno paura, si lasciano avvicinare e fotografare. Come meta accontenta sia gli amanti del pelagico che della macro. Le immersioni sono semplici, ci era stato detto che avremmo trovato la stessa corrente che l’anno scorso avevamo trovato a Komodo ma nulla in confronto. La visibilità medio/buona mentre la temperatura dell’acqua è una libidine: 30 gradi.
I siti in cui ci siamo immersi sono stati: Manta Point, Mansuat Point, Cape Kri, Chicken Point, Blue Magic, Sardine Reef, JB Park, Moiskon, Max Point, Airborek Jety e Maja Dream.
