Bombola decompressiva

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #31
    Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio

    Certo. Anche andare contromano in autostrada � una scelta. Fare 70 metri ad aria � una scelta sbagliata.
    Andarci in trimix � la scelta meno rischiosa in assoluto, ferma la scelta di andare a quella profondit�.
    Qualsiasi discorso del tipo "l'ho sempre fatto", "ma cosa vuoi che sia", "ma devo bardarmi di bombole" o roba simile, � una scusa per non voler accettare il fatto di prendersi dei rischi assurdi.
    Basta una volta per dover far pentire gli altri di una scelta del genere.
    Ci sono persone che soffrono di narcosi invalidante a 30 metri,altre che a 70 metri fanno tranquillamente filmati. L'aria è indubbiamente il gas più utilizzato per via di costi reperibilità e semplicità, nonostante questo non mi pare che gli incidenti in aria profonda siano più frequenti.
    Ragion per cui non mi sento di criticare chi (la stragrande maggioranza per la verità) continua a utilizzare l'aria anche a quote più profonde.

    Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

    Commenta


    • #32
      Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
      Ci sono persone che soffrono di narcosi invalidante a 30 metri,altre che a 70 metri fanno tranquillamente filmati. L'aria è indubbiamente il gas più utilizzato per via di costi reperibilità e semplicità, nonostante questo non mi pare che gli incidenti in aria profonda siano più frequenti.
      Ragion per cui non mi sento di criticare chi (la stragrande maggioranza per la verità) continua a utilizzare l'aria anche a quote più profonde.

      Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
      L'aria è il gas maggiormente utilizzato per le immersioni entro i 50 metri, limite casualmente utilizzato anche da chi, per lavoro deve andare a quella profondità e fare una qualsiasi attività che richieda intelletto e manualità.
      Il fatto che la frequenza di incidenti in aria profonda siano meno frequenti (se hai una statistica, la pubblcxhi per cortesia?), se corrispondente a realtà, è forse dovuto al fatto che le immersioni profonde in aria sono molto meno praticate rispetto a quelle in miscela. (parlo di immersioni oltre i 50/60 metri).
      La tolleranza della narcosi è si personale, ma anche variabile nello stesso individuo.
      Da dove evinci che la stragrande maggioranza dei sub fa immersioni in aria profonda? (se hai statistiche, le pubblichi per favore?).
      La PpO2, la PpN2 e la densità del gas (aria) respirato a 70 metri, fanno si che questa pratica sia pericolosa.
      E' comunque giusto che ognuno faccia quello che vuole, l'importante è che non faccia passare pratiche scorrette e rischiose come se fossero la normalità della comunità subacquea.
      Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.

      cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."

      Commenta


      • #33
        Ciao TheFlash

        Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
        Ci sono persone che soffrono di narcosi invalidante a 30 metri, altre che a 70 metri fanno tranquillamente filmati.
        Questa è una generalizzazione che non ritengo possa descrivere correttamente il problema narcosi.
        I -30 metri per me è la quota che divide le immersioni dove non c'è il problema narcotico dalle immersioni dove la narcosi inizia a farsi sentire.
        Questo non vuol dire che a -31 metri il subacqueo è invalidato.
        Se un subacqueo a -30 metri avverte narcosi io, personalmente, ritengo che sia preda di un forte stress.

        A -70 metri, in aria, filmare tranquillamente è un pochino esagerato.

        Per me vale la via di mezzo, in cui la fascia tra -30 e -40 metri è si narcotica ma sicuramente con un peso aggressivo minore, nel senso che ancora lo stress prevale sul problema narcosi, oltre i -40 metri la narcosi è presente in maniera preponderante.
        A -70 metri in aria non c'è nessuno uomo che possa sentirsi a proprio agio, magari una ripresa la fa ma sicuramente non in maniera tranquilla.

        Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
        L'aria è indubbiamente il gas più utilizzato per via di costi reperibilità e semplicità,
        Nulla da eccepire, l'aria per i motivi che hai detto (primo fra tutti l'economicità) è la miscela più usata.

        Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
        nonostante questo non mi pare che gli incidenti in aria profonda siano più frequenti.
        La mortalità nell'attività subacquea è estremamente piccola, se confrontata al numero elevato d'immersioni, su questo non discuto.

        All'interno dell'esiguo, per fortuna, numero di decessi in immersione, la profondità e l'uso dell'aria si piazzano tra le maggiori cause.
        La decompressione delle immersioni non è una causa di morte, ma la profondità, la narcosi, lo stress si.
        Ti basta andare a vedere nella sezione dove sono stati citati e descritti gli incidenti in questo forum e noterai come profondità ed aria siano presenti.
        Per fortuna le tragedie sono poche e diluite su un enne numero elevato d'immersioni.

        Tanti anni fa, vado a memoria, si parlava in ambiente lacustre, di un fantomatico club dei -100 metri in aria che annoverava un morto all'anno.
        Se vai a Moregallo e t'immergi nel luogo chiamato le "macchine" noterai sulla parete una serie di targhe di persone che in quel luogo, causa del binomio profondità ed aria sono morte.

        Secondo me tu scambi la tua percezione personale come espressione dell'andamento generale.
        Anch'io, per fortuna, se riguardo a tutto quello che ho fatto posso dire: "mai nessun incidente" ma se ci rifletto bene, io sicuramente, ho sfiorato la tragedia più volte.

        Inoltre non ci sono un elevato numero di morti in aria profonda perché le immersioni in aria profonda sono per la stragrande maggioranza a quote che si aggirano intorno a -40 m.
        A -50 iniziano ad essere molto meno, a -60 pochissime, oltre una piccolissima nicchia di subacquei.
        Quindi non trovo giusto unificare tutto chiamandole immersioni profonde in aria, le immersioni profonde in aria sono pochissime oltre i -60 metri, questo è il vero motivo per me per cui non assistiamo a un impennata di incidenti.

        Sul promontorio di Portofino quando mi immergo profondo e vado oltre i -60 metri ma posso dire anche oltre i -50 metri difficilmente incontro subacquei.

        La nicchia di persone che vanno oltre i -60 in aria sono tutti subacquei che hanno un buon bagaglio di esperienze, che quasi nella totalità si muovono in solitaria, che fanno tempi di fondo piccolissimi.
        Questo scherma e salva molto.

        Nonostante questo avvolte la situazione scappa al controllo e ci scappa anche la tragedia e la statistica a me sembra chiara.

        Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
        Ragion per cui non mi sento di criticare chi (la stragrande maggioranza per la verità) continua a utilizzare l'aria anche a quote più profonde.
        Io invece mi sento nella posizione di criticare.
        Una critica costruttiva mai sterile polemica.
        Inoltre ho una discreta esperienza nei corsi di immersione profonda in aria, per cui magari con presunzione, penso di saper valutare come un subacqueo s'immerge.

        Io posso dirti che sono un fautore di questi corsi, in questi corsi ho avuto allievi che prima andavano a quota -70 e -80 poi, avendo fatto l'esperienza del corso, hanno cambiato il loro approccio, non dico che non sono più andati a quelle quote ma sicuramente hanno ridotto i tempi e le attività, hanno diciamo perso ed abbandonato l'idea (pericolosa) che quelle quote possono diventare "zone di confort".

        Posso dirti che in più di 20 anni di attività come istruttore di immersioni profonde ai subacquei che abbiamo formato (non solo io ma anche con altri istruttori con cui collaboravo in questi corsi) non è successo mai nulla, questo non vuol dire che sia tutto rose e fiori, perché il campione è troppo piccolo per fare vera statistica ma secondo me indica un andamento.
        Come un altro andamento l'ho riscontrato andando a valutare gli incidenti anche mortali che sono stati considerati quando la commissione medica ha congelato il corso di secondo livello della I.A.A. a -60 metri.
        Tutti questi incidenti sono successi a subacquei che non avevano fatto corsi di immersione profonda in aria.

        In conclusione:
        profondità, aria, narcosi e stress sono le cause di quasi tutti gli incidenti.

        Bisogna per me essere consapevoli di questo altrimenti si rischia di idealizzare come sicura un attività che per sua natura non lo è e non lo sarà mai.
        Si può fare, con il giusto approccio il grado di sicurezza è per me accettabile ma sicuramente sempre più altro di un immersione ricreativa.
        Se svolta in maniera disinvolta i rischi salgono esponenzialmente, poi il fatto che spesso la fortuna gira in favore del subacqueo, non rende questo approccio sicuro e meno pericoloso.

        Ciao Lorescuba

        Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
        L'aria è il gas maggiormente utilizzato per le immersioni entro i 50 metri, limite casualmente utilizzato anche da chi, per lavoro deve andare a quella profondità e fare una qualsiasi attività che richieda intelletto e manualità.
        Non ho capito bene ma penso che neanche gli OTS lavorano a -50 metri in aria ma potrei sbagliare.

        Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
        Il fatto che la frequenza di incidenti in aria profonda siano meno frequenti (se hai una statistica, la pubblcxhi per cortesia?), se corrispondente a realtà, è forse dovuto al fatto che le immersioni profonde in aria sono molto meno praticate rispetto a quelle in miscela. (parlo di immersioni oltre i 50/60 metri).
        Le immersioni profonde in aria, dove per profonde intendo tra i -30 ed i -60 metri sono in numero elevatissimo, quelle in miscela trimix visti i costi ormai esorbitanti sono una piccola nicchia.
        Non penso che sia questa la motivazione del fatto che gli incidenti in aria profonda non sono frequenti come ci si potrebbe aspettare.

        Le motivazioni secondo me vanno ricercate, come sopra ho detto, nel fatto che sono si le immersioni più eseguite ma in realtà la maggior parte si svolgono tra -30 e -45 metri.
        Mentre sono pochissime le immersioni svolte oltre i -45 -50 metri, oltre i -60 sono pochissime.
        Non dobbiamo farci ingannare dal fatto che qui sono immersioni discusse quasi in continuazione, qui siamo un campione molto di nicchia.

        Pochissime immersioni, svolte da subacquei mediamente ben formati e con esperienza dato che la maggio parte di queste pochissime immersioni sono svolte in solitaria, attrezzature più affidabili, procedure migliori, una cultura tutto sommato migliore, il tutto unito al fatto in cui la fortuna spesso sorride al subacqueo rendono il numero di incidenti mortali molto contenuto.

        Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
        La tolleranza della narcosi è si personale, ma anche variabile nello stesso individuo.
        Questo lo definirei il tocco del Diavolo nel problema narcosi, lasciar intendere che sia un problema personale.
        Non mi stancherò mai di ripetere che esperimenti fatti più volte hanno dimostrato che la narcosi aggredisce tutti, in egual misura e non c'è adattamento.
        Quello che possiamo fare è ridurre lo stress.
        Poi ci sta che qualche individuo riesce per sua natura a vivere tutto questo con più facilità perché magari percepisce di meno il pericolo in maniera più efficace ma questo non deve portare a pensare che questi individui possono affrontare situazioni estreme in maniera migliore.
        Anche per questi individui se si trovano a dover affrontare situazioni limite possono incorrere in grossi guai.

        Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
        Da dove evinci che la stragrande maggioranza dei sub fa immersioni in aria profonda? (se hai statistiche, le pubblichi per favore?).
        Dai per favore, non c'è bisogno di fare nessuna statistica, nel promontorio di Portofino le immersioni in aria sono in netta superiorità, anche se andiamo a considerare solo quelle svolte otre i -40 metri.
        Nella fascia tra -30 e -50 metri l'aria la fa da padrona, in circuito aperto non c'è quasi più un subacqueo che usa trimix in questa fascia.
        Oltre i -60 metri la forbice si riduce, ma considera che in circuito aperto il trimix è quasi estinto.
        Via via che si va più profondo iniziano a vederti i "rebreather" ma stiamo a profondità ben oltre il limite dell'aria.
        In questa fascia come ho detto il numero di subacquei in aria profonda è esiguo su questo non discuto.

        Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
        La PpO2, la PpN2 e la densità del gas (aria) respirato a 70 metri, fanno si che questa pratica sia pericolosa.
        Si, su questo sono d'accordo.
        Non dico che non si possono fare puntate in aria a -70 metri ma sicuramente sono immersioni con un elevato rischio, immersioni oltre quello che è lecito fare con l'aria, chi le fa ne deve essere consapevole di ciò.
        Come tengo a far notare che parlo di "puntate" e non d'immersioni proprio per la brevità della permanenza a queste quote.

        Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
        E' comunque giusto che ognuno faccia quello che vuole, l'importante è che non faccia passare pratiche scorrette e rischiose come se fossero la normalità della comunità subacquea.
        Si hai ragione.
        Sono un fervente sostenitore del libero arbitrio.
        Amo immergermi in aria anche a quote profonde, ma con tutta onesta, sulla base delle mie esperienze anche di istruttore di specialità, non posso non condividere questo tuo pensiero.
        L'immersione più è profonda e più è pericolosa indipendentemente da come si fa.
        Se poi viene svolta in aria il pericolo cresce in maniera esponenziale con l'aumento della profondità.

        Ritengo che il limite dell'aria profonda siano i -60 metri, quota in cui non si supera la pressione parziale di ossigeno di 1,5 bar.
        Ritengo che le immersioni prossime a -60 metri debbano svolgersi per tempi di fondo contenuti (il classico quarto d'ora).
        Ritengo che anche se svolte in questo modo l'attività sia comunque più rischiosa e per tanto si deve comunque accettare un rischio più elevato.

        Tutto quello che si fa oltre questi limiti sono immersioni ad alto rischio e non certo un attività "normale" nella subacquea.

        La statistica stessa indica che in aria oltre i -60 metri è un attività svolta da una piccolissima nicchia di subacquei.


        Cordialmente
        Rana
        Ultima modifica di RANA; 11-09-2024, 11:53.

        Commenta


        • #34
          Lorescuba Lungi da me farti cambiare idea, ognuno dovrebbe "cucitrisi addosso" il tipo di immersioni che svolge. Non ho nulla da dire per le tue idee così come non mi scandalizza chi fa una puntata a 90 metri in aria. Le statistiche sono inglesi, non mi sembra corretto postarle non essendo in italiano, per chi volesse sono consultabili in rete. Le immersioni lavorative hanno, giustamente, un limite di 50 metri. L'aria in profondità non permette un lavoro gravoso ma noi parliamo di immersioni "ricreative"
          Chi svolge immersioni in aria è fuori dal circuito dei diving quindi meno conosciuto ma certamente non sono così pochi.
          C'è un capitolo sull'aria profonda molto interessante sul libro "blu estremo" che mi ha portato a delle riflessioni su questa tipologia di immersioni.


          Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

          Commenta


          • #35
            RANA sai bene che mi piace dire quello che penso, non credo proprio che qualcuno vada a 70 metri perché io ho detto che conosco chi lo fa.
            Probabilmente il ristrettissimo numero di subacqueo che ho visto in acqua non ha nessun problema ad usare una Gopro a 70 metri, non ho detto che per tutti è possibile ma solo che non mi scandalizzo se qualcuno lo fa e certamente non lo apostrofo come un pazzo suicida.

            Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

            Commenta


            • #36
              Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
              RANA sai bene che mi piace dire quello che penso, non credo proprio che qualcuno vada a 70 metri perché io ho detto che conosco chi lo fa.
              Probabilmente il ristrettissimo numero di subacqueo che ho visto in acqua non ha nessun problema ad usare una Gopro a 70 metri, non ho detto che per tutti è possibile ma solo che non mi scandalizzo se qualcuno lo fa e certamente non lo apostrofo come un pazzo suicida.

              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
              Permettimi, io e te siamo molto in sintonia solo che per me è difficile scindere quello che vuoi dire da ciò che scrivi soprattutto quando usi forme molto stringate.

              Senza nessun altro elemento basandomi solo su quello che scrivi:
              "Ci sono persone che soffrono di narcosi invalidante a 30 metri, altre che a 70 metri fanno tranquillamente filmati."

              Io sono certo della tua buonafede, non ho mai pensato che tu inneggi al suicidio ma permetti che una frase del genere per chi legge e non ti conosce (neanch'io ti conosco di persona ma sono anni che ci leggiamo, vediamo filmati, commentiamo) apre a concetti che sono troppo disinvolti se non filtrati dalla tua esperienza che però nel tuo intervento non viene spiegato.

              Ed ancora:
              "nonostante questo non mi pare che gli incidenti in aria profonda siano più frequenti."

              Anche qui, io penso di aver capito quello che volevi dire, ora lo hai anche spiegato ma questa frase buttata li dice un altra cosa.

              Dice in aria profonda non ci sono incidenti.
              Questo non è vero anzi l'aria profonda è purtroppo causa anche di tragedie.

              Giustamente mi dici ora:
              "il ristrettissimo numero di subacqueo che ho visto in acqua non ha nessun problema ad usare una Gopro a 70 metri"

              Un conto una ripresa con una Gopro un conto delle riprese video con una telecamera scafandrata, faretti, ecc, ecc.
              Gli scenari possono essere molto diversi e presentare situazioni molto distanti.

              Io non dubito delle tue capacità, penso di conoscerti e ti stimo ma la comunicazione su un forum è complessa.

              Se parliamo io e te in privato, è un conto, io so a chi mi riferisco, valuto quello che scrivi filtrandolo alla luce di quello che penso di te in termini positivi e penso di comprendere.
              Ma se scrivi su un forum aperto a tutti, lasciando per scontato aspetti che solo chi ti conosce è in grado di filtrare .... quello che rimane è solo la pura comunicazione verbale perché sono enne volte maggiore il numero di chi legge e non ti e non ci conosce.

              Quindi nessuna polemica, io se leggo qualcosa che secondo me veicola contenuti diciamo discutibili lo faccio presente e cosi faccio con tutti.

              Poi ringrazio quelli come te che spiegano il perché permettendomi di comprendere.


              Con stima e simpatia.
              Rana

              Commenta


              • #37
                Piu' di trenta di anni fa ho fatto una immersione su una nuova secca (sacco di Titta o secca di Spartaco) con un amico profondista che non la conosceva. Giorni dopo lui ha invitato me e mia moglie a ritornrci per vedere un punto particolarmente interessante.
                Eravamo ancorati sul cappello a 30 e lui e' partito sicuro nel blu per raggiungere il punto.
                Sapendo la sua sicurezza ed il suo senso dell'orientamento pari a quello dei tonni ci siamo fidati di lui.
                il sasso isolato era pieno di gorgonioni ed astrospartus e ne valeva decisamente la pena.
                Acqua limpida, il meglio che ill Giglio possa offrire.
                Quella e' stata la mia prima immersione a 70 metri e devo dire che non ci ho trovato differenza rispetto ai soliti 60 e rotti.
                Tutte condizioni ottimali. Nei giorni seguenti mi e' capitato spesso di rifare la stessa profondita' in condizioni ottimali mosso dalla curiosita' di vedere se in altri posti sarebbe valsa la pena andare piu' fondo per vedere qualcosa di bello.
                Da allora mi sono fatto una mappa di dove penso ne valga la pena.
                Se e' per vedere le stesse cose chi me la fare?
                Mia moglie preferisce andare meno fonda, io sono sempre piu' vecchietto e spero che me la cavo. Ma se ne vale la pena e ci sono le condizioni io non credo sia il caso di demonizzare una puntatina tranquilla
                Cordialmente
                Paolo
                Paolo

                Commenta


                • #38
                  Scusate, ma qui stiamo tornando al solito discorso sull'andare ad aria fondi che non è l'argomento del post e che fatemelo dire: ha un pelo smerigliato i filetti delle rubinetterie.

                  Possiamo convenire che ognuno fa cosa vuole, ma possiamo asserire che andare a -70 con un mono da 15 è come buttarsi senza paracadute (cercate in rete ci sono filmati di chi lo ha fatto) e che come dice bene RANA l'unica boccia possibile da aggiungere (domanda iniziale) è un altra abbastanza capiente contenete aria? e quindi tanto vale usare il bibo???

                  ma i primi stadi del bibo int o din?

                  Commenta


                  • #39
                    Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
                    [USER="8744"]C'è un capitolo sull'aria profonda molto interessante sul libro "blu estremo" che mi ha portato a delle riflessioni su questa tipologia di immersioni.
                    Non vorrei sbagliare ma ti riferisci a questo libro:

                    9788866490104.jpg

                    E' un libro del 2011 e parla di immersioni fatte prima degli anni 2000.

                    E' un libro molto interessante ma analizza una nicchia di subacquei le cui gesta non si possono considerare espressione generalizzata dei giorni nostri.

                    Sicuramente quanto citato nel libro è vero, questo non lo discuto ma non sono attività generalizzate ma immersioni fatte da persone che si sono dedicate all'estremo, sono eccezioni.

                    Subacquei come SDC, subacqueamente parlando hanno fatto cose incredibili ma anche irripetibili ...
                    Non può essere considerato un subacqueo comune a tanti altri che sono andati a -70 metri in aria è più vicino alla follia che al comportamento prudente di un subacqueo di oggi.

                    C'era una componente personale che mischiava follia, un particolare rapporto con il pericolo, con la vita, con la morte, anche la febbre da trofeo, la voglia di fare record che hanno fatto dei personaggi citati in questo libro subacquei unici.

                    Prenderli ad esempio come la normalità di ciò che comunemente si fa .............. io faccio fatica.


                    Cordialmente
                    Rana


                    Commenta


                    • #40
                      Originariamente inviato da coffy84 Visualizza il messaggio
                      l'unica boccia possibile da aggiungere (domanda iniziale) è un altra abbastanza capiente contenete aria? e quindi tanto vale usare il bibo???

                      ma i primi stadi del bibo int o din?


                      Perfetto uno che ha compreso il senso del mio lungo discorso.

                      Se ho un mono da 15 e devo andare a -70 metri l'unica stage che posso usare per elevare alla massima efficienza possibile il sistema è quello di usare una sufficiente stage caricata in aria grande a tal punto che unitamente al mono da 15 elevi il sistema come se il subacqueo usasse un bibo separato 12+12.

                      Tanto vale usare il bibo, certo, ma se prendiamo senza giudizio il fatto che abbiamo solo un mono da 15 L. l'unica alternativa è un stage S80 caricata ad aria ergo un bibo separato 12+12 più o meno.

                      Cordialmente
                      Rana

                      Commenta


                      • #41
                        No, senza paracadute ti fai male di sicuro.
                        Con il mono se non ti succede niente ci vai e ci torni.
                        Conosco chi con un 15 ci fa di tutto che tanto non consuma un tubo. Ovviamente prefeferiscono il bibo ma non e' un dogma.
                        Sta ad ognuno valutare il SE. Come in tutte le cose. Chi fa cose fuori dagli schemi sa sicuramente valutare i propri consumi e decidere di conseguenza.
                        guenza.Non dimentichiamo che 20 litri a minuto e' pura teoria ed e' in molti casi enormemente conservativo.
                        Paolo
                        Paolo

                        Commenta


                        • #42
                          Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                          No, senza paracadute ti fai male di sicuro.
                          Non è detto se tutto va come deve andare.
                          C'è chi lo ha fatto contando sul fatto di atterrare su un mucchio di cartoni per attutire la caduta.



                          E' andato tutto bene, se per qualche motivo non avesse centrato la striscia di cartoni sarebbe molto probabilmente morto male.

                          Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                          Con il mono se non ti succede niente ci vai e ci torni.
                          Si certo, se va tutto bene.
                          Come per l'esempio del paracadutista sopra citato senza paracadute, fino a quando tutto va bene, fino a quando in aria riesce a centrare la striscia di cartoni, sott'acqua non succede nulla, bene.

                          I problemi nascono quando avvengono eventi che non abbiamo considerato, con il mono da 15 l a -70 metri non si ha margine ...
                          E' tanto come il paracadutista senza paracadute che non riesce ad allinearsi ai cartoni .... si schianta.

                          Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                          Conosco chi con un 15 ci fa di tutto che tanto non consuma un tubo.
                          Non c'è in nessun manuale, ma proprio in nessun manuale questo concetto.
                          Mi sai mica dire il perché ?

                          Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                          Ovviamente prefeferiscono il bibo ma non e' un dogma.
                          Il buon senso stesso non è un dogma.
                          Ci sono subacquei che hanno una percezione diversa del pericolo, questo non vuol dire che il pericolo non ci sia.

                          Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                          Sta ad ognuno valutare il SE. Come in tutte le cose. Chi fa cose fuori dagli schemi sa sicuramente valutare i propri consumi e decidere di conseguenza.
                          Certo, ho più volte ribadito e difeso il concetto di libero arbitrio arrivando anche ad accettare il darvinismo subacqueo.

                          Io non discuto la libertà di fare cose al limite, se fatte consapevoli dei rischi bene.

                          Diverso è far passare queste immersioni come possibili e con un grado di pericolo pari a chi usa il bibo ecc, ecc.
                          Questo io lo trovo sbagliato.
                          Si può fare ma è un azzardo perché non si hanno margini per gestire l'imprevisto.
                          Quindi ci si immerge confidando sul fatto che tutto andrà bene e in linea di massima è cosi.
                          Quando non va bene ....
                          Non va bene e anche se rari questi comportamenti hanno avuto anche tragiche conseguenze.

                          Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                          Non dimentichiamo che 20 litri a minuto e' pura teoria ed e' in molti casi enormemente conservativo.
                          Assolutamente d'accordo, i 20 nl sono pura teoria, sotto stress si può arrivare a consumare molto ma molto di più


                          Cordialmente
                          Rana

                          Commenta


                          • #43
                            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                            Non è detto se tutto va come deve andare.
                            C'è chi lo ha fatto contando sul fatto di atterrare su un mucchio di cartoni per attutire la caduta.



                            E' andato tutto bene, se per qualche motivo non avesse centrato la striscia di cartoni sarebbe molto probabilmente morto male.


                            Bada se continui le ricerche non è il solo...

                            per esempio https://www.youtube.com/watch?v=_4IOQwf8N-Q

                            https://www.skydivesunrise.com/lancio-senza-paracadute/?srsltid=AfmBOooxPBKhH8czVSb28OOkYF_kDjt3qtWcKCZcs nH-RS3Qu4Wl5gB6
                            Ultima modifica di coffy84; 11-09-2024, 14:23.

                            Commenta


                            • #44
                              Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                              No, senza paracadute ti fai male di sicuro.
                              Con il mono se non ti succede niente ci vai e ci torni.
                              Conosco chi con un 15 ci fa di tutto che tanto non consuma un tubo. Ovviamente prefeferiscono il bibo ma non e' un dogma.
                              Sta ad ognuno valutare il SE. Come in tutte le cose. Chi fa cose fuori dagli schemi sa sicuramente valutare i propri consumi e decidere di conseguenza.
                              guenza.Non dimentichiamo che 20 litri a minuto e' pura teoria ed e' in molti casi enormemente conservativo.
                              Paolo
                              No lo hanno fatto rana ti ha postato un video e se cerchi ne trovi altri...
                              Poi sti discorsi ho visto ho fatto conosco perdona, lasciano il tempo che trovano e ripeto hanno anche un poco stufato.
                              non è che una cosa si faceva bisogna sempre farla allo stesso modo, il mondo cambia evolve e a volte migliora anche.
                              si andava in monto senza casco e in auto senza cinture di sicuezza, mio nonno lo ha sempre fatto ci è morto no! è più iscuro usare i dispositivi di sicurezza? ovviamente si.

                              Se non si entra in questa ottica possiamo discutere anche del sesso degli angeli se volte!

                              Commenta


                              • #45
                                Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                                Non vorrei sbagliare ma ti riferisci a questo libro:

                                9788866490104.jpg

                                E' un libro del 2011 e parla di immersioni fatte prima degli anni 2000.

                                E' un libro molto interessante ma analizza una nicchia di subacquei le cui gesta non si possono considerare espressione generalizzata dei giorni nostri.

                                Sicuramente quanto citato nel libro � vero, questo non lo discuto ma non sono attivit� generalizzate ma immersioni fatte da persone che si sono dedicate all'estremo, sono eccezioni.

                                Subacquei come SDC, subacqueamente parlando hanno fatto cose incredibili ma anche irripetibili ...
                                Non pu� essere considerato un subacqueo comune a tanti altri che sono andati a -70 metri in aria � pi� vicino alla follia che al comportamento prudente di un subacqueo di oggi.

                                C'era una componente personale che mischiava follia, un particolare rapporto con il pericolo, con la vita, con la morte, anche la febbre da trofeo, la voglia di fare record che hanno fatto dei personaggi citati in questo libro subacquei unici.

                                Prenderli ad esempio come la normalit� di ci� che comunemente si fa .............. io faccio fatica.


                                Cordialmente
                                Rana

                                Esatto il libro è quello in foto. Il capitolo sull'aria profonda è scritto dal dottor deep (che medico lo è per davvero) alias Luca Lucarini, sicuramente hai letto i suoi interventi su Facebook della pagina "i vecchi subacquei", dopo aver usato per decenni miscele in aperto e chiuso e aver superato i 150 metri continua ad immergersi ad aria e più volte ha ribadito come l'aria profonda necessiti un ottimo istruttore e che per tempi brevi sia assolutamente una scelta ponderata. Il libro è del 2011 ma il capitolo che ho menzionato non parla di record o "pazzie" subacquee ma anzi di un vero e proprio percorso specifico totalmente differente dai corsi trimix.

                                Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

                                Commenta

                                Riguardo all'autore

                                Comprimi

                                Lele 1984 Per saperne di più su Lele 1984

                                Statistiche comunità

                                Comprimi

                                Attualmente sono connessi 32 utenti. 2 utenti e 30 ospiti.

                                Il massimo degli utenti connessi: 1,553 alle 06:45 il 16-01-2023.

                                Scubaportal su Facebook

                                Comprimi

                                Sto operando...
                                X