Ciao a tutti
è da un pò che mi sono affacciato al mondo della subacquea (marzo 2023) e sono in procinto di concludere il brevetto AOWD.
Da novembre 2023 ho iniziato ad immergermi con la muta stagna (non sempre) e quindi ho poche immersioni alle spalle con questa configurazione (5-6).
In mare mi immergo con una muta stagna ROFOS 450K, PINNE SCUBAPRO JET FIN, GAV MARES XR-REC TRIM SINGLE BACKMOUNT, sottomuta ROFOS Polartec Power Stretch, 539 gr/m2 e una pesata di 8 kg; sono alto 1,92 m e peso circa 100 kg (forse qualcosa in più).
Arriviamo ai problemi in immersione:
Le fasi di discesa e navigazione non mi danno grossi problemi, mantengo un buon assetto (così mi viene riferito), gestisco abbastanza bene il GAV e gestisco (credo) abbastanza bene l'aria all'interno della muta
(anche se personalmente tendo a usarla un pò collassata sulla parte inferiore).
Il problema è la fase di risalita: più diminuiscono le profondità più mi sento tirare su.
La penultima immersione fatta 2 gg fa mi sono attaccato ad un relitto a circa 30 m, mi sono messo in verticale, ho provato a scaricare tutto lo scaricabile e ho pure tolto la frusta di alimentazione aria alla muta stagna; a 5 metri, vuoi l'ansia di pallonare, vuoi una respirazione non propriamente ottimale, mi sentivo estremamente instabile.
Stessa situazione (1 gg fa), muta collassata, gav scarico, 1 kg totale in più nei tasconi della muta ed è stato un disastro:
a 5- 6 metri inizio la preparazione del pedagno e vado giù come un brocco, tocco il fondale a 10 m
probabilmente ero estremamente negativo) e comunque eseguo il lancio; mi metto l'anima in pace e inizio la risalita riavvolgendo la sagola con il doppia luce.
La risalita, seppure eseguita lentamente (tanto che ho finito i 3 minuti a 5 metri), mi ha conferito quel minimo abbrivio che mi ha fatto perdere l'assetto e finire in superficie contro volontà.
Mi sono fermato ad analizzare la situazione:
- sicuramente devo fare molta più pratica con la stagna e percepire meglio l'aria e i suoi movimenti al suo interno
- forse la valvola di scarico non riesce a scaricare tutto l'aria che rimane intrappolata nella muta e a basse profondità risulto troppo positivo e controllo difficilmente l'assetto
- forse il sottomuta è troppo spesso e intrappola quel poco di aria che mi rende instabile
- devo gestire meglio la respirazione che sicuramente non è ottimale
Avete consigli? Osservazioni?
è da un pò che mi sono affacciato al mondo della subacquea (marzo 2023) e sono in procinto di concludere il brevetto AOWD.
Da novembre 2023 ho iniziato ad immergermi con la muta stagna (non sempre) e quindi ho poche immersioni alle spalle con questa configurazione (5-6).
In mare mi immergo con una muta stagna ROFOS 450K, PINNE SCUBAPRO JET FIN, GAV MARES XR-REC TRIM SINGLE BACKMOUNT, sottomuta ROFOS Polartec Power Stretch, 539 gr/m2 e una pesata di 8 kg; sono alto 1,92 m e peso circa 100 kg (forse qualcosa in più).
Arriviamo ai problemi in immersione:
Le fasi di discesa e navigazione non mi danno grossi problemi, mantengo un buon assetto (così mi viene riferito), gestisco abbastanza bene il GAV e gestisco (credo) abbastanza bene l'aria all'interno della muta
(anche se personalmente tendo a usarla un pò collassata sulla parte inferiore).
Il problema è la fase di risalita: più diminuiscono le profondità più mi sento tirare su.
La penultima immersione fatta 2 gg fa mi sono attaccato ad un relitto a circa 30 m, mi sono messo in verticale, ho provato a scaricare tutto lo scaricabile e ho pure tolto la frusta di alimentazione aria alla muta stagna; a 5 metri, vuoi l'ansia di pallonare, vuoi una respirazione non propriamente ottimale, mi sentivo estremamente instabile.
Stessa situazione (1 gg fa), muta collassata, gav scarico, 1 kg totale in più nei tasconi della muta ed è stato un disastro:
a 5- 6 metri inizio la preparazione del pedagno e vado giù come un brocco, tocco il fondale a 10 m
probabilmente ero estremamente negativo) e comunque eseguo il lancio; mi metto l'anima in pace e inizio la risalita riavvolgendo la sagola con il doppia luce.
La risalita, seppure eseguita lentamente (tanto che ho finito i 3 minuti a 5 metri), mi ha conferito quel minimo abbrivio che mi ha fatto perdere l'assetto e finire in superficie contro volontà.
Mi sono fermato ad analizzare la situazione:
- sicuramente devo fare molta più pratica con la stagna e percepire meglio l'aria e i suoi movimenti al suo interno
- forse la valvola di scarico non riesce a scaricare tutto l'aria che rimane intrappolata nella muta e a basse profondità risulto troppo positivo e controllo difficilmente l'assetto
- forse il sottomuta è troppo spesso e intrappola quel poco di aria che mi rende instabile
- devo gestire meglio la respirazione che sicuramente non è ottimale
Avete consigli? Osservazioni?
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