Il futuro dello scuba diving: no gouge diving!

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  • Il futuro dello scuba diving: no gouge diving!

    Dopo, no computer, no gav, no bail out, no limit.
    Ho capito che il vero futuro sono le immersioni "no gauge", togliamo il manometro.

    Vantaggi:
    - non si rompe
    - si impara a valutare sensometricamente la durata delle bombole
    - meno narcosi percepita, non ci si può dimenticare di controllare uno strumento che non c'è
    - fondamentale per imparare a respirare con regolarità estrema
    - minori consumi, scommettiamo?
    - è propedeutico allo step successivo: immersione senza profondimetro.

    Sono aperte le prevendite per i futuri corsi, ma è fattibile anche da soli, per qualsiasi dubbio basta chiedere sui principali social.

    Se ci fossero dubbi, posso portare testimonianze di corallari che andavano a 140m senza manometri.

    Date retta a me, lasciate perdere il manometro, provare per credere.
    www.bludivecenter.com

  • #2
    Basta rimontare la riserva e tornare alla vecchia maniera. Una pianificazione a tabella e gestione dinamica tirando un po' l'astina. Dove e' il problema?
    Ciao
    Paolo
    Paolo

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    • #3
      Eh no cavolo, ho appena mandato nel bidone del secco il mio plasticotto tutto graffiato perchè perdeva un filino e ho optato per uno con la cassa in metallo che avevo preso da un pò, non posso privarmene così presto, dobbiamo ancora conoscerci.

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      • #4
        ahhhhhhhh......così rana si scatena
        ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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        • #5
          Anche se nel 1993 il computer e il manometro si erano già affermati ho iniziato proprio così. Bei ricordi.

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          • #6
            Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
            Basta rimontare la riserva e tornare alla vecchia maniera. Una pianificazione a tabella e gestione dinamica tirando un po' l'astina. Dove e' il problema?
            Ciao
            Paolo
            Diversi corallari usavano un sistema diverso, avevano la rubinetteria "all'italiana" un rubinetto su ciascuna bombola e l'erogatore montato al centro sul traversino. Scendevano con una bombola chiusa e respiravano fino ad esaurimento dell'aria, a quel punto aprivano il rubinetto e avveniva il travaso, chiudevano nuovamente e al secondo esaurimento del gas sapevano di avere 50 bar nel gruppo per la risalita.

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            • #7
              Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
              Diversi corallari usavano un sistema diverso, avevano la rubinetteria "all'italiana" un rubinetto su ciascuna bombola e l'erogatore montato al centro sul traversino. Scendevano con una bombola chiusa e respiravano fino ad esaurimento dell'aria, a quel punto aprivano il rubinetto e avveniva il travaso, chiudevano nuovamente e al secondo esaurimento del gas sapevano di avere 50 bar nel gruppo per la risalita.

              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
              Sempre se all'inizio avevano davvero 200 bar
              www.filoariannadive.com

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              • #8
                Puó darsi (ipotizzo) che un tempo, mancando il manometro, si desse maggior attenzione al calcolo del consumo in termini di tempo rapportato alla profondità e alla quantità di aria disponibile. Ma si parla anche di immersioni quadre, a tabella.
                Qual é la differenza con oggi? Che forse nessuno avrebbe detto cose del tipo "a 100 bar rientriamo e a 50 siamo fuori", ma "ai 20' rientriamo" , eccetera. Peró io sono "nato" col manometro, e quindi se é una fantasticheria correggetemi.
                CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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                • #9
                  Io per anni ho fatto immersioni senza manometro e con la riserva con l'astina . Certo con senno del poi non riuscirei più a fidarmi a farle ma quando avevo 16 anni molte cose, anzi moltissime , le ignoravo (adesso che di anni ne ho 40 di più non è che sappia chissà quali cose ma certamente so che è utile avere il manometro)

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                  • #10
                    Penso che il manometro sia stato una tecnologia che insieme al "compensatore d'assetto" hanno rappresentato lo spartiacque tra una subacquea che potremmo definire pionieristica e quella che oggi chiamiamo subacquea moderna.

                    L'abbandono della riserva e l'introduzione del compensatore hanno permesso lo sviluppo di tutto quello che è seguito.

                    Ovviamente quella di blu dive è una provocazione.

                    Provocazione per provocazione provo a rilanciare:
                    il manometro è "irrinunciabile" è uno strumento necessario, ritornare alla riserva non ha senso ma, paradossalmente, non ha senso la ridondanza di questo strumento.

                    Come a dire è necessario ma non indispensabile

                    Ed effettivamente è cosi, o no ????

                    Chi di voi usa due manometri ???
                    Lo so, lo so ....
                    Per favore non vale rispondere io ho la sonda ma uso anche il manometro a frusta.

                    Escludiamo chi usa la sonda, o meglio a questi domandiamo, in base alla loro esperienza: serve effettivamente usare un manometro a frusta oltre alla sonda ???
                    Secondo me no, anche in questo caso se si ha la sonda valgono le stesse motivazioni per cui non ha molto senso usare due manometri.

                    La mia opinione è chiara.
                    Il manometro serve, sicuramente, uno, ma non ha senso montarne due.

                    Non ha senso .... con alcuni distinguo, nella configurazione "side mount" i due manometri sono strutturali, non se ne può fare a meno, servono alla gestione della scorta d'aria splittata in due bombole completamente separate.

                    Cordialmente
                    Rana

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                    • #11
                      Una pianificazione con tabelle e calcolo dei consumi viene poi applicata verificando durante la immersione che tutto segua le previsioni.
                      Se gli strumenti di verifica sono manometro e computer si passa di fatto ad una programmazione dinamica.
                      ​​​Oggi per me e' normale ripianificare durante una immersione in base alla disponibilita' di aria mentre una volta l'unico elemento di riferimento era la pressione a cui la riserva sarebbe intervenuta (astina)
                      Infatti ai tempi vedevo che avanzavo tanta aria e che la volta successiva avrei potuto allungare tempi o aumentare profondita' in base ai miei reali consumi.
                      In un modo o nell'altro si fa ma infatti io ho subito adottato il computer che costava un botto e mi sono fatto i miei calcoli usando le tabelle come schema mentale di riferimento
                      I profili di immersione sono passati dai 15 minuti a 40 45 metri alle immersioni di oggi con la stessa identica bombola.
                      Ciao
                      Paolo
                      Paolo

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                      • #12
                        Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
                        Io per anni ho fatto immersioni senza manometro e con la riserva con l'astina . Certo con senno del poi non riuscirei più a fidarmi a farle ma quando avevo 16 anni molte cose, anzi moltissime , le ignoravo (adesso che di anni ne ho 40 di più non è che sappia chissà quali cose ma certamente so che è utile avere il manometro)
                        Albertosixsix come si pianificava senza manometro?
                        CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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                        • #13
                          Se dovessi rindondare il manometro, lo farei con l'utilizzo della sonda ma, almeno nel mio caso, leggo più problemi che vantaggi oltre al costo stesso non proprio indifferente. Un manometro è uno strumento semplice e funzionale, dura una vita e dalla manutenzione irrisoria, non vedo vantaggi a privarsene.
                          Un manometro, o più in generale un misuratore di capacità, lo metterei pure sul tagliaerba

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                          • #14
                            RANA
                            Chi sta usando due manometri sul bibo ? Mia moglie !.
                            Avevo un fantastico manometro digitale uwatec modello truffa con pile non sostituibili nemmeno dalla uwatec. Raggiunto un livello critico della batteria con lampeggio di chiave inglese sul display mi sono preso un cressi digi2. Mia moglie ha voluto provare il mio vecchio manometro digitale e lo ha montato sull' attacco libero.
                            Lo ha trovato talmente preciso e leggibile che e' rimasta folgorata ed ha continuato ad usarlo pensando che sarebbe morto alla successiva immersione.
                            Sono passati due anni e dovro' affrettarmi regalarle un digi2.
                            Ciao
                            Paolo
                            Paolo

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                            • #15
                              Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                              RANA
                              Chi sta usando due manometri sul bibo ? Mia moglie !.
                              Avevo un fantastico manometro digitale uwatec modello truffa con pile non sostituibili nemmeno dalla uwatec. Raggiunto un livello critico della batteria con lampeggio di chiave inglese sul display mi sono preso un cressi digi2. Mia moglie ha voluto provare il mio vecchio manometro digitale e lo ha montato sull' attacco libero.
                              Lo ha trovato talmente preciso e leggibile che e' rimasta folgorata ed ha continuato ad usarlo pensando che sarebbe morto alla successiva immersione.
                              Sono passati due anni e dovro' affrettarmi regalarle un digi2.
                              Ciao
                              Paolo


                              Capisco, nulla da eccepire.

                              Molti miei amici hanno preso il Cressi Digi2 è diventato un oggetto "fashion"
                              Parlando seriamente lo usano con soddisfazione.


                              Rana

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