Immersioni in aria: preferenze deco gas

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  • Grazie Cesare e Bludive, seguivo il topic da un pò , cogliendo molti spunti interessanti, e quando mi è parso che il concetto di oxygen window non fosse del tutto chiaro (io, probabilmente sarò scemo, ci ho messo un pò a capirlo bene) ho condiviso le letture che ho trovato più utili. E credo che la sua esatta comprensione sia alla base della scelta dei deco gas, che è quello di cui si discute.

    Infiammazione e MDD : è un pò il Sacro Gral degli ultimi anni, ma se uno mette il naso fuori dai confini italici si accorge che non è proprio così….tutti cretini quelli che all'estero non lo hanno capito ?

    Si sostiene che fattori determinanti nel causare infiammazione e quindi MDD siano la prolungata esposizione a pressione ambiente elevata e lo stress ossidativo da ossigeno, quindi meglio non decomprimersi troppo a lungo e meglio non esagerare con l’ossigeno.

    Io, un pò scemo, mi chiedo: ma se tutto ciò è vero perché l’unica terapia efficace della MDD è la ricompressione con ossigeno? Perché trattiamo un paziente che ha un danno da infiammazione che si suppone causato da elevata pressione ambiente e danno ossidativo da ossigeno rimettendolo nella stessa situazione ? Ma ovviamente nessuno si sogna di metterlo in terapia antinfiammatoria, anticoagulante e antiaggregante piastrinica anziché in camera iperbarica….

    Illuminante su questo punto è la conferenza di Simon Mitchell, 9 mesi fa, “ Is decompression sickness an inflammatory disease ?’” sul sito DAN Sudafrica, vi invito a spenderci mezzz'ora.

    https://www.youtube.com/watch?v=jR0F...SouthernAfrica

    Per chi non lo conoscesse, S.Mitchell è attualmente il più autorevole medico iperbarico per riconoscimento unanime della comunità scientifica internazionale, e CCR tech diver di assoluto livello, linko Wikipedia, non proprio un "mona" come diciamo noi in Veneto...( c'è il detto : l'intelligente sa poco, l'ignorante sa tanto, el mona sa tutto....)

    https://en.wikipedia.org/wiki/Simon_Mitchell

    E’ anche un divulgatore scientifico eccezionale, capace di abbinare rigore scientifico e semplicità didattica . Vi consiglio tutte le sue conferenze sulla deco su YouTube

    In sintesi :
    La causa primaria di MDD è la formazione di bolle,non l'infiammazione, a supporto di ciò:
    1. Le correlazioni clinicopatologiche di molti studi
    2. La correlazione inversa tra durata della decompressione e rischio di MDD : innumerevoli studi hanno dimostrato che più lunga la durata della decompressione, minore il rischio di MDD, e l’unica spiegazione è la riduzione della sovrasaturazione e quindi della formazione di bolle
    3. La correlazione tra riscontro di embolia gassosa venosa e comparsa di MDD: il fatto che vi siano divers con emboli gassosi venosi e no MDD (basso valore predittivo positivo) si spiega così1) l’embolia venosa non riflette necessariamente quella di tessuti nobili ( gli emboli potrebbero arrivare prevalentemente dai tessuti cutaneo, sottocutaneo e adiposo) 2)Per causare danno l’embolo gassoso deve passare nel circolo arterioso ( forame ovale pervio e/o connessioni arterovenose polmonari), e da qui raggiungere tessuti nobili dove, in presenza di sovrasaturazione cresce ulteriormente. In altri termini, la formazione di bolle venose è condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo di MDD ( così risponde all’obiezione di chi sostiene che ci ci sono bolle venose senza mdd)
    4. Associazione forame ovale pervio e MDD ( chiaramente documentata in molti studi). Perché è così importante il FOP ? Perché attraverso ci passa materiale (bolle) che altrimenti verrebbe filtrato dal polmone e non raggiungerebbe il circolo arterioso.
    5. Risposta positiva alla ricompressione ultra-precoce in camera iperbarica on-site in caso di MDD (database divers US Navy, in certi casi i sintomi scomparivano già durante la pressurizzazione) e in acqua ( ovviamente in presenza di divers superesperti ed in assenza di altre opzioni praticabili) . https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6156824/. Se la MDD fosse causata da infiammazione come si spiegherebbe questa risposta immediata semplicemente aumentando la pressione ambiente? L’ipotesi più ragionevole è ovviamente la compressione meccanica delle bolle.
    E per quanto riguarda l’infiammazione ? In programmi di immersioni lavorative in saturazione l'infiammazione si sviluppa al ritorno in superficie e non durante la fase di saturazione, quindi come conseguenza della formazione di bolle.

    Al minuto 42.30 sostiene : "ci sono alcuni “entusiasti dell’infiammazione” che pensano che qualcosa come la pressione ambientale elevata e lo stress ossidativo durante l’immersione possano causare infiammazione e e MDD…che è sopratutto un problema di infiammazione..questo argomento è emerso a un rebreather meeting in Italia…dove si è perfino argomentato che è meglio non respirare troppo O2 in immersione per lo stress ossidativo…ed è meglio non decomprimersi troppo a lungo perché la decompressione in ossigeno causa infiammazione.. this just goes against everything we have learned about decompression…..for decades…the longer the decompression you do the less the risk of DCS"

    Poi porta ulteriori evidenze contro l’ipotesi infiammatoria come causa prevalente di MDD:
    1)MDD da altitudine (aereo)
    2)Perché il FOP è così importante? ( il polmone non filtra le MPS (microparticelle) che sono meno di 1 micron)
    3) Se le MPS circolanti sono così importanti perché gli organi più colpiti da MDD non sono quelli più perfusi ( cervello, fegato,rene ) ma piuttosto midollo spinale e orecchio interno?
    4)In altre patologie si ha aumento delle MPS senza per questo avere sintomi di MDD.

    In conclusione, al quesito: bolle o infiammazione? Risponde entrambi, con le bolle cruciali nella fase iniziale e l’infiammazione che assume un ruolo nella fase tardiva.

    Stando sul pratico, cosa suggerisce Mitchell (lo seguo anche su forum americani dove è molto disponibile)
    1. No deep stops, ma non per evitare infiammazione, ma perché il Nedu Trial ha dimostrato che causano più MDD
    2. GF high conservativo: non da alcun credito alla teoria di ridurre il più possibile la durata della deco ( la sua espressione a riguardo nella conferenza che vi ho linkato dal minuto 42.30” dice più di mille parole…).Poi il numero preciso di GF High dipende da molteplici fattori, in particolare profondità-durata-impegno fisico dell’ immersione e caratteristiche del diver (età, forma fisica,ecc)


    Ultima modifica di giambadiver; 10-01-2023, 22:38.

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    • Un’altra informazione non corretta che si trova in alcuni video in rete è che i risultati degli studi sui Deep stops dimostrano che una decompressione di durata più lunga ha risultati peggiori. Questo non è vero.

      Il NEDU Trial condotto dalla US Navy su 390 divers (!)
      (https://www.johnchatterton.com/wp-co...TR_2011-06.pdf)
      ha confrontato immersioni in aria a 170 fsw ( 51.7 metri, proprio quello di cui stiamo discutendo), deco in un gruppo con Deep stops e nell’altro senza, ma con lo stessa durata totale della decompressione

      “….to compare DCS incidence following air decompression dives conducted according to either a gas content model (shallow stops) schedule or a bubble model (deep stops) schedule. These dive profiles were identical except for different distributions of the same total decompression stop time

      Quindi sono i deep stops a causare una maggior incidenza di MDD, non la durata totale della decompressione come erroneamente viene detto!
      E i deep stops non vanno peggio perché le tappe fonde causano più infiammazione ma perché i tessuti più lenti continuano a caricarsi di gas inerte.

      Tornando al topic, immersione in aria a 50-55 metri, alla luce degli studi clinici sull’uomo ad oggi disponibili, e non quelli sperimentali su topi o altro,
      faccio così:

      -Ean 40 perché mi da una buona oxygen window, posso respirarlo già a 30 metri in caso di risalita in emergenza…..e perché il mio istruttore che forse mi legge mi ha insegnato così

      -Se il deco planning mi dice che ho bisogno di più gas e/o voglio accorciare la tappa a 6 metri porto una S40 di O2 ( anche perché per Ean 40 ho una 7 litri)

      - A 6 metri, compatibilmente con le condizioni meteomarine, il benessere termico, la necessità di fare pipì ( non ho la Pvalve), la CNS toxicity ( che in realtà nelle immersioni che faccio non è un problema), la fretta del barcaiolo e compagni di immersioni di tornare a casa, ci sto senza farmi pippe mentali sull’infiammazione e cerco di desaturarmi il più possibile , specie se l’immersione è stata faticosa (corrente ecc).
      Sono anche molto contento di poter controllare in ogni momento il surfacing GF del mio Shearwater

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      • La fretta del barcaiolo e compagni

        Che poi mi domando : per fare che?
        Ho sempre l' impressione che dietro ai comportamenti diffusi ci sia un messaggio commerciale indotto. Fare due, tre immersioni, uscire in fretta, tagliare la deco per fare la seconda per poi tornare in fretta ....
        Magari mi sbaglio, ma non sarebbe meglio dire quanto costa una bella giornata in mare senza vincoli di sorta e rottura di palle?
        Potrebbe essere una nuova proposta di servizi per il tempo libero
        Paolo
        Paolo

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        • Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
          La fretta del barcaiolo e compagni

          Che poi mi domando : per fare che?
          Ho sempre l' impressione che dietro ai comportamenti diffusi ci sia un messaggio commerciale indotto. Fare due, tre immersioni, uscire in fretta, tagliare la deco per fare la seconda per poi tornare in fretta ....
          Magari mi sbaglio, ma non sarebbe meglio dire quanto costa una bella giornata in mare senza vincoli di sorta e rottura di palle?
          Potrebbe essere una nuova proposta di servizi per il tempo libero
          Paolo
          qua il discorso è lungo si andrebbe un po' troppo OT, temo
          www.bludivecenter.com

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          • Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
            La fretta del barcaiolo e compagni

            Che poi mi domando : per fare che?
            Ho sempre l' impressione che dietro ai comportamenti diffusi ci sia un messaggio commerciale indotto. Fare due, tre immersioni, uscire in fretta, tagliare la deco per fare la seconda per poi tornare in fretta ....
            Magari mi sbaglio, ma non sarebbe meglio dire quanto costa una bella giornata in mare senza vincoli di sorta e rottura di palle?
            Potrebbe essere una nuova proposta di servizi per il tempo libero
            Paolo
            A me non è mai successo, la ho messa come ipotesi, era solo per ribadire il concetto che se ho gas e sono a mio agio non mi dispiace abbassare il surfacing GF più di quanto ho impostato GF High....
            Se il deco planning è stato fatto correttamente e ho comunicato al barcaiolo la durata programmata dell'immersione, ovviamente non pretendo che mi aspetti....se però altri divers hanno fatto bottom time maggiore del mio e sono ancora in deco ne approfitto per desaturarmi di più
            Ultima modifica di giambadiver; 11-01-2023, 16:57.

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            • Originariamente inviato da giambadiver Visualizza il messaggio
              Grazie Cesare e Bludive, seguivo il topic da un pò , cogliendo molti spunti interessanti, e quando mi è parso che il concetto di oxygen window non fosse del tutto chiaro (io, probabilmente sarò scemo, ci ho messo un pò a capirlo bene) ho condiviso le letture che ho trovato più utili. E credo che la sua esatta comprensione sia alla base della scelta dei deco gas, che è quello di cui si discute.

              Infiammazione e MDD : è un pò il Sacro Gral degli ultimi anni, ma se uno mette il naso fuori dai confini italici si accorge che non è proprio così….tutti cretini quelli che all'estero non lo hanno capito ?

              Si sostiene che fattori determinanti nel causare infiammazione e quindi MDD siano la prolungata esposizione a pressione ambiente elevata e lo stress ossidativo da ossigeno, quindi meglio non decomprimersi troppo a lungo e meglio non esagerare con l’ossigeno.

              Io, un pò scemo, mi chiedo: ma se tutto ciò è vero perché l’unica terapia efficace della MDD è la ricompressione con ossigeno? Perché trattiamo un paziente che ha un danno da infiammazione che si suppone causato da elevata pressione ambiente e danno ossidativo da ossigeno rimettendolo nella stessa situazione ? Ma ovviamente nessuno si sogna di metterlo in terapia antinfiammatoria, anticoagulante e antiaggregante piastrinica anziché in camera iperbarica….

              Illuminante su questo punto è la conferenza di Simon Mitchell, 9 mesi fa, “ Is decompression sickness an inflammatory disease ?’” sul sito DAN Sudafrica, vi invito a spenderci mezzz'ora.

              https://www.youtube.com/watch?v=jR0F...SouthernAfrica

              Per chi non lo conoscesse, S.Mitchell è attualmente il più autorevole medico iperbarico per riconoscimento unanime della comunità scientifica internazionale, e CCR tech diver di assoluto livello, linko Wikipedia, non proprio un "mona" come diciamo noi in Veneto...( c'è il detto : l'intelligente sa poco, l'ignorante sa tanto, el mona sa tutto....)

              https://en.wikipedia.org/wiki/Simon_Mitchell

              E’ anche un divulgatore scientifico eccezionale, capace di abbinare rigore scientifico e semplicità didattica . Vi consiglio tutte le sue conferenze sulla deco su YouTube

              In sintesi :
              La causa primaria di MDD è la formazione di bolle,non l'infiammazione, a supporto di ciò:
              1. Le correlazioni clinicopatologiche di molti studi
              2. La correlazione inversa tra durata della decompressione e rischio di MDD : innumerevoli studi hanno dimostrato che più lunga la durata della decompressione, minore il rischio di MDD, e l’unica spiegazione è la riduzione della sovrasaturazione e quindi della formazione di bolle
              3. La correlazione tra riscontro di embolia gassosa venosa e comparsa di MDD: il fatto che vi siano divers con emboli gassosi venosi e no MDD (basso valore predittivo positivo) si spiega così1) l’embolia venosa non riflette necessariamente quella di tessuti nobili ( gli emboli potrebbero arrivare prevalentemente dai tessuti cutaneo, sottocutaneo e adiposo) 2)Per causare danno l’embolo gassoso deve passare nel circolo arterioso ( forame ovale pervio e/o connessioni arterovenose polmonari), e da qui raggiungere tessuti nobili dove, in presenza di sovrasaturazione cresce ulteriormente. In altri termini, la formazione di bolle venose è condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo di MDD ( così risponde all’obiezione di chi sostiene che ci ci sono bolle venose senza mdd)
              4. Associazione forame ovale pervio e MDD ( chiaramente documentata in molti studi). Perché è così importante il FOP ? Perché attraverso ci passa materiale (bolle) che altrimenti verrebbe filtrato dal polmone e non raggiungerebbe il circolo arterioso.
              5. Risposta positiva alla ricompressione ultra-precoce in camera iperbarica on-site in caso di MDD (database divers US Navy, in certi casi i sintomi scomparivano già durante la pressurizzazione) e in acqua ( ovviamente in presenza di divers superesperti ed in assenza di altre opzioni praticabili) . https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6156824/. Se la MDD fosse causata da infiammazione come si spiegherebbe questa risposta immediata semplicemente aumentando la pressione ambiente? L’ipotesi più ragionevole è ovviamente la compressione meccanica delle bolle.
              E per quanto riguarda l’infiammazione ? In programmi di immersioni lavorative in saturazione l'infiammazione si sviluppa al ritorno in superficie e non durante la fase di saturazione, quindi come conseguenza della formazione di bolle.

              Al minuto 42.30 sostiene : "ci sono alcuni “entusiasti dell’infiammazione” che pensano che qualcosa come la pressione ambientale elevata e lo stress ossidativo durante l’immersione possano causare infiammazione e e MDD…che è sopratutto un problema di infiammazione..questo argomento è emerso a un rebreather meeting in Italia…dove si è perfino argomentato che è meglio non respirare troppo O2 in immersione per lo stress ossidativo…ed è meglio non decomprimersi troppo a lungo perché la decompressione in ossigeno causa infiammazione.. this just goes against everything we have learned about decompression…..for decades…the longer the decompression you do the less the risk of DCS"

              Poi porta ulteriori evidenze contro l’ipotesi infiammatoria come causa prevalente di MDD:
              1)MDD da altitudine (aereo)
              2)Perché il FOP è così importante? ( il polmone non filtra le MPS (microparticelle) che sono meno di 1 micron)
              3) Se le MPS circolanti sono così importanti perché gli organi più colpiti da MDD non sono quelli più perfusi ( cervello, fegato,rene ) ma piuttosto midollo spinale e orecchio interno?
              4)In altre patologie si ha aumento delle MPS senza per questo avere sintomi di MDD.

              In conclusione, al quesito: bolle o infiammazione? Risponde entrambi, con le bolle cruciali nella fase iniziale e l’infiammazione che assume un ruolo nella fase tardiva.

              Stando sul pratico, cosa suggerisce Mitchell (lo seguo anche su forum americani dove è molto disponibile)
              1. No deep stops, ma non per evitare infiammazione, ma perché il Nedu Trial ha dimostrato che causano più MDD
              2. GF high conservativo: non da alcun credito alla teoria di ridurre il più possibile la durata della deco ( la sua espressione a riguardo nella conferenza che vi ho linkato dal minuto 42.30” dice più di mille parole…).Poi il numero preciso di GF High dipende da molteplici fattori, in particolare profondità-durata-impegno fisico dell’ immersione e caratteristiche del diver (età, forma fisica,ecc)

              Si conosco le citazioni che condividi con noi.

              Negli studi si scopre tutto e il contrario di tutto. Dolette ( se non ricordo male si scrive cosi ) ha portato uno studio dove dimostra che invece i deep stop non causano infiammazione o aumento del rischio mdd.

              Riassumendo:
              • Il grosso dilemma della decompressione è il corpo umano. Siamo tutti diversi e reagiamo tutti in modo diverso. Non si può delineare un assoluto che vada bene per tutti
              • Si sanno però due cose fondamentali: il danno lo creano bolle e infiammazione
              • Non vedo perché oltralpe la debbano sapere sempre meglio di noi
              • Ci sono fisici più predisposti geneticamente di altri all'infiammazione e alla formazione di bolle
              • Sapendo questo, evitiamo di metterci in situazioni che predispongano all'infiammazione
              • Gli studi della U.S. navy sono fatti su militari quindi difficilmente declinabili al subacqueo medio per età, condizioni fisiche, preparazione
              • Più che il problema dei deep stop, la partita la giocano i gas utilizzati che sono il vero grimaldello per una decompressione più efficace
              • deep stop e aria non vanno a braccetto, visto le caratteristiche dell'inerte serve gradiente
              • L'ossigeno in immersione va usato per abbattere il tempo totale di decompressione e quindi esporsi il meno possibile all'ambiente iperbarico
              • L'azoto è talmente dannoso che ora in Italia si utilizzano miscele al 50% di he in camera per curare le mdd
              Il succo è che siamo tutti diversi e non è possibile avere una linea guida.

              Ma abbiamo pochi capisaldi:
              • Predisposizione genetica
              • Condizione fisica
              • uso gas appropriati
              Seguire queste semplici indicazioni aumenta può farci stare un po più sereni.

              I gf ad esempio... ogni anno esce un settaggio nuovo, adesso devono essere pari e con il gf hi al limite del valore m.

              Prima il gf hi doveva essere 85 poi 70 poi TOMBOLA.

              I gas invece giocano un ruolo cruciale non i deep stop. Poi ognuno la pensi come crede meglio.

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              • Originariamente inviato da giambadiver Visualizza il messaggio
                Quindi sono i deep stops a causare una maggior incidenza di MDD, non la durata totale della decompressione come erroneamente viene detto!
                Perdonami ma...

                mi sembra ovvio che a parità di tempo totale di immersione, il gruppo che che ha fatto tappe alte si è sia decompresso meglio....

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                • Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

                  Perdonami ma...

                  mi sembra ovvio che a parità di tempo totale di immersione, il gruppo che che ha fatto tappe alte si è sia decompresso meglio....
                  Lo sappiamo adesso, all'epoca dello studio non c'erano dati di confronto sull'uomo dei due differenti algoritmi decompressivi ( gas content model vs bubble content model) per verificare quale dei due, a parità di durata totale della decompressione, fosse più efficiente. Eravamo in piena era Deep stops, un pò come adesso con l'infiammazione.
                  E' stato un trial randomizzato che ha fatto la storia dei modelli deco, poteva farlo solo la US Navy che ha trovato 400 divers disposti a farsi una MDD e li ha messi in camera iperbarica a pedalare su cicloergometro.

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                  • Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

                    Perdonami ma...

                    mi sembra ovvio che a parità di tempo totale di immersione, il gruppo che che ha fatto tappe alte si è sia decompresso meglio....
                    Non si parla di tempo totale di immersione, ma di tempo totale di decompressione.
                    Di tappe attinenti e/o derivate dall'algoritmo buhlmann (gf low/higth, o calcolate in altro modo: deep stops).
                    Se per decomprimersi "meglio" bastasse fare "tappe alte", useremmo tutti gf 100/100.


                    www.bludivecenter.com

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                    • [/QUOTE]

                      Mi pare tu abbia un approccio assai poco scientifico, e questo in un forum può essere dannoso
                      Sono medico, specialista in cardiologia, ho conseguito l'abilitazione all'assistenza in camera iperbarica presso il Comsubin come ufficiale medico di complemento della marina Militare....e corsi ne ho fatti.
                      Ho l'abitudine di verificare quello che la letteratura scientifica propone direttamente, e non per interposta persona, per quanto competente.
                      [/QUOTE]



                      ​​​​​​​

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                      • Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

                        Non si parla di tempo totale di immersione, ma di tempo totale di decompressione.
                        Di tappe attinenti e/o derivate dall'algoritmo buhlmann (gf low/higth, o calcolate in altro modo: deep stops).
                        Se per decomprimersi "meglio" bastasse fare "tappe alte", useremmo tutti gf 100/100.

                        grazie bludive, mi era sfuggito parlasse di tempo di immersione e non di decompressione

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                        • Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

                          Non si parla di tempo totale di immersione, ma di tempo totale di decompressione.
                          Di tappe attinenti e/o derivate dall'algoritmo buhlmann (gf low/higth, o calcolate in altro modo: deep stops).
                          Se per decomprimersi "meglio" bastasse fare "tappe alte", useremmo tutti gf 100/100.

                          Non ho letto tutto il documento ma mi sembra di capire che BT e deco-time fossero gli stessi...ergo anche il tempo totale di immersione. L'unica cosa che cambia è come le tappe sono distribuite...per capirci profilo ad S, oppure linearmente crescente verso l'alto.

                          Candidate dive profile pairs each comprised a VVal-18 Thalmann Algorithm schedule and a profile that was for the same depth and bottom time but with decompression schedule being the optimum distribution (minimum PDCS) according to BVM(3) of the VVal-18 Thalmann Algorithm prescribed TST.
                          Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                          Se per decomprimersi "meglio" bastasse fare "tappe alte", useremmo tutti gf 100/100.
                          Gli ultimi studi dicono questo...magari non 100/100... ma 90/90 oppure 80/80...si...

                          https://www.facebook.com/story.php?s...urce=permalink
                          Ultima modifica di Tonnetto; 11-01-2023, 19:19.
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                          • Originariamente inviato da giambadiver Visualizza il messaggio
                            E' stato un trial randomizzato che ha fatto la storia dei modelli deco, poteva farlo solo la US Navy che ha trovato 400 divers disposti a farsi una MDD e li ha messi in camera iperbarica a pedalare su cicloergometro.
                            Chi fa immersioni a livello professionale, così come i SEAL sicuramente non si scandalizza per una linfatica...e poi soprattutto, loro, hanno la camera iperbarica direttamente sulla barca... mica devono fare la fila al pronto soccorso......

                            Riguardo lo studio in se, e sempre che abbia capito bene le condizioni operative, ovvero stesso tempo totale di immersione, mi pare più una conferma di ciò che già il buon senso affermava...

                            Infatti le deep-sost son state sempre visto con occhio critico dai subacquei esperti nel contesto ARIA...

                            idem per i profili di tipo-S che son sempre stati preferiti per il trimix, per via della gestione dell'He...ma non per l'aria.
                            Ultima modifica di Tonnetto; 11-01-2023, 19:15.
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                            • Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

                              Chi fa immersioni a livello professionale, così come i SEAL sicuramente non si scandalizza per una linfatica...e poi soprattutto, loro, hanno la camera iperbarica direttamente sulla barca... mica devono fare la fila al pronto soccorso......

                              Riguardo lo studio in se, e sempre che abbia capito bene le condizioni operative, ovvero stesso tempo totale di immersione, mi pare più una conferma di ciò che già il buon senso affermava...

                              Infatti le deep-sost son state sempre visto con occhio critico dai subacquei esperti nel contesto ARIA...

                              idem per i profili di tipo-S che son sempre stati preferiti per il trimix, per via della gestione dell'He...ma non per l'aria.
                              Lo studio è del 2011, più che una conferma è quello che per primo ha cassato i deep stops, che allora andavano di moda, in maniera incontrovertibile. Se la US Navy si è imbarcata a fare uno studio randomizzato su 400 divers un motivo c'era, a loro interessava capire se il bubble model, che appunto comportava i deep stops, dava dei vantaggi rispetto al loro classico gas content model.
                              To meet these requirements, candidate shallow stops dive profiles followed
                              decompression schedules prescribed by the Thalmann Algorithm ..Candidate deep stops dive profiles followed schedules prescribed by the BVM “probabilistic” decompression model

                              All'epoca ha fatto molto rumore e di fatto è iniziato il declino degli algoritmi a bolle che comportavano i deep stops
                              Ultima modifica di giambadiver; 11-01-2023, 20:26.

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                              • Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

                                Non ho letto tutto il documento ma mi sembra di capire che BT e deco-time fossero gli stessi...ergo anche il tempo totale di immersione. L'unica cosa che cambia è come le tappe sono distribuite...per capirci profilo ad S, oppure linearmente crescente verso l'alto.





                                Gli ultimi studi dicono questo...magari non 100/100... ma 90/90 oppure 80/80...si...

                                https://www.facebook.com/story.php?s...urce=permalink
                                E' da un pò che cerco in rete lo studio di cui parli, presentato all' Annual Scientific Meeting European Underwater Baromedical Society (EUBS) di quest'anno, ma in rete non trovo nè l'abstract nè tantomeno il lavoro completo. Per caso tu hai il link? Sai che tipo di studio è stato fatto, retrospettivo o c'era un gruppo di controllo? Se sì che GF utilizzava il gruppo di controllo ?

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