Sondaggio da sub a sub

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  • Sondaggio da sub a sub

    Buona sera.
    Sono un subacqueo istruttore ma soprattutto un gran appassionato.

    Sto facendo uno studio sugli attuali sistemi didattici con relative criticità...

    Volevo sottoporvi una domanda? Rispondendomi mi date la possibilità di avere una "fotografia" più cara della situazione:

    La domanda è la seguente:

    "Quali sono secondo la vostra esperienza i problemi non risolti o affrontati superficialmente nell'addestramento subacqueo" ?

    Non è una domanda banale. Vorrei capire dove noi istruttori sbagliamo nell'insegnamento. Quali sono quelle skills che andrebbero approfondite maggiormente o se ci sono skill poco trattate.

    Grazie a chi mi vorrà rispondere

  • #2
    Ciao, credo si dovrebbero fare esercizi col gav del tipo togliere, reindossare, nuotare con lo SCUBA sottobraccio e scambiarlo col compagno se possibile. Non li vedo più fare da anni, e almeno da due anni sento girare l'idea che togliere il gav sott' acqua sia inutile.
    CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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    • #3
      Prima todos caballeros per vendere brevetti, poi tutti impediti per vendere altri brevetti.
      Cordialmente
      Paolo
      Paolo

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      • #4
        Difficile rispondere se non circoscrivi il contesto del corso.

        In generale, tutto e nulla.

        Almeno dire in che linea didattica ???

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        • #5
          Secondo me , nei primi corsi , non si da sufficiente importanza all'assetto ( Trim , pesata ecc.ecc.) .
          Affinare questo aspetto porta ad una evidente aumento di consapevolezza in tutto ciò che si va a fare .
          Risposta molto generica , lo so , ma è la cosa che balza all'occhio più di tutte .
          Ciao MarenaSub
          Cit.Silvano :
          Qualcuno ha persin detto che per andare sott'acqua ci vogliono le palle.
          E subito qualcun'altro ha scritto che palle e scroto raggrinziti dal freddo spostano meno liquido che le stesse allascate e gonfie per la calura, se ne deduce che con le palle al fresco si è negativi e si può togliere zavorra, viceversa , a palle lasche , un po' di zavorra in più non fa mai male.

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          • #6
            Dipende dal corso.
            Io posso parlare per i corsi che ho fatto io (ho iniziato 10 anni fa, didattica PADI).
            Open: troppa poca attenzione all'assetto, alla pesata etc etc;
            Advance: troppa poca esperienza da open richiesta per iniziare il corso Advance, quindi ci si trascinano i problemi soprattutto di assetto.
            Open + Advance + Deep: parlare di deco come fosse una brutta bestia da cui stare lontani

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            • #7
              Originariamente inviato da iole81 Visualizza il messaggio
              Dipende dal corso.
              Io posso parlare per i corsi che ho fatto io (ho iniziato 10 anni fa, didattica PADI).
              Open: troppa poca attenzione all'assetto, alla pesata etc etc;
              Advance: troppa poca esperienza da open richiesta per iniziare il corso Advance, quindi ci si trascinano i problemi soprattutto di assetto.
              Open + Advance + Deep: parlare di deco come fosse una brutta bestia da cui stare lontani
              iole81 perdonami la presunzione.
              Credo che questa visione delle cose nasca da una visione errata dei corsi che hai citato, non per colpa tua, ma per una generale incomprensione della funzione di questi corsi e del motivo per cui non sono un "unico corso".

              Ci sono (serie) motivazioni didattiche (non solo commerciali, come troppo spesso si sente dire) per lo spezzettamento dei corsi, altrettante per cui non sempre allontanare un corso dall'altro è una buona "idea didattica", anzi: non lo è quasi mai.
              Ultima modifica di blu dive; 28-09-2022, 12:09.
              www.bludivecenter.com

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              • #8
                iole81
                Open + Advance + Deep: parlare di deco come fosse una brutta bestia da cui stare lontani

                Io non ho mai capito per quale ragione fare deco venga equiparato ad una eresia
                Vengo da didattica padi ma dai suoi albori con istruttori formati in ambito federale e nelle nostre immersioni di club non si stava a sottilizzare su deco o limiti di profondita' lasciando tutto alle scelte individuali ed alla esperienza accumulata
                Non erano deco lunghe o profondita' particolari ed a ripensarci viene tenerezza
                Paolo
                Paolo

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                • #9
                  Io da anni insegno la subacquea.
                  Io la critica come istruttore la faccio agli allievi, mi spiego .

                  Io comprendo che le didattiche non sono "perfette" si possono trovare tanti aspetti che possono essere migliorati senza contare che tutto è migliorabile.

                  Ho letto gli interventi fatti, io non posso che condividere, effettivamente l'assetto e tutto ciò ad esso legato come la pesata sono gli aspetti che balzano subito agli occhi e che identificano un neo brevettato.
                  Si può migliorare, certo che si può, ma, c'è un ma .... che fa si che le didattiche non hanno poi tutta la colpa.

                  La prendo da "lontano" (mi conoscete) e poi questo aspetto mi sta molto a cuore e l'ho scritto in molte altre discussioni.

                  In economia si dice che il prezzo è dato dal punto d'incontro della domanda con l'offerta.

                  Proviamo ad usare questa similitudine.

                  Consideriamo il prezzo non come l'aspetto economico ma come l'aspetto qualitativo del corso.
                  Per intenderci: corsi brevi e poco approfonditi equivalgono ad un prezzo basso, corsi curati ed approfonditi ad un prezzo più elevato.

                  Ora analizziamo il comportamento teorico delle didattiche:

                  Le didattiche avrebbero tutto l'interesse nel proporre corsi ad alto costo - ossia nella nostra similitudine corsi approfonditi e molto curati.
                  Ma per far questo devono investire, devono spendere.
                  Il corso deve avere una maggiore durata senza la quale alcuni aspetti non possono essere insegnati, deve prevedere ore in più di piscina, un numero elevato di esercitazioni in acque libere (immersioni) inevitabilmente crescono anche le spese.

                  Ma fino a che punto si possono spingere le didattiche ?

                  Le didattiche si possono spingere fino a quando la domanda è interessata a seguirle su questo percorso virtuoso.

                  Ora analizziamo l'offerta:

                  Le persone che decidono di iscriversi ad un corso di subacquea sembrano tutte, ma proprio tutte, interessate a partecipare ad un corso di alto livello qualitativo.
                  Ma nei fatti le cose non stanno cosi.
                  Le persone oggi non sono disposte ad investire tempo, si lo dico senza il minimo problema di essere smentito, le persone oggi hanno poco tempo (è il nostro stile di vita che fa si che il tempo libero sia una merce rara), di fatto richiedono corsi che durano "poco".
                  Le persone guardano molto l'aspetto economico, tra un corso di grande valore ma con un costo inevitabilmente più elevato scelgono un corso che sia accettabile dal punto di vista qualitativo ad un costo decisamente inferiore.
                  Le persone hanno perso il piacere di imparare, arrivano e pretendono il brevetto, se non vengono accontentate vanno da un altra parte, ti fanno recensioni pessime.

                  --------------------------------------

                  Che dite .. riscontrate qualche elemento che ho scritto nelle vostre esperienze ?

                  Inoltre, per formare un bravo istruttore bisogna investire, l'istruttore deve continuare a fare un lavoro di aggiornamento continuo, informarsi, seguire uno "stato dell'arte" che muta molto più rapidamente di quello che pensiamo.
                  Tutto questo è un costo.
                  Un costo che non tutti gli istruttori sono disposti a sostenere, anche perché spesso a fronte di questi costi le "entrate" non variano.

                  Ci sono quindi una "pletora" d'istruttori o troppo giovani per avere una solida esperienza o troppo avanti e statici - fermi a concetti legati ad una subacquea di 10 anni indietro o anche più.

                  Un pò le cose iniziano a cambiare tutte le didattiche sempre più obbligano a corsi di aggiornamento, obbligano a dimostrare le abilita, ecc, ecc, ma anche questo è un costo, necessario per garantire uno standard minimo, ma è un costo.

                  A fronte di questi costi la domanda del mercato è orientata verso corsi con brevi durate (spesso per ragioni legate al fatto che si fanno i corsi in vacanza ed in vacanza ci si vuole anche riposare) dai costi bassi, le offerte e quant'altro.

                  Questo fa si che istruttori anche mediocri vadano bene, anzi risultino addirittura bravi soprattutto se sanno "farci" dal punto di vista sociale, se sanno coinvolgere, appassionare, magari tirando l'allievi ad una cena o a bere un qualcosa insieme.
                  Attenzione essere anche dei bravi "animatori" è cosa buona e giusta ma sicuramente questo aspetto è secondario, per me, rispetto alla preparazione ed alla qualità del corso tenuto.
                  Anche qui bisogna trovare un compromesso tra rigore nel corso ed il "siamo una brancata di amici" ......

                  Tutto questo crea un incontro della domanda con l'offerta che determina un prezzo del corso mediocre ma non è solo ed unicamente colpa delle didattiche, che ritengo mettono molto impegno per cercare un compromesso dei corsi che sia orientato al massimo livello contenendo spese e tempo.

                  Tanto, molto dipende dalla domanda stessa che analizzata nelle scelte di massa è volta unicamente a premiare linee didattiche a rapido apprendimento e dai costi bassi.

                  Non mi stancherò mai di dire che alla fine si ha quello che si cerca.

                  Avete indicato assetto, pesata, acquaticità tra le criticità come comune denominatore ed è vero ma fermativi a riflettere, l'acquaticità (assetto, pesata) sono gli aspetti più dispendiosi da insegnare sia perché richiedono tempo, sia perché inevitabilmente richiedono più costi.

                  Benissimo, chiediamoci: che ci vuole fare un corso che abbia il tempo ed anche un costo adeguato ad insegnarli ?
                  Nulla .....
                  Nessun problema a fare tutto questo ....

                  Solo che questo corso non lo acquisterebbe nessuno o si iscriverebbero troppe poche persone per poter tenere attiva una tale linea didattica.
                  Cosi si spezzano i corsi proprio per mediare tra qualità e costi, ci vorranno più corsi ma ogni corso sarà appetibile ad una domanda che vuole rapidità, facilità (spesso semplificazione) e costi bassi.

                  Ma il mercato è vario e variopinto, non è tutto male, non ci crederete ma ci sono molte oasi felici, dove tanti istruttori di qualità riescono ad incontrare una domanda - di nicchia - interessata e disposta ad imparare, disposta ad andare a fondo nell'apprendimento (andare a fondo è un espressione che amo ).

                  Quindi possiamo dire che il mercato viene incontro a tutte le richieste, ogni persona desiderosa di imparare può scegliere la sua "formula", alla fine come dicevo: ognuno trova quello che cerca.

                  ----------------------------------------------------------------

                  Sicuramente le didattiche dovrebbero cercare d'inseguire meno una domanda che si attesta a livelli bassi dal punto di vista qualitativi e difendere uno standard minimo di qualità nei tempi e nei costi accettabili, sia per l'offerta ma anche per chi deve poi starci dentro agli inevitabili costi.

                  Sicuramente la domanda dovrebbe smettere d'inseguire corsi in cui tutto deve essere facile, durare poco e costare meno.
                  Capire che un corso non può prescindere dall'impegno personale, accettare tempi didattici in grado di poter sviluppare correttamente acquaticità, abilità e nozioni.

                  Mi direte, ma chi inizia come può saperlo.
                  Giusto .... si ma fino ad un certo punto.
                  E comunque dopo il primo corso tutti sono in grado di capire dove e chi in grado di garantire un buon compromesso qualitativo.

                  Quando ho iniziato io era previsto un corso di 5 mesi, in cui mi hanno insegnato tante cose, oggi nessuno acquisterebbe un corso della durata di 5 mesi, primo perché costerebbe molto di più, secondo perché richiede un investimento tempo per molti mesi, tre perché sarebbe molto impegnativo.

                  In due mesi partendo da zero, due volte a settimana in piscina e 4 immersioni non si può pretendere che il subacqueo sia anche in grado di gestire in maniera perfetta assetto, pesata, con la corretta acquaticità.
                  Non è una questione di bravura o di piano didattico, è una questione semplice non c'è tempo per sviluppare ed approfondire questi aspetti.
                  Cosi si danno panetti di piombo ad occhio e si cura che il subacqueo più o meno rimanga nella fascia di profondità prevista.


                  Cordialmente
                  Rana


                  Ultima modifica di RANA; 27-09-2022, 12:16.

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                  • #10
                    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                    iole81
                    Open + Advance + Deep: parlare di deco come fosse una brutta bestia da cui stare lontani

                    Io non ho mai capito per quale ragione fare deco venga equiparato ad una eresia
                    Vengo da didattica padi ma dai suoi albori con istruttori formati in ambito federale e nelle nostre immersioni di club non si stava a sottilizzare su deco o limiti di profondita' lasciando tutto alle scelte individuali ed alla esperienza accumulata
                    Non erano deco lunghe o profondita' particolari ed a ripensarci viene tenerezza
                    Paolo
                    Provo a fare un'analisi del problema se corretta o meno non saprei, ma credo di sbagliare di poco.

                    Il principio di base è che entro un certo grado di addestramento le immersioni non devono avere ostruzioni nella risalita alla superficie, proprio per ovviare ad una mancanza di pratica che nessun corso può darti.
                    In quest'ottica, avere sulla testa la parete di una grotta, la lamiera d'un relitto o delle tappe obbligatorie cambia poco.
                    Credo che su questo si possa essere d'accordo.
                    Su questo principio si basa anche il fatto che, se si hanno clienti non addestrati, un diving punta a non fare decompressione, per le problematiche che possono sorgere in caso di problemi.

                    Ora, perché si è arrivati ad una demonizzazione di questa fantomatica deco?
                    I motivi sono sostanzialmente 3:

                    1) c'è uno zoccolo duro di istruttori che, mi spiace dirlo, la decompressione proprio non l'hanno capita, neanche le basi. Ciò che non si capisce fa paura e le paure, anche se inconsce, si trasmettono.

                    2) Un'immersione con decompressione dura di più e, commercialmente, non è appetibile.
                    Faccio notare che sempre più centri sub (in mediterraneo) usano da standard i 12lt e 15lt su richiesta.

                    3) La più subdola e, purtroppo comune, delle motivazioni si basa sul principio per cui l'istruttore mette dei paletti oltre i quali c'è l'ignoto, un possibile pericolo.
                    Questo tende a legare l'allievo all'istruttore, una fidelizzazione fondata su insicurezze "coltivate": "è pericoloso ma lo puoi fare se ci sono io"
                    In genere queste situazioni vanno a braccetto con la 1).
                    Ultima modifica di blu dive; 28-09-2022, 12:09.
                    www.bludivecenter.com

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                    • #11
                      bludive
                      Grazie. Fornisci una spiegazione convincente anche se abbastanza triste quando parli di istruttori.
                      Cordialmente
                      Paolo
                      Paolo

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                      • #12
                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        bludive
                        Grazie. Fornisci una spiegazione convincente anche se abbastanza triste quando parli di istruttori.
                        Cordialmente
                        Paolo
                        ops, che spiegazione esattamente?
                        www.bludivecenter.com

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                        • #13
                          I punti 1 e 3 mi mettono tristezza.
                          La motivazione 1 non dovrebbe esistre mentre la 3 mi mette malinconia sotto il profilo umano
                          ciao
                          Paolo
                          Paolo

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                          • #14
                            Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggio
                            Ciao, credo si dovrebbero fare esercizi col gav del tipo togliere, reindossare, nuotare con lo SCUBA sottobraccio e scambiarlo col compagno se possibile. Non li vedo più fare da anni, e almeno da due anni sento girare l'idea che togliere il gav sott' acqua sia inutile.
                            In fipsas si continuano a fare, insieme a tante altre varianti. Personalmente sono esercizi che ho sempre apprezzato e che poi sul lungo periodo fanno davvero la differenza in termini di confort-zone.

                            Detto ciò, e per rispondere a dsat credo che il problema principale è che spesso non si rispettano i tempi tra un corso ed il successivo, per cui ci ritroviamo deep diver con appena 15 immersioni certificate, che poi son le stesse dei corsi.

                            Alla fine quello che fa la differenza sono le ore in acqua.

                            Relativamente alla mia situazione quello che è stato davvero istruttivo è stato, fresco di ADV (o meglio 2*), fare una crociera subacquea alle maldive.

                            Tre tuffi al dì per una settimana, alle quote più disparate, spesso in drift, o nel blu, mi hanno davvero formato.

                            Tutti i corsi successivi che ho fatto, li posso reputare di perfezionamento, ma il grosso secondo me l'ho imparato nell'ADV, e nelle successive immersioni.

                            Ad ogni modo credo che il problema principale è che molti non si immergono regolarmente, e/o quanto vorrebbero.

                            Saluti,
                            Tonnetto
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                            • #15
                              Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

                              ops, che spiegazione esattamente?
                              Penso si riferisca al punto 1... e confermo che questo aspetto non è solo triste ma grave...

                              fortunatamente non sono tutti così...ma spesso anche io ho avuto le tue stesso percezioni.
                              Ultima modifica di Tonnetto; 27-09-2022, 13:52.
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