Assetto con stagna e/o GAV

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  • Assetto con stagna e/o GAV

    Buongiorno a tutti,
    mi immergo sempre e solo con umida, non avendo altra muta
    Di conseguenza il mio assetto (scendo con singola bombola a profondità ricreative) è gestito usando esclusivamente il GAV e i polmoni

    Stavo parlando con alcuni subacquei durante la mia ultima immersione che invece si immergono quasi esclusivamente in stagna trila.
    Mi hanno detto che a meno di non essere molto carichi e di non andare parecchio fondi, le variazioni di assetto le gestiscono quasi esclusivamente con la stagna.
    Quello che non ho capito è se lo facciano per mera comodità o se quel tipo di approccio permetta una gestione più "fine" e/o reattiva dell'assetto.

    Nella vostra esperienza vedete differenze tra i due approcci, soprattutto a quote superficiali (3-6m) ? Quali sono le vostre opinioni in merito ?

    Grazie
    DD

  • #2
    Provo a riassumertela cosí: una muta stagna ha di per sé (come una umida, molto piú) una sua spinta di galleggiamento. A maggior ragione quando viene gonfiata, cosa che avviene sicuramente. In questa spinta devi considerare anche il sottomuta, piú o meno pesante. Quindi é verosimile, in stagna, gonfiare il gav meno che in umida, e a volte non gonfiarlo proprio.
    Altro é voler usare la stagna come gav, e quello non va bene per vari motivi dei quali, se vuoi, possiamo pure parlare.
    CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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    • #3
      Originariamente inviato da DrowningDiver Visualizza il messaggio
      Mi hanno detto che a meno di non essere molto carichi e di non andare parecchio fondi, le variazioni di assetto le gestiscono quasi esclusivamente con la stagna.
      Il discorso che ti hanno fatto è molto semplicistico, in quanto questo ragionamento dipende anche da:
      - come veste la tua muta (se è molto giusta o meno, più e larga più l'aria si muove dentro.
      - dal tipo di sottomuta
      - dal tipo di calzari, ovvero se hai calca in neoprene e sopra ci metti uno stivale, oppure se hanno lo stivale incorporato e voluminoso....

      Ti faccio un esempio, nel mio caso, ovvero stivale incorporato un po' voluminoso, beh all'inizio non avevo delle calze abbastanza voluminose e sentivo proprio l'aria muoversi dai piedi alle gambe e vice versa....e mi dava proprio fastidio...

      Originariamente inviato da DrowningDiver Visualizza il messaggio
      Quello che non ho capito è se lo facciano per mera comodità o se quel tipo di approccio permetta una gestione più "fine" e/o reattiva dell'assetto.
      Una volta che ci prendi la mano lo puoi fare, ma solo se i volumi d'aria insufflata sono piccoli.

      Sulla questione della gestione più fine...puoi aver ragione, ma niente è più fine del respiro.... mentre riguardo la reattività no. Anzi...la stagna è parecchio lenta a reagire, e soprattutto all'inizio, ma secondo me anche dopo, la stagna deve essere visto come un mero strumento atto a mantenere il confort termico...e solo secondariamente, come backup del gav.

      Inoltre se inizi a toglie e mettere aria...va a finire che senti freddo

      Originariamente inviato da DrowningDiver Visualizza il messaggio
      Nella vostra esperienza vedete differenze tra i due approcci, soprattutto a quote superficiali (3-6m) ? Quali sono le vostre opinioni in merito ?
      A 3 metri se posso non ci vado se non ad immersione finita, e la deco la faccio sempre a 5/6 metri per stare in confort....ovvero non strizzato...

      Riguardo l'utilizzo in immersione, la muta la uso solo per stare in confort, e se il tuffo e quadro, una volta sul fondo chiudo la valvola non la tocco più sino allo stacco. Normalmente l'aria con cui arrivi sul fondo è la quantità giusta e non serve più toccarla.

      Al momento dello stacco dal fondo invece apro tutta la valvola (modalità automatica), e scarico un poco la muta e gav, e poi poco a poco, scarico all'occorrenza.

      Le quote più critiche sono i 21 mt dove scarico un poco di più del necessario visto che spesso a quella quota faccio il cambio in ean50 ed i 9 metri... dove la vuoto un po' più del necessario per evitare espasioni importanti nella fascia subito successiva.

      Per il resto è tutta una questione di pratica.
      Ultima modifica di Tonnetto; 25-07-2022, 18:41.
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      • #4
        Cari Livio Cortese e Tonnetto grazie per le vostre risposte.
        Giusto un paio di domande, se posso.
        1. (Livio) non voglio abusare della tua disponibilità, però se ti va, mi fai una sintesi del perchè non va usata come GAV ?
        2. (Tonnetto) a 21 e a 9mt il problema è che lo sgonfiaggio ti rende troppo negativo ? Io quando faccio la sosta di sicurezza a 5mt spesso mi ritrovo ad essere troppo negativo per paura di pallonare. Secondo te (voi) è una dinamica che si vive anche con la stagna ?
        DD

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        • #5
          Ti dico la mia....
          io sono 196 cm per circa 130 kg.
          Uso stagna trilaminato, D12 da 14 kg a bottiglia, un V Weight da 1.5 e piastra acciaio standard, non uso cintura.
          Generalmente in discesa compenso la stagna il giusto e cioè l'aria all'interno mi tenga caldo e soprattutto renda la muta comoda e non strizzata. entro i 25 metri questo mi porta ad essere neutro quindi non uso il gav. Superate quelle quote continuo a compensare la stagna e secondariamente il gav sino ad essere sempre neutro. Lascio sempre la valvola aperta. Tenendo una posizione orizzontale non mi succede di scaricarla in maniera non voluta. Diciamo anche che l'aria all'interno è giusta quindi anche spostandomi dalla posizione orizzontale la valvola non inizia a scaricare incontrollatamente, al massimo esce un pochino d'aria, una cosa irrisoria comunque.
          In risalita inizio a scaricare la stagna inizialmente, troppa aria all'interno mi fa sentire un Gabibbo. Se mi accorgo di star salendo veloce intervengo anche sul gav ma generalmente per diversi metri non ho bisogno. Quando risalgo inizio a scaricare il gav con decisione e soprattutto in inverno tendo preferire più aria nella stagna rispetto a dentro il gav almeno sto più caldo.
          Se devo tenere la quota lo faccio anche in 50 cm d'acqua. Collasso tutto, gioco con la respirazione. Lo ritengo fondamentale essere in confort a tutte le quote, pratico immersioni con molta decompressione quindi saper mantenere l'assetto in 50 cm d'acqua in condizioni perfette mi permette di stare tranquillo a 3 mt anche in condizioni meteo marine non perfette.
          In questo percorso mi ha aiutato molto un corso di speleologia subacquea. Abbiamo passato tante ore tra gli 1 e i 3 metri, ho migliorato molto.

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          • #6
            DrowningDiver Un motivo é che l'aria dentro la stagna tende a spostarsi mentre il subacqueo a sua volta si muove. Se l'aria é molta, e magari la stagna un po' piú abbondante, ecco formarsi le famose sacche d'aria che ti squilibrano e possono farsi difficili da scaricare.
            Poi c'é il fatto che una grossa quantità di aria nella stagna puó farti sfiatare collo e polsi, che invece dovrebbero restare ben aderenti. In questo passaggio d'aria, il colletto potrebbe rivoltarsi.
            CACCIATORI DI RETI FANTASMA

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            • #7
              Originariamente inviato da DrowningDiver Visualizza il messaggio
              a 21 e a 9mt il problema è che lo sgonfiaggio ti rende troppo negativo ? Io quando faccio la sosta di sicurezza a 5mt spesso mi ritrovo ad essere troppo negativo per paura di pallonare. Secondo te (voi) è una dinamica che si vive anche con la stagna ?
              DD
              A 21 metri è giusto una precauzione in quanto a quella quota devo fare i cambi, e probabilmente magari aumento la frequenza respiratoria e per sicurezza sgonfio un pelo, è giusto una mia fissa.

              Ai 9 invece è perché dai 9 ai 6 ci arriva a pinne con assetto leggermente negativo, in quanto a quelle quote il gas precedente immagazzinato si espande più velocemente del tempo di reazione della stagna, e quindi gioco d'anticipo.

              Quello che invece fai in umida non c'entra niente, a meno che non sei sovrazavvorrato...
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              • #8
                Mercurio, spiegami la variazione d'assetto col trilaminato.

                Io ho solo mute in neoprene, umida e stagne. Anche se precompresso la compressione c'è e quindi diventano negative con l'aumentare della profondità.

                Ma che il trilaminato sia neuro a 25m e negativo sotto è la prima che sento.

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                • #9
                  La differenza sostanziale tra un Trilaminato ed un Neoprene sta nel "copertura termica". Il Trilaminato non è altro che un sacco e sotto ti devi gestire al meglio tra i vari sottomuta. Il Neoprene ti da già di per se un suo isolamento, quindi sotto puoi vestire più leggero. Il Trilaminato è più morbido e meno rigido rispetto ad un Neoprene ma ovviamente più delicato. Il Trilaminato necessità di più aria per un maggiore isolamento. Per il fatto che il trilaminato sia negativo a -25 mt boh. In ogni caso io ho provato solo Trilaminati ed essendomi trovato bene, non mi sono mai posto il problema di comprare un neoprene.

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                  • #10
                    Conosco la differenza tra trilaminato e neoprene, anche se, per scelta dopo averli provati entrambi, da 20 anni utilizzo solo neoprene.

                    Volevo capire la motivazione di tale affermazione, tutto qui.

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                    • #11
                      Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio
                      Conosco la differenza tra trilaminato e neoprene, anche se, per scelta dopo averli provati entrambi, da 20 anni utilizzo solo neoprene.

                      Volevo capire la motivazione di tale affermazione, tutto qui.
                      Mi giunge nuova

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                      • #12
                        Originariamente inviato da lure Visualizza il messaggio
                        La differenza sostanziale tra un Trilaminato ed un Neoprene ... Il Trilaminato è più morbido e meno rigido rispetto ad un Neoprene ma ovviamente più delicato. Il Trilaminato necessità di più aria per un maggiore isolamento. Per il fatto che il trilaminato sia negativo a -25 mt boh. In ogni caso io ho provato solo Trilaminati ed essendomi trovato bene, non mi sono mai posto il problema di comprare un neoprene.
                        Ma anche no.
                        ma poi se tu stesso dici di non aver mai provato il neoprene, come fai ad avventurarti in paragoni tra trilaminato e neoprene (che non conosci) ?
                        Ultima modifica di Albertosixsix; 25-07-2022, 15:56.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da lure Visualizza il messaggio

                          Mi giunge nuova
                          Ti giunge nuova che utilizzo neoprene da 20 anni?

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                          • #14
                            Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio

                            Ti giunge nuova che utilizzo neoprene da 20 anni?
                            hahaha no no, in merito al fatto che diventa negativa sotto una certa profondità come detto sopra.

                            Commenta


                            • #15
                              Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio

                              Ma anche no.
                              ma poi se tu stesso dici di non aver mai provato il neoprene, come fai ad avventurarti in paragoni tra trilaminato e neoprene (che non conosci) ?
                              L'ho usa mia moglie e l'ha usato il mio buddy con coi ho avuto modo di raffrontarmi. E proprio il mio buddy è passato dal neoprene al trilaminato sottolineando le diversità che ha trovato tra i due tipi. Comunque sono differenze di base. Il tuo anche NO a cosa si riferisce?

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