Senza cintura

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  • firer84
    ha risposto
    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio



    Aneddoto: Questa estate faccio un tuffo estivo, in umida, gav a imbraco e marsigliese con 2kg. In barca un tizio, che non conoscevo, e che avevo adocchiato per i loghi TDI mi fa:

    <<no no quella non va bene...!>>

    Lo guardo è gli dico: "Scusa che problemi hai con le marsigliesi?"

    Risposta: "Se la devi sganciare, visto che hai il gav ad imbraco non riesci per via del sottocavallo, per cui la soluzione è sfilare i piombi dalla cinta, che essendo di gomma non li fa scivolare facilmente!"

    Io: <<Eh?!? Ma perché vuoi sfilarmi due kg, che ho la mia zavorra è giusta?!?!>>



    Detto ciò, ammetto di aver apprezzato il suo esercizio mentale nel trovare una risposta sensata, ma al contempo il tutto lo reputo una soluzione del tipo:

    "ufficio complicazioni affari semplici"

    ed il tutto per 2kg....
    Vecchia discussione...mio post...stessi nuovi "non problemi"

    Originariamente inviato da firer84; Sbiriguda, visto che ne ho sentiti di ogni negli anni ti elenco i problemi che comunemente escono dopo la seconda-terza bottigla di vino, inquanto è un argomento abbastaza sterile e molto soggettivo.
    1) La marsigliese non si sgancia in fretta: Se ne hai una sai che non è vero, basta tirare anzi io trovo più comodo il movimento perchè la parte che devo tirare è lunga e non mi confondo con altre cinghie nei paraggi.
    Magari a rimproverartene la velocità di sgancio sono quelli con strani gav ricreativi con i pesi integrati, ma tralasciamo.
    2) La marsigliese ha i buchi e mentre la apri si puo tornare ad agganciare: Con questa mi misi a ridere...il piolo è talmente in alto quando scatta che di certo non si riaggancia...
    3) La marsigliese essendo elastica da dei problemi quando la sfili, sopratutto se hai una muta in neoprene: Forse l'aveva assicurata con la loctite....ma non mi ha saputo dare una risposta se non che io avevo un trilaminato, alla prossima approfondirò
    Concludendo, a mio avviso non è pericolosa, un po' il marketing dei grandi nomi, un po' il terrorismo dei negozianti per affiopparti i gav ricreativi con pesi integrati :[1
    : hanno ridotto il numero di chi la usa.


    In onor del vero... il buon "Sbiriguda" mi chiedeva solo il perchè per alcuni sub la masigliese fosse una soluzione pericolosissima...

    E qua il buon Tonnetto incontra chi tenta di spigare il mio punto 3...Tenta...
    Ultima modifica di firer84; 30-11-2022, 11:47.

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  • paolo55
    ha risposto
    @tonnetto
    Poverino quel tizio. Se gli togli queste sue certezze probabilmente non rimane quasi nulla.
    Paolo

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
    Ecco questo è un bell'esempio di come potrebbe diventare pericoloso l'uso della cintura a "sgancio rapito".
    Concordo, e ribadisco che l'unico motivo per cui le didattiche insegnano a toglierla, è perché assumono ci sia...inoltre visto che queste didattiche lavorano in un contesto prettamente ricreativo...aggiungo, ma magari mi sbaglio, che lo rimarcano perché ritengono sia pure sproporzionata.

    A conferma, in nessuno dei manuali passatemi i termini "tecnici" che ho letto (Fipsas/SSI e PSAI), si fa menzione sul valore aggiunto della cintura, in termini di sicurezza, se non per questioni logistiche e/o di sottomuta.

    Anzi si suggerisce la zavorra fissa, proprio per evitare di perdela durante deco lunghe....problema che ne contesto ricreativo, quindi in curva non si pone....


    Btw...credo che non se ne esca da questa discussione...

    Per cui cambiando argomento e relativamente a:
    Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
    Anche io preferisco usare la marsigliese...
    Anche io la preferisco, per diversi motivi, altre a quelli da te citati, aggiungo il fatto che rimane dove la metti, in quanto fa più presa, tantomeno rischia di aprirsi accidentalmente, ne per errore mio, come rimarchi tu, tantomeno per cedimenti della fibbia tessa, avendo l'ardiglione.

    Per non parlare poi dei vandaggi in apnea...

    Detto ciò, stai sereno che in certi ambienti, c'é chi avrà da ridire anche su quella!!!

    Aneddoto: Questa estate faccio un tuffo estivo, in umida, gav a imbraco e marsigliese con 2kg. In barca un tizio, che non conoscevo, e che avevo adocchiato per i loghi TDI mi fa:

    <<no no quella non va bene...!>>

    Lo guardo è gli dico: "Scusa che problemi hai con le marsigliesi?"

    Risposta: "Se la devi sganciare, visto che hai il gav ad imbraco non riesci per via del sottocavallo, per cui la soluzione è sfilare i piombi dalla cinta, che essendo di gomma non li fa scivolare facilmente!"

    Io: <<Eh?!? Ma perché vuoi sfilarmi due kg, che ho la mia zavorra è giusta?!?!>>



    Detto ciò, ammetto di aver apprezzato il suo esercizio mentale nel trovare una risposta sensata, ma al contempo il tutto lo reputo una soluzione del tipo:

    "ufficio complicazioni affari semplici"

    ed il tutto per 2kg....
    Ultima modifica di Tonnetto; 30-11-2022, 12:16.

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  • Livio Cortese
    ha risposto
    Rileggendovi al volo, mi accorgo di essere stato impreciso su un punto: parlando di sgancio della zavorra, intendevo IN SUPERFICIE, non sott'acqua nè in fase di recupero dal fondo. Il signor Boyle me lo sconsiglia decisamente!

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  • Lorescuba
    ha risposto
    Mi sembra che non si cavi un ragno dal buco...
    Premesso che la pesata corretta ancdrebbe fatta a 3 metri con la bombola quasi vuota (circa 30 bar), a bombole piene come fate a trovare una pesata più vicina possibile a quella "giusta"?
    Ai miei tempi, si sgonfiava il jacket e si respirava normalmente, aggiungendo o togliendo pesi fino a trovare un equilibrio nella galleggiabilità: al termine dell'inspirazione faccia fuori dall'acqua, al termine dell'espirazione (normale), acqua a livello degli occhi.
    Se questo metodo empirico è ancora valido, non vedo alcuna differenza nella galleggiabilità in caso di emergenza. sia che abbia la cintura, sia che non ce l'abbia. In entrambi i casi basta gonfiare un po' il jacket. Se lo tolgo, sono certamente più positivo senza cintura che con la cintura. Come già scritto nel mio post precedente quando mi immergo con il d12 al lago e lo schienalino di alluminio, non ho bisogno né di cintura né di V weight, quindi mi immergo senza. E se andassi al mare, aggiungendo 2 kg, veramente avrei tutta questa differenza tra un Vweight e la cintura?
    io credo di no:

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  • firer84
    ha risposto
    Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
    comunque solo per dire .... io credo di avere all'attivo circa 3000 immersioni spalmate in 45 anni di attività fino ad ora svolta, ho brevetti ipossici no limits sia in circuito aperto che in circuito chiuso e posso con certezza dire che la volta in cui me la sono vista più brutta nella mia vita da sub è stata quando il mio compagno di immersione in decompressione con oltre un ora di soste da effettuare in libera, per prendere non so cosa, si è sganciato e ha perso la cintura dei piombi.

    ps: io non uso cintura di piombi tranne se non indosso il santi 400, allora devo utilizzare una marsigliese con 2 kg
    Anche io preferisco usare la marsigliese...quando hai almeno due cinghie uguali non è impossibile beccare la fibbia sbagliata....e dopo sono cazzi se si è nel blu senza il "canapone" di risalita. Ecco questo è un bell'esempio di come potrebbe diventare pericoloso l'uso della cintura a "sgancio rapito".

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  • firer84
    ha risposto
    Il punto che la cintura dei pesi vada sganciata solo quando la vittima è in superficie penso e spero che sia compreso da tutti...per ora nessuno ha avanzato questa proposta Breathe ...

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  • Breathe
    ha risposto
    Come albertosixsix anche io uso una cintura con solamente 2kg. Il resto della zavorra mi è dato da uno schienalino in acciaio da circa 3kg e un piombo da 2,8kg imbullonato ai fascioni del D10.
    mI immergo in stagna con un bimbo di tipo "leggero", se non ricordo male 10,5kg a bottiglia. Tra umida e stagna ci passano i 2kg della cintura.

    Per rendere positiva una persona in difficoltà trovo più semplice dare due pompate al GAV e controllare la risalita, piuttosto che togliere la cintura e magari sparare la vittima in superficie in maniera incontrollata, soprattutto se parliamo di " vacanzieri ricreativi" che scendono con cinture da 15kg e a 20m hanno già il gav che sta per esplodere. Togliere la cintura in quel caso lo trovo controproducente, o meglio una perdita di tempo, devo tenergli l'erogatore in bocca, sgonfiare il gav(se togliessi l'eccessiva zavorra, la vittima pallonerebbe), per poi togliere la cintura, per poi rigonfiare il gav per fare una risalita controllata. Troppo tempo perso a mio modo di vedere.
    Cintura si, ma a patto che non sia la sola zavorra, altrimenti ne faccio a meno

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  • Albertosixsix
    ha risposto
    comunque solo per dire .... io credo di avere all'attivo circa 3000 immersioni spalmate in 45 anni di attività fino ad ora svolta, ho brevetti ipossici no limits sia in circuito aperto che in circuito chiuso e posso con certezza dire che la volta in cui me la sono vista più brutta nella mia vita da sub è stata quando il mio compagno di immersione in decompressione con oltre un ora di soste da effettuare in libera, per prendere non so cosa, si è sganciato e ha perso la cintura dei piombi.

    ps: io non uso cintura di piombi tranne se non indosso il santi 400, allora devo utilizzare una marsigliese con 2 kg
    Ultima modifica di Albertosixsix; 29-11-2022, 20:29.

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  • cesare
    ha risposto
    il soccorso appartiene sempre al regno del soccorso. in acqua se ti soccorre uno più meno consapevole può darsi che ti salva. se ti salva un inconsapevole sei morto. l'acqua è acqua e l'esperienza insegna. insegna che tirar su un corpo morto non è agevole e tantomeno semplice. i chili in cintura, sganciabili o meno, non risultano valore aggiunto sul soccorso. non fanno bene, ma certamente non fanno morire e nemmeno soffrire. quindi possono tranquillamente essere indossati con buona pace di tutti. poi ognuno coltiva le proprie convinzioni. il subacqueo impara le cose che vuol fare. quando le ha imparate le adatta al suo comfort. il subacqueo che si addestra è ottuso e quindi inutile è ogni discussione.

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  • Ufo77
    ha risposto
    Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
    ma rimanendo nel tema immersioni da diving, tra i 40 e i 65 minuti, mi sfugge il concetto di maggiore o minore sicurezza nell'avere o meno la cintura. mi spieghi perchè il tuo istruttore dice, per sicurezza, meglio schienalino in alluminio e due chili in cintura? io non lo farei, mi sfugge la maggior sicurezza. ti ripeto io non è che non lo farei, io non lo faccio, ma sono fautore del "ognuno trova il suo comfort e non è detto sia uguale per tutti".
    non mi lancio e non mi lancerò col paracadute son stato circa 20 anni nelle pubbliche assistenze, c'ho il brevetto da assistente bagnanti, blsd etc etc(insomma tutte le minchiatuzze in tema sicurezza)
    ciao
    In caso di emergenza, avere tutti un sistema comune, con uguale sistema di apertura, posizionato per tutti nello stesso posto, permette a qualsiasi soccorritore, che anche non ti conoscesse, di ottenere più facilmente la tua positività nel caso dovesse soccorerti. Poi ovvio, ci sono i cosciali che potresti dover togliere ma anche li, sarebbero comunque la prima cosa da slacciare per togliere il gruppo e a quel punto la seconda cosa sarebbe la cintura, favorendo il resto delle operazioni. Altra sicurezza è che TU abbia un problema magari a tenerti a galla, poter slacciare rapidamente la cintura ti darebbe immediata positività e ti metterebbe in sicurezza (più o meno relativa, dipende dal mare e da quanti pesi hai in cintura).

    Il massimo da questo punto di vista sarebbe avere tutto il peso in cintura, il minimo non avere manco un kg. Ora dato che parliamo di spostare 2 kg da schienalino a cintura, di quanto viene castrata l'acquaticità da quei due/tre kg in cintura?

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  • cesare
    ha risposto
    ufo, beh dai tu sei un ufo, io son terreno,
    cintura non cintura...da sempre si discute...parliamo di acquaticità. per avere una buona acquaticità la cintura non aiuta perchè porta il peso verso il basso e influisce sull'orizzontalità che non appartiene ai dogmi, ma semplicemente al muoversi al meglio in acqua. acquaticità che ricerca chi è abituato a pinneggiare, a prescindere se in corrente o meno. se hai un 15 litri e la stagna da qualche parte , però la zavorra l'hai da mette. per questo il 15 litri non è amato da chi ricerca acquaticità (parliamo del mediterraneo, non certo del mar rosso e similari dove la musica cambia).
    quando passi al bibo, la musica cambia. chi è appassionato sfrenato di acquaticità va verso il 12 + 12 semplicemente perchè è quello che garantisce maggiore orizzontalità ed elimina in toto il peso. ma ognuno deve cercare il proprio comfort e se gli piace la cintura fino ai 6 chili si può fare, ma è un pugno all'acquaticità. va da sè che se da tre pinnate come la media dei subacquei può metterci anche 10 chili, intanto do cazzo va? sto sempre scrivendo di immersioni in diving con normali tempi da diving. non parlo della definita tecnica perchè altri elementi entrano in gioco. ma rimanendo nel tema immersioni da diving, tra i 40 e i 65 minuti, mi sfugge il concetto di maggiore o minore sicurezza nell'avere o meno la cintura. mi spieghi perchè il tuo istruttore dice, per sicurezza, meglio schienalino in alluminio e due chili in cintura? io non lo farei, mi sfugge la maggior sicurezza. ti ripeto io non è che non lo farei, io non lo faccio, ma sono fautore del "ognuno trova il suo comfort e non è detto sia uguale per tutti".
    non mi lancio e non mi lancerò col paracadute son stato circa 20 anni nelle pubbliche assistenze, c'ho il brevetto da assistente bagnanti, blsd etc etc(insomma tutte le minchiatuzze in tema sicurezza)
    ciao

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  • Ufo77
    ha risposto
    Originariamente inviato da pirla di turno Visualizza il messaggio

    E adesso sei giunto alla veneranda età di ? Così, tanto per curiosità fine a se stessa, senza fini nascosti.
    46

    "mei piutost che nient" ... io sapevo " piutost che nient, a l'è mei piutost " ... non che cambi la sostanza, ma la forma a volte può anche influenzare la sostanza.
    Dallle mie parti i modi di dire cambiano ogni 10 km



    Dove vai a saltare di bello ? Così, sempre per curiosità fine a sè stessa.
    Generalmente a Cremona


    "Per farti un esempio pratico, nel paracadutismo se c'è un problema alla vela, arrivati ad una certa quota si attua la procedure di emergenza. Senza se e senza ma. Poi dal vero ho visto farla a meno di metà di quella quota... e tutto è andato bene. Ma quella quota non è li per caso, è li perchè devi avere il tempo per risolvere eventuali problemi ALLA procedura di emergenza. E questo nonostane nel 99,9% dei casi non capitino problemi. Pianifichi il peggio, non il meglio. Il fatto che il mio amico abbia DOVUTO farla a meno di metà di quella quota e sia andata bene non è un buon motivo per abbassare quella quota come standard. Standard che ha salvato il restante 0,1%. Ma nessuno è morto mai per averla fatta sopra la quota stabilita. Alcuni si per averla fatta sotto."



    Nel paracadutismo ( moderno ... un tempo si apriva quando si apriva e a volte si aspettava di "guardare negli occhi" quelli a terra e non esistevano neanche i sistemi di apertura automatica delle emergenze ) non c'è una certa quota prestabilita per sganciare la vela principale in caso di malfunzionamento grave ed irrisolvibile della stessa. C'è una quota ( consigliata ... dalla quota A alla B devi aprire la vela principale, non prima e non dopo ) di apertura del paracadute principale di modo che se poi la vela principale una volta aperta ( e questa quota non è consigliata, è tassativa ... anche se a volte si apre anche più bassi ) dovesse avere un malfunzionamento grave il paracadutista possa avere il tempo e modo di provare a risolverlo e se proprio non ci riuscisse, almeno avere il tempo e modo di sganciare la vela principale, stabilizzarsi di nuovo in caduta libera e poi "tirare" l'emergenza ( bastano pochi secondi, e un centinaio di metri di quota ), prima che questa si "apra da sola" per lo sgancio automatico di emergenza ( che a seconda del tipo di materiale avviene a quote differenti, da un minimo di 600/700 metri per i neofiti/allievi ad un massimo di 300 metri per paracadutisti esperti che usino materiale ad alte prestazioni ) che, se dovesse accadere con ancora la vela principale aperta ed in malfunzionamento, potrebbe portare anche a gravi conseguenze. La sostanza apparentemente non cambia il succo del discorso, come per il "piutost che nient", ma tant'è, per la cronaca.
    Diciamo che non volevo farla troppo lunga. La norma indica l'apertura del principale e normalmente le scuole fanno riferimento a quella quota come quota minima per fare emergenza. Poi ognuno mette il ditter come preferisce (io lo uso a 550 metri dopo aver già fatto l'esperienza di un'emergenza e 15 anni di salti, ma contavo di riportarla a 600) ma l'indicazione è appunto che deve essere una quota "di decisione" ovvero una quota dove non ti poni domande. Sganci e tiri l'emergenza (tranne i casi in cui non si sgancia... e ci sarebbe da discutere su questo)

    Comunque nel paracadutismo, indipendentemente dalla bravura, livello del paracadutista o tipo di lancio c'è una sola ed assoluta regola assoluta ... APRI !!! seguita da ... apri alla quota giusta e, se proprio ci riesci, ... apri alla quota giusta e stabile, ma comunque APRI !!!
    Direi perfetto

    Forse nella subacquea potremmo traslarla in ESCI !!! ( non avendo branchie così come ali ... ), seguita da esci facendo tutto bene e se ci riesci anche attuando tutte le procedure da manuale che così tanto bene riescono in teoria, a secco, in piscina e nei corsi in condizioni controllate, ovviamente. Con questo non voglio certo istigare nessuno a pallonare o similia, ma solo riportare il tutto alla realtà ed al buon senso pratico. A volte si può fare solo quello che si può e se ciò basta per riportare a casa il culo e raccontarla ... ben fatto ! La cintura si, la cintura no è un falso problema, a volte può essere di aiuto, altre d'impaccio, dipende dalla configurazione adottata e dalla situazione, così come già fatto notare da altri prima di me.
    Questa mia è solo una considerazione personale, niente de che, neanche un consiglio che già di suo sarebbe troppo.
    Che già è meglio e più condivisibile di certe tesi di cui abbiamo letto fino ad ora. E l'altra valutazione, estranea all'assetto in acqua è se eliminarla completamente valga la perdita, in caso di emergenza della possibilità di sganciare zavorra. E una vera motivazione per cui ci si debba privare di questa possibilità non mi è stata data se non come "nella realtà è diverso". Poi però vedo il mio istruttore, che non è l'ultimo arrivato oggettivamente parlando, far cambiare la piastra ad un sub in modo che abbia per lo meno 2 kg in cintura. E mentre il mio istruttore motiva la cosa, chi qui la ritiene inutile.... pretende di essere creduto sulla parola.

    Cioè una cintura può essere d'impaccio ma quanto? Io ho 3 kg a volte 4 in sacche morbide e sul io corpone manco le sento. Forse non scendero con 7 bombole ma il mio 12+12 + stage non sono una configurazione leggera. E l'altro punto è "la cintura può essere d'impaccio in un'emergenza"? E se possiamo anche concordare che in alcune situazioni potrebbe essere ininfluente, non possiamo sull'essere dannosa (o almeno nessuno m ha detto come) e di certo, più galleggiabilità è meglio. Per fare un esempio, sul mio materiale c'è un tagliafuni e porto sempre un coltello (piccolo 5 cm) quando mi immergo. Quando mi chiedono "ma a cosa ti serve" io rispono "non lo so, ma se dovessi scoprirlo, mi piacerebbe averlo". E mettiamo pure che ci sia il caso limite in cui risulti dannosa, in emergenza, una cintura. Ho visto precipitare un aereo che ha preso al volo un paracadutista... tutto può capitare ma non ci si può basare sull'aneddotica.

    Se poi dovesse interessarti, in caso contrario non crucciartene, sono un vecchio quasi settantenne che ne ha viste tante ed è pure sopravvissuto a peripezie varie, sia per aria che in acqua, grazie a ... ( e non in ordine di apparizione ), preparazione, culo, esperienza, "bravura" o presunta tale, attrezzatura adeguata e spirito di sopravvivenza per forza di cose abbinato a prontezza di riflessi e rapidità decisionale.

    Certo non è che io sia chissà chi ( ho solo qualche centinaio di lanci con materiali vari e non sono mai andato oltre i 5.000 Mslm, così come ho solo qualche migliaio di tuffi dove non sono mai andato oltre i 140 metri ) e non voglio pontificare dall'alto di nessun piedistallo, solo esprimere il mio punto di vista, quello di un vecchietto che ancora la racconta ... a volte guardiamo la punta del dito e non vediamo la luna.

    Ciao.
    Ma ci mancherebbe. Ma vedila anche in questo modo, che si rifà all'incipit di questa discussione. Un conto è la scelta ponderata (di cui non sono convinto ma li si che potrebbe essere solo inesperienza) di eliminare la cintura da parte di gente che fa un certo tipo di immersioni estremamente tecniche, che si immerge senza GAV e magari è un professionista contro la mitizzazione dell'eliminare la cintura, come se fosse il simbolo della propria bravura e non una necessità tecnica. Infatti parlo del fare determinati interventi sull'attrezzatura al solo scopo di eliminare la cintura come se fosse sempre e in assoluto la cosa migliore da fare e non, la scelta di una persona estremamente esperta che fa una cosa estremamente particolare. Cosa porta questa impostazione (se noti parlavo di celodurismo) che togliere la cintura smette di essere un mezzo ma diventa il fine. Come quelli che con 300 lanci cecano di comprare un 110 sqm per ganciare come i pro due gorni dopo. Qunate gambe rotte (nella migliore delle ipotesi) hai visto su gente che non ha raggiunto il livello per ridurre la vela ma l'ha ridotta perchè averla più piccola fa fare bella figura?

    Purtroppo la discussione è degenerata come non avrei voluto e al posto che addentrarci nei tecnicismi si sono messi in discussione fattori basilari, comuni ad esperti e non esperti, sempre.

    Grazie per aver condiviso la tua esperienza.

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  • Ufo77
    ha risposto
    Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggio
    Ufo77 ciao G, è da qualche giorno che leggo questa discussione e, distaccandomi un po' da tutto quel che si è scritto, vorrei provare a dirti la mia esperienza.
    Ho iniziato a scendere sott'acqua nel 2001, con 11 kg di piombo...allora si usava molto, specie per noi ragazzini in carne...ma non solo coi ragazzini.
    Nel giro di 2-3 anni, grazie al cielo, ho realizzato che ogni kg in meno significava un po' di acquaticità in più. Più avanti ho capito che non era una regola assoluta...Ma te la faccio breve.
    In questi anni ho usato cinture di zavorra, piombi nelle tasche, bombole pesanti e altre leggere. Ho indossato piastre in acciaio o in alluminio e schienalini in plastica, per poi arrivare a sistemi molto leggeri in cordura (me lo hai visto usare sul gav qualche mese addietro). Fuori dal lavoro, amo immergermi senza gav, a meno che non debba gestire bibombola grossi.
    Per dirti: amo questo tipo di ricerche!
    Allora, vediamo:
    -cintura di zavorra: carichissima no, e soprattutto coi piombi localizzati verso i fianchi, libera la schiena visto che lì c'è già abbastanza peso & ingombro;
    -piastra in acciaio: comoda perchè distribuisce il peso, inoltre non si deteriora come invece tendono a fare (un minimo) i piombi, il che si traduce in inquinamento ambientale.
    Però, se decidi di eliminare la cintura e mettere i pesi sul gruppo,
    il giorno che dovrai toglierti il gav sott'acqua per qualsiasi motivo (di solito sono impigliamenti particolarmente sfigati), ti accorgerai che a quel punto tu galleggi e le bombole tendono ad affondare o comunque ad andarsene.
    Quindi, a parer mio, qualche chilo in cintura può essere utile a mantenere un certo equilibrio fra il tuo assetto e quello dell'attrezzatura
    Penso al tuo 12+12: in un caso del genere, po.... (taglio solo per non appesantire)!
    Non avrei potuto dirlo meglio. Grazie

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  • pirla di turno
    ha risposto
    Originariamente inviato da Ufo77 Visualizza il messaggio



    Mai immerso al algo in vita mia, ma è da quando ho 17 anni che mi immergo in mare.
    E adesso sei giunto alla veneranda età di ? Così, tanto per curiosità fine a se stessa, senza fini nascosti.


    "mei piutost che nient" ... io sapevo " piutost che nient, a l'è mei piutost " ... non che cambi la sostanza, ma la forma a volte può anche influenzare la sostanza.




    Dove vai a saltare di bello ? Così, sempre per curiosità fine a sè stessa.



    "Per farti un esempio pratico, nel paracadutismo se c'è un problema alla vela, arrivati ad una certa quota si attua la procedure di emergenza. Senza se e senza ma. Poi dal vero ho visto farla a meno di metà di quella quota... e tutto è andato bene. Ma quella quota non è li per caso, è li perchè devi avere il tempo per risolvere eventuali problemi ALLA procedura di emergenza. E questo nonostane nel 99,9% dei casi non capitino problemi. Pianifichi il peggio, non il meglio. Il fatto che il mio amico abbia DOVUTO farla a meno di metà di quella quota e sia andata bene non è un buon motivo per abbassare quella quota come standard. Standard che ha salvato il restante 0,1%. Ma nessuno è morto mai per averla fatta sopra la quota stabilita. Alcuni si per averla fatta sotto."



    Nel paracadutismo ( moderno ... un tempo si apriva quando si apriva e a volte si aspettava di "guardare negli occhi" quelli a terra e non esistevano neanche i sistemi di apertura automatica delle emergenze ) non c'è una certa quota prestabilita per sganciare la vela principale in caso di malfunzionamento grave ed irrisolvibile della stessa. C'è una quota ( consigliata ... dalla quota A alla B devi aprire la vela principale, non prima e non dopo ) di apertura del paracadute principale di modo che se poi la vela principale una volta aperta ( e questa quota non è consigliata, è tassativa ... anche se a volte si apre anche più bassi ) dovesse avere un malfunzionamento grave il paracadutista possa avere il tempo e modo di provare a risolverlo e se proprio non ci riuscisse, almeno avere il tempo e modo di sganciare la vela principale, stabilizzarsi di nuovo in caduta libera e poi "tirare" l'emergenza ( bastano pochi secondi, e un centinaio di metri di quota ), prima che questa si "apra da sola" per lo sgancio automatico di emergenza ( che a seconda del tipo di materiale avviene a quote differenti, da un minimo di 600/700 metri per i neofiti/allievi ad un massimo di 300 metri per paracadutisti esperti che usino materiale ad alte prestazioni ) che, se dovesse accadere con ancora la vela principale aperta ed in malfunzionamento, potrebbe portare anche a gravi conseguenze. La sostanza apparentemente non cambia il succo del discorso, come per il "piutost che nient", ma tant'è, per la cronaca.

    Comunque nel paracadutismo, indipendentemente dalla bravura, livello del paracadutista o tipo di lancio c'è una sola ed assoluta regola assoluta ... APRI !!! seguita da ... apri alla quota giusta e, se proprio ci riesci, ... apri alla quota giusta e stabile, ma comunque APRI !!!

    Forse nella subacquea potremmo traslarla in ESCI !!! ( non avendo branchie così come ali ... ), seguita da esci facendo tutto bene e se ci riesci anche attuando tutte le procedure da manuale che così tanto bene riescono in teoria, a secco, in piscina e nei corsi in condizioni controllate, ovviamente. Con questo non voglio certo istigare nessuno a pallonare o similia, ma solo riportare il tutto alla realtà ed al buon senso pratico. A volte si può fare solo quello che si può e se ciò basta per riportare a casa il culo e raccontarla ... ben fatto ! La cintura si, la cintura no è un falso problema, a volte può essere di aiuto, altre d'impaccio, dipende dalla configurazione adottata e dalla situazione, così come già fatto notare da altri prima di me.

    Questa mia è solo una considerazione personale, niente de che, neanche un consiglio che già di suo sarebbe troppo.

    Se poi dovesse interessarti, in caso contrario non crucciartene, sono un vecchio quasi settantenne che ne ha viste tante ed è pure sopravvissuto a peripezie varie, sia per aria che in acqua, grazie a ... ( e non in ordine di apparizione ), preparazione, culo, esperienza, "bravura" o presunta tale, attrezzatura adeguata e spirito di sopravvivenza per forza di cose abbinato a prontezza di riflessi e rapidità decisionale.

    Certo non è che io sia chissà chi ( ho solo qualche centinaio di lanci con materiali vari e non sono mai andato oltre i 5.000 Mslm, così come ho solo qualche migliaio di tuffi dove non sono mai andato oltre i 140 metri ) e non voglio pontificare dall'alto di nessun piedistallo, solo esprimere il mio punto di vista, quello di un vecchietto che ancora la racconta ... a volte guardiamo la punta del dito e non vediamo la luna.

    Ciao.

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