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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolinus Visualizza il messaggio
    Ciao Rana.
    Nel contesto da te descritto non si pone il problema,
    La decompressiva possiamo definirla jolly.
    Anche se non c'è, non ci muori, concordo.
    ​​​​​​
    Quando parlo di stage lasciati in giro mi riferisco a subacquei tmx che ne hanno 3 o 4 addosso.
    Che se sei a pinne possono limitare gli spostamenti, la soluzione a mio avviso è utilizzare uno scooter anziché seminare bombole in giro o in alternativa limitare il giro.
    Ciao Paolinus.

    Condivido.

    Io non ho mai usato 3 o 4 stage - il mio brevetto trimix è normossico, pertanto mi sono fermato alle classiche 2.

    Ovviamente se il contesto cambia cambiano le strategie e come dici tu: la dove il problema non si pone ora si pone (scusa il gioco di parole spero si sia capito il concetto).

    Io penso che la dove le decompressive siano fondamentali per la decompressione bisogna non solo garantire di averle ma anche prevedere una ridondanza (almeno di gruppo).
    Lasciarle un punto ha dei vantaggi ma apre al rischio di non ritornare in quel punto, qui sta alle capacità ed abilità dei subacquei nel valutare benefici e potenziali rischi anche e soprattutto in funzione del luogo e dell'attività.
    non si può a priori dire ciò che è giusto o sbagliato.

    Lo scooter mi affascina, ne intravedo enormi potenzialità ma anche rischi dovuti alla troppa sicurezza che porta a sottovalutare lo stress.
    lo scooter permette al subacqueo di esplorare circa 10 volte quello che senza si riuscirebbe a fare, lasciando il subacqueo in una condizione fisica rilassata (nello yoga c'è una similitudine per definire questo stato: è come se il nostro corpo sia una macchina in folle con il motore acceso pronta a partire).
    Ma bisogna sempre aver ben chiaro che nel momento in cui dobbiamo partire fisicamente passiamo in una condizione di stress e questo non deve coglieci di sorpresa.

    Va bene ora mi sono perso nei miei pensieri, ma condivido lo scooter è in condizioni di configurazione pesante una necessità per garantire un buon livello di mobilità se e quando questa è necessaria.

    Concludo dicendo che uno dei miei sogni nel cassetto è girare tutta la coperta dell'Haven grazie proprio allo scooter, penso che sia una figata pazzesca.

    Cordialmente
    Rana

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  • coffy84
    ha risposto
    Originariamente inviato da albertosixsix Visualizza il messaggio

    . Qui 10 metri si hanno di notte senza lampada
    vergogna

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  • Albertosixsix
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolinus Visualizza il messaggio

    Alberto se passi da queste parti si potrebbe organizzare.
    Un povero tuffo meeting.
    In passato qualcosa di organizzava anche nei laghi.

    Certo conviene in primavera, in questo periodo c'è molta incertezza sulla visibilità.
    Qui non è come da voi in Sicilia e Calabria
    Beati voi.

    Sabato sono al mare sperando di portarci a casa almeno 10mt di visibilità

    Ciao
    Sarebbe bello inontrarci.

    sui 10 metri di visibilità stendo un velo pietoso ... qui 10 metri si hanno di notte senza lampada

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  • paolinus
    ha risposto
    Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
    concordo in pieno con paolinus sulla opportunità, in immersioni impegnative, di portarsi sempre dietro il gas occorrente.
    sulla linea di risalita uso in genere lasciare una decompressiva di emergenza a 12 metri (una 50).

    mai stato sulla Haven ... mi piacerebbe tanto poterla visitare ... magari se organizziamo un "poverotuffo" potrei pensare di fare un viaggetto su
    Alberto se passi da queste parti si potrebbe organizzare.
    Un povero tuffo meeting.
    In passato qualcosa di organizzava anche nei laghi.

    Certo conviene in primavera, in questo periodo c'è molta incertezza sulla visibilità.
    Qui non è come da voi in Sicilia e Calabria
    Beati voi.

    Sabato sono al mare sperando di portarci a casa almeno 10mt di visibilità

    Ciao

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  • paolinus
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio


    Diciamo che a reato piace vincer facile ..... come la nota pubblicità delle poste

    Se si entra in una grotta che ammette come uscita solo il punto da cui si entra - va da se che non esiste la possibilità di non ritornare sul punto dove si è lasciato le stage decompressive

    Finita la parentesi goliardica - tanto di rispetto all'attività che fa Reato.

    Ci sono contesti dove è possibile programmare di lasciare le decompressive in un "punto" - per usarle solo quando s'inizia la risalita o si arriva alla quota decompressiva, togliendosi di dosso un impiccio, che, per quanto uno si può configurare bene rimane sempre un qualcosa che se non lo hai stai meglio in termini di acquaticità e movimenti.

    I discorso pertanto non va visto come contrapposizione di opinioni radicali (questo è giusto e questo è sbagliato) ma come vantaggi e svantaggi in seno a strategie ben definite che dipendono da quanto si fa e dove si fa.

    Normalmente, noi subacquei della domenica (almeno io), ci immergiamo e siamo abituati a muoverci "random" nel senso con molta libertà.
    Per esempio sull'Haven programmiamo il run time di massima, sappiamo quanto gas ci serve, abbozziamo un percorso ma poi ci muoviamo con molta disinvoltura, sia chiaro a me piace immergermi cosi.

    Da questo punto di vista io metto in conto la possibilità di non risalire dal cavo di discesa perché magari mi trovo a dover fare una risalita nel blu.
    Se si ammette questa possibilità come reale va da se che nessuna strategia che preveda di lasciare le stage in un punto ha senso perché non soddisfa la possibilità di risalire in un punto qualsiasi dell'immersione.

    Ovviamente in queste valutazioni dobbiamo anche domandarci quanto la decompressiva è importante ?

    Nella mia scala di valori definendo l'immersione come un immersione in aria, programmo dal punto di vista decompressivo considerando la decompressiva un di più, ossia facendo in modo che male che vada posso finire l'immersione semplicemente con l'aria nel bibo.

    A questo punto la decompressiva non ha valore ?

    Ni, dal punto di vista del vantaggio decompressivo non tanto (è un di più, se ce bene se non c'è amen nessun problema), ma c'è un altro aspetto che attribuisce alla mia scala di valori una maggiore importanza alla decompressiva in ean 50, il fatto che questa stage rappresenta per me anche una F.A.A. (Fonte Aria Alternativa).

    Sono alla massima profondità mi si rompe di colpo la frusta di bassa pressione tagliandosi a filo del primo stadio (non succede ma solo per ipotizzare un catastrofale), per qualche motivo non riesco a chiudere i rubinetti, avendo con me la decompressiva in ean50 posso iniziare una risalita d'emergenza in verticale e nei secondi che il bibo si vuota completamente avvicinarmi alla soglia in cui la stage è respirabile per poi finire con quella l'immersione.

    Sotto questo punto di vista, la stage in ean 50 in un immersione in aria, svolta in libera dove in ogni momento io posso risalire in verticale in superficie, rappresenta un gruppo ara completo e separato che costituisce un importante ridondaza al sistema primario (il bibo).

    Questo fa si che se affronto un immersione profonda in aria (per esempio sull'Haven) se decido di usare la decompressiva ne uso una ed in ean 50 portandomela dietro.

    Io comprendo e sono consapevole che comunque è una miscela iperossigenata, che un errore nel cambio è pericoloso e non sottovaluto questo aspetto, ma penso anche di essere addestrato ad usarla, anche sotto stress, non sono proprio un neofita che indossa per la prima volta una stage.
    Per cui le ragioni di chi lascia la stage nella stazione decompressiva per paura di errori sono vere ma non tali da spingermi a fare altrettanto nel contesto che ho descritto (immersione in libera, in aria, con tempi contenuti ecc, ecc,).

    Certo due decompressive in aria di cui una al di O2 al 100% per me non hanno senso, se proprio uno vuole usare l'ossigeno in questo caso preferirei che la bombola di O2 fosse lasciata nella stazione di decompressione.

    In questo caso si evita di avere un ingombro, ma si porta dietro solo l'indispensabile, se si risale nel blu si usa solo la stage in ean 50 o anche solo l'aria nel bibo, se si risale correttamente ci si avvale anche dell'ossigeno.

    Nel mio contesto io mi comporto cosi.
    Nel mio contesto rimango convinto che il taglio dei tempi è un vantaggio marginale che non si posiziona nei primi posti tra le priorità che metto.

    Ovviamente se cambia il contesto cambia tutto, e la strategia che ho descritto va sicuramente adeguata con altre scelte e varianti.

    Cordialmente
    Rana






    Ciao Rana.
    Nel contesto da te descritto non si pone il problema,
    La decompressiva possiamo definirla jolly.
    Anche se non c'è, non ci muori, concordo.
    ​​​​​​
    Quando parlo di stage lasciati in giro mi riferisco a subacquei tmx che ne hanno 3 o 4 addosso.
    Che se sei a pinne possono limitare gli spostamenti, la soluzione a mio avviso è utilizzare uno scooter anziché seminare bombole in giro o in alternativa limitare il giro.

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  • Sbiriguda
    ha risposto
    Nel frattempo mi si dice che sono previsti 16 o 18 gradi a 40 metri questa domenica. Quindi sono tentato addirittura di usare la muta umida 5+5 più mutino

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  • coffy84
    ha risposto
    dopo 10 pagine e 144 post, mi viene da tirare due conclusioni:
    1. ne è scaturita un'interessantissima discussione senza troppi celodurismi ma con un bel confronto tra le varie parti.
    2. mi è venuta voglia di tornare sulla Haven

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  • RANA
    ha risposto


    Diciamo che a reato piace vincer facile ..... come la nota pubblicità delle poste

    Se si entra in una grotta che ammette come uscita solo il punto da cui si entra - va da se che non esiste la possibilità di non ritornare sul punto dove si è lasciato le stage decompressive

    Finita la parentesi goliardica - tanto di rispetto all'attività che fa Reato.

    Ci sono contesti dove è possibile programmare di lasciare le decompressive in un "punto" - per usarle solo quando s'inizia la risalita o si arriva alla quota decompressiva, togliendosi di dosso un impiccio, che, per quanto uno si può configurare bene rimane sempre un qualcosa che se non lo hai stai meglio in termini di acquaticità e movimenti.

    I discorso pertanto non va visto come contrapposizione di opinioni radicali (questo è giusto e questo è sbagliato) ma come vantaggi e svantaggi in seno a strategie ben definite che dipendono da quanto si fa e dove si fa.

    Normalmente, noi subacquei della domenica (almeno io), ci immergiamo e siamo abituati a muoverci "random" nel senso con molta libertà.
    Per esempio sull'Haven programmiamo il run time di massima, sappiamo quanto gas ci serve, abbozziamo un percorso ma poi ci muoviamo con molta disinvoltura, sia chiaro a me piace immergermi cosi.

    Da questo punto di vista io metto in conto la possibilità di non risalire dal cavo di discesa perché magari mi trovo a dover fare una risalita nel blu.
    Se si ammette questa possibilità come reale va da se che nessuna strategia che preveda di lasciare le stage in un punto ha senso perché non soddisfa la possibilità di risalire in un punto qualsiasi dell'immersione.

    Ovviamente in queste valutazioni dobbiamo anche domandarci quanto la decompressiva è importante ?

    Nella mia scala di valori definendo l'immersione come un immersione in aria, programmo dal punto di vista decompressivo considerando la decompressiva un di più, ossia facendo in modo che male che vada posso finire l'immersione semplicemente con l'aria nel bibo.

    A questo punto la decompressiva non ha valore ?

    Ni, dal punto di vista del vantaggio decompressivo non tanto (è un di più, se ce bene se non c'è amen nessun problema), ma c'è un altro aspetto che attribuisce alla mia scala di valori una maggiore importanza alla decompressiva in ean 50, il fatto che questa stage rappresenta per me anche una F.A.A. (Fonte Aria Alternativa).

    Sono alla massima profondità mi si rompe di colpo la frusta di bassa pressione tagliandosi a filo del primo stadio (non succede ma solo per ipotizzare un catastrofale), per qualche motivo non riesco a chiudere i rubinetti, avendo con me la decompressiva in ean50 posso iniziare una risalita d'emergenza in verticale e nei secondi che il bibo si vuota completamente avvicinarmi alla soglia in cui la stage è respirabile per poi finire con quella l'immersione.

    Sotto questo punto di vista, la stage in ean 50 in un immersione in aria, svolta in libera dove in ogni momento io posso risalire in verticale in superficie, rappresenta un gruppo ara completo e separato che costituisce un importante ridondaza al sistema primario (il bibo).

    Questo fa si che se affronto un immersione profonda in aria (per esempio sull'Haven) se decido di usare la decompressiva ne uso una ed in ean 50 portandomela dietro.

    Io comprendo e sono consapevole che comunque è una miscela iperossigenata, che un errore nel cambio è pericoloso e non sottovaluto questo aspetto, ma penso anche di essere addestrato ad usarla, anche sotto stress, non sono proprio un neofita che indossa per la prima volta una stage.
    Per cui le ragioni di chi lascia la stage nella stazione decompressiva per paura di errori sono vere ma non tali da spingermi a fare altrettanto nel contesto che ho descritto (immersione in libera, in aria, con tempi contenuti ecc, ecc,).

    Certo due decompressive in aria di cui una al di O2 al 100% per me non hanno senso, se proprio uno vuole usare l'ossigeno in questo caso preferirei che la bombola di O2 fosse lasciata nella stazione di decompressione.

    In questo caso si evita di avere un ingombro, ma si porta dietro solo l'indispensabile, se si risale nel blu si usa solo la stage in ean 50 o anche solo l'aria nel bibo, se si risale correttamente ci si avvale anche dell'ossigeno.

    Nel mio contesto io mi comporto cosi.
    Nel mio contesto rimango convinto che il taglio dei tempi è un vantaggio marginale che non si posiziona nei primi posti tra le priorità che metto.

    Ovviamente se cambia il contesto cambia tutto, e la strategia che ho descritto va sicuramente adeguata con altre scelte e varianti.

    Cordialmente
    Rana







    Ultima modifica di RANA; 29-10-2020, 11:43.

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  • Albertosixsix
    ha risposto
    concordo in pieno con paolinus sulla opportunità, in immersioni impegnative, di portarsi sempre dietro il gas occorrente.
    sulla linea di risalita uso in genere lasciare una decompressiva di emergenza a 12 metri (una 50).

    mai stato sulla Haven ... mi piacerebbe tanto poterla visitare ... magari se organizziamo un "poverotuffo" potrei pensare di fare un viaggetto su

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  • paolinus
    ha risposto
    Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
    paolinus come te anche io porto tutto con me, con o senza scooter, con o senza reb, se sono in acque libere, faccio pollicino solo in grotta, ma ha un senso se fatto con criterio, lasciare stage in giro per un sito affollato come la Haven non è igenico, c'è chi tenta di rubarle, raccontato, chi le sclippa per sbaglio poi se ne frega e le lascia andare giù, visto, gente che tenta di ucciderti con i cazzilli mentre sei in deco..., capitato.
    La Haven non è un sito pericoloso, la Haven è un sito frequentato da gente pericolosa...
    In effetti Haven è molto frequentata e diciamo un sito entry level per fare immersioni tecniche
    Si parte tutti da li, ricordo i primi tuffi con il mono da 18

    A parte haven lasciare le bombole alla base della cima di risalita è pratica usata anche in altri siti.

    Davvero sconsigliata, a me è capitato di non poter ritornare sulla cima di risalita e venir su da profondità molto importanti in ibera, se avessi lasciato li le bombole deco anche solo 2deco su 4 , sarebbe stato un problema.

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  • cesare
    ha risposto
    ops forse non ti riferivi a suo post...sorry

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  • cesare
    ha risposto
    gardareb, reato è un cavernicolo grottoso, certamente tra i migliori subbi italiani, è un vero professionista. le sue scelte son sempre ponderate e in virtù delle immersioni che fa. ciau

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  • firer84
    ha risposto
    paolinus come te anche io porto tutto con me, con o senza scooter, con o senza reb, se sono in acque libere, faccio pollicino solo in grotta, ma ha un senso se fatto con criterio, lasciare stage in giro per un sito affollato come la Haven non è igenico, c'è chi tenta di rubarle, raccontato, chi le sclippa per sbaglio poi se ne frega e le lascia andare giù, visto, gente che tenta di ucciderti con i cazzilli mentre sei in deco..., capitato.
    La Haven non è un sito pericoloso, la Haven è un sito frequentato da gente pericolosa...
    Ultima modifica di firer84; 29-10-2020, 08:31.

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  • paolinus
    ha risposto
    Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio
    Bombole deco lasciate attaccate al trapezio perché danno fastidio?

    Questa è la subacquea “acrobatica”.
    C'è chi le lascia alla base della linea di discesa per poi prenderle prima di risalire, c'è chi le lascia sul trapezio, sulla Haven c'è chi le lascia sul fumaiolo o sul cassero, insomma se ne vedono tante, io me le porto dietro da sempre, con lo scooter poi non pesa nemmeno.
    Se per qualche motivo non puoi tornare sulla linea di risalita non avere a disposizione le bombole potrebbe essere un problema.
    Aimè visto anche questo.

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  • GardaReb
    ha risposto
    Bombole deco lasciate attaccate al trapezio perché danno fastidio?

    Questa è la subacquea “acrobatica”.

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