Cose che fanno paura: il mono con l’octopussy

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  • RANA
    ha risposto
    Noi abbiamo sempre messo il secondario a destra ma lo standard che utilizziamo prevede il doppio primo stadio.

    ​Sull'onda di questo comportamento anche quando montiamo il secondario nell'octopus lo mettiamo a destra ed non a sinistra, anche se ammetto che andrebbe a sinistra.

    Cordialmente
    Rana

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Innanzitutto quella "cosa" che hai linkato non funziona, nemmeno in ambito ricreativo, troppo piccola (la più grande è capiente la metà del minimo accettabile).
    Su che base affermi che non funziona ?
    ​Io ti posso garantire perché posso dimostrarlo che con lo Spare Air quel "coso" come lo chiamo tu risali comodamente da -20 / -30 metri in un immersione ricreativa in curva di sicurezza.
    Certo non fai la tappa di rispetto ma la tappa di rispetto non è obbligo e se c'è un emergenza si omette.
    Pertanto è sufficiente a garantire la risalita verso la superficie in un immersione ricreativa, in curva di sicurezza ed in libera (non in ambienti chiusi)
    Quindi perché dici che non funziona ?
    L'hai provata ?
    Sai per certo che non eroga ?
    Pensi che non basta per riemergere ?
    Hai fatto delle prove ?
    hai fonti che lo confermano ?

    Dimmi sono qui non per far polemica ma per capire, dimostrami che mi sbaglio ed accetto quello che dici.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Ma comunque poco c'entra: non si inviterebbe il subacqueo a provvedere autonomamente, io mi riferivo agli standard minimi di sicurezza.
    No, non accetto questo discorso, lo Spare Air è esattamente una FAA per un immersione ricreativa.
    Le didattiche, che tu puoi anche criticare per gli standard minimi che adottano non sono sprovvedute e sicuramente sono attente alla sicurezza.
    Se nello standard minimo non c'è è perché la "pony tank" non aggiungerebbe nulla di più senza prevedere un addestramento che nella fase iniziale sarebbe solo una turbativa.
    Tu parli perché non fai didattica, perché non ti confronti direttamente con i corsi cercando di far quadrare ogni aspetto compreso quello economico.
    Il più delle persone che iniziano hanno difficoltà anche solo a svuotare una maschera, accrescere l'attrezzatura e quindi accrescere la necessaria formazione è un carico che non ha senso per chi affronta un primo grado.
    Tu parli cosi - tanto per dire, ma non hai mai fatto didattica in ambito subacqueo.
    Se tu avessi questa esperienza non parleresti cosi, ma capiresti che quando alla fine di un primo corso (open) l'allievo sa indossare l'attrezzatura, gestirla nei limiti del possibile per abbozzare un assetto, sa rimanere vicino al compagno e nel caso ricevere o donare l'erogatore, svuota bene la maschera, sa i limiti del suo brevetto hai centrato un risultato notevole e che richiede impegno ed abilità solo per arrivare a questo risultato.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Se lasciassimo scegliere al subacqueo (neofita), questo non avrebbe manco l'octopus, quindi figuriamoci se si auto-munirebbe di una pony tank.
    Il subacqueo in possesso di un primo brevetto (open) fa quello che sa, e quello che sa e quindi che sa fare è quanto ha appreso nel corso.
    Sa che non deve prendersi libertà di cambiare quanto gli è stato insegnato fino a quando non ha esperienza per farlo, magari facendo un altro corso.
    Io ai miei allievi dico di non cambiare le procedure, queste hanno imparato queste applicano, se non sono convinti facciano pure altri corsi ed apprendano altre procedure ma non facciano modifiche a "c a z z o" solo per sentito dire o per copiare qualcuno.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Se quindi per ipotesi si inserisse la pony nel gear "minimo" di un subacqueo, questa diverrebbe parte standard dell'equipaggiamento, il contro è che aggraverebbe i costi.
    Il contro non è solo il costo che comunque non è un aspetto secondario (ripeto se poi il tuo corso non viene acquistato non ha comunque senso).
    Il contro è anche un aggravio di abilità da trasmettere che nell'ambito del primo corso non ha senso e per me rappresentano solo un modo per confondere le idee.

    Chi inizia ha bisogno di poche procedure certe, t'immergi, stai vicino al compagno se succede qualcosa si risale eventualmente respirando con il secondario del compagno.
    Questi cardini se ben appresi e compresi hanno dimostrato di funzionare infatti gli incidenti sono del tutto accettabili.

    L'inaccettabile è introdurre procedure più complesse per cercare di abbassare un rischio statisticamente inesistente creando reali problemi nella gestione di un problema - ad un neofita che in quanto tale non è in grado di valutare tutte le implicazioni.

    Guarda che formare un subacqueo non è solo e semplicemente fai questo.

    Ma tu questo aspetto ti ostini a ignorarlo per dimostrare l'indimostrabile in chi effettivamente fa l'istruttore e si confronta con questi problemi ogni giorno.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Come dici il mercato ha stabilito gli attuali costi-benefici e questo include tutto, dalla durata media dei corsi (e quindi alla preparazione del subacqueo) all'equipaggiamento minimo, non perché questi ultimi siano "perfetti" (o i più sicuri, parlando del sistema di coppia), ma perché si raggiunge uno standard accettabile, compatibilmente con la domanda.
    Provo ancora una volta a spiegarmi.
    Se un primo corso durasse 6 mesi com'era quello che io feci a mio tempo, si avrebbe tutto il tempo di strutturare il subacqueo in maniera differente, riuscendo ad affinare più abilità, pertanto si potrebbe fare altri tipi di considerazione.
    Il mercato non permette più un tale corso, perché è la gente che non lo acquista.
    Vedi i corsi DIR - quando il costo ed anche il tempo (che oggi è un costo anche il tempo) vanno oltre una certa dimensione si esce dal mercato o si pesca in una piccolissima nicchia.
    La sicurezza di oggi è elevata, elevata a tal punto che noi facciamo i corsi a bambini di 9 anni in su.

    Ora puoi dirmi tutto ma se la sicurezza è ritenuta tale da poter formare un bambino - l'attività è sicura se volta nei canoni cosi come si fa.

    Sicura, sicura, sicura.

    Se è sicura non c'è la necessità di implementare ulteriormente una sicurezza già sicura.

    Pertanto non ha senso un corso più lungo, non hanno senso più 6 mesi di corso.

    Non ha senso quello che sostieni perché andare ad aggiungere una "pony tank" vuol dire ristrutturare delle procedure consolidate aggiungendo delle valutazioni che il soggetto deve fare e che pertanto può sbagliare.
    In poche parole non ha senso perché il rischio di sbagliare supera quel minimo teorico in più di sicurezza aggiunto ad un sistema che di per se funziona benissimo.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Quindi uno non pretende che siano cambiati tutti i corsi, eppure li si critica quotidianamente, criticare qualcosa che evidentemente non funziona (completamente) bene è legittimo.
    Certo che è bene mettere in dubbio sempre tutto e chiedersi se il tutto può essere migliorato.
    Questo lavoro di revisione è costante nelle didattiche, in tutte le didattiche ci sono commissioni che lavorano costantemente per valutare i pro ed i contro delle procedure adottate anche in funzione dei cambiamenti che avvengono nella subacquea.
    Ma tu pensi veramente che le didattiche sono "sorde" da questo punto di vista ?
    La Padi spende cifre importanti nella ricerca e studio dei corsi, cosi pure ogni altra didattica, anche nella mia ti posso garantire perché ne ho fatto parte c'è un continuo lavoro di revisione e adeguamento delle normative, standard e procedure.
    Ogni suggerimento che viene dalla base viene valutato ma deve avere un senso.
    Tu stai facendo una critica senza sapere ma soprattutto senza volere prendere in considerazioni gli aspetti che anche altri ti hanno fatto notare e per cui quello che tu dici non è una miglioria ma una criticità nel momento in cui non sai gestire la formazione necessaria ad operare con consapevolezza.

    Accetto le critiche, amo confrontarmi anche con chi è esterno alla didattica ma cerca devi cercare di scendere dal tuo piedistallo di certezze e capire che forze le tue certezze non sono tali.
    Se tu al contrario scrivi solo per dimostrare l'indifendibile sei in mala fede e la tua non è una critica costruttiva.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Il discorso si è impuntato sul fatto che c'è chi dice che l'attuale sistema di coppia vada benissimo perché funziona; e chi dice lo vede con occhio critico, sostenendo che non funziona completamente ma che resta comunque una soluzione accettabile in un contesto ricreativo.
    Il sistema di coppia funziona, non funziona solo quando i subacquei fanno quello che non dovrebbero fare.
    Io non formo subacquei che possano essere in grado di far fronte a continui comportamenti assurdi, non formo questo perché non sono in grado di farlo.
    Io non posso e non voglio dire ad un allievo usa la pony tank perché cosi puoi fare il "c a z z o" che ti pare perché sei autonomo.
    Questo per me è criminale.
    Io formo subacquei consapevoli dei propri limiti che s'immergono nel rispetto di quello che apprendono.
    Se cosi il sistema di coppia funziona benissimo anche meglio della tua amata "pony tank".

    Se i subacquei al contrario fanno il "c a z z o" che gli pare - affrontando immersioni che esulano dalle loro competenze - il problema non è il sistema di coppia o la "pony tank".
    Il problema è la loro non preparazione per fare quello che non dovrebbero fare.

    Cordialmente
    Rana

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  • firer84
    ha risposto
    Forse ho capito il perchè gli inglesi usano quel sistema (quello che menzionava sopra darkfire intendo), o meglio, avanzo un'ipotesi (avendo visto alcune foto in giro), proprio per la pony bottle, pony a destra (sinistra con frusta lungha) o sotto la principale fermata da una cintura (cosi da poterla staccare e portarla in avanti per vedere il manometro), con un solo erogatore e un collarino (quindi questa in caso di emergenza sarebbe solo tua e solo per la risalita, quasi come la vecchia riserva, ma di emergenza) che esce a destra e portata al collo passando sotto l' ascella destra, poi usano un octopus che esce a destra per il secondo stadio primario (dove respiri normalmente dalla bottiglia principale)che passa sopra alla spalla destra ed uno a sinistra per il secondo stadio di emergenza (per dare aria al compagno), secondo me lo fanno nel caso qualcuno ti strappi il tuo principale in caso di panico, avresti la pony al collo, e la frusta a sinistra non andrebbe a dare noia alle altre due (forse per un principiante è più semplice da capire e fare, non so), pareri??

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  • coffy84
    ha risposto
    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio


    Confermo, anche in FIPSAS si insegna a metterlo a sinistra per il medesimo motivo.



    Tonnetto
    A me lo hanno fatto sempre mettere a destra... sai se sono linee guida della federazione o lungimiranza dei tuoi istruttori?

    Da noi si insegna montarlo a Dx con una frusta di lunghezza adeguata per fornire aria al tuo compagno che si trova alla tua Sx cosi da avere il secondo stadio proveniente alla sua Dx

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    ​Ciao Firer81 e Drkfire.

    Non ci avevo mai pensato ma ora che ci penso, leggendo i vostri commenti, trovo che effettivamente - nella configurazione "octopus" - la posizione del secondario è a sinistra non a destra come facciamo (sbagliando) noi.

    Mi spiego ma per farlo faccio delle necessarie premesse.

    1- Nel secondo stadio normalmente la frusta arriva da destra e l'erogatore ha un senso, un sopra ed un sotto, in genere i baffi di scarico vanno in basso e in questo modo la frusta arriva da destra.
    Questo per circa più dell'80% degli erogatori, il motivo si lega proprio a questo fatto non centra nulla con i primi stadi che possono essere usati sia a destra che sinistra (quelli a doccetta per intenderci).

    2- Nella configurazione "octopus" il secondario si monta non per essere usato dal subacqueo che indossa il gruppo ara ma per dare assistenza al compagno - questo è il concetto base che tutti sappiamo (poi che tanti lo criticano ed altri lo accettano è un altro discorso).

    Queste due premesse sono chiare ?
    Se si andiamo avanti.

    Quando passo l'erogatore (un secondo stadio normale) il soggetto che lo riceve deve essere alla nostra sinistra, altrimenti se è a destra deve fare una S con la frusta per entrare in contatto con l'erogatore in posizione corretta (i baffi di scarico in basso).
    Comunque sia se mettiamo il secondario a destra come siamo usi noi a fare la frusta deve: nel caso in cui il soggetto è alla nostra sinistra attraversare il nostro corpo ergo diventa corta (considerate che l'octopus normale non è lungo 2 metri), se si mette a destra deve comunque far fare una curva per indossare l'erogatore correttamente ed anche in questo caso si mangia parte della lunghezza della frusta senza contare che in questo caso tenere in bocca l'erogatore diventa più scomodo e faticoso.

    Per questo motivo il secondario nella configurazione octopus va o andrebbe montato a sinistra, in questo modo quando lo passo al compagno che si pone a sinistra l'erogatore è in posizione corretta, la frusta distesa e comoda.

    A noi appare strano perché noi siamo radicati nel concetto di propria autonomia, pertanto montiamo il secondario come se dovessimo usarlo noi.
    Questo è corretto nella configurazione a due primi stadi ma non in quella "octopus" un solo primo stadio.
    Non è corretta perché in questo caso (octopus) il secondario non è per noi - non lo montiamo per la nostra personale autonomia e ridondanza ma lo montiamo per rappresentare noi la necessaria ridondanza al compagno e il nostro compagno altrettanto lo monta a sinistra per rappresentare lui la ridondanza a noi.

    Quindi si - penso che a stupirci dovremmo essere noi per non aver capito che a sbagliare siamo proprio noi e non loro (sia chiaro parlo anche di me).

    Cordialmente
    Rana

    Confermo, anche in FIPSAS si insegna a metterlo a sinistra per il medesimo motivo.

    Anche perché, l'octopus è fondamentale per il buddy system, non per fornire aria a se stessi, quindi meglio far star comodo chi ne ha bisogno.

    Poi ci si lamenta se il buddy system non funziona...


    PADI invece mi pare lo metta a destra.

    Tonnetto
    Ultima modifica di Tonnetto; 10-09-2019, 13:06.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
    darkfire so che gli inglesi didattica BSAC portano il secondario dell'octopussy a sinistra(non mi chiedere il perchè, non lo so, pensa solo da che parte guidano) (molti secondi stadii puoi montare sia a destra che a sinitra la frusta...) per la profindità di 58 perrò non ne sono certo che si parli della stessa didattica, ma potrebbe essere che facciano l'ultimo livello rec a 200 piedi....ma gia con trimix leggeri
    ​Ciao Firer81 e Drkfire.

    Non ci avevo mai pensato ma ora che ci penso, leggendo i vostri commenti, trovo che effettivamente - nella configurazione "octopus" - la posizione del secondario è a sinistra non a destra come facciamo (sbagliando) noi.

    Mi spiego ma per farlo faccio delle necessarie premesse.

    1- Nel secondo stadio normalmente la frusta arriva da destra e l'erogatore ha un senso, un sopra ed un sotto, in genere i baffi di scarico vanno in basso e in questo modo la frusta arriva da destra.
    Questo per circa più dell'80% degli erogatori, il motivo si lega proprio a questo fatto non centra nulla con i primi stadi che possono essere usati sia a destra che sinistra (quelli a doccetta per intenderci).

    2- Nella configurazione "octopus" il secondario si monta non per essere usato dal subacqueo che indossa il gruppo ara ma per dare assistenza al compagno - questo è il concetto base che tutti sappiamo (poi che tanti lo criticano ed altri lo accettano è un altro discorso).

    Queste due premesse sono chiare ?
    Se si andiamo avanti.

    Quando passo l'erogatore (un secondo stadio normale) il soggetto che lo riceve deve essere alla nostra sinistra, altrimenti se è a destra deve fare una S con la frusta per entrare in contatto con l'erogatore in posizione corretta (i baffi di scarico in basso).
    Comunque sia se mettiamo il secondario a destra come siamo usi noi a fare la frusta deve: nel caso in cui il soggetto è alla nostra sinistra attraversare il nostro corpo ergo diventa corta (considerate che l'octopus normale non è lungo 2 metri), se si mette a destra deve comunque far fare una curva per indossare l'erogatore correttamente ed anche in questo caso si mangia parte della lunghezza della frusta senza contare che in questo caso tenere in bocca l'erogatore diventa più scomodo e faticoso.

    Per questo motivo il secondario nella configurazione octopus va o andrebbe montato a sinistra, in questo modo quando lo passo al compagno che si pone a sinistra l'erogatore è in posizione corretta, la frusta distesa e comoda.

    A noi appare strano perché noi siamo radicati nel concetto di propria autonomia, pertanto montiamo il secondario come se dovessimo usarlo noi.
    Questo è corretto nella configurazione a due primi stadi ma non in quella "octopus" un solo primo stadio.
    Non è corretta perché in questo caso (octopus) il secondario non è per noi - non lo montiamo per la nostra personale autonomia e ridondanza ma lo montiamo per rappresentare noi la necessaria ridondanza al compagno e il nostro compagno altrettanto lo monta a sinistra per rappresentare lui la ridondanza a noi.

    Quindi si - penso che a stupirci dovremmo essere noi per non aver capito che a sbagliare siamo proprio noi e non loro (sia chiaro parlo anche di me).

    Cordialmente
    Rana

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  • npole
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
    Commercialmente un flop nessuno lo usa.
    Perché ?
    Innanzitutto quella "cosa" che hai linkato non funziona, nemmeno in ambito ricreativo, troppo piccola (la più grande è capiente la metà del minimo accettabile).
    Ma comunque poco c'entra: non si inviterebbe il subacqueo a provvedere autonomamente, io mi riferivo agli standard minimi di sicurezza.
    Se lasciassimo scegliere al subacqueo (neofita), questo non avrebbe manco l'octopus, quindi figuriamoci se si auto-munirebbe di una pony tank.
    Se quindi per ipotesi si inserisse la pony nel gear "minimo" di un subacqueo, questa diverrebbe parte standard dell'equipaggiamento, il contro è che aggraverebbe i costi.

    Come dici il mercato ha stabilito gli attuali costi-benefici e questo include tutto, dalla durata media dei corsi (e quindi alla preparazione del subacqueo) all'equipaggiamento minimo, non perché questi ultimi siano "perfetti" (o i più sicuri, parlando del sistema di coppia), ma perché si raggiunge uno standard accettabile, compatibilmente con la domanda.
    Quindi uno non pretende che siano cambiati tutti i corsi, eppure li si critica quotidianamente, criticare qualcosa che evidentemente non funziona (completamente) bene è legittimo.

    Il discorso si è impuntato sul fatto che c'è chi dice che l'attuale sistema di coppia vada benissimo perché funziona; e chi dice lo vede con occhio critico, sostenendo che non funziona completamente ma che resta comunque una soluzione accettabile in un contesto ricreativo.

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  • firer84
    ha risposto
    darkfire so che gli inglesi didattica BSAC portano il secondario dell'octopussy a sinistra(non mi chiedere il perchè, non lo so, pensa solo da che parte guidano) (molti secondi stadii puoi montare sia a destra che a sinitra la frusta...) per la profindità di 58 perrò non ne sono certo che si parli della stessa didattica, ma potrebbe essere che facciano l'ultimo livello rec a 200 piedi....ma gia con trimix leggeri

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  • RANA
    ha risposto
    Ciao Npole.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Innanzitutto io sono tra quelli che sostengono che i corsi attuali (almeno per quanto riguarda le didattiche maggiori, e tanto per citare la più grossa: PADI) sono in linea di massima troppo brevi. Ci sono istruttori che non accettano questo fatto e che realmente determinano la durata del corso in base alla predisposizione dell'allievo, ma diciamocelo francamente, con tutta la gente che si brevetta in vacanza, quanti clienti (perché di questo si tratta) avresti se il corso durasse un mese? Ma pure 2 settimane... ci sarebbe molta più preparazione, ma questa attività diventerebbe ancora più nicchia.
    La tua analisi non tiene conto del mercato e del ruolo della domanda.
    Se nella subacquea abbiamo oggi attrezzature più performanti e sicure, gadget e ogni sorta di accessorio lo dobbiamo al fatto che la subacquea, in anni indietro, da sport di nicchia, estremo e pionieristico è diventato uno sport di massa, facile e per tutti.
    ​La crescita della popolazione subacquea ha creato un mercato che ho giustificato e permesso alla aziende del settore di fare investimenti e ricerca per proporre quanto oggi abbiamo a disposizione.
    Tu non consideri la domanda, le persone che si approcciano alla subacquea non sono come noi che scriviamo su questo forum.
    Noi, nel bene e nel male (sbagliando io per primo) siamo appassionate, viviamo con interesse anche solo di sapere ecc, ecc ma noi siamo una nicchia, noi siamo la nicchia.
    Normalmente, le persone che approcciano ai corsi sono persone che considerano la subacquea un piccolo passatempo al villaggio, come dire, l'animazione non piace ... faccio un immersione.
    Un immersione dove mi vestono, dove mi accompagnano, dove mi coccolano.
    Non frega nulla di configurazione e procedure, sicurezza e quant'altro.
    Vogliono sapere il minimo perché non vogliono fare sforzi tanto si affideranno a professionisti (i diving) che li porteranno a spasso quasi mano nella mano.
    Persone che se va bene, quanto va bene fanno si e no 3 immersioni all'anno.
    Persone che fatto il corso non prenderanno più in mano un manuale di subacquea.
    Persone che non andranno mai al lago d'Iseo ad immergersi.
    Questo è il grosso del mercato, non noi appassionati che scriviamo e che virtualmente ci conosciamo tutti (in fondo più o meno siamo sempre gli stessi).
    Se non gli dai il servizio, se non gli confezioni un corso apposta per loro che sia facile, semplice, fast .... vanno a fare altro.
    Non è vero che il risultato economico rimane invariato, perdi la grossa fetta di mercato.
    Sono loro che scelgono i corsi a rapido apprendimento, sono loro che decidono a chi dare i soldi.
    Anche noi decidiamo ma siamo un nulla in termini di numeri rispetto a loro.
    Loro determinano i corsi.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Comunque tornando all'argomento pony, si, credo che non ci sia alcun problema ad insegnare come indossarla ed usarla, stiamo parlando di una pony "minuscola" che deve permetterti solo l'eventuale risalita, mica ci devi fare l'immersione o la deco (hai presente quanto è grossa e quanto pesa una pony da 2 lt? E' abbastanza compatta che la puoi attaccare al tank). In pratica non si insegnerebbe niente che già non si insegni: bombola, primo, secondo stadio.
    C'è tutti possono comprarla e non costa tanto.
    Lo spare air":

    Eppure ?
    Commercialmente un flop nessuno lo usa.
    Perché ?

    Semplice in una popolazione ricreativa come sopra descritta la sicurezza è la guida e il sistema di coppia - più la guida.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Oggi non si fa non tanto per la scomodità, ma perché aumenterebbe i costi (bombola e il resto) e siccome gli incidenti sono in numero esiguo, questo compromesso è giudicato accettabile.
    Ma quali incidenti ?
    Costa di più l'assicurazione per chi gioca a bowling che per chi va sott'acqua.

    Ma tu pensi che questi sono subacquei che vanno a fare chissà cosa ?
    Questi rimangono attaccati alla guida come tante paperelle dietro a mamma papera.

    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Quello che mi sto chiedendo è se il compromesso di cui sopra è davvero accettabile oppure se l'uso di un sistema alternativo (alternativo all'esclusività del buddy system) possa ridurre ancora di più il numero (già basso) di incidenti, almeno quelli dipendenti dall'aria esaurita.
    Il compromesso accettabile lo decide il mercato.
    Ciò che è accettabile viene premiato con un ritorno economico, se c'è la cosa funziona.
    Ciò che non è accettabile non ha mercato ed è destinata a sparire.
    L'attuale sistema ricreativo è accettabile lo hanno stabilito gli stessi fruitori che lo cercano premiando economicamente quanto si fa e come si fa.

    Non siamo noi, io e te che diciamo cosa è giusto secondo il nostro punto di vista da super esperti del settore.
    Noi possiamo anche stabilire le regole del corso perfetto (cosa surreale ma è solo un esempio) ma se questo corso non ha mercato è zero, è nulla, semplicemente non esiste.

    Il compromesso è un sistema sicuro e la statistica lo dimostra, numero di immersioni elevatissimo, numero d'incidenti minimo, che sia commercialmente appetibile, ossia che venga incontro a quanto la domanda cerca.
    I corsi si vendono cosi perché la gente li vuole cosi.

    Forse non sarà il mondo ideale che descrivi ma quello reale è questo e non quello che tu ti ostini tanto a dimostrare.

    Cordialmente
    Rana




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  • npole
    ha risposto
    Originariamente inviato da Sampe Visualizza il messaggio
    npole
    Per esempio dici sia possibile con i corsi open odierni (che durano niente) inserire utilizzo stage?
    Molti open hanno il brevetto e non l'assetto...
    Innanzitutto io sono tra quelli che sostengono che i corsi attuali (almeno per quanto riguarda le didattiche maggiori, e tanto per citare la più grossa: PADI) sono in linea di massima troppo brevi. Ci sono istruttori che non accettano questo fatto e che realmente determinano la durata del corso in base alla predisposizione dell'allievo, ma diciamocelo francamente, con tutta la gente che si brevetta in vacanza, quanti clienti (perché di questo si tratta) avresti se il corso durasse un mese? Ma pure 2 settimane... ci sarebbe molta più preparazione, ma questa attività diventerebbe ancora più nicchia.
    Comunque tornando all'argomento pony, si, credo che non ci sia alcun problema ad insegnare come indossarla ed usarla, stiamo parlando di una pony "minuscola" che deve permetterti solo l'eventuale risalita, mica ci devi fare l'immersione o la deco (hai presente quanto è grossa e quanto pesa una pony da 2 lt? E' abbastanza compatta che la puoi attaccare al tank). In pratica non si insegnerebbe niente che già non si insegni: bombola, primo, secondo stadio.
    Oggi non si fa non tanto per la scomodità, ma perché aumenterebbe i costi (bombola e il resto) e siccome gli incidenti sono in numero esiguo, questo compromesso è giudicato accettabile.
    Quello che mi sto chiedendo è se il compromesso di cui sopra è davvero accettabile oppure se l'uso di un sistema alternativo (alternativo all'esclusività del buddy system) possa ridurre ancora di più il numero (già basso) di incidenti, almeno quelli dipendenti dall'aria esaurita.

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  • darkfire
    ha risposto
    Nei corsi open introdurrei la pesata minima e l'assetto. Non le stage che danno già complicazioni a gente che affronta il tecnico. Lo vedo fare quando sono in vacanza da prodive. I corsi durano come da altre parti, visto che fin dal primo tuffo in piscina ti fanno scendere senza zavorra e sei obbligato a capire le due cose insieme, senza partire per la via facile e al tempo stesso impari la respirazione corretta.

    Cavoli, domenica ho visto un tipo che arrivava da una didattica mai sentita in cui il deep è 58 metri in aria (e si è immerso al massimo a 40 metri) a cui non hanno insegnato stage, decompressive, decompressione, manovre di emergenza... ed in più gli hanno insegnato una gestione dell'octopus assurda, con il secondo stadio di emergenza a sinistra con erogatore destro e frusta corta (quindi con possibilità minime di usarlo in caso di avaria)... senza instillargli la minima cura dell'attrezzatura: ha caricato tutto lasciandolo penzoloni, sbattendolo a destra a sinistra e facendolo raschiare a terra finché non gli abbiamo detto di tirarlo su. Me lo sono immaginato a 58 metri ed ho avuto paura per lui.

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  • firer84
    ha risposto
    Per quanto riguarda la questione Garda e laghi in genere io li vedo sia come una bella palestra per iniziare (il limo è terribile quindi volente o nolente l'assetto lo impari, come la pinneggiata o tiri su un casino che per due ore non ti vedi i guanti), che belle immersioni anche a quote elevate ma facilmente raggiungibili da riva poi. Cosa da non sottovalutare, non devi lavare la roba a fine immersione....dopo un tuffo al mare anche se lavo bene a casa la settimana dopo volo su a Riva e rilavo tutto al lago, mentre mi diverto...

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  • firer84
    ha risposto
    No beh paolo55 io quando ho scritto scavare nel limo intedevo che se li porti in una immersione di di 19 metri per arrivare a 20 scavano, era solo una battuta.

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Si può dire di tutto ma alla fine, logisticamente parlando una pony tank per per 12 o 18 persone (parlo di gommone pieno) è una logistica insostenibile, ne per i diving, ne per le didattiche, che puntano a rendere la subacquea accessibile a tutti.

    Inoltre resto convinto che tutte queste precauzioni sulle attrezzature sono inutili se manca la materia prima, ovvero il subacqueo ben formato. Certo, si aumenterebbe la sicurezza con una pony tank, ma di un epsilon tale da non giustificarne i costi aggiuntivi.

    Poi chiaro gli incidenti succedono e succederanno, ma il sistema di coppia resta e rimane un sistema più che affidabile se mantenuto, anche in maniera blanda, e se le attrezzature sono correttamente manutenute.


    Tonnetto

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  • Sampe
    ha risposto
    npole
    Sinceramente non saprei se sia integrabile con qualcos'altro, non sono istruttore e non conosco le dinamiche per insegnare.
    Per esempio dici sia possibile con i corsi open odierni (che durano niente) inserire utilizzo stage?
    Molti open hanno il brevetto e non l'assetto...
    Pensi siano in grado di portare una stage? Adesso non dico che siano tutti cosi, ma ne vedo (e me avrai visti anche tu) molti che arrivano sul fondo in ginocchio e poi fanno yo-yo.
    Per loro gestire una stage diventa difficile, non che non possano imparare a farlo sia chiaro
    Per questo penso sia una soluzione complicata da applicare.

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