Cose che fanno paura: il mono con l’octopussy

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da lokk92 Visualizza il messaggio
    Rana ti devo contraddire, in quanto quello che hai detto sui corsi della padi non è esatto. Frequento un ASD affiliata alla padi e ti posso dire che il corso deep non ha niente a che fare con il tech 40 ; entrambi ti abilitano a scendere fino a 40 metri e prevedono il doppio primo stadio. Con il deep si resta sempre in ambito ricreativo mentre il tech 40 è il primo gradino per la subacquea tecnica, spero di essere stato esaustivo
    ​Ciao Lokk92,
    grazie per aver corretto quanto da me scritto.

    In buona fede pensavo che fosse lo stesso corso, mi scuso per l'errore.

    Permettimi una domanda per correttezza anche nei confronti di chi ho espresso critiche e quindi eventualmente scusarmi.

    Il Deep mi hai detto abilita a -40 m. ma in ambito ricreativo.
    La domanda è questa:

    Mi hai già detto che in entrambi i corsi si adotta il doppio primo stadio e quindi si abbandona l'octopus.
    Ti chiedo - in questo corso è previsto l'uso anche di una "pony tank" ???

    Grazie per l'eventuale risposta.

    Cordialmente
    Rana

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  • Avatar ospiti
    Replica dell'ospite
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    ​Non conosco Padi ma per certo i -40 metri per Padi è il target del corso DEEP - che per Padi è un corso tecnico - tanto che si chiama "TEC40" :
    https://www.padi.com/it/corsi/tec-40

    Correggetemi se sbaglio ma in questo corso penso (correggetemi se sbaglio) s'insegna l'uso delle stage e quindi della tanto discussa "pony tank".

    Per questo non comprendo questa continua polemica verso le didattiche ree di pensare solo ad arraffare soldi a scapito della sicurezza.

    E' ovvio che se la gente non prosegue nella formazione non ci si può fare nulla, non puoi insegnare cose inerenti ai corsi a seguire nel corso base perché la persona potrebbe fermarsi e comunque fare un'attività a -40 metri.

    Oggi ci sono i percorsi adatti e sicuri per fare un'attività sicura che inizia per gradi in cui entro -18 metri usi un'attrezzatura easy - minimale ma che con il sistema di coppia rappresenta una consolidata sicurezza, a mano a mano che si sale nel percorso di apprendimento si arriva ad arricchire l'attrezzatura dell'open con tutti quegli elementi propri di una subacquea avanzata.

    Non capisco cosa ci sia di sbagliato.
    Quando poi leggo, che si sposta il discorso su immersioni a -40 metri, alla luce del fatto che la tanto criticata Padi prevede per questo corsi tutti gli accorgimenti che si vorrebbero inserire come la "pony tank" e i due primi stadi separati - penso che chi si ostina sia in mala fede e dimostra una volta ancora di non essere preparato a discutere di questi aspetti anche se come utilizzatore ha fatto dei corsi.

    Cordialmente
    Rana
    Rana ti devo contraddire, in quanto quello che hai detto sui corsi della padi non è esatto. Frequento un ASD affiliata alla padi e ti posso dire che il corso deep non ha niente a che fare con il tech 40 ; entrambi ti abilitano a scendere fino a 40 metri e prevedono il doppio primo stadio. Con il deep si resta sempre in ambito ricreativo mentre il tech 40 è il primo gradino per la subacquea tecnica, spero di essere stato esaustivo

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da Steinoff Visualizza il messaggio
    Non conosco Padi, ma per certo in Fipsas il secondo grado si ferma a -30 col secondo grado. La quota che dici te è la Deep, una specializzazione necessaria insieme ad altre premesse per accedere al corso di terzo grado. In tale corso si prende confidenza con doppi primi stadi e configurazioni più articolate. Fino ai -30 c'è solo il mono con l'octopus anche se, non so se solo nel mio gruppo o come standard di federazione, è stato accennato all'uso di doppi primi stadi, bibo e quant'altro. In ottica di prassi di Federazione, la vedo come il primo passo di un percorso ben articolato e diluito nel tempo. Ma fino a lì si sta solo in curva, non è contemplata la deco. Il primo grado poi si ferma a -18, non tutti i brevettati a questa profondità passano al secondo brevetto.
    E quindi....
    ​Non conosco Padi ma per certo i -40 metri per Padi è il target del corso DEEP - che per Padi è un corso tecnico - tanto che si chiama "TEC40" :
    https://www.padi.com/it/corsi/tec-40

    Correggetemi se sbaglio ma in questo corso penso (correggetemi se sbaglio) s'insegna l'uso delle stage e quindi della tanto discussa "pony tank".

    Per questo non comprendo questa continua polemica verso le didattiche ree di pensare solo ad arraffare soldi a scapito della sicurezza.

    E' ovvio che se la gente non prosegue nella formazione non ci si può fare nulla, non puoi insegnare cose inerenti ai corsi a seguire nel corso base perché la persona potrebbe fermarsi e comunque fare un'attività a -40 metri.

    Oggi ci sono i percorsi adatti e sicuri per fare un'attività sicura che inizia per gradi in cui entro -18 metri usi un'attrezzatura easy - minimale ma che con il sistema di coppia rappresenta una consolidata sicurezza, a mano a mano che si sale nel percorso di apprendimento si arriva ad arricchire l'attrezzatura dell'open con tutti quegli elementi propri di una subacquea avanzata.

    Non capisco cosa ci sia di sbagliato.
    Quando poi leggo, che si sposta il discorso su immersioni a -40 metri, alla luce del fatto che la tanto criticata Padi prevede per questo corsi tutti gli accorgimenti che si vorrebbero inserire come la "pony tank" e i due primi stadi separati - penso che chi si ostina sia in mala fede e dimostra una volta ancora di non essere preparato a discutere di questi aspetti anche se come utilizzatore ha fatto dei corsi.

    Cordialmente
    Rana

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  • Steinoff
    ha risposto
    Ciao npole perdona la precisazione ma quando scrivi
    oggi la subacquea ricreativa è 40 metri (almeno con PADI) e oltre, altro che 18 metri.
    è un'informazione incompleta. Non conosco Padi, ma per certo in Fipsas il secondo grado si ferma a -30 col secondo grado. La quota che dici te è la Deep, una specializzazione necessaria insieme ad altre premesse per accedere al corso di terzo grado. In tale corso si prende confidenza con doppi primi stadi e configurazioni più articolate. Fino ai -30 c'è solo il mono con l'octopus anche se, non so se solo nel mio gruppo o come standard di federazione, è stato accennato all'uso di doppi primi stadi, bibo e quant'altro. In ottica di prassi di Federazione, la vedo come il primo passo di un percorso ben articolato e diluito nel tempo. Ma fino a lì si sta solo in curva, non è contemplata la deco. Il primo grado poi si ferma a -18, non tutti i brevettati a questa profondità passano al secondo brevetto.
    E quindi....
    Ultima modifica di Steinoff; 12-09-2019, 07:59.

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio

    Sono d'accordo, ma non mi piace la parola "adatto", anche se tecnicamente corretta, perché è fuorviante, almeno secondo me, per questo uso il termine "conveniente".
    L'importante è che comunque non si confonda con "migliore".
    Se cerco nel vocabolario (Sabatini Coletti) il significato di "migliore" trovo:
    "Più comodo, più conveniente, più utile, più vantaggioso"

    Poi vedi tu



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  • Palve
    ha risposto
    Finalmente iniziano ad emergere delle consapevolezze importanti: il compagno non è solo una FAA ma è utile - direi indispensabile- per tante altre ragioni che hanno a che fare con la sicurezza delle immersioni. Salvo qualche allievo danaroso, un owd non acquista bombole gav ed erogatori. Prima glieli fornisce la scuola poi li noleggia dai diving. Le bombole sono l ultima attrezzatura che acquista. Gav ricreativo poco adatto con il bibo... I bibo sono parecchio onerosi da gestire. Le manovre per la gestione del bibo sono più complesse e comunque bisognerebbe anche insegnare l uso dell octopus perché in mille situazioni solo quello si troverà. Non è più sensato andar per gradi? Progredendo, se la subacquea piacerà davvero, si faranno ulteriori corsi, si farà esperienza e si utilizzeranno altre attrezzature. La pony magari non la si prenderà nemmeno in considerazione appena compreso che per fare immersioni più serie magari è meglio utilizzare miscele di fondo e decompressive e, quindi, un diverso set di bombole. Le didattiche stanno andando proprio in questa direzione

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  • npole
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
    Se poi per giunta queste sue insicurezze sono tali da sostenere ed auspicare che tutto il mondo didattico deve cambiare perché è folle ad andare con l'octopus ed il sistema di coppia a -18 rasentiamo il grottesco.
    Poi accusavi me di portare acqua al mio mulino... oggi la subacquea ricreativa è 40 metri (almeno con PADI) e oltre, altro che 18 metri. E per immergerti a 40 metri (per carità sempre senza deco, per quanto ridicolo possa essere) sarai preparato ad utilizzare la stessa attrezzatura (e lo stesso buddy system) che hai imparato il primo giorno che hai messo la testa in acqua.
    Quindi qui non si parla solo di insegnare la subacquea al neofita, ma di tutta la subacquea ricreativa.
    E non c'è un caxxo da fare, pure l'AOWD è propenso a non applicare correttamente il sistema di coppia, ma non perché siamo tutti degli incompetenti, ma perché pure per arrivare a quel tipo di brevetto bastano (letteralmente) una manciata di immersioni. Sarà colpa sua certo (e anche mia a questo punto, perché pure io mi sono trovato in quelle circostante), ma se il problema esiste (che sia colpa del sub indisciplinato o del sistema a non poter essere idealmente applicato) è opportuno parlarne, che poi non esistano soluzioni convenienti, OK, ma farlo passare per il sistema più sicuro è secondo me, sbagliato.

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  • npole
    ha risposto
    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

    Provo a ripetere che non è il sistema più sicuro, ma è il più adatto.
    Sono d'accordo, ma non mi piace la parola "adatto", anche se tecnicamente corretta, perché è fuorviante, almeno secondo me, per questo uso il termine "conveniente".
    L'importante è che comunque non si confonda con "migliore".

    Una didattica che si muove nella direzione che voi aupicate esiste già, è la GUE (e più o meno tutte le DIR oriented),
    Eh... ma non è commercialmente appetibile. Da qui tutto il discorso fatto per 17 pagine, le grandi scuole cercano compromessi, GUE e DIR (e altre) si pongono come obbiettivo la massimizzazione della tecnica (e automaticamente l'annullamento, almeno teorico, del rischio), come conseguenza hanno però la minore appetibilità del pubblico mainstream.

    Se invece parliamo del mondo che vorremmo, avete ragione, ma mi interesserebbe poco perché io in quel mondo sono miliardario, mica devo lavorare per vivere
    Almeno tu sei entrato nell'ottica della discussione che stiamo portando avanti.

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  • RANA
    ha risposto
    Ciao Blu Dive.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Provo a ripetere che non è il sistema più sicuro, ma è il più adatto.
    ​Scusami ma è mera semantica, virtuosi giochi di parole.
    Per me se più adatto è anche il più sicuro - ossia ogni altra cosa è meno adatta ergo meno sicura.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Tutto si gioca sulla questione "formazione", a mio avviso, ad una amaggiore sicurezza dovuta ad attrezzature più complesse, si può arrivare, ma sarebbe difficile partire da lì.
    Esatto partire da zero è il problema.
    E vorrei sottolineare un aspetto importante.
    Partendo da zero e dovendo raggiungere la migliore sicurezza che si può, la semplicità è un valore importante.
    Ciò che non è semplice è un problema e mina la sicurezza, in chi ancora deve imparare le basi della subacquea.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Questo non vuol dire che domani possa cambiare completamente l'approccio didattico e le possibilità logistiche, che si vada in quella direzione e che se ne debba prendere atto.
    Qualcosa, confusamente, sta già avvenendo.
    E' vero che la subacquea è macro ciclica, tutto si alterna e si ripete, può anche essere che ritorni in auge i corsi di sei mesi, non posso escluderlo ma personalmente sono scettico.
    Scettico perché la prima cosa che ti chiede un allievo è quanto dura il corso .......
    Io questi timidi cambiamenti che sostieni non li vedo ma questo non vuol dire che non ci siano.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Una didattica che si muove nella direzione che voi aupicate esiste già, è la GUE (e più o meno tutte le DIR oriented),
    Sia chiaro, che io sappia, neanche la GUE propone nel suo corso iniziale - l'equivalente dell'open, l'uso della "pony tank".
    Propone una formazione molto più inquadrata, costosa, sicuramente di pregio ma confinata in quel ben preciso sistema che comunque non prende in considerazione la "pony tank".

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Ad ora non posso dire che l'approccio commerciale di questa didattica, nella parte rivolta ai completamente neofiti, stia prendendo piede.
    Come te anch'io al momento penso che sia stato un flop commerciale, tanto che molti diving GUE offrivano anche corsi Pady, questo dice tutto.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Ma i numeri nella subacquea europea stanno calando, non è detto che si dilatino i tempi e che maggiori possibilità economiche spingano in quella direzione.
    Io me lo auguro per te che i cambiamenti portino a maggiori possibilità economiche, io non ci campo sulla subacquea ma attualmente i segnali sono molto tristi, il settore è endemicamente in crisi.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Oggi, però, la subacquea che conosciamo e pratichiamo, ha una struttura che non può reggere quel tipo di approccio, si finirebbe per mortificarlo e renderlo prettamente commerciae e... punto a capo.
    Non si fanno le nozze con i fichi.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Se invece parliamo del mondo che vorremmo, avete ragione, ma mi interesserebbe poco perché io in quel mondo sono miliardario, mica devo lavorare per vivere
    O ragioniamo sul mondo reale o stiamo semplicemente facendo speculazioni che poco hanno senso.

    Cosa vuol dire avete ragione ?
    Che la pony tank aumenta la sicurezza ....

    Si aumenta la sicurezza in un subacqueo che ha una preparazione superiore ad un subacqueo ricreativo - neofita o di medio livello.

    Al contrario riduce la sicurezza in chi iniziando non ha la preparazione e l'esperienza per gestire questa configurazione.

    Poi alla fine il discorso del "bisognerebbe fare" ... trova il tempo che trova, chi deve fare ?

    Io faccio l'istruttore ed anche tu, sai benissimo perché lo hai scritto e lo sai per esperienza cosa si aspetta la gente al corso open.
    Sai benissimo i limiti che hai in funzione al tempo, alla disponibilità delle persone, alla curva d'attenzione ed al tempo che necessita un soggetto per maturare quello che il corso ha trasmesso ed infine anche riuscire a quadrare con i costi.

    Qui parlano tutti di ciò che è giusto in teoria, nel mondo ideale, come se fosse "tana libera tutti" / abbiamo ragione - ma nessuno di questi ha esperienza nel tenere questi corsi.

    Ma siamo fruitori e che vuol dire ?

    Scusa ma essere bravi subacquei non è l'equivalente di essere anche bravi istruttori.
    Ho amici bravissimi subacquei ma pessimi istruttori a volte, spesso, proprio perché bravi a tal punto da dare per scontato tutto.

    Cosi si da per scontato che una bombola di fase è facile nell'uso, eppure sappiamo per certo che alcuni subacquei tecnici con una preparazione ben oltre quella di un neofita sono morti per un cambio miscela.

    L'open si e no sa montare un erogatore - e che ci vuole se sa montarlo sul mono lo monterà anche sulla fase ....

    Ma comprendi la banalità dei concetti espressi ....

    E ora finisco lo sfogo.
    Un subacqueo che per affrontare un immersione a -18 metri si arma di bibo e bombola di fase perché altrimenti, con la presenza di un compagno, non si sente sicuro, scusate ma io qualche dubbio su questo tipo di subacquei mi viene.
    Prima che qualcuno si offenda parlo di -18 in libera in ogni momento posso risalire, in curva di sicurezza con un compagno --- ci siano capiti.

    Se poi per giunta queste sue insicurezze sono tali da sostenere ed auspicare che tutto il mondo didattico deve cambiare perché è folle ad andare con l'octopus ed il sistema di coppia a -18 rasentiamo il grottesco.

    Cordialmente
    Rana


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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
    Cercate di sviare sempre il discorso su "ci sono pochi morti" (o pochi incidenti in generale), mentre qui stiamo discutendo se le soluzioni adottate oggi sono le più sicure, oppure si tratta di un compromesso,
    Provo a ripetere che non è il sistema più sicuro, ma è il più adatto.

    Tutto si gioca sulla questione "formazione", a mio avviso, ad una amaggiore sicurezza dovuta ad attrezzature più complesse, si può arrivare, ma sarebbe difficile partire da lì.

    Questo non vuol dire che domani possa cambiare completamente l'approccio didattico e le possibilità logistiche, che si vada in quella direzione e che se ne debba prendere atto.
    Qualcosa, confusamente, sta già avvenendo.

    Una didattica che si muove nella direzione che voi aupicate esiste già, è la GUE (e più o meno tutte le DIR oriented),
    Ad ora non posso dire che l'approccio commerciale di questa didattica, nella parte rivolta ai completamente neofiti, stia prendendo piede.
    Ma i numeri nella subacquea europea stanno calando, non è detto che si dilatino i tempi e che maggiori possibilità economiche spingano in quella direzione.

    Oggi, però, la subacquea che conosciamo e pratichiamo, ha una struttura che non può reggere quel tipo di approccio, si finirebbe per mortificarlo e renderlo prettamente commerciae e... punto a capo.

    Se invece parliamo del mondo che vorremmo, avete ragione, ma mi interesserebbe poco perché io in quel mondo sono miliardario, mica devo lavorare per vivere

    Lascia un commento:


  • npole
    ha risposto
    Originariamente inviato da Sampe Visualizza il messaggio
    Se siete cosi convinti di aver ragione, fate una didattica vostra, fate corsi di sei mesi e insegnate ad un open ad usare tutto quello che ritenete necessario per andare in acqua da solo, ci risentiamo tra dieci anni e vediamo come va
    Per dimostrare che si abbasserebbe (il già basso) numero di incidenti?
    Commercialmente non sarebbe conveniente, se metti il capitale tu, se ne può discutere.

    ci sono stati più incidenti e morti questo mese tra chi cerca funghi che sub in un anno
    Se è per questo ci sono ancora più morti per incidenti domestici che automobilistici, quindi significa che non dobbiamo accrescere la sicurezza stradale?

    Cercate di sviare sempre il discorso su "ci sono pochi morti" (o pochi incidenti in generale), mentre qui stiamo discutendo se le soluzioni adottate oggi sono le più sicure, oppure si tratta di un compromesso, o almeno IO sto discutendo questo, questo continuare a dire "ci sono pochi morti quindi non è necessario toccare nulla" non è la risposta al quesito.

    Lascia un commento:


  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
    .... Stiamo sostenendo che sarebbe più opportuno formare dall'inizio i nuovi subacquei all'utilizzo di fonti di aria alternative quali potrebbero essere una piccolissima stage (di 2/3 litri da usare in caso di emergenza affiancandola al classico monobombola) oppure portarsi dietro un bibombola anche si soli 8,5+8,5 con DUE erogatori indipendenti e con un separatore da chiudere nel remotissimo caso di un problema.
    Che poi il sistema di coppia aiuti è fuor di dubbio ma, a mio avviso, aiuta certamente di più in tutta una serie di eventuali problematiche non inerenti l'aver bisogno istantaneo di una fonte di aria, ma quali per esempio il districarsi da una lenza o il ritrovare la barca ecc ecc.
    ​Ciao Alberto.
    Questo è il punto del confronto (a tratti animato) che ho avuto con Npole.

    Non c'è una formula matematica con un risultato inequivocabile e certo quando si studiano le linee didattiche di un corso di subacquea, degli standard da adottare, delle procedure da seguire.

    Tutto è sempre un compromesso - tutto - anche quello che voi sostenete è un compromesso che se da un lato copre, scopre dall'altra parte.
    Compromessi che per alcune persone in alcune situazioni possono anche andar bene con altre persone ed in altre situazioni no e rappresentare un limite, di conseguenza ogni compromessa avrà una ricaduta anche in termini d'incidenti a livello statistico.

    Sgombriamo il campo da ragionamenti complottistici, per cui esisterebbe una lobbi delle didattiche subacquee che ha come obbiettivo la mera speculazione economica a scapito della sicurezza e dannosa per i malcapitati clienti.

    Oggi tutte le didattiche operano attraverso standard comuni, si certificano, ci sono enti (per esempio in Europa) che si occupano di tracciare le linee di sicurezza delle didattiche che si certificano alla luce di ogni cambiamento.
    Oggi ogni didattica mette in atto una costante revisione degli standard adottati.
    Oggi le didattiche anche se tante sono legate da una rete di accordi, rispettano i risultati medici delle commissioni mediche, sono attente ad enti come il DAN nel capire eventuali falle nel sistema che possano essere fonte d'incidenti.

    Oggi l'esperienza collettiva effettivamente c'è ha una sua memoria e setaccia ogni aspetto.

    Non dico che il sistema è perfetto, no, ma dico che ci sono in atto sforzi consistenti per estendere la sicurezza soprattutto in ambito ricreativo che rappresenta la fetta di mercato più appetibile - quella dei grandi numeri.

    Questa discussione legata all'introduzione di una F.A.A. indipendente dal gruppo anche nei corsi base per i motivi che avete detto è effettivamente stata più volte vagliata ma scartata da tutte le didattiche non solo da Padi.
    E' scartata perché come abbiamo più volte cercato di spiegare - introdurre una F.A.A. indipendente (come una stage da 3 l) vuol dire andare a complicare procedure e comportamenti.
    Questo aumento di "valutazioni" è considerato statisticamente più pericoloso perché può più facilmente portare il subacqueo neofita in confusione, situazione molto pericolosa.

    Trovo illuminante l'intervento di blu Dive che riporto:
    "Si continua a ripeterlo proprio perché è davvero così!

    Ad un primo livello, diventa difficile anche insegnare ad usare il "cazzillo" senza che si leghi come un salame, cosa ben più importante, figurati gestire una bombola di bail-out. la gestione della quale, tra l'altro, non inizia e finisce nell'utilizzo in acqua.

    Il problema non è tanto quanto dura un corso, ma quante informazioni si danno: l'information overload è il pericolo più insidioso per un istruttore.
    Questo, mi rendo conto, è un concetto comprensibile da chi ha una buona statistica di corsi fatti.
    "

    Tra il rischio che in teoria potrebbe risolvere la presenza di una stage da 3 litri ed il pericolo che questo elemento (la stage da 3 litri per un neofita) costituisca fonte d'indecisione, errore e comportamenti impropri si ritiene che quest'ultima possibilità sia la più plausibile e per tanto non si ravvisano sufficienti motivi nell'ambito della sicurezza per adottare tale soluzione, tenendo conto che un subacqueo che inizia affronta immersioni entro -18 massimo -20 metri, in curva di sicurezza, in immersioni dove in ogni momento si può risalire in superficie direttamente.

    Questo non lo sosteniamo noi lo dimostrano e lo sostengono tutte le didattiche - tutte.

    Voi basate le vostre conclusioni sulla vostra esperienza personale ma la vostra come la mia è un campione troppo esiguo e soprattutto non rappresenta il neofita che non sa nulla di subacquea che si trova di colpo a gestire, gav, respirare da un erogatore, compensare, capire dove andare, tenere sotto controllo il tempo, tempo di curva, consumi ecc, ecc, ecc.

    Commissioni mediche hanno avallato questi standard, studi statistici hanno messo in evidenza che quanto si fa è allo stato attuale il meglio tra i compromessi possibili.

    In ultimo, il sistema funziona e funziona benissimo - non funziona quando viene usato per fare immersioni oltre il consentito.

    Quindi ancora una volta la risposta per me come istruttore e in funzione degli standard adottati da tutte le didattiche è no, non è più opportuno è più pericoloso considerando il contesto, il fatto che i soggetti non sanno nulla di subacquea ecc, ecc.

    Io m'immergo con un bibo 10+10 e manifold in solitaria figuriamoci nell'immersione ricreativa è più che sufficiente.
    Quando viaggio (ora poco) non mi sono mai fatto problemi ad usare il mono che mi davano con l'octopus, ovviamente i miei viaggi li ho fatti con la mia compagna e ci siamo sempre immersi mettendo in atto il sistema di coppia, sinceramente sarò stato fortunato, sarò anche un incosciente ma non ravvedo, quando m'immergo entro -20 metri, tutti i letali pericoli che avete ventilato.

    Non vi sentite sicuri ?
    Nessuno vi vieta di fare quanto state facendo, questo sia chiaro.

    Rimane il fatto che per una persona che inizia e non sa nulla di subacquea le vostre scelte non sono adatte - per i motivi che vi ho spiegato, anzi vi hanno spiegato (non solo io).
    Se poi pensate che le didattiche sbagliano e sono tutte in mala fede che vi posso dire se non un laconico e sbrigativo: "avete ragione".

    Cordialmente
    Rana




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  • Albertosixsix
    ha risposto
    Originariamente inviato da Palve Visualizza il messaggio


    O non ti ricordi più gli inizi o scrivi tanto per scrivere
    ​o più semplicemente non hai capito quello di cui stiamo parlando in particolare io, npole e GardaReb .
    E allora te lo spiego più semplicemente: Stiamo sostenendo che sarebbe più opportuno formare dall'inizio i nuovi subacquei all'utilizzo di fonti di aria alternative quali potrebbero essere una piccolissima stage (di 2/3 litri da usare in caso di emergenza affiancandola al classico monobombola) oppure portarsi dietro un bibombola anche si soli 8,5+8,5 con DUE erogatori indipendenti e con un separatore da chiudere nel remotissimo caso di un problema.
    Che poi il sistema di coppia aiuti è fuor di dubbio ma, a mio avviso, aiuta certamente di più in tutta una serie di eventuali problematiche non inerenti l'aver bisogno istantaneo di una fonte di aria, ma quali per esempio il districarsi da una lenza o il ritrovare la barca ecc ecc.

    Lascia un commento:


  • Palve
    ha risposto
    Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio

    No assolutamente . Ho descritto la mia configurazione.
    Per immersioni a quote ricreative (diciamo entro i 30 metri) io userei o un piccolo bibo D8,5 con separatore e doppio erogatore o un mono e piccola stage da 3 litri
    Se sai fare ad usare un bibo con manifold e riesci a portare una piccola stage con il suo erogatore (e manometro?) senza incasinarti, perché limitare l'immersione a 30 metri in curva?
    Sai anche fare un cambio gas! Sempre per ragioni di sicurezza potresti pensare all uso delle miscele
    O non ti ricordi più gli inizi o scrivi tanto per scrivere

    Lascia un commento:


  • Sampe
    ha risposto
    Se siete cosi convinti di aver ragione, fate una didattica vostra, fate corsi di sei mesi e insegnate ad un open ad usare tutto quello che ritenete necessario per andare in acqua da solo, ci risentiamo tra dieci anni e vediamo come va
    Solo cosi si può dar ragione o meno a qualcuno, se no è solo aria fritta
    Perché alla fine della fiera la subacquea ricreativa è sicura...ci sono stati più incidenti e morti questo mese tra chi cerca funghi che sub in un anno
    Ultima modifica di Sampe; 11-09-2019, 13:34.

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