Recentemente (dato l'interesse per i reb) mi ponevo la domanda dell'efficacia di un tank di emergenza nell'utilizzo dei rebreather.
Sono giunto alla conclusione che un bailout del genere copre solo una fascia ristretta dell'immersione, ma non può in alcun modo coprire tutte le casistiche.
Mi riferisco in particolar modo alle immersioni medio-lunghe: se per qualche ragione fossimo costretti a lasciare il reb (per malfunzionamento o altro) quando abbiamo deco superiore alla capacità del bailout, saremmo "spacciati" (nel senso che 1) dovremmo accettare il rischio di non finire la deco; 2) sperare che qualcun altro ci assista), infatti per coprire tutta la fascia di rischio, dovremmo portarci dietro quasi tutto il gas che si porterebbe un normale subacqueo con stages (qualcuno in meno vista l'ottimizzazione della miscela durante l'uso del reb).
Si potrebbe dire quindi che in un'immersione con reb, per azzerare il rischio, la deco accumulata non deve mai superare quella che può essere smaltita col bailout. Mi chiedo: tutti quelli che usano il reb oggi, attuano questo ragionamento? Oppure accettano il rischio affidandosi alla "regola dell'alpinista" (controllare accuratamente la strumentazione per ridurre al minimo il rischio di malfunzionamenti, pur senza avere "piani di riserva"? Oppure cosa?
Sono giunto alla conclusione che un bailout del genere copre solo una fascia ristretta dell'immersione, ma non può in alcun modo coprire tutte le casistiche.
Mi riferisco in particolar modo alle immersioni medio-lunghe: se per qualche ragione fossimo costretti a lasciare il reb (per malfunzionamento o altro) quando abbiamo deco superiore alla capacità del bailout, saremmo "spacciati" (nel senso che 1) dovremmo accettare il rischio di non finire la deco; 2) sperare che qualcun altro ci assista), infatti per coprire tutta la fascia di rischio, dovremmo portarci dietro quasi tutto il gas che si porterebbe un normale subacqueo con stages (qualcuno in meno vista l'ottimizzazione della miscela durante l'uso del reb).
Si potrebbe dire quindi che in un'immersione con reb, per azzerare il rischio, la deco accumulata non deve mai superare quella che può essere smaltita col bailout. Mi chiedo: tutti quelli che usano il reb oggi, attuano questo ragionamento? Oppure accettano il rischio affidandosi alla "regola dell'alpinista" (controllare accuratamente la strumentazione per ridurre al minimo il rischio di malfunzionamenti, pur senza avere "piani di riserva"? Oppure cosa?
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