Scrivo poco (e male..) su Poverosub, e questa volta spero di migliorarmi sotto entrambi i profili. Immersione sul Genova, visibilità caraibica (chi ha fatto quel relitto sa cosa si trova normalmente...), visita alla prua e al tagliamare, e lì ti colpiscono come una lama i ricordi. La mia prima volta sul Genova è del 2000, in un corso wreck diver di Andrea Ghisotti (che all'epoca conoscevo solo per i suoi articoli). Seconda immersione di corso, con mono 18lt e aria (ognuno ha fatto la sue sciocchezze nella vita..). Visibilità anche quella volta stupenda, e visita al tagliamare con discesa sino al fondo. Ricordo come se fosse oggi Andrea guardare il relitto come un bimbo guarda i gelati e poi, con lo stesso sguardo, girarsi verso di me facendo il gesto di "ma hai visto che roba?" Si Andrea, ho visto che roba...
e ieri rivedendola dopo n immersioni in braille sul relitto, mi sei tornato davanti e forse, per uno dei giochi strani della vita, eri lì davvero a goderti il tuo giocattolo preferito, come mi avevi spiegato in quei pomeriggi di ottobre nella tua casetta di Portofino, davanti ai disegni del Genova e ai tanti appunti del corso (e nelle volte in cui siamo tornati sul bestione, ogni volta di più ferito dalle ancore delle grosse navi). Mi manchi, mi mancano i tuoi articoli e il tuo entusiasmo (ricordo ancora la tua ultima email sul rebreather e i suoi pregi...), ancor di più in un momento in cui sembra ci si sia dimenticati che la ragione dell'andar sott'acqua è la riscoperta, in ogni immersione (anche la più banale), di un mondo le cui meraviglie capisci solo se provi a farti rapire dalla bellezza di ciò che ci circonda. Ciao Andrea, alla prossima sul Genova, non mancare. L
e ieri rivedendola dopo n immersioni in braille sul relitto, mi sei tornato davanti e forse, per uno dei giochi strani della vita, eri lì davvero a goderti il tuo giocattolo preferito, come mi avevi spiegato in quei pomeriggi di ottobre nella tua casetta di Portofino, davanti ai disegni del Genova e ai tanti appunti del corso (e nelle volte in cui siamo tornati sul bestione, ogni volta di più ferito dalle ancore delle grosse navi). Mi manchi, mi mancano i tuoi articoli e il tuo entusiasmo (ricordo ancora la tua ultima email sul rebreather e i suoi pregi...), ancor di più in un momento in cui sembra ci si sia dimenticati che la ragione dell'andar sott'acqua è la riscoperta, in ogni immersione (anche la più banale), di un mondo le cui meraviglie capisci solo se provi a farti rapire dalla bellezza di ciò che ci circonda. Ciao Andrea, alla prossima sul Genova, non mancare. L
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