Un paio di giorni fa', ad 80 anni dall'affondamento, sono stato sul relitto del Regio Cacciatorpediniere Antonio Da Noli, nelle bocche di Bonifacio. Credo che a livello storico sia il relitto più importante della Sardegna, se non d'Italia, a testimonianza delle scellerate scelte susseguite all'armistizio del 8/9/43. Al pari del Vivaldi ha combattuto duramente in quella infausta giornata, con tutta la flotta in rotta verso Malta, i due cacciatorpedinieri si sono fatti largo da est verso ovest bersagliati dalle batterie costiere da 88 tedesche situate in Corsica e anche da quelle posizionate a La Maddalena cadute in mano alle truppe tedesche.
Dopo il tuffo sul HMS Cromarty di settimana scorsa, siamo stati sul Cacciatorpediniere Da Noli. L'obbiettivo è il medesimo, pedagnare i due relitti profondi in vista del tour dei Relitti Bocche di Bonifacio e Castelsardo, organizzato dal Sea Project Castelsardo in collaborazione con Diving Mediterraneo - Centro Formazione Istruttori Subacquei WASE .
Quest'oggi in acqua saremo solo io e Michele Uda, con il supporto di Gian Maria Fraghì e Carlo.
La logistica è perfetta, si arriva con la macchina sino a 50 cm dal gommone, il mezzo molto spazioso oggi è tutto per noi.
Io scenderò in circuito aperto, mentre Michele userà il CCR MiniMeg.
Arrivati sul punto, dopo 15 miglia di piacevole navigazione su mare calmo e in assenza di vento, lo scandaglio batte immediatamente il relitto. Da un pianoro di 107 mt vediamo stagliarsi sullo schermo questa "montagna". Facciamo un paio di passaggi veloci così da prendere bene le misure. Io e Michele siamo al pedagno, è tutto pronto. Sguardo d'intesa e facciamo filare giù velocemente la cima.
Ci vestiamo velocemente, siamo super concentrati per il lavoro che ci aspetta.
Check attrezzature e via giù veloci, dagli 80 metri iniziamo a vedere sul fondale il relitto, è maestoso. Il nostro pedagno è caduto proprio sul ponte, sotto uno dei cannoni Ansaldo da 120/50. Lancio perfetto.
Ora dobbiamo lavorare, sistemiamo la cima, la liberiamo dal pedagno e la ancoriamo saldamente al relitto. In neanche 8 minuti dalla nostra partenza dalla superficie il lavoro è concluso. Adesso arriva il nostro premio per essere stati bravi e veloci. Iniziamo a dirigerci verso poppa, il ponte è in perfette condizioni, gorgonie bicolore riempiono ogni angolo, enormi stelle gorgone completamente aperte fanno bella mostra di sé sulla torretta dei cannoni, negli oblò di poppa sono ancora presenti i vetri con gli scurini interni chiusi. Tenuti d'occhio dai San Pietro ci spostiamo verso il troncone di prua, risulta staccato dal corpo della nave. Qui la devastazione prodotta dalla mina che ha causato l'affondamento è spaventoso. Lamiere contorte ovunque, la plancia di comando è stata divelta e giace di fianco sulla murata. Andiamo sulla chiglia di prua, diversi rami di gorgonia bicolore producono esplosioni di colore alla luce delle nostre torce.
Ritorniamo sul troncone di poppa, incontriamo subito un altro complesso binato da 120 mm della Ansaldo. Le canne sono rivolte verso destra, alzo zero, sino all'ultimo i potenti cannoni hanno sparato verso la Corsica, numerosi bossoli di grosso calibro sono sparsi un po' ovunque. La battaglia ha infuriato prima della sfortunata fine decretata da una mina sottomarina tedesca.
Il tempo sta per scadere, ritorniamo alla nostra cima di risalita, i quasi 23 minuti di fondo sono volati ora ci aspettato 2 ore di decompressione. Iniziamo la risalita, a 80 mi fermo un minuto, sembra quasi di intravedere tutto il relitto nella sua maestosità. Un ultimo sguardo e un pensiero agli oltre 200 caduti, è davvero tardi devo salire.
Un ringraziamento speciale a Michele e a Gian Maria per avermi coinvolto nella loro spedizione, a Freddy blu dive per le ricariche dell'ultimo minuto, a Cristian per avermi prestato GoPro e custodia adatta a queste profondità, agli amici del Bedd'aereo Diving team ( Mauro Franco Steel Paolo ) per avermi fatto attingere alla loro scorta personale di Elio.
Vi lascio al mio video amatoriale girato durante l'immersione.
https://youtu.be/nD6QE5vcXAA?feature=shared
Dopo il tuffo sul HMS Cromarty di settimana scorsa, siamo stati sul Cacciatorpediniere Da Noli. L'obbiettivo è il medesimo, pedagnare i due relitti profondi in vista del tour dei Relitti Bocche di Bonifacio e Castelsardo, organizzato dal Sea Project Castelsardo in collaborazione con Diving Mediterraneo - Centro Formazione Istruttori Subacquei WASE .
Quest'oggi in acqua saremo solo io e Michele Uda, con il supporto di Gian Maria Fraghì e Carlo.
La logistica è perfetta, si arriva con la macchina sino a 50 cm dal gommone, il mezzo molto spazioso oggi è tutto per noi.
Io scenderò in circuito aperto, mentre Michele userà il CCR MiniMeg.
Arrivati sul punto, dopo 15 miglia di piacevole navigazione su mare calmo e in assenza di vento, lo scandaglio batte immediatamente il relitto. Da un pianoro di 107 mt vediamo stagliarsi sullo schermo questa "montagna". Facciamo un paio di passaggi veloci così da prendere bene le misure. Io e Michele siamo al pedagno, è tutto pronto. Sguardo d'intesa e facciamo filare giù velocemente la cima.
Ci vestiamo velocemente, siamo super concentrati per il lavoro che ci aspetta.
Check attrezzature e via giù veloci, dagli 80 metri iniziamo a vedere sul fondale il relitto, è maestoso. Il nostro pedagno è caduto proprio sul ponte, sotto uno dei cannoni Ansaldo da 120/50. Lancio perfetto.
Ora dobbiamo lavorare, sistemiamo la cima, la liberiamo dal pedagno e la ancoriamo saldamente al relitto. In neanche 8 minuti dalla nostra partenza dalla superficie il lavoro è concluso. Adesso arriva il nostro premio per essere stati bravi e veloci. Iniziamo a dirigerci verso poppa, il ponte è in perfette condizioni, gorgonie bicolore riempiono ogni angolo, enormi stelle gorgone completamente aperte fanno bella mostra di sé sulla torretta dei cannoni, negli oblò di poppa sono ancora presenti i vetri con gli scurini interni chiusi. Tenuti d'occhio dai San Pietro ci spostiamo verso il troncone di prua, risulta staccato dal corpo della nave. Qui la devastazione prodotta dalla mina che ha causato l'affondamento è spaventoso. Lamiere contorte ovunque, la plancia di comando è stata divelta e giace di fianco sulla murata. Andiamo sulla chiglia di prua, diversi rami di gorgonia bicolore producono esplosioni di colore alla luce delle nostre torce.
Ritorniamo sul troncone di poppa, incontriamo subito un altro complesso binato da 120 mm della Ansaldo. Le canne sono rivolte verso destra, alzo zero, sino all'ultimo i potenti cannoni hanno sparato verso la Corsica, numerosi bossoli di grosso calibro sono sparsi un po' ovunque. La battaglia ha infuriato prima della sfortunata fine decretata da una mina sottomarina tedesca.
Il tempo sta per scadere, ritorniamo alla nostra cima di risalita, i quasi 23 minuti di fondo sono volati ora ci aspettato 2 ore di decompressione. Iniziamo la risalita, a 80 mi fermo un minuto, sembra quasi di intravedere tutto il relitto nella sua maestosità. Un ultimo sguardo e un pensiero agli oltre 200 caduti, è davvero tardi devo salire.
Un ringraziamento speciale a Michele e a Gian Maria per avermi coinvolto nella loro spedizione, a Freddy blu dive per le ricariche dell'ultimo minuto, a Cristian per avermi prestato GoPro e custodia adatta a queste profondità, agli amici del Bedd'aereo Diving team ( Mauro Franco Steel Paolo ) per avermi fatto attingere alla loro scorta personale di Elio.
Vi lascio al mio video amatoriale girato durante l'immersione.
https://youtu.be/nD6QE5vcXAA?feature=shared
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