Emergenze subacquee: quali sono le vostre esperienze?

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  • RANA nessuna semantica sto semplicemente rimarcando quello che hai sempre sostenuto. Non possiamo intervenire sulla narcosi ma possiamo abbassare lo stress e rendere il tuffo più sicuro. Se per te questa è semantica.
    Qualche giorno fa stavo filmando delle gorgonie e durante la ripresa ho spento l'illuminatore per filmare in luce ambiente. Tornato in superficie al posto di un solo video ne ho trovati due. Ero sicuro di aver spento il faretto e non aver toccato la gopro ma non capivo cosa fosse successo. Ho pensato di aver sbagliato a causa narcosi. Questo per dire che non penso di essere immune. Comunque, chiedo ad Alessandra che conferma che mi ha visto agire sul faretto e non sulla gopro. Una volta arrivato a casa ho scoperto che dopo poco più di 8 minuti il filmato si è interrotto ed è ripartito. Ho trovato la parte in luce ambiente che avevo filmato e tutto era aderente hai miei ricordi. Come vedi mi sono immediatamente messo in discussione anche con me stesso.

    Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

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    • Originariamente inviato da root_77 Visualizza il messaggio

      Io non mi baso su ricerche.

      Mi baso sull'esperienza diretta. Nello specifico 5 anni consecutivi in barca safari dove facevo tra le 20 e le 25 immersioni guidate a settimana, alle quali aggiungere pure i tuffi per cimare e disancorare dai relitti.

      Nello specifico possiamo parlare del Rosalie Moeller, che puntualmente facevo il mercoledì.
      Arrivo in posizione alle 7.30 circa (posizione stimata visto che il gps era un optional) e al grido di "Yalla" del capitano seguiva tuffo con catena a tracolla e cima al seguito per scendere sparati fino al ponte (-34 mt), cimare, risalire per prendere la seconda, ridiscesa fino al ponte, risalita a prendere la terza e stavolta discesa a poppa fino a -39.
      Tutto ciò quando :
      a) il capitano beccava il punto preciso
      b) non c'era corrente
      c) la visibilità era decente

      A volte (diciamo 1 su 3) invece capitava di mancare (seppur di poco) il ponte e finire sul sabbione a -50. Da li toccava:
      1) adattare la vista e guardarsi in giro per capire dove sta il relitto
      2) ammesso di trovarlo, trascinarsi catena + cima, risalire la murata e portarsi sul ponte.
      2bis) se non lo si vedeva, risalita nel blu (nel marroncino per la precisione) con tutto l'ambaradan al seguito per ritentare.

      Più di una volta mi sono ciucciato una 12 litri solo per cimare.


      Una volta cimato però, tocca pure portare il gruppo. Quindi ri-discendi per farti due immersioni sui 40-45mt (e vai di deco)...

      Finite le immersioni giù di nuovo a staccare le cime. Totale: 6 tuffi tra i 34 ed i 39 metri nella singola giornata, di cui 4 da solo, di cui tre in condizioni di "leggero" stress fisico.

      Come reagisci?

      La prima volta arrivi sul fondo per cimare che ti gira tutto, hai il cuore sparato, i muscoli delle gambe e della braccia che bruciano e vorresti scappare via, dopo un mese scendi sbadigliando, pensando a cosa mangerai per colazione.

      Quindi sì, la mia esperienza mi dice che ti adatti benissimo ed abbastanza rapidamente, ed altrettanto rapidamente di disabitui. Basta un mese "in secca" e saluti il tuo adattamento.

      PS: per la cronaca, il giovedì invece toccava al Thistlegorm, il quale comunque ha profondità ben inferiori, ma che comunque richiedeva i soliti 6 tuffi.
      Root_77
      e tutto questo che approccio ti porta ad avere nei confronti del problema "narcosi" ????


      Cordialmente
      Rana

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      • Che la narcosi esiste, la senti e ne accusi l'influenza, ma con l'adattamento e sopratutto la pratica la tolleri maggiormente (o se vogliamo ci convivi meglio), limitandone gli effetti
        On-Shore Volunteer presso Sea Shepherd Italia

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        • Originariamente inviato da root_77 Visualizza il messaggio
          Che la narcosi esiste, la senti e ne accusi l'influenza, ma con l'adattamento e sopratutto la pratica la tolleri maggiormente (o se vogliamo ci convivi meglio), limitandone gli effetti
          Capisco il tuo ragionamento ma per me sbagli.

          Sbagli perché pensi di conviverci meglio, la tua è un supposizione basata sul tuo fare.
          Purtroppo tutte le evidenze scientifiche mostrano ed indicano che non è cosi e queste evidenze sono state raccolte in esperimenti pratici fatti su subacquei.

          Mi permetto anche di farti notare cosa discosta la tua esperienza dagli esperimenti.
          Nel descrivere le tue tantissime immersioni non mi pare di aver notato che tu hai osservato un crono programma preciso.

          Hai semplicemente svolto un compito, scendo, ancoro, risalgo, accompagno ... senza la necessità di seguire un preciso scorrere del tempo.

          Questo non ti fa notare la narcosi sempre e pur sempre presente.

          Senza toglier nulla alle tue esperienze se fai una serie di immersioni didattiche come quelle che noi facciamo eseguire nei nostri corsi di immersione profonda.
          Immersioni dove devi seguire una precisa scaletta temporale e fare ogni cosa secondo un proprio ordine e momento ...
          Noteresti che la cosa non è facile e che il tempo sfugge più rapidamente, che avvolte i compiti s'invertono ecc, ecc.

          Io tutto questo l'ho visto succedere sempre con i miei allievi di immersione profonda e non erano tutti dei subacquei dell'ultimo momento nati ieri con decorrenza domani.

          Io stesso ho toccato con mano tutto questo, quando a mia volta ho svolto questi tipi di immersioni.

          In conclusione, purtroppo ne la tua, ne la mia esperienza da sole sono elementi oggettivi per poter valutare la complessità della subacquea in aria profonda.
          La scienza proprio perché basata sul metodo scientifico è l'unica fonte in grado di dare elementi oggettivi perché basati sullo studio di innumerevoli esperienze ed innumerevoli esperimenti.

          Quando le evidenze scientifiche puntano verso una direzione c'è poco da fare bisogna accettare e capire perché il nostro fare è diverso ma alla fine si giunge sempre ad una mediazione che vede la scienza la via maestra.

          Root_77 sei libero di continuare a pensarla come ritieni giusto ma permettimi un consiglio apri al dubbio, verifica se la tua esperienza empirica (empirica intendo del tuo fare) ha riscontri scientifici, se non li ha ma i riscontri sono diversi fai un passo indietro.

          L'esperienza che hai non la perdi ma avere e poggiare il fare su informazioni corrette aiuta anche a sfruttare l'esperienza raccolta in modo più consapevole.

          Cordialmente
          Rana

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          • Capisco quello che intendi, ma anche tu non puoi basarti sempre e solo su studi e prove fatte durante immersioni didattiche.

            Penso che scendere per ancorare una barca di 35 metri tirandosi dietro na cima e con una catena a tracolla, e successivamente accompagnare 8-10-12 persone dentro e fuori da un relitto sia un tantino più complesso e stressante come compito che non fare quattro esercizi durante una didattica, non credi?

            Sei un istruttore quindi sai benissimo cosa significhi avere la responsabilità della sicurezza di altri subacquei durante una immersione. E di gente dentro i relitti non ne ho mai persa, quindi presumo che un certo grado di lucidità l'avevo pure. Magari mi sarei incartato a far due sottrazioni su una tabellina, me se è per quello mi incarterei pure oggi in superficie.

            Nuovamente, onde evitare fraintendimenti, senza nessuna polemica. Si fa per parlare.
            On-Shore Volunteer presso Sea Shepherd Italia

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            • Root non voglio essere polemico, ma forse stai confondendo l’abitudine ad un certo tipo di attività con la narcosi. La narcosi non la puoi controllare, è proprio una questione fisica, l’azoto è mal digerito dal nostro organismo, ed oltre i 30m ci rallenta. L’abitudine allo stress è una cosa differente.

              Se a me dovesse allargarsi la maschera, mi darebbe fastidio, tanto da crearmi una situazione di stress, perché non mi si allaga mai. Il mio istruttore, abituato a fare corsi open tutti i giorni, è abituato ad allagare, quindi decisamente più abile a risolvere il problema. A lui il problema della maschera non genera stress. A me il problema a 50m crea un grosso problema, al mio istruttore no…ovviamente era solo un esempio, ma più volte capita un problema e più diventiamo abili nella risoluzione, proprio quello che è capitato a te!
              SSI Decompression
              NADD Extended Range

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              • Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                TheFlash Ciao.

                Permettimi, e, scusa se sono schietto.
                ...............................................
                Rana

                dieci caratteri
                www.filoariannadive.com

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