Ma quanti di voi si pongono il problema se a bordo c'è un DAE?

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  • #16
    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    Ne sono sicuro e posso riportare la mia esperienza diretta.
    Sono istruttore federale di judo e sono iscritto come insegnante tecnico ad una palestra fijlkam. Nell'organico della palestra ci sono altri iscritti che hanno fatto il corso per il defibrillatore. Si tratta sia di insegnanti tecnici che di atleti che hanno partecipato al corso quando si e' tenuto
    Probabilmente quando e' partita l'iniziativa io devo essere stato al mare
    Ciao
    Paolo
    Ciao Paolo.
    Nessuna polemica sia chiaro anche io sto cercando di capire meglio la normativa.

    Sicuramente è come dici tu salvo poi disposizioni interne (standard) delle didattiche.

    Penso che l'istruttore (in generale Judo, fitness, sub ecc, ecc) in base alla legge non sia obbligato a fare il corso BLSD e quindi rivalidarlo ogni due anni, il problema che deve operare all'interno di strutture dotate di DAE ed in presenza di personale che sa usarlo.

    Premesso che il DAE è fatto per essere usato anche da un laico basta seguire un minino le facili istruzioni, rimane il fatto che come istruttori (che sia Judo, Sb,, Fitnes) si è chiamati a rispettare di fatto questa legge.

    Da qui la ragione per cui didattiche come quella che seguo io ma anche altre (in questa discussione mi sembra evidente che non solo noi ci siamo date queste regole) hanno reso obbligatorio il BLSD anche per istruttori e guide, per giunta nell'ambito subacqueo sono loro la prima linea di soccorso ergo coloro che potendo avere a disposizione un DAE possono farne uso ed aggiungo dovrebbero farne uso.

    In una palestra le cose sono più "gestibili" anche con la presenza di una terza persona che sia in grado di applicare il protocollo BLSD.


    Rana

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    • #17
      La FIPAV l'ha reso obbligatorio nei campi sia in allenamento che in partita, gli allenatori devono essere abilitati ed averlo sempre presente in palestra, anche quando allenano i bambini del minivolley.
      Ma tornando alla domanda principale blu dive, cosa volevi dirci???
      Ultima modifica di Simone75; 04-08-2022, 16:51.

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      • #18
        Nessun obbligo. Infatti anche mio figlio e' un insegnante tecnico di judo ed e' nella mia stessa condizione
        Cordialmente
        Paolo
        Paolo

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        • #19
          Ho letto la notizia, la signora di 61 anni che in un tuffo all'Isola delle Femmine e' andata in blackout a -24.
          Quello che nell'articolo viene definito come un allineamento perfetto di pianeti sarebbe bello che diventasse una cosa normale nelle immersioni organizzate e guidate. Non dico tanto un DAE, che se hai un barchino piccolo e' davvero ardua tenere il tutto lontano dall'acqua, ma quantomeno personale abilitato a una RCP. Poi il DAE arriva col gommone del pronto soccorso in mare, sperando che siano celeri, ma intanto la persona inizi a rianimarla, almeno un po' fai girare sangue ossigenato.
          Oh, magari e' gia' cosi', questo non lo so per mia ignoranza eh..
          Ultima modifica di Steinoff; 04-08-2022, 17:03.

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          • #20
            Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
            Ne sono sicuro e posso riportare la mia esperienza diretta.
            Sono istruttore federale di judo e sono iscritto come insegnante tecnico ad una palestra fijlkam. Nell'organico della palestra ci sono altri iscritti che hanno fatto il corso per il defibrillatore. Si tratta sia di insegnanti tecnici che di atleti che hanno partecipato al corso quando si e' tenuto
            Probabilmente quando e' partita l'iniziativa io devo essere stato al mare
            Ciao
            Paolo
            Si come succede sul posto di lavoro, c'è il delegato alla sicurezza sul lavoro con relativo corso di primo soccorso... È obbligatorio sul posto di lavoro che ci sia, ma non è obbligatorio che tutti lo siano. Idem nelle palestre. Generalmente il titolare e qualche altro lo sono, ma non tutti.
            discorso diving.... In barca ci sarà di sicuro un istruttore o un dive master... Per arrivare a quel brevetto è obbligatorio BLSD e somministrazione ossigeno... Quindi almeno le manovre di massaggio cardiaco sono assicurate... Rimane il dubbio sul defibrillatore... Aspettiamo il buon Alfred per la risposta.

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            • #21
              Giusto per chiarire, in barca o gommone non è obbligatorio il DAE (salvo la barca non sia sede di una asd).
              Peggio, per essere usato in barca dovrebbe avere una certificazione rina o equipollente, cosa che, in Italia, sembra impossibile.
              Dopo anni di buio ne abbiamo trovato uno ip68, non è la stessa cosa, ma meglio di nulla.

              Rimane il fatto che la subacquea invecchia (L'infarto del miocardio più frequente nei soggetti tra i 50 e i 60 anni) e un DAE dovrebbe sempre essere ragionevolmente raggiungibile.

              Ora, sapete dov'è o chiedete per l'ossigeno, ma non vi fate dire dov'è il DAE o, ancora peggio, chi si occupa della logistica non lo sa: sembra una cosa sensata?

              Non è per fare il processo a nessuno, ma cominciare a fare, e farsi, domande prima o poi salva la pelle a qualcuno.

              ​​​Averlo su una barca può avere senso, su un gommone molto meno, ma sapere come arrivare in fretta ad uno funzionante, come sopra, prima o poi salva la pelle a qualcuno.
              www.bludivecenter.com

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              • #22
                Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                Averlo su una barca può avere senso, su un gommone molto meno, ma sapere come arrivare in fretta ad uno funzionante, come sopra, prima o poi salva la pelle a qualcuno.
                Ciao Blu Dive


                Condivido il tuo pensiero in toto.


                Rana

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                • #23
                  blu dive condivido in pieno ciò che dici, e purtroppo non è un problema solo degli over 50, ci sono casi anche tra i giovani e giovanissimi, è uno strumento di una facilità d'uso imbarazzante che si impara ad usare in un attimo, e credo che molti subbi sarebbero ancora tra noi se ci fosse stato il modo di utilizzarlo nei primi minuti dall'evento.

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                  • #24
                    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                    [...]

                    ​​​Averlo su una barca può avere senso, su un gommone molto meno, ma sapere come arrivare in fretta ad uno funzionante, come sopra, prima o poi salva la pelle a qualcuno.
                    Fare i conti con quel che c'e' e sapere in anticipo come arrivare a cio' che manca. Condivido in pieno anche io

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                    • #25
                      Da sub autonomo che frequenta una isola minore ho preso spunto dalle sacrosante osservazioni di @bludive

                      https://www.giglionews.it/consorzio-...ia-del-campese

                      C'e' stata una proliferazione di defibrillatori che spero non si rendano mai necessari
                      Nel mio specifico caso seguo le regole scaramantiche della tradizione marinaresca con la intenzione di non tralasciare alcun dettaglio conscio che le statistiche mi potrebbero evocare spiriti maligni
                      Cordialmente
                      Paolo

                      Paolo

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                      • #26
                        Io personalmente ho avuto modo di passare 3 anni in una croce, il DAE non è sempre risolutivo, corregge solamente alcune "anomalie", nella maggior parte dei casi per fare ripartire un cuore servono dei farmaci, adrenalina principalmente, ma sicuramente è un'arma in più in attesa del personale medico.
                        Sicuramente sul gommone sarebbe complesso da utilizzare, forse anche pericoloso...
                        Essendo anche bagnino di salvataggio (non operativo, l'ho fatto per una sola stagione), durante il corso abbiamo affrontato anche la somministrazione dell'ossigeno. E da qui mi sorge spontanea una domanda, il brevetto oxygen provider esattamente a cosa serve?
                        ​​​​​​ È ormai risaputo che l'ossigeno normobarico non fa alcun danno, e le bombole di ossigeno "farmaceutico" non richiedo brevetti per essere acquistate.
                        Tutti i diving che ho girato in Italia avevano un DAR chi in barca, chi a bordo
                        ​​​​​​
                        SSI Decompression Diving

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                        • #27
                          Io mi immergo sempre da solo e comunque porto sempre con me un defibrillatore subacqueo della Innerspace System Corps.
                          Non si sa mai.

                          Ma dai…io certi discorsi veramente non li capisco, ma parlate seriamente?

                          Commenta


                          • #28
                            Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio
                            Io mi immergo sempre da solo e comunque porto sempre con me un defibrillatore subacqueo della Innerspace System Corps.
                            Non si sa mai.

                            Ma dai…io certi discorsi veramente non li capisco, ma parlate seriamente?
                            Cioè?
                            ........
                            www.bludivecenter.com

                            Commenta


                            • #29
                              Come diceva Mimmo..."IN CHE SENSO"...

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                              • #30
                                Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio
                                Io mi immergo sempre da solo
                                Un infarto sott'acqua, in solitaria o no, difficilmente si riemerge vivi.

                                In solitaria le possibilità di arrivare in superficie e ricevere aiuto sono ancora più basse.
                                Direi per tanto che in questo contesto effettivamente non ha senso parlare di "defibrillatore" - perché non c'è proprio la catena del primo soccorso.

                                Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio
                                e comunque porto sempre con me un defibrillatore subacqueo della Innerspace System Corps.
                                Non si sa mai.
                                Parlando in termini di fantascienza, io personalmente, dato che nessuno computer ha dimostrato un'affidabilità al 100%, e cosi nessuna torcia ecc, ecc ...
                                Non mi metterei addosso un sistema in grado rilasciare una scarica elettrica in grado di "resettare" l'attività elettrica del muscolo cardiaco
                                Così a naso direi che la soluzione presenta più rischi rispetto a ciò che dovrebbe aiutare a gestire.
                                Comunque se dovessi venire a sapere che sta partendo una sperimentazione in tal senso sarà mia cura indicarti come potenziale sperimentatore Faccina sorridente, scherzo con te ma non certo contro di te

                                Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio
                                Ma dai…io certi discorsi veramente non li capisco, ma parlate seriamente?
                                Tornando in modalità seria.
                                Io come te amo l'immersione in solitaria, ma questa attività inevitabilmente comporta l'accettazione di alcuni rischi insiti nella natura stessa di queste immersioni.
                                Il rischio vero e proprio non è a mio modo di vedere nella tecnica con cui ci s'immerge e nella gestione dell'attrezzatura.
                                Diciamo che se il subacqueo rimane cosciente ed effettua l'immersione in solitaria con una configurazione corretta ed il giusto addestramento per gestirla in autonomia garantendo cosi la corretta ridondanza dei sistemi (ergo personalmente l'unica configurazione in grado veramente di garantire tutto questo è il "side Mount") l'unico vero pericolo è dato dallo stato fisico del subacqueo stesso.

                                Nel momento in cui un subacqueo in solitaria ha un malore e perde conoscenza .... ecco che la situazione diventa "letale".

                                In coppia, questa situazione da "letale" diventa "critica", nel senso che se l'infarto non è fulminante e per qualche motivo il subacqueo riesce, grazie all'aiuto del compagno e/o dei compagni a tornare in superficie, c'è modo di attivare la catena del soccorso.

                                E questa può fare la differenza tra la vita e la morte ?
                                Certamente si.
                                Di quanto ?
                                Non so dirlo dipende dal contesto, dalla situazione dal tipo di malore ecc, ecc, ma anche se l'attivazione della catena di soccorso apporta solo pochi punti percentuali in più al fatto che l'infortunato sopravviva o meno io ritengo che sia comunque molto importante.

                                Se poi all'interno della catena di soccorso si ha anche a disposizione un DAE possiamo dire che le possibilità di sopravvivenza di un infartato aumentino - anche di pochissimo, anche di un solo punto percentuale ma questo si somma alla percentuale che offre la catena dei soccorsi e .... quando si parla di salvare una vita (se poi quella vita fosse la mia) io preferirei giocarmi tutto il possibile per portare la pelle a casa.

                                Quindi si io parlo seriamente, con questa consapevolezza io tutti gli anni faccio tutti gli esami medici sportivi, non solo perché come istruttore sono obbligato ma anche per cercare di valutare l'effettivo stato fisico dato che come te faccio immersioni in solitaria e pertanto sono consapevole dell'impossibilità in questo contesto di attivare la catena dei soccorsi.

                                Come istruttore trovo corretto lo sforzo della federazione che seguo nel cercare di formare al meglio anche nella gestione del primo soccorso e quindi del BLSD.

                                Cordialmente
                                Rana

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